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Autore: elyxyz    25/02/2008    28 recensioni
“Riza, hai visto? Ci sono riuscito!, Ho coronato il nostro sogno!” le bisbigliò, la voce che tremava appena, colma di gioia contenuta a stento. Sentiva il cuore battere al ritmo di quelle ovazioni.
“Signore, lei è sempre stato un sognatore.”

(RoyAi)
Dedicata a Shatzy. Per festeggiare.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Flash-fic di 500 parole esatte

Note: Flash-fic di 500 parole esatte.

Questo è un altro dei miei esperimenti RoyAi. Spero sia di vostro gradimento!
Per ulteriori spiegazioni, compresa la traduzione della strofa, vi rimando alla conclusione della fic.

 

 

Dedicata a Shatzy,

Per festeggiare... beh, lei lo sa. ^_^

La fine di qualcosa, l’inizio di qualcos’altro. No?

Congratulazioni, di cuore.

 

 

The Dream(er)

 

by elyxyz

 

 

 


“Dreaming my dreams with you

I'll be dreaming my dreams with you
And there's no other place
That I'd lay down my face
I'll be dreaming my dreams with you.”

 

(Dreaming my dreams, Cranberries)

 

 

 

 

L’inflessibile Tenente Hawkeye gli sistemò il colletto della divisa, di modo che fosse impeccabile.

Le permise quella gentilezza, anche se fremeva d’impazienza.

Pochi gesti accorti, ed era finalmente pronto.

Le stellette e le mostrine brillavano fulgide come il suo sorriso. Le medaglie tintinnavano solenni, ad ogni passo.

 

Le grida della folla entusiasta si sentivano fin da lì, benché dovessero ancora percorrere il lungo corridoio che dava alla balconata d’onore.

Entro pochi minuti, l’Eroe di Ishbar, l’Alchimista di Fuoco Roy Mustang, sarebbe stato ufficialmente insignito del titolo di Comandante Supremo dello Stato di Amestris, dopo l’unanime decisione del Consiglio Militare.

 

Adesso che erano ad un passo - da tutto ciò che di più importante avessero bramato - quasi non sembrava vero.

Riza, hai visto? Ci sono riuscito!, Ho coronato il nostro sogno!” le bisbigliò, la voce che tremava appena, colma di gioia contenuta a stento. Sentiva il cuore battere al ritmo di quelle ovazioni.

 

“Signore, lei è sempre stato un sognatore.

 

Sorrise. “Sì, Riza, ma certe volte i sogni s’avverano!

Col sudore, fatica e sacrificio. Ma s’avverano!

 

Chi meglio di lei poteva testimoniare gli indicibili patimenti, i momenti di sconforto, i denti stretti per non mollare tutto e scappare via?

Lei era sempre rimasta al suo fianco, aveva abbracciato il suo ideale, lo aveva sorretto e sostenuto quando la volontà stava per vacillare.

Lei c’era. Era lì.

 

 

“Ti prego, appena tutto questo sarà finito

…di’ che mi sposerai!” le chiese, afferrandole le mani con le proprie, fasciate dai guanti immacolati. Gliele baciò con devozione.

 

La vide arrossire, ed era semplicemente deliziosa. Se non l’amasse di già - più di quanto fosse umanamente possibile -, avrebbe accresciuto la sua adorazione in quel momento, perché era semplicemente splendida. Impacciata e splendida.

 

Ed ella sorrise, annuendo. Un breve cenno del capo, che avrebbe per sempre cambiato le loro vite.

 

La abbracciò di slanciò, tenendola stretta contro l’alta uniforme.

Ad un passo, un solo passo dalla sua più completa concretizzazione. Sentiva il gusto della parola ‘compimento’ sulla punta della lingua.

Chiuse gli occhi per assaporare quell’attimo di felicità perfetta. Il suo sogno.

 

Il chiasso festante crebbe d’intensità, e divenne d’un tratto grida gioiose di bimbi. Black Hayate saltellava spensierato attorno a loro, abbaiando allegro.

 

 

Un rumore improvviso lo spaventò e Roy scattò a sedere sul materasso, guardandosi attorno, smarrito ma cauto.

L’alone della sua visione onirica svaniva istante dopo istante, e già non era più che un contorno sbiadito.

Era sveglio? Sì, era sveglio.

 

Sondò con lo sguardo la penombra della camera da letto, e tutto era normale.

Proprio un sogno.

 

Girò la testa verso sinistra. La specchiera sopra al canterano gli restituì la propria immagine scarmigliata.

La cornice sul comodino riverberava, esile, il bagliore dei lampioni in strada.

Guardò oltre.

Black Hayate ronfava accucciato sul tappeto. Ai piedi del letto, una culla.

Sospirò, sdraiandosi nuovamente. Allungò le braccia, alla ricerca delle sue certezze. Incontrò il corpo addormentato di Riza. Se la tirò contro, con delicatezza, accarezzandole il ventre gonfio.

No, non era un sogno.

 

 

 

- Fine -



Disclaimers: I personaggi e la strofa della canzone citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

 

Note: nel titolo, come avrete compreso, ho voluto dare una duplice interpretazione:
Sogno
. Sognatore. Sogno di un sognatore. Sognando un sogno? Come dice la canzone.
Scegliete quella che preferite. ^^

Flà… visto che non potrò essere fisicamente lì, questo è il massimo che ho potuto fare.
Non è molto, ma è ciò che il mio animo RoyEd mi ha concesso. >.<

E ovviamente anche questo:

http://img516.imageshack.us/img516/7354/royflowersgi9.jpg

 

 

La traduzione della strofa:

 

“Sognando i miei sogni con te
Farò i miei sogni con te
E non c’è nessun altro luogo
Dove vorrei posare il volto
Farò i miei sogni con te.

 

 

 

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(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)

Sperando che le mie fans RoyEd mi perdonino… e, nel caso leggano, recensiscano per fedeltà. ^^
Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.

Grazie (_ _)

elyxyz

   
 
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