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Autore: giuliav93    20/08/2013    2 recensioni
Il dolore ed il sollievo…un attimo ambientato al termine della quinta stagione, quando Dean, distrutto dalla perdita di Sam e costernato dal dolore, trova uno spiraglio di luce in Castiel, che, senza aprir bocca, gli dona, seppur per un istante, un po’ di pace e tranquillità.
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Questa one shot Destiel è la mia prima storia, quindi spero che sia accettabile come inizio: è parecchio descrittiva e si incentra principalmente sugli stati d'animo, ma spero che vi piaccia (e che siate clementi)!

PAIN...RELIEF...

La neve cadeva lenta fuori dalla finestra ed imbiancava le strade fino a confonderle in un unico manto bianco, e Dean, disteso su quel vecchio divano a casa di Bobby, fissava il vuoto lasciandosi sopraffare dal flusso di cruenti pensieri sulle sorti di Sam, che aveva visto precipitare con Lucifero nell’oscuro antro infernale. Mentre rimaneva lì inerte, ipnotizzato dallo scorrere regolare dei fiocchi di neve, il dolore, causato dalle immagini vivide dei ricordi e dai suoni e dagli odori che gli sembrava ancora di sentire, si impossessava del suo corpo e della sua mente, come costretto a rivivere perennemente le terribili scene che avevano decretato l’allontamento, forse definitivo, dal suo Sammy, con cui aveva condiviso l’infanzia e la maturità, la gioia e il dolore, la vita e la morte…e troppi erano gli stati d’animi che si sovrapponevano: la mancanza della sua indispensabile figura fraterna, la preoccupazione per la sua attuale condizione, il senso di colpa per la propria impotenza, la rabbia per il destino che gli era stato ingiustamente assegnato e la stanchezza per l’ennesimo flagello da dover portare sulle spalle. Non era da lui smettere di reagire, ma in quel momento sarebbe rimasto lì immobile per l’eternità, senza opporsi all’angosciosa tortura psicologica che lo affliggeva, consapevole che ormai nessuna azione fisica avrebbe potuto apportare un qualche cambiamento. Ma il tempo scorreva, la Terra continuava a ruotare, le onde ad infrangersi, i venti a soffiare e i fiori a sbocciare, mentre le lancette dell’orologio, così rumorose in quell’immenso silenzio, scandivano ogni ulteriore secondo che il “piccolo” Sammy avrebbe trascorso nelle atrocità. All’improvviso i battiti dell’orologio che infrangevano la quiete, si accostarono ad un nuovo rumore, quello di passi lenti e delicati che provenivano dalle sue spalle: quel passo celestiale l’avrebbe riconosciuto anche in mezzo ad una folla, così leggero ed elegante, come quello del cacciatore che si avvicina alla preda, ma dolce e pacifico, come quello di un bambino che si accosta delicatamente ad un uccellino per non farlo fuggire; era Castiel. L’angelo sapeva arrivare senza farsi notare, con un battito d’ali, ma quella volta voleva che Dean se ne accorgesse, per poter indagare la sua reazione ed individuare se la sua presenza fosse gradita o meno: si rese conto che il compagno non si era irritato, allora avanzò dolcemente e si sedette sul lembo di divano libero, senza dire una parola, e lo guardò. Il suo viso era visibilmente stanco, gli occhi verdi spenti e l’espressione spossata, ma quando il ragazzo si voltò leggermente, ricambiando lo sguardo del suo angelo custode, nel suo volto apparve una flebile luce: non era una speranza per le sorti del fratello, avendo Cass già spiegatogli di non poter far niente per Sam, ma solamente un leggero sollievo per la presenza della sua amata celeste creatura. Infatti Dean, con la testa continuava a scoppiargli per l’ondata di pensieri, alla vista di quegli occhi azzurri, di quei capelli un po’ disordinati, di quel trench ormai monotono, sentì il battito del suo cuore sincronizzarsi al regolare respiro di Cass, e le ossa, i muscoli e le articolazioni, svigoriti dalla glaciale sofferenza, inondarsi di un lieve tepore, e, quando l’angelo passò cautamente la mano tra i capelli del suo amato, per poi scendere ad accarezzargli il viso e proseguire lungo il petto, non con la solita carica erotica con cui lo toccava, ma con un’immersa e candida tenerezza, sentì il corpo rigido distendersi, la tensione perdere vigore, l’angoscia fluire via, il dolore farsi meno pungente, pur conscio che quella dolce sensazione sarebbe durata poco, e sentì l’amore che subentrava alla desolazione, la testa alleggerirsi e la sua anima congiungersi con quella di Cass e trovarvi rifugio; riuscì perfino ad apprezzare la sensazione di calore che percepiva da quel divano, osservando il glaciale scenario che si sviluppava all’esterno, e, come uno spettatore strappato via da una terribile scena e reimmerso nella sua serena realtà, per un istante libero dal tormento e pieno d’amore, chiuse gli occhi e si addormentò. Cass continuò a scorrere delicatamente la mano sul corpo del suo amato, badando a non svegliarlo, ma a continuare a donargli serenità, e si sentì anch’egli libero, in pace, e si chiese quanto terribile sarebbe stato il destino se non avesse incrociato le loro strade e se le loro anime non avessero potuto confluire nel loro amore, ma poi ripose gli occhi sulla tranquillità del suo compagno dormiente e, con sollievo, sospirò…
  
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