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Autore: Gloria Bennet    20/08/2013    5 recensioni
Bonnie si ritrovó a pensare a Damon, quello vero e, per puro caso o forse per destino, i suoi occhi si posarono sull'alta e stretta libreria a destra del camino. Tenendo in braccio il gatto si avvicinó e vide incise nel legno, all'altezza dei suoi occhi delle lettere. Formavano una parola, un nome. "DAMON"
In quel momento la serratura scattò...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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25. La dipartita del pettirosso

 


 

Qualcuno ti ha tolto il respiro, qualcuno ti ha toccato il cuore.

[Alda Merini]

 

 

 

Quando Damon si svegliò il mattino successivo, Bonnie non era al suo fianco.

Si alzò dal letto, dicendo il suo nome, urlandolo. Temendo quasi di non trovarla più con lui. Temendo che si fosse volatilizzata, diventando invisibile ai suoi occhi e muta alle sue orecchie. Scese le scale correndo fino a raggiungere la cantina e, solo lì, si tranquillizzò. Perché, oltre a quel dannato fumo da incantesimi che gli assopiva i sensi e a quell'odore aromatico di pozioni, c'era Bonnie.

Lei e la signora Flowers si stavano esercitando in chissà quali incantesimi. Damon, incurante della presenza dell'anziana strega, corse incontro alla sua donna e la strinse forte a sé.

«Bonnie! Mi hai fatto spaventare.» sussurrò, con il viso tra i suoi boccoli rossi che profumavano di lamponi e vaniglia.

Lei ricambiò l'abbraccio con dolcezza e ardore.
«Non ho intenzione di andarmene senza di te.» gli rispose, chiudendo gli occhi quasi a voler cancellare, dimenticare, seppellire quella bugia che aveva appena pronunciato. Damon, sollevato nell'aver sentito quelle parole, lasciò che la sua fidanzata potesse continuare a esercitarsi.
«Damon!» lo richiamò lei. «Mettiti qualcosa addosso.» gli sorrise, fissandolo dalla testa ai piedi.
Solo allora, il moro si accorse di essere nudo, a eccezione dei boxer striminziti che indossava.

Teophilia scoppiò a ridere mentre continuava a tagliare le radici di mandragola.

 

 

Per quanto difficile possa essere la vita, c'è sempre qualcosa che è possibile fare.

Guardate le stelle invece dei vostri piedi.

[Stephen Hawking]

 

 

 

«Hai solo 9 giorni, 9 giorni per decidere. 9 giorni per scegliere chi si dovrà sacrificare.»

Quelle parole continuavano a risuonare nella testa di Bonnie, oscurandola con la loro aurea di pericolo.

Sapeva cosa avrebbe fatto, una parte di lei l'aveva saputo sin dall'inizio di quella folle e perversa faccenda dei "cacciatori". Volevano ucciderla e, questo, lo sapevano anche i muri del pensionato. Quello che non potevano sapere era che i cacciatori acquisivano sempre più poteri uccidendo le streghe perché erano i primi a usufruire di quel potere. Uccidendole, liberavano il loro potere dal corpo e lo facevano migrare nel primo corpo a contatto col loro, vale a dire proprio quello dei cacciatori. Ciò che disprezzavano tanto nelle streghe era quello a cui in realtà ambivano. Quello che avrebbero sempre voluto avere. Il potere.

 

 

Ogni singolo giorno di quei nove che avrebbero preceduto la sua scelta definitiva fu scandito dall'eco di queste parole e dalla continua, incessante esercitazione di Bonnie, guidata dalla sua mentore. Fecero pozioni su pozioni, sperimentarono nuovi avanzatissimi incantesimi e lessero importanti formule su libri di magia oscura e difensiva di ogni genere. Libri che erano appartenuti a generazioni di streghe diverse e che, oltre a trovarsi, nel baule della sua camera, era custoditi nei luoghi più segreti e sicuri della casa.

«Ricordati che in un momento di grande bisogno o pericolo, ogni strega può sempre trovare una riserva di energia e potere nella natura che la circonda.» disse Teophilia con la sua voce calda e rassicurante.

«E se questa strega fosse ferita, funzionerebbe lo stesso?».

La sua mentore le prese le mani tra le sue.

«É proprio in questi momenti che i poteri di una strega sono al massimo della loro forza.»

Bonnie sgranò gli occhi, sorpresa da quella rivelazione. Sapeva che i poteri funzionavano un po' con lo stesso meccanismo della paura nei comuni mortali. Ogni volta che ci fosse stato un qualunque pericolo, come la paura fungeva da meccanismo di autodifesa, spingendo gli uomini ad agire, rendendoli più forti; così il potere diventava più forte e costituiva una grande difesa.

Bonnie le sorrise di cuore. «Grazie, Teo. Mi sei di grande aiuto.»

Teophilia le sorrise e poi guardò un attimo il ciondolo di calcedonio della collana di Bonnie.

«Puoi canalizzare l'energia che ti circonda nel calcedonio. Ti renderà più forte.»

«E quando lo dovrei fare?»

«Quando ce ne sarà bisogno.»

In quel momento, Bonnie capì che Teophilia aveva il diritto di sapere.

Lei non l'avrebbe giudicata, l'avrebbe capita ed era proprio di questo che aveva bisogno.

Qualcuno che comprendesse la sua decisione.

 

Non lasciarti sgomentare dagli addii.

Un addio è necessario prima che ci si possa ritrovare.

[Richard Bach]

 

 

Ormai mancavano solo due giorni al verdetto finale e l'agitazione iniziava a farsi sentire attraverso quella nuova consapevolezza di forza e potere. Combattere da sola non sarebbe stato facile, ma era la unica soluzione.

La migliore. Quella che non avrebbe ferito gli altri, almeno fisicamente.

Sarebbe stato difficile lasciarsi alle spalle tutto e tutti, ma non poteva fare diversamente. 

Quel giorno, telefonò ai suoi genitori e a sua sorella, rassicurandoli di stare bene e dicendogli che presto sarebbe andata a trovarli. Quando riattaccò si sentì un vuoto al petto.

Perché sapeva che quella era l'ultima volta in cui li avrebbe sentiti e già le mancava la voce di sua madre.

Proprio in quel momento, Damon le avvolse il busto con le sue braccia forti e muscolose, baciandole le spalle. «Stanno bene?» le chiese.

«Si, meno male che c'è il telefono altrimenti non li vedrei mai.»

«Possiamo andare a trovarli quando ci liberiamo di questi coglioni. Dovrai pur presentargli il tuo ragazzo.»

Bonnie ridacchiò tra le lacrime di commozione e dispiacere.

Commozione per averli sentiti forse per l'ultima volta e dispiacere per dover mentire all'uomo che amava.

«Da quando si sono trasferiti, desidero tanto andarli a trovare, ma non trovo mai il momento giusto.»

«Beh, lo troveremo, Andromaca.»

«Non sarà facile per papà accettare che, dopo aver avuto una storia con un lupo, mi sia messa con un vampiro.»

Damon scoppiò a ridere.

«Potrà solo essere contento del salto di qualità che hai fatto.»

 

 

Una bella fotografia racconta una storia, rivela un luogo, un evento, uno stato d'animo,

è più potente di pagine e pagine scritte.

 [Isabel Allende]

 

 

Il giorno seguente, l'ultimo, passò il tempo insieme a Elena, Stefan e Damon.

Si sedettero tutti e quattro sul divano e la signora Flowers scattò una foto di gruppo su ordine di Bonnie.

Sarebbe stata l'unica cosa che si sarebbe portata assieme ad altre due foto. Quella che, tempo prima Teophilia aveva scattato a lei e Damon sull'albero e un'altra che Damon aveva scattato il mattino dopo la notte in cui avevano fatto l'amore per la prima volta.

Damon aveva fermato per sempre quel momento in una fotografia in cui lei, ancora addormentata riceveva un bacio sulla guancia dal bel moro con il suo fisico scolpito in bella vista mentre lei aveva il viso appoggiato sul suo petto e il lenzuolo a coprirle il resto del corpo.

Dopo cena, diede la buonanotte a tutti e li abbracciò forte, quasi come se volesse legarli a sé e solo un contatto così stretto l'avrebbe potuto permettere. Elena ricambiò con quel sentimento profondo di amicizia l'abbracciò della sua migliore amica e così fecero anche gli altri, ignari della sua decisione.

Stefan la guardò con quei suoi brillanti occhi verdi e solo allora Bonnie capì quanto le sarebbe mancato.

Ma fu, guardando gli occhi scuri di Damon, prima di andare a dormire, che il suo cuore lacrimò più dolorosamente.

Perché non voleva lasciarlo, ma doveva. Perché non stare più insieme a lui, avrebbe significato perdere una parte di se stessa e, pur essendo così, non avrebbe dovuto esitare.

Lo baciò a lungo, lo baciò dolcemente e con passione, lasciando che le sue braccia la stringessero forte e che le sue gambe si avvolgessero attorno alla sua vita.

Lasciò che la spogliasse, svestendola dai suoi peccati, rendendola pura e immacolata.

Lasciò che la sua lingua infuocata le facesse bruciasse la pelle e le viscere a ogni contatto.

Lasciò che la sua bocca divorasse ogni lembo della sua pelle e non protestò quando le sue unghie si aggrapparono alle spalle, lasciandole quei segni indelebili.

Non protestò neanche quando le sue dita le solleticarono i seni turgidi e si ritrovò ad ansimare non appena la sua bocca li assaggiò per renderli sue vittime consenzienti.

Si limitò a stringerlo forte a sé e, renderlo suo a ogni respiro, a ogni gemito.

E, quando i suoi canini le morsero il collo, non appena penetrò in lei, non poté trattenere il piacere che la stava divorando dal momento in cui i suoi occhi di fuoco l'avevano spogliata con quell'espressione dolce e passionale. Urlò il suo nome e, in quel vortice d'amore, si aggrappò più stretta alla sua schiena, sentendo il suo muscoloso petto contro il suo, alzarsi ed abbassarsi al ritmo dei suoi respiri.

Lasciò che assaggiasse il suo sangue e leccasse quella goccia che le era caduta dalla ferita, percorrendone tutta la scia, dal collo, al seno, fino al ventre.

Poi sentì le sue labbra baciarla dove più lo desiderava e si lasciò andare al piacere di un altro amplesso.

 

 

La baciò su una guancia, il più vicino possibile alle labbra,

col desiderio appassionato di rimanerle eternamente accanto

per proteggerla dalle ombre.

[Isabel Allende]

 

 

Quella notte, la nona notte, era riuscita a dormire per uno strano gioco del destino. Perverso quasi quanto i cacciatori. Aveva fatto l'amore con il suo Ettore per tutta la notte e poi, era crollata sul suo petto addormentandosi all'istante. Erano ancora nudi. Pregò silenziosamente che non si svegliasse e, alle prime luci dell'alba, si vestì e se ne andò. Prima di andarsene, baciò la fronte di Damon, accarezzò il suo omonimo sotto al collo e mise la busta con la lettera destinata a Damon nel posto che le aveva indicato Teophilia.

Andò in bagno e lasciò la collana col cuore di ematite per Damon, sul lavandino. 

 

Il sole non era ancora completamente sorto quando si ritrovò fuori dal pensionato a guardare le finestre, pensando con dolore a quello che custodivano al loro interno, a chi custodivano al loro interno.

Lanciò un ultimo sguardo alla finestra della sua camera, della loro camera.

Al balcone, alla quercia, all'altalena, al giardino e, solo quando ebbe memorizzato ogni singolo dettaglio, se ne andò.

Aveva con sé solo ricordi di quello che non ci sarebbe più stato e una borsa a tracolla marrone che la signora Flowers le aveva donato il giorno prima e che conteneva, oltre alle foto, la sua chiave di sopravvivenza, o almeno, così pensava.

Si voltò verso gli alberi e sparì dall'orizzonte.

L'ultima cosa che i raggi del sole riuscirono a illuminare furono dei capelli, rossi come il fuoco.

Un pettirosso cinguettò tristemente dalla cima della quercia, forse consapevole di quello che di lì a poco sarebbe accaduto.

 

 

Riguardo a sacrificio e a spirito di sacrificio le vittime la pensano diversamente dagli spettatori;

ma da tempo immemorabile non si è mai data loro la possibilità di dirlo.

[Friedrich Nietzsche]

 

 

Damon si svegliò poco dopo e, questa volta, non avrebbe trovato Bonnie ad aspettarlo in cantina.



 

 

A/N

 

Eccomi, con un po' di ritardo a pubblicare anche questo capitolo. Il venticinqueesimo! (chi l'avrebbe mai detto che sarei riuscita ad arrivare fin qui?)

Spero che l'abbiate apprezzato e che questo addio non vi sia risultato poco comprensibile.. Purtroppo la nostra streghetta è sempre pronta a sacrificarsi per il bene di chi ama.

E Damon le è entrato, ormai da tempo, dentro il cuore.

Ho trovato “giusto” inserire un'altra scena “erotica”, anche se più veloce di quella che ho descritto precedentemente.

Spero di non essere risultata troppo affrettata e di avervi trasmesso comunque quello che volevo comunicare: l'amore, la dolcezza e la passione tra questi due ;)

Prometto di pubblicare il prossimo capitolo presto!

Entro questo weekend e vi avviso già che, nei prossimi giorni, pubblicherò il prologo della mia prossima long, ambientata negli anni '20, che ruota attorno allo Stelena, Bamon & Klaroline (:

Quindi, restate sintonizzati se vi interessa!

Ringrazio moltissimo Annaterra, ViolaSerena, Giulia e Lulu_Styles per aver recensito lo scorso capitolo.. Grazie infinite :3

Come sapete, il vostro parere è sempre graditissimo da parte mia <3

 

Buonanotte a tutte!

Un bacione ;*

Gloria

   
 
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