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Autore: HeartSoul97    19/08/2013    8 recensioni
Nidhoggr è stato sconfitto, e i nostri Draconiani possono tornare a una vita che si può definire normale. Il professore ha adottato Lidja e Karl. I gemelli hanno convinto la madre a trasferirsi a Castel Gandolfo, e la donna ha accettato ad una condizione: adottare Fabio. Dapprima lui non ne ha voluto neppure sentir parlare, ma suo malgrado ha scoperto che gli piace. Gli piace vivere in una famiglia, dopotutto.
Ma non è di Fabio che parla questa storia. Qui si parla di Karl. Proprio Karl, il ragazzino paffuto amante della tecnologia. E di come Karl riuscirà a cambiare un po', grazie ai suoi amici. Di come riuscirà a combattere le sue paure. E a trovare l'amore.
Messaggio dell'autrice: buonsalve a tutti, gente. Spero che la storia vi piaccia, perché mi ci sto impegnando davvero molto. Buona lettura!
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Sperlonga
 
Per arrivare a Sperlonga ci mettiamo due ore circa, da Roma. Io sono stato al mare una volta, in vita mia, con Effi. Ero molto piccolo, e non ci sono ritornato mai più per i suoi doveri di Custode e i miei di Draconiano.
Sofia guarda ammirata il paesaggio. Anche lei è stata al mare una volta, in una gita con l’orfanotrofio, ma niente di più.
Lidja ci è passata con il circo, ma anche lei rimane incantata a osservare la sua superficie luccicante.
La villetta del professore (ma quanti soldi ha quest’uomo?) si trova in una zona della spiaggia più tranquilla rispetto al lido principale. È piuttosto graziosa, ed è vicinissima al mare. Basta scendere delle scale per ritrovarsi sulla spiaggia.
Adesso che la osservo meglio, però, noto che è abbastanza malmessa. La vernice blu delle finestre è scrostata e coperta di rampicanti. L’intonaco bianco è staccato in alcune parti, con i pezzi ammucchiati per terra.
Quando scendiamo dalla macchina, guardiamo il professore con aria interrogativa. Lui ci parla mentre scarica i bagagli dalle auto.
«Be’, ragazzi, non vengo spesso qui. E avevo chiesto ad una ditta di pulizie di dare una ripulita, ma a quanto pare non l’hanno fatto».
Gli squilla il telefono.
«Pronto?... Buongiorno… no… sì… sì… sì… d’accordo, arrivo subito» e attacca.
«Temo che dovrete cavarvela da soli con le pulizie, ragazzi. Una telefonata urgente, devo tornare alla villa il più presto possibile».
A quel punto prende parola Gillian.
«Ragazzi, se volete posso aiutarvi io…»
«Ma no, mamma, non c’è problema… vero, ragazzi?» ci dice Ewan, con un’espressione di allarme negli occhi.
«Già, non c’è problema. Hai già dovuto chiedere una giornata di permesso per accompagnarci, adesso vai, o il tuo capo si arrabbierà». Chloe rincara la dose.
La donna si arrende.
«Va bene. Ma se c’è qualche problema chiamateci, okay?».
«Don’t worry» la rassicura Ewan.
Con un debole sorriso entrambi si infilano in macchina e ripartono.
 
Adesso siamo soli, con una casa da rinnovare e nessun mezzo di trasporto veloce a parte i nostri piedi.
Entriamo cautamente nella casa, trascinando i nostri bagagli.
L’ingresso è abbastanza ampio, con molte finestre, ma anche con il caldo che fa fuori l’interno è fresco. Deduco che la casa abbia delle mura spesse.
Nel salone c’è una televisione, una libreria, un divano e qualche poltroncina. La cucina invece è più piccola, ma pazienza. Facciamo una verifica, e ci sono sia acqua che luce. Anche il frigo funziona, perfetto.
Saliamo in fila indiana le scalette che conducono al piano di sopra, e ci sono il bagno e due camere da letto. Una ha un letto matrimoniale e un lettino più piccolo, l’altra un letto a castello e uno singolo. Mi chiedo cosa se ne sia fatto il professore per tutto questo tempo, visto che abitava da solo.
La casa è piena di ragnatele. Le ragazze si mettono a strillare alla vista di un grosso e grasso ragno nero sul muro. Fabio si toglie la scarpa e lo schiaccia con nonchalance. Ewan scende verso il giardino.
Io comincio a fare l’inventario delle cose che ci servirebbero per pulire.
«Allora, abbiamo bisogno di scopa, aspirapolvere, scopettone, sapone per i pavimenti, spugnette, della vernice azzurra, sapone per la lavatrice (abbiamo appurato che c’è la lavatrice), pastiglie per la lavastoviglie (c’è anche quella), anticalcare, stucco, stracci per la polvere… e penso basta, se poi vi viene in mente qualcos’altro ditelo».
Chloe scrive freneticamente tutto quello che ho elencato su un post-it giallo.
«Dovremmo anche fare la spesa, per la precisione» aggiunge Sofia.
«Ragazzi! Guardate qua!» ci urla Ewan dal giardino. Ci sporgiamo tutti alla finestra e lo vediamo con tre biciclette vicine, tutte in condizioni… non dico buone, ma neanche pessime come il resto della casa.
«Bene, abbiamo un mezzo di trasporto» annuncia Fabio, cercando di essere allegro.
Lidja va in esplorazione.
«Ehi, qui c’è uno sgabuzzino!». Ci fiondiamo verso di lei.
Nello sgabuzzino c’è di tutto: scope, un aspirapolvere, stracci per la polvere, sapone, detersivo per i piatti, anche le pastiglie della lavastoviglie, le spugnette e l’anticalcare, tutto il necessario per dare una ripulita. I flaconi sono chiusi, qualcuno li aveva messi lì da poco.
Ho un’idea.
«Dividiamoci: due vanno a fare la spesa, uno va a comprare stucco e vernice e gli altri tre cominciano a pulire. Che ne dite?».
Mi risponde Chloe.
«Mi sembra una buona idea. Chi sa andare in bicicletta?» lei e Lidja alzano la mano. La alzo anch’io. Ewan si guarda le scarpe. Sofia si guarda intorno. Fabio si gratta la nuca, imbarazzato.
«Vorrà dire che io e Lidja andiamo a fare la spesa e Karl comprerà vernice e compagnia. Sofia, Fabio e Ewan rimarranno qui a pulire. Obiezioni?» chiede Chloe.
Nessuno risponde.
Per fortuna il professore ci ha lasciato un bel po’ di soldi per andare avanti. E per fortuna le biciclette hanno i cestini davanti.
Noi tre prendiamo i soldi che ci servono e ci avviamo in città.
Mi perdo almeno tre volte prima di trovare un ferramenta decente, ma alla fine riesco nella mia difficilissima impresa. Riesco a tornare alla villa solo dopo aver girato a vuoto per un po’.
Quando arrivo Lidja e Chloe non sono ancora tornate, ma Fabio e Ewan stanno litigando furiosamente.
«Sì!» dice Fabio.
«No!» risponde Ewan.
«Sì!»
«No!»
«Sì!»
«No!»
Chiedo spiegazioni a Sofia.
«Stanno litigando per una cosa stupida» sospira, spazzando per terra.
«Cioè?»
«Se il bagno lo deve pulire Ewan oppure no».
Mi faccio avanti.
«Dai, lo pulisco io. Non sono proprio capacissimo, ma…».
Smettono immediatamente di litigare.
 
Poco dopo fanno ritorno Lidja e Chloe, cariche di buste.
Io aiuto a mettere a posto. Hanno comprato proprio di tutto: pomodori, gelato, pasta, mais, salsa di pomodoro…
Ewan si avvicina ispezionando gli acquisti.
«Ma come, e le patatine? I biscotti?»
«Oh no, non mangerai schifezze anche qui, proprio no» risponde a tono Chloe.
«Perché? Mica sei la mamma!»
«No, ma sono tua sorella gemella»
«Sei nata dopo»
«Ti sbagli»
«No»
«Sì»
«No»
«Sì»
«Insomma, smettetela!» si intromette Fabio. Parla lui che stava facendo la stessa cosa dieci minuti fa!
Organizziamo i turni per pulire. Ewan, che se ne intende un po’ di stucco e di vernice, aggiusta il muro e la porta. Lidja mette le lenzuola dei letti in lavatrice, mentre Chloe, Fabio e Sofia puliscono le stanze. Io pulisco il bagno.
Si fa l’ora di pranzo, e le ragazze preparano panini per tutti, poi ricominciamo a spazzare.
Insomma, quando la casa ci sembra almeno abitabile è il tramonto, siamo esausti e dobbiamo ancora mettere a posto i bagagli. 
Siamo tutti in catalessi in salotti, sbracati allegramente sule poltrone e sui divani. Apparentemente, nessuno ha voglia di muoversi o di mettere ancora a posto.
La prima ad alzarsi è Chloe, che batte le mani e cerca di incoraggiarci.
«Forza, ragazzi! Mettiamo a posto e poi possiamo riposarci. Ragazze, che stanza volete?»
«Noi prendiamo quella con il letto a castello» dice immediatamente Ewan.
«Allora noi prenderemo l’altra… non l’ho chiesto a te, comunque».
Chloe è molto cambiata nell’atteggiamento nei confronti del fratello. Adesso sa di essere forte anche senza di lui, perciò cerca di cavarsela da sola. L’ammiro moltissimo, per questo.
Pian piano, tra lamentele varie e deboli proteste, ci alziamo tutti e trasciniamo la nostra roba fino alle camere.
«Ehm… fratello?» fa Chloe.
«Cosa c’è?»
«Si può sapere per quale oscuro motivo ti sei portato la chitarra?»
«Perché… boh, hai presente i telefilm e i film dove gruppi di ragazzi che vanno in vacanza al mare insieme fanno i falò sulla spiaggia la sera e c’è sempre qualcuno con la chitarra che canta? Be’, per una volta che vado in vacanza con i miei amici, quel qualcuno vorrei essere io».
Lo guardiamo tutti stupiti, e, come colti da un’allegria contagiosa, sorridiamo tutti.
Quando mi sdraio sul mio letto, quello singolo nella stanza con il letto a castello, sono stanco ma felice, e mi addormento come un sasso. Sono sicuro che saranno le migliori vacanze della mia vita!
 

***
Angoletto autrice
Perdonatemi se ci ho messo tanto ad aggiornare, mi dispiace. Inoltre i capitoli mi vengono sempre un po’ troppo corti… chissà perché. E i personaggi mi sembrano sempre terribilmente OOC, ma non capisco perché! Necessito di aiuto, il mio è un appello disperato.
In ogni caso, grazie a tutti coloro che leggono, recensiscono, seguono e preferiscono, quindi grazie a CristinaCuman, MissBallerina, Annabeth28, ciliegina66 e Sophie1995. Grazie di cuore!
Alla prossima!
Heart
  
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