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Autore: Louise98    20/08/2013    4 recensioni
Ecco a voi la mia seconda fanfiction su "Le 5 Leggende"!
Un piccolo fagottino abbandonato davanti ad un orfanotrofio assieme ad una lettera e ad un libro. Che cosa significherà mai? Leggete e lo scoprirete!
Genere: Avventura, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Cinque Guardiani, Jack Frost, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jack Frost stava volando per tutta la città congelando tutto ciò che toccava.
<< Chiuso per neve! >> gridò cadendo in picchiata sopra al lago vicino all’orfanotrofio.
Quando toccò la riva del lago vide una bambina e due gemelli.
<< Ehi Merida! Vieni alla “Caccia alle Uova” domenica? >> chiese uno dei due ragazzi.
<< Certo che sì! >> rispose la lei.
<< Speriamo di trovarle con tutta questa neve! >> disse l’altro ragazzo.
<< Beh, la direttrice cercherà di non nasconderle sotto la neve se vuole farcele trovare… >> disse poi l’altro.
<< Non è vero! E’ il Coniglietto di Pasqua che le nasconde! >> esclamò Merida. << Il Coniglietto di Pasqua è vero! >>
<< Oh, certo che è vero! >> disse Jack. << Un vero presuntuoso, veramente aggressivo e fiero di sé! >>
<< Certo che sei proprio una credulona! >> disse uno dei ragazzi e Merida rispose con una linguaccia.
Merida prese uno slittino che era vicino alle scale dell’edificio e poi tutti e tre si incamminarono verso il parco vicino.
<< Merida, aspetta! >> Gridò Maggie. << Non dimenticarti il cappello! >> disse mettendoglielo su. << Non vorrai che Jack Frost ti morda il naso! >>
Jack si illuminò.
<< Non lo farà! >> rispose contenta Merida andando dai gemelli e da un’altra ragazza che nel frattempo era arrivata.
<< Chi è Jack Frost? >> chiese un gemello.
<< Nessuno, James, è solo un modo di dire! >> rispose l’altro.
<< Chi è Jack Frost?!? >> disse Jack creando una palla di neve per poi tirarla perfettamente sulla schiena di Merida.
Merida cadde in avanti, ma subito si rialzò.
<< Ok, chi l’ha tirata? >> chiese rivolta ai gemelli.
<< Beh, sicuramente non è stato il Coniglietto di Pasqua, piccola! >> rispose Jack sorridendo.
Subito Merida lanciò una palla di neve ad un’altra ragazza che era appena arrivata.
<< Merida! Non è divertente! >> gridò la ragazza cadendo all’indietro.
<< Hai iniziato tu, Alexia! >> disse Merida.
<< Ce n’è per tutti! >> gridò Jack buttandosi nella battaglia. << Bene! Vedo che avete bisogno di munizioni! >> disse infine creando tante palle di neve con il bastone.
La battaglia durò qualche minuto finché Oliver, l’altro gemello, non colpì una ragazza che stava facendo un pupazzo di neve.
La ragazza si girò lentamente ringhiando.
<< Cavolo! Ho colpito Cremina! >> disse Oliver.
<< Lui ha colpito Cremina! >> disse James indicando il gemello.
<< Hai colpito Cremina? >> disse Alexia.
Merida, che nel frattempo era caduta, si nascose sotto alla sua slitta.
Mentre Cremina ringhiava e prendeva la testa del suo pupazzo di neve per lanciarla, una palla di neve la colpì in pieno volto facendola indietreggiare.
<< Sei stato tu? >> chiese James.
<< No, non sono stato io! >> rispose Oliver preoccupato.
Nel frattempo Jack era appollaiato sul suo bastone dopo aver tirato quella palla di neve a Cremina.
Quest’ultima cercò di trattenere le risate, ma non ci riuscì. Così cominciò a correre dietro ai suoi compagni per cercare di prenderli. Si stavano divertendo un mondo.
<< Attenti! E’ scivoloso! >> disse Jack ghiacciando il terreno su cui stavano correndo.
Tutti caddero a terra, ma Merida invece cominciò a scivolare con lo slittino che aveva in mano giù per la collina fino ad arrivare alla strada.
<< No! >> dissero tutti i ragazzi insieme.
<< Lì c’è la strada! >> disse Alexia.
<< Fai attenzione! >> dissero in coro i gemelli.
<< Non preoccuparti Merida. Ci sono qui io con te! Andrà tutto bene! >> disse Jack ghiacciando la strada per far correre Merida con lo slittino.
La bambina urlava per la paura.
<< Avanti, stammi dietro! >> disse Jack. << Vai a sinistra! >> gridò creando una curva con il ghiaccio.
<< Ehi! Va’ piano! >> gridava qualcuno dal marciapiede.
<< Oh, no, no, no! >> disse Merida mentre si reggeva il più forte possibile sullo slittino.
<< Ci siamo! >> disse Jack creando un enorme salita di ghiaccio per evitare di andare in contro ad un camion che trasportava divani.
<< Woah! >> gridò Merida quando saltò nel vuoto dopo la salita di ghiaccio che aveva fatto Jack.
Tutto sembrò andare a rallentatore. Jack era contento perché sapeva di aver reso felici molti bambini, Merida era spaventata ma felice e tutti gli altri erano sorpresi.
Alla fine Merida cadde vicino ad una statua in un cumolo di neve.
<< Mamma mia! >> dissero i gemelli in coro.
<< Sì! >> esultò Jack.
I ragazzi si avvicinarono preoccupati mentre Jack si sedette sulla statua.
<< E’ una cosa seria. >> disse Oliver.
<< Merida, tutto ok? >> chiese Alexia.
<< Wow! >> urlò Merida alzandosi in piedi. << A-avete visto? E’ stato magnifico! >> disse scatenando un sorriso di Jack. << Voglio dire, ho fatto un salto pazzesco e poi sono passata sotto ad un- >>
Venne interrotta da un divano che la colpì lateralmente facendola cadere.
<< Ops! >> disse Jack sorridendo.
<< Oh, cavolo! >> dissero gli amici della bambina in coro.
Da dietro al divano apparve una mano con un dentino.
<< Fooorte! Un dente! >> esclamò Merida.
<< Fico! >> disse Alexia.
<< Questo significa soldi! >> disse Cremina.
<< Già… >> dissero i gemelli. << Soldi in arrivo, sorella! >>
<< La Fata del Dentino! >> disse Merida mostrando il suo dente. << Devo metterlo sotto il cuscino! >>
<< Oh, no! No! >> urlò Jack mentre scendeva dalla statua. << Ehi aspettate un minuto! Oh, avanti! Che mi dite di tutto il divertimento di prima? Non è stata la Fata del Dentino! Quello ero io! >> disse Jack un po’ irritato.
Poi si calmò e volò davanti al gruppetto di ragazzi che si era incamminato verso l’orfanotrofio.
<< Ho le orecchie congelate! >> disse Merida.
<< Ragazzi? >> chiese dolcemente Jack. << Cosa bisogna fare per avere un po’ di attenzione da queste parti? >> chiese, ma non ottenne risposta, anzi, venne trapassato da Merida.
Jack odiava quella sensazione. Si sentiva vuoto, inutile e invisibile. Cominciò a nevicare e Jack se ne andò via.
<< Avete visto la lastra di ghiaccio? >> chiese Cremina.
<< Sì, mi chiedo come ci sia finita lì. >> rispose Alexia.
<< E’ strano! >> concluse Merida.
Quando tornarono all’orfanotrofio si era ormai fatto buio, così tutti i ragazzi andarono nelle proprie stanze.
Merida andò nella sua assieme a Maggie.
<< E’ stato fantastico! >> disse Merida saltando di qua e di là. << E poi mi sono lanciata dalla collina e in mezzo alla strada e poi la slitta, sì, sono schizzata per aria! >> disse emozionata continuando a saltare sul letto. << E poi il divano mi ha colpito. >> disse sedendosi. << Ma hai visto, Maggie? >> disse mettendosi a quattro zampe. << Il mio dente è caduto! >> disse mostrandogli la finestrella che si era creata tra i suoi denti.
<< Fantastico! >> esclamò Maggie. << Lo hai messo sotto il cuscino? >>
<< Sì! Sono pronta! >> disse prendendo una pila.
<< Merida, non stare sveglia tutta la notte per vederla, o la Fatina non verrà! >> disse Maggie avvicinandosi al letto.
<< Ma questa vota posso farcela! >>
<< Niente storie! Avanti, ora dormi. >> disse rimboccandole le coperte.
<< Oh, va bene… >> disse mettendo la pila al suo fianco.
Nel frattempo fuori dalla finestra c’era Jack che li osservava. Era felice perché anche Merida lo era. Poi però si accorse che la finestra cominciava a ghiacciarsi e tornò alla realtà: nessuno poteva vederlo. Così con un balzo salì sul tetto.
<< Se c’è qualcosa di sbagliato che sto facendo… >> disse Jack rivolto alla Luna. << Puoi anche solo dirmi che cos’è? Perché ho provato di tutto, ma nessuno riesce ancora a vedermi! >>
Ci fu un attimo di silenzio.
<< TU mi hai messo qui! >> gridò Jack all’Uomo nella Luna. << E il minimo che tu possa fare è dirmi, beh, dirmi perché! >>
Ci fu ancora un grande silenzio, dopo il quale Jack decise di andarsene.
Si mise a camminare sopra ai cavi elettrici congelandoli finché una sabbiolina dorata non attirò la sua attenzione.
<< Sempre in orario, Sandman! >> esclamò Jack togliendosi il cappuccio.
Non appena Jack toccò la sabbia, da questa uscì un delfino che gli girò in torno per poi svanire ritornando un semplice filo di sabbia che entrò nella stanza di Cremina.
Sulla testa della ragazza si materializzò un unicorno di sabbia.
<< Oh, mi era sembrato di sentire il clippeti clopete di un unicorno! >> disse una figura completamente nera. << Ma che incantevole sogno! >> disse avvicinandosi alla sabbia. << E guardatela! >> disse indicando Cremina. << Una preziosa bambina! Così tenera, piena di speranza e meraviglia! Beh, c’è solo un piccolo dettaglio che manca: un pizzico di paura! >> detto questo toccò la sabbia dorata che divenne nera, e l’unicorno diventò un cavallo nero. << Che incantevole piccolo incubo! >> disse prendendo in mano il cavallo. << Voglio che tu vada a dire agli altri che l’attesa è terminata! >> detto questo il cavallo corse fuori dalla finestra.
Quella misteriosa figura uscì a sua volta dalla finestra.
<< Non guardarmi così, mio vecchio amico. >> disse rivolto all’Uomo nella Luna. << avresti dovuto sapere che questo giorno sarebbe arrivato! I miei incubi sono finalmente pronti. E i tuoi Guardiani? >>
 
ANGOLO AUTRICE:

Rieccomi :D

Jack: Sono bravo a far saltare i denti ai bambini! *sorride e vola per la stanza sopra al suo bastone*
Io: Non penso sia una cosa di cui andare fieri...
Jack: Nemmeno il fatto di essersi arresi di fronte ad un biscotto di Nord...
Io: Non sarebbe servito un biscotto se tu fossi rimasto dalla mia parte! >_<
Jack: Nah... tanto lo avresti preso comunque *fa un occhiolino*
Io: Direi che dopo di questa puoi anche uscire! *lo spinge fuori dalla porta e si chiude a chiave nella stanza*
Jack: Tanto prima o poi dovrai uscire!
Io: Non finché continui ad entrare in camera mia senza permesso!
Jack: Uff… e va bene! Non entrerò più in camera tua senza permesso!
Io: Bene così!
*Calmoniglio esce da un tunnel al centro della stanza*
Calmoniglio: Ma si può sapere che cos’è tutto questo casino?
Io: Non ho speranze…
 
Beh, allora al prossimo capitolo: “Tutti amano slitta” (sempre che mi lascino in pace a scrivere…)
Louise98
  
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