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Autore: Angel_chan_    20/08/2013    2 recensioni
Arthur è un brillante ragazzo inglese, laureato ad Oxford, che per motivi di lavoro ha deciso di trasferirsi in America. Alfred è un ragazzo svogliato e nulla facente cacciato da Harvard. Cosa succederebbe se questi due ragazzi, così diversi, dovessero dividere un appartamento? Ne vedremo di tutti i colori!
Coppie
[ UsUk, GerIta, Spamano, Franada, Prunghary, JapanTaiwan, DeNor, accenni di UkXSeychelles ]
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, Axis Powers/Potenze dell'Asse, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Arthur rimase allibito.
Così quella era l’America eh?
Al confronto, la sua adorata terra natia, l’Inghilterra, era un paradiso!
Quella invece era solo una bolgia infernale!
Ma ormai non poteva più tirarsi indietro! Aveva accettato di lavorare per “The Street” uno dei più importanti editori statunitensi, c’era in gioco la sua carriera di scrittore e di giornalista.
 
Preparati, New York! Arthur Kirkland sta arrivando!
 
New York,  ore 11:30,  Christopher Street
 
-Dunque.. la casa dovrebbe essere … questa!- disse l’inglese con un foglietto in mano, l’abitazione era per lo più un enorme edificio di diciassette piani - Numero 362.. si è questa! Però Christopher Street.. l’ho già sentito da qualche parte.. ma dove?- ignorando il ricordo di quel nome, prese le valige ed entrò, - Spero solo che ci sia un ascensore..-, ma la buona sorte che accompagnava l’inglese questa volta era rimasta a Londra, - Damn! Qui ci sono solo scale! E io devo andare al sedicesimo piano!- piagnucolò Arthur sistemandosi le valige in spalla.
 
Certo, che come inizio quello non era dei migliori, ma il peggio doveva ancora arrivare…
 
Anche se lentamente, Arthur riuscì finalmente ad arrivare (sudato fradicio e mezzo morto)
al sedicesimo piano, maledì l’ingegnere che progettò l’edificio senza ascensore, e si diresse verso il suo appartamento.
Su ogni piano vi erano dieci appartamenti, il suo era il numero 159. Secondo il precedente proprietario era un appartamento abbastanza grande, e forse era per questo motivo che doveva dividerlo con un'altra persona.
 Prima di entrare fece una piccola preghiera, - Ti prego fa che il mio coinquilino sia una persona decente!- , ne aveva già abbastanza dell’America, figuriamoci ritrovarsi sotto lo stesso tetto con un’ americano rompiscatole!
 
Ma anche questa volta la fortuna si ritrovò contro di lui.
 
Sentì degli spari, spaventato si precipitò in casa, afferrò la prima cosa che aveva, (cioè un ombrello) e si diresse vero la camera da dove provenivano i rumori, iniziò a tremare, -Fantastico.. ci mancavano solo i ladri in casa!- pensò mentre spinse la porta con forza, si era già immaginato la scena, due tizi grandi quanto un armadio,  armati fino ai denti  lo squadravano dalla testa ai piedi, mentre lui cercava di colpirli con l’ombrello.
 
Ma invece, non trovò nessun ladro anzi, qualcosa di peggio!
 
- No, Matt! Ti ho detto che non mi devi sparare.. Non mi interessa se non sai come si gioca in multiplayer … Ah! E’ così allora? Sai che ti dico? Ci gioco da solo, VA BENE?!-  urlò furioso un ragazzo più alto di Arthur, sui diciannove anni, con due cuffie sulle orecchie e un piccolo microfono posizionatogli vicino, teneva in una mano un joystick, e nell’altra un hamburger, e indossava solo un paio di boxer.
 
Arthur per poco non si strozzò con la sua stessa saliva, - Who.. who are you?!- urlò l’inglese indicano il ragazzo, il quale si girò con aria interrogativa, -Dici a me?- chiese con una vocina abbastanza ebete, - No, guarda! Lo chiedevo alla poltrona!- disse sarcastico l’inglese, allora il ragazzo sorrise –Ok- addentando l’hamburger.
 
- Ma mi prendi in giro?! Certo che stavo parlando con te! Idiot!- urlò ancora più adirato Arthur, - Ahhh! Scusa, Io sono Alfred F. Jones, the hero! E tu chi sei, che ci fai nella mia splendida dimora?- chiese gentilmente Alfred sfoggiando un sorriso a trentadue denti, - Arthur Kirkland, e questa sarebbe casa mia! Ma… aspetta… questa è anche casa tua?!- sbottò Arthur con le mani fra i capelli – Ma allora.. tu sei il mio coinquilino!?!- , Alfred lo abbracciò come segno di saluto, - Che bello! Da oggi vivremo sotto lo stesso tetto Artie! Sarà fantastico!- .
 
No! Non sarà fantastico! Blody yankee! E staccati per amor del cielo!
 
-Questo sarà l’inizio di una lunga amicizia!- disse Alfred sorridente
-No, questo sarà l’inizio di una lunga e forzata convivenza!- urlò Arthur staccandosi di dosso l’americano.
 
 
_____Angolo Autrice_____
 
Hetaliani! Buon pomeriggio!
Come va?
Ho iniziato una nuova fan fiction, mi sento male! Soprattutto per il caos di ieri..
Ma sorvoliamo.. vi piace come inizio? Spero di si ^_^
Rouge: Guarda che le tue storie non piacciono a nessuno!
C-cosa?! Non è vero! Shut up!
Comunque voglio vedere taaaante recensioni! Gli edifici e i numeri sono tutti inventati dalla sottoscritta, così come l'editore "The Street", Christoper Street inceve esiste e come!
Ora vado :3 Un beso a todos!
Ciaoo!!
*salta giù dall’aereo insieme a Russia urlando “Vodkaaaa”*

 
 
  
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