- Cosa credi, mi alzo alle sei di mattina per un fottutissimo stipendio, per mantenere nostro figlio, e tu ti lamenti pure?- 

-Tsk, io lavoro tutta la giornata, se poi spendi tutti i soldi per conto tuo non venire a piangere da me!-

-Piangere? e chi sta piangendo? Bastardo, esci da casa mia!-

Takano si richiuse la porta alle spalle, e ascoltò il rumore sordo di quella dell'ingresso, sbattuta con troppa forza dal padre, che non sarebbe tornato tanto presto, e lui lo sapeva.

Fece un profondo respiro.

-Sorata....- mormorò appoggiando il gatto sul letto, per poi stendercisi sopra, riprendendo padronanza del cucciolo.

- Oramai, mi rimani solo tu- mormorò mentre una lacrima gli scivolava sul viso.

- Faccio pena, vero?- continuò mentre le lacrime bagnavano il cuscino. 

Si alzò e si avvicinò alla scrivania, afferrò una foto: rappresentava lui e i suoi genitori, sorridenti, erano in campeggio.

Masamune si lasciò sfuggire un sorriso che avrebbe provocato dolore a chiunque lo avesse guardato.

Si perse nei pensieri, fissando il freddo muro bianco, dove vise dipingersi ritsu e il suo sorriso, che faceva davvero raramente, dato il suo imbarazzo nei suoi confronti....ma ora neppure lui c'era più...il suo primo...ed ultimo, amore.

Prese un paio di forbici dall'astuccio e si passo lentamente la lama sul polso, osservando il liquido rosso che usciva sempre più velocemente dal taglio, per poi accasciarsi sul pavimento a guardare la macchia di sangue che si estendeva sempre di più sulle piastrelle.

-Ri...tsu....-