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Autore: Lila_88    24/02/2008    5 recensioni
Lo scontro contro Majin Bu è terminato e tutti fanno ritorno a casa. Vegeta è quello più provato psicologicamente dalla lotta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’AMORE PERDONA TUTTO

Finalmente tutto era finito.

Majin Bu era scomparso definitivamente, e adesso iniziava un altro periodo di pace, con la speranza che durasse per sempre.

Tutto il gruppo era ancora riunito al Palazzo del Supremo.

Era arrivata l’ora di tornare a casa.

Per tutti.



Ma Vegeta non era sicuro di poterlo fare.

Tornare a casa e continuare la sua vita accanto a Bulma e Trunks, come se niente fosse accaduto.

Il senso di colpa era troppo forte.

Tutto quel macello era successo a causa sua. Aveva permesso al suo lato malvagio di riemergere e di sopraffarlo nuovamente. Ciò aveva causato milioni di morti, addirittura lo scoppio della Terra. Ma, soprattutto, aveva causato la morte di suo figlio e di sua moglie. Quel figlio e quella moglie che adesso erano di nuovo vicino a lui, felici di riaverlo, vivo. Ma lui meritava tutto quell’amore? No, affatto.

Vegeta osservò Goku prendere sua moglie in braccio e allontanarsi con i suoi figli. Ben presto, Crili e C18 fecero lo stesso. Perfino Majin Bu, quello Buono, aveva preso Mr Satan per un braccio e si era allontanato, seguito da Videl. Junior era volato via già da un pezzo, ma Vegeta non accennava a muoversi. Una mano si appoggiò sul suo braccio, lui si voltò per incontrare gli occhi di suo figlio.
- Papà, andiamo a casa? Sono stanco …
Vegeta fece un gesto d’assenso con la testa, prima di voltarsi verso Bulma, per vederla insidiata da Iamko. Quello non si capacitava ancora di averla persa, tanti anni prima.
Il Sayan si avvicinò ai due, con aria leggermente infastidita.
- Donna, è ora di togliere le tende. Su, andiamo a casa.
- Va bene, caro. Ciao Iamko.
Vegeta era arrossito quando lei lo aveva chiamato “caro”, poi si era rabbuiato. Come poteva amarlo ancora, dopo quello che era capitato? Bulma si avvicinò a lui, sorridendo, finalmente serena di saperlo nuovamente vicino. Lo abbracciò, passandogli le braccia intorno alla vita. Lui si limitò a posare un braccio intorno ai fianchi della moglie, poi fece un segno di richiamo a suo figlio e entrambi spiccarono il volo.
A casa, finalmente. Trunks era stanchissimo. L’unica cosa di cui aveva voglia in quel momento era del suo caldo letto. Così si dileguò in fretta,salutando i suoi genitori. Bulma pretese un bacio, mentre Vegeta si limitò a grugnire, in segno di saluto.
Una volta che il figlio era salito in camera, Bulma si stiracchiò, anche lei esausta. Si voltò verso il marito.
- Tesoro, andiamo a dormire? Io sono esausta, immagino che tu sarai messo anche peggio di me …
- No, non ho sonno. Vai pure.
Con aria cupa, il principe le diede le spalle e rivolse il suo sguardo al di fuori della grande vetrata del salotto. Bulma notò il comportamento strano del marito e rimase per un attimo confusa. Era stato silenzioso e cupo per tutto il viaggio a casa. Sembrava avesse un macigno sul petto. Non ci volle molto alla donna per capire ciò che rendeva così Vegeta: il senso di colpa.
Bulma si avvicinò, da dietro, al marito e lo cinse in un abbraccio, posandogli la testa contro la schiena. Vegeta rimase sorpreso da quel gesto. Sua moglie lo stupiva in continuazione. Doveva aver capito ciò che lo stava assalendo e gli offriva, silenziosamente, il suo conforto. Ma lui non poteva accettarlo. Non se lo meritava.
L’uomo si scostò, eludendo il contatto creato da Bulma. La donna si preoccupò. Non doveva comportarsi così. Iamko le aveva spiegato cosa era accaduto. Era vero, lui si era fatto dominare dalla sete di potere, ma poi era tornato indietro, si era pentito. Era arrivato a sacrificare la sua stessa vita. Questo lo distingueva dal guerriero sanguinario che era stato anni prima. Questo faceva sì che lei lo amasse profondamente e non avesse paura di lui. Ma poteva comprendere il tormento che doveva avere dentro se stesso. Però era sbagliato e lei glielo avrebbe fatto capire. In un modo o nell’altro.
- Vegeta, che cosa c’è?
- Mpfh … Niente …
- Non mentirmi, con me non ci riesci.
- Donna, vai a dormire, non perdere tempo con una nullità come me.
- Così questo è il punto? Ti senti una nullità? Perché mai?
- Me lo domandi pure? Se non fosse stato per il mio orgoglio, niente di tutto questo sarebbe accaduto! E’ colpa mia se Majin Bu si è risvegliato!! Guarda che cosa è accaduto?! Il pianeta è esploso, i terrestri sono tutti morti!!! Nostro figlio è morto!! Tu … Sei morta!!!
Il dolore di Vegeta venne fuori tutto assieme, Bulma si stupì di come lui si stesse aprendo, di come tutto il dolore stesse venendo fuori. Si avvicinò a lui, ma ancora lui evitò il contatto.
- Come puoi restarmi accanto, donna? Non ti accorgi del mostro che hai vicino?
- No, e sai perché? Perché non c’è nessun mostro vicino a me! C’è solo mio marito, l’uomo che amo.
- No, io ho fatto cose orribili. Mi sono fregato di tutto quello che mi circondava, per fare gli affari miei!!
- Tu eri posseduto, non eri in te!!
- Ti sbagli, io ricordo tutto quello che è accaduto, ogni singolo particolare. E non sopporto di vivere con tutto questo e non posso credere che a te non importi! Dovresti starmi lontano, tu meriti di meglio! … Forse dovrei andarmene da questo posto.
- No, non è vero, basta! Devi piantarla di commiserarti! Tu hai pagato, hai sacrificato tutto te stesso, ti sei ucciso per riparare ai tuoi sbagli … Per me questo è sufficiente. Il fatto che tu abbia capito gli errori che hai commesso e ti sia auto punito, a me basta, per amarti ancora. E dovrebbe bastare anche a te!
Bulma aveva le lacrime agli occhi. No, lui non poteva lasciarla ancora …
- Resta, ti prego … io ho bisogno di te, tuo figlio ne ha bisogno, ti prego, Vegeta, non lasciarmi … Io ti amo, per come sei. Per me sei perfetto e non voglio che tu te ne vada per degli errori che hai già scontato.
Le lacrime ormai scendevano copiosamente sul volto di Bulma, che si buttò addosso a Vegeta, stupito dall’amore che la sua donna gli mostrava. Lei si aggrappò alle sue spalle, sperando che lui non la respingesse. E lui non la deluse, stringendola forte a sé.
Bulma lo amava e lo avrebbe sempre fatto. Ciò andò al di là di tutte le sue reticenze. Lui aveva bisogno di essere amato da lei. E aveva bisogno di amare. Di amare lei e suo figlio.
Lei si scostò da lui. Lui le asciugò dolcemente le lacrime che stavano ancora bagnando il suo volto. Si perse nel suo sguardo. Occhi di cielo. La prima cosa che lo aveva colpito. Il suo sguardo. Lo aveva amato, da subito. Poi soffermò gli occhi sulle sue labbra. Un’irrefrenabile voglia di assaporarle nuovamente lo avvolse. E lo fece. La baciò, dolcemente, ma con passione.
Quando si staccarono, lei lo guardò negli occhi.
- Resterai?
- Sempre …
- Ti amo, Vegeta …
- A- anch’io, anche se non te lo dico mai …
- Basta che me lo dimostri ...
Vegeta la baciò ancora. Bulma era davvero felice adesso. Lui sarebbe rimasto con lei, per sempre.

  
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