19/08/2013
4 recensioni‘dai Charlie sbrigati o faremo tardi, tra poco i negozi chiudono e noi ci ritroviamo a mani vuote’
‘si un attimo mi sto mettendo le scarpe’ mi urlò dall’altra stanza.
Ero seduta nel divano aspettando che la mia migliore amica finisse di prepararsi per poi andare alla festa di Patrick, un nostro compagno di classe. Eravamo già in grande ritardo dato che dovevamo ancora andare a comprare il regalo.
‘come sto?’ disse Charlie facendo un giro su se stessa. Cavolo era bellissima, portava un vestitino rosa antico senza spalline e una piccola cintura di cuoio attorno alla vita, un paio di scarpe alte nere e una borsetta dello stesso colore.
‘sei perfetta, come sempre d’altronde’ scherzai mettendole un braccio davanti ‘è pronta per il ballo principessa?’ lei scoppiò a ridere e ci incamminammo verso la macchina a braccietto. Lo facevamo sempre da piccole. Suo padre ci aspettava dentro la macchina che ci portò dritte in una piccola libreria in centro. Patrick era uno che amava molto leggere e il nuovo libro di nicholas sparcks,suo autore preferito gli sarebbe sicuramente piaciuto.
‘dai Jess, muovi il culo’ mi incitò Charlie mentre mi trascinava verso l’entrata del negozio.
‘sto cercando di non cadere con questi tacchi assurdi, maledetto il giorno in cui me li hai fatti comprare’
Avevo dei tacchi che potevo direttamente andare al circo a fare l’acrobata. Erano neri, abinati a un vestito sopra le ginocchia turchese chiaro senza maniche e una collana molto lunga con una piuma dello stesso colore che cadeva perfettamente sul vestito e i lunghi capelli biondi raccolti dal lato di una spalla.
Appena entrammo non c’era un anima che non ci stava guardando.
‘carini’ sussurrai all’orecchio di Charlie. Lei fece un piccolo sorriso e con la sua delicatezza da camionista mi spinse verso il piano superiore dove si trovava il libro da comprare. Ci reggevamo a vicenda per non rotolare lungo le scale.
‘ehi ma quello è un ascensore?’ urlai appena salito l’ultimo gradino.
‘fanculo le scale’ mi seguì Charlie guardandosi intorno.
‘ok dividiamoci io vado a sinistra tu a destra cosi lo troviamo prima.’
Annuì e girai l’angolo verso il bar della libreria, lì ci sono sempre gli ultimi arrivi.
Mi guardai intorno verso gli scaffali quando ad un tratto tutto si fermò. Come se tutto e tutti si fossero immobilizati. I miei occhi cadderò su un ragazzo seduto in un tavolo del bar con un cappuccino davanti e una chitarra sopra le gambe. Era curvo su di essa per provare qualche accordo e di lui vidi solo i capelli biondo ramato, una maglietta rossa ormai sciupata e dei jeans leggermente a vita bassta e delle converse bianche sporche. Restai a guardarlo mentre suonava , non ruscivo a staccarmi come se le scarpe erano attacate al pavimento. Forse si sentì osservato da qualcuno tanto che alzò leggermente lo sguardo. Una fitta al cuore e poi brividi in tutto il corpo. Quegli occhi azzurri color oceano che mi mandarono letteralmente in un altro mondo. Mi fissò, forse un po’ divertito capendo quello che stava succedendo. Mi sorrise e poi continuò a suonare, piano, dato che ci trovavamo dentro una libreria. Non avevo mai provato tutto questo per uno sconosciuto, mai.
‘oh Jess, ho trovato il libro finalmente! Muoviamoci’ l’arrivo di chiarlie mi riportò sulla terra.
‘cosa?’ dissi confusa.
‘terra chiama jess, ehi ti senti bene?’
‘io?si benissimo’ nel frattempo il ragazzo si mise la chitarra dietro le spalle, prese il suo zaino e scese al piano di sortto sfiorandomi il braccio. Ero completamente paralizzata. Charlie capì cosa stesse succedendo e mi fece sedere.
‘ora mi spieghi chi è quello’
‘i-io non ne ho idea.’ Sussurrai ancora in uno stato di coma ‘è stato assurdo chiarlie, non ho mai provato tutto questo per uno sconosciuto’ continuai.
‘beh devo ammettere che era molto carino’ disse dandomi gomitate sul braccio.
‘scendiamo, veloce’ la presi da un braccio e la trascinai giù correndo per le scale. Volavo su quei tacchi. Feci il giro di tutta la libreria, con il cuore a mille, sperando di trovare il suo sguardo tra la folla.
Niente, l’avevo perso. Appoggiai la testa sulla spalla della mia migliore amica che si era messa in fila per pagare.
‘Dai vedrai che lo troveremo, ti aiuterò’ mi incoraggiò , mettendomi una mano dietro la schiena.
‘ok..’ ero completamente stordita, confusa, felice, triste. Era tutto così assurdo.
Per tutto il tragitto vagai con la mente su cosa fosse successo se gli avessi parlato. Charlie mi tenne la mano per tutto il tempo, lei è la migliore.
‘arrivate ragazze! Chiamatemi appena la festa è finita’
‘certo papà, grazie’ ‘grazie signor Jhons’ sorrisi. Charlie salutò suo padre e ci incamminammo verso la festa.
‘dai fammi un sorriso, stasera ci divertiamo!’ mi abbracciò.
Si dai alla fine era solo uno sconosciuto , l’avrei dimenticato. Ad accoglierci c’era Patrick che con un enorme sorriso ci abbracciò. ‘ ehi ragazze, come va?’
‘aaaauguri’ gli saltai addosso scombinandogli i capelli. Lo conoscevo dai tempi delle elementari ed era come un fratello per me. ‘ e tutto questo affetto?’ scherzò sorridendomi. Devo ammettere che aveva un sorriso mozza fiato. Mi sedetti a bere un drink mentre Charlie ovviamente non appena entrata fece subito colpo su tre ragazzi. Era davvero bellissima e molti ragazzi le andavano dietro. Io invece non feci altro che pensare a quel ragazzo e il misterioso incontro in libreria.
‘Lo troverò’ pensai. Posai il mio drink e raggiunsi Charlie e le mie amiche che stavano ballando cercando di non pensarci.