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Autore: Pot    19/08/2013    0 recensioni
Amare, amare la famiglia, amare da sorella oppure amare da ragazza ?
Questo è ciò che Jessica dovrà scoprire, ciò che dovrà decidere. Lei ama, sa amare. Ma l'amore le spezzerà il cuore. Le madri a volte commettono errori, a volte anche errori che significano dolore per la figlia. Jessica dovrà affrontare ostacoli e dovrà prendere decisioni importanti. Lo saprà fare ? beh se una persona ama realmente sa fare tutto, va in contro a tutto pur di stare accanto a quella persona. Jessica lotterà per l'amore. Una storia avvincente, dove tutti sbagliano. Ma anche dove perdonano.
-Hai paura del vuoto?
-Si di quello che lasciano le persone...
Genere: Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 5.

Non ce la faccio, non ce la posso fare. Sono qui davanti al bar, seduta a bere un cappuccino. E' mezz'ora che aspetto quell'uomo dal volto sconosciuto. Non so se sono pronta a questo, non so se voglio sapere tutto, non so se voglio incontrarlo e spiegargli tutto. Solo di una cosa sono sicura, non voglio più soffrire. Sono stanca di passare le notti in bianco, a piangere e pensare. Da quel maledetto giorno non sono riuscita più a combinare niente. Ho saltato tutti gli allenamenti di pallavolo, ho trascurato le mie migliori amiche e lo studio, se già non lo consideravo prima, adesso ancora peggio. Niall mi ha costretta ad incontrarlo, al telefono ci siamo dati appuntamento qui. Gli ho detto se veniva con me, ma lui ha risposto con un 'E' meglio di no, prima risolvi tu.' E' certo, facciamo fare prima a lei, poi vediamo. Ho una paura tremenda, non so che fare, non so come comportarmi, non so cosa dire. Mi tremano le gambe. Decido di andarmene, non oso aspettare di più, sarà segno del destino. Faccio per alzarmi, quando una voce mi chiama.
'Ehy, Jessica...sei tu ?'
Mi blocco. Mi volto e trovo davanti a me un uomo adulto, vestito bene con la barbicchia e ancora tutti i capelli. Sono mori. Ha gli occhi azzurri, io pure. Lo scruto dalla testa ai piedi. 
'Ehm io.. credo di sì.'
'Wow, sei tale e quale a tua madre..'
Rimaniamo in piedi, uno davanti all'altro a guardarci. Lo fisso. La mia mente ha un disperato bisogno di dirgli quanto mi è mancato e il mio corpo ha un disperato bisogno di abbracciarlo. 
'Ehmm...'
Porta la mano alla nuca, grattandosela. Segno di imbarazzo. Lo fa sempre anche Rosy.
'..Scusa per il ritardo ho avuto da fare... spero che mi perdoni.'
'E'...è tutto a posto.'
'Beh ehm.. grazie allo-'
Non lo faccio finire, lo sorprendo avventandomi su di lui. In un abbraccio che mai a nessuno avevo dato, neanche a Niall. Dopo aver capito il mio gesto, ricambia. Sento le lacrime iniziare a scendere, sono di gioia. Sono emozionata e preoccupata allo stesso tempo. Ma soprattutto sono contenta di aver ritrovato mio padre, quella figura che in tutti questi anni mi è tanto mancata. Sono contenta di averlo qui davanti a me, sono contenta di poterlo abbracciare, anche se avrei preferito che mio padre non fosse lo stesso del mio ragazzo. Ma oggi è una giornata dedicata a noi. Solo a noi. Voglio allontanare i pensieri, i problemi, i pianti e le sofferenze. Oggi esistiamo solo io e lui. Quando mi stacco noto che sul suo viso ci sono delle gocce, gliele asciugo sorridendo. Sorride a sua volta e poi mi fa cenno di sederci.
Iniziamo a parlare di tutto, dei nostri anni passati, fino a quando non tocca l'argomento che avrei desiderato non venisse fuori.
'Senti Jessica, hai voglia di conoscere tuo fratello ?'
'C-cosa ?'
'E', sì, pensavo... no, scusa, hai ragione. Sono stato troppo frettoloso'
Abbassa la testa, girandosi i pollici. Non lo voglio vedere triste, non oggi.
'Non ti preoccupare, hai fatto bene. Sono io che... ancora non me la sento di conoscere un'altro estraneo...'
Se solo sapesse che lo conosco perfettamente, ma abbiamo deciso di non dirglielo, almeno per ora. Alzo lo sguardo e noto che mi guarda come se si sentisse in colpa. Assumo un espressione interrogativa.
'..estraneo..'
Ripete a bassa voce.
'Oddio no, non volevo offenderti.. io, io intendevo..'
'So cosa intendevi, tranquilla...'
Mi accarezza la guancia per rassicurarmi. Amo quel gesto. 
'...Stella..'
Quel nome. Mi ci chiamava da piccola, almeno da come mi ha raccontato.
'Mi sei mancato in tutti questi anni..'
'Anche tu piccola.'
'Non sono mai riuscita a capire perché Rosy non mi abbia mai parlato di te...'
'Aspetta, come l'hai chiamata ??'
'Ehm.. Rosy..'
'P-perché ?'
Cazzo devo trovare una scusa.
'E'... noi ci chiamiamo così, per scherzo..'
Mi guarda come se non mi credesse. Sono in ansia. Non posso svelare tutto.
'Ah.. fantastico.'
Fiuu.. non so se ci ha abboccato, ma per ora basta così.
'Quando hai letto la lettera ?'
Mi volto all'improvviso verso di lui.
'Ehm.. ieri, quando ti ho chiamato..'
'Quindi vuoi dire che tua madre te l'ha data soltanto ieri ?'
Non posso rispondere, altrimenti verrebbe fuori che abbiamo litigato e se lui mi chiede perché io non posso dirglielo. Devo trovare un diversivo.
'No.. me l'ha data da tanto...'
'Ah.. e posso chiederti perché non mi hai mai chiamato prima ?'
La sua voce risulta triste. Mi sono giocata un punto, ma non potevo fare altro.
'Ehmm.. ecco.. i-io non lo so..'
'Sì, ti capisco. Non eri pronta.'
'No è che.. cioè sì.'
Non complichiamo le cose. Lo lascio credere a questo.
'Quanti anni hai ormai ? Sei una ragazza !'
'Beh se Niall ne ha 18, io ne ho 17..'
Sobbalzo, boccaccia mia !! Perché non mi sto zitta.
'Come fai a sapere quanti anni ha tuo fratello ?'
'Beh... nella lettera c'era scritto che io sono nata un anno dopo di lui..'
'Ah sì è vero..'
L'ho scampata. 
'Sì ma.. come fai a sapere il nome?'
Ecco. Non volevo me lo chiedesse. Mi mordo il labbro, lo faccio sempre quando sono nervosa e non so cosa dire. Fortunatamente arriva il cameriere.
'Il conto mi scusi.'
Gli chiedo distogliendo lo sguardo da mio padre che ancora mi fissa.
'Signorina sono 10 euro..'
'Oh sì ecco a lei..'
'No, no.. pago io, ci mancherebbe.'
Si impone per pagare, lo lascio fare.
'Senti ma.. abbiamo parlato e parlato, ma io non so ancora il tuo nome..'
'Oh già, è vero non mi sono presentato. Beh io mi chiamo Peter, Peter Horan.'
Spalanco gli occhi. Lui mi porge la mano. La afferro.
'P-p-piacere. Jessica Holman.'
Anche se ormai lo so, fa male sentirlo dire. Credo non ci farò mai l'abitudine.
'Già.. tua madre non ti ha voluto dare il mio cognome..'
Sarebbe stato meglio !! Almeno quando avrei incontrato Niall mi sarei accorta dei cognomi e avrei evitato di innamorarmi di lui.
'Sai mi farebbe tanto piacere se una di queste sere venissi a cena da me.'
'C-cosaaa ? Non mi sembra il caso.'
Scuote la testa, fissandomi con sguardo deluso.
Mi volto dall'altra parte. Non posso fargli questo, infondo anche lui ha sofferto. In tutti questi anni non ci siamo mai potuti vedere. Non posso deluderlo, ma con Niall ? 
'S-scusa io pensavo che tu volessi conoscermi..'
'No, no scusa tu. E' che mi è sembrato tutto così... così.. non lo so. Comunque, certo che vengo.'
Fingo un sorriso e vedo lui ricambiare.
'Perfetto.. facciamo stasera ? Ti passo a prendere alle 19:00..'
'Sì d'accordo..'
Stasera ??? Che dico a Rosy e a Niall ?? 
'Scusa, ma adesso devo andare.. sono le 16:00, devo studiare. E poi se alle 19:00 mi passi a prendere mi devo preparare..'
'Eh, sì. La mia bambina.. non sai quanto sono felice..'
'Anche io.' 
Su questo non mento. Lo abbraccio prima di andarmene. 
Salgo sul motorino, ma prima di partire prendo il telefono e lo tolgo dalla modalità silenzioso. Ci sono 6 messaggi.. tutti da parte delle mie amiche, tranne uno. 
''Come sta andando ?? Domani mi racconti tutto. 
Niall.''
Cosa gli dico ?? Non gli rispondo.
Gli altri sono i soliti: ''Perché non vieni più agli allenamenti??'' ''Perché non esci più ?'' ''Non ti fai più viva, sono preoccupata..richiamami'' ''E' da una settimana che nessuno sa più niente di te e a scuola sei misteriosa, che ti succede ?'' eccetera. So che così le faccio stare in pensiero, ma cosa gli devo dire ? Loro non sanno neanche che sto con il nostro idolo, con la più grande pop star di questi tempi. Non lo sa nessuno, a parte i ragazzi. Già i ragazzi, anche loro sto trascurando. Più tardi gli manderò un messaggio per fargli sapere che siamo vivi. Metto in moto e mi dirigo verso casa.
  
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