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Autore: TheSlayer    20/08/2013    5 recensioni
Holly, Ashley e Skylar sono tre migliori amiche e frequentano il terzo anno alla Santa Monica High.
Holly ha una cotta da due anni per Niall, il quarterback della squadra di football che esce con Charlotte, la capo cheerleader della scuola.
Skylar è uno spirito libero che ama il teatro ed è innamorata della vita... e del suo professore di storia.
Ashley si impegna in qualsiasi tipo di attività scolastica e vorrebbe innamorarsi ma ha paura di rimanere scottata, così tende ad allontanare tutti i ragazzi interessati a lei.
Tra nuovi amori, feste, rivalità, nuove amicizie, pettegolezzi e litigi cosa succederà?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 17 – Poetry Club

“In ogni caso non abbiamo mai fatto nulla.” Ribadii. Niall si avvicinò e mi prese una mano.
“Mi dispiace, Holly. Mi dispiace davvero.” Disse. Scossi la testa e chiusi gli occhi per cercare di liberare la mente, ma continuavo a vederlo mentre baciava Katy davanti alla porta dell’hotel. “Potrai mai perdonarmi?”
“Hai rovinato quella che avrebbe dovuto essere la nostra serata.” Dissi.
“Ma non mi hai nemmeno fatto sapere se i tuoi genitori ti avevano dato il permesso e poi ti ho vista ballare per tutta la sera con Styles!” Esclamò Niall, interrompendomi.
“Volevo farti una sorpresa.” Dissi. “E in questo momento non credo di avere voglia di perdonarti, perché mi hai tradita con Katy.” Aggiunsi.
“Non siamo andati a letto insieme, mi ha solo…”
“In ogni caso mi hai tradita. L’hai baciata e avete fatto altro, perciò credo proprio che avrò bisogno di tempo.” Mi voltai e raggiunsi la porta, che avevamo chiuso a chiave.
“Quanto tempo?” Mi chiese Niall, raggiungendomi. Mi prese per un braccio e mi tirò leggermente verso di lui per farmi girare. Ci ritrovammo faccia a faccia e fissai i suoi bellissimi occhi azzurri, nonostante non volessi farlo.
“Non lo so, Niall. Mi sento umiliata.” Mormorai. “Lo sai che non ho mai avuto esperienze e non vedevo l’ora di avere la mia prima volta con te.” Aggiunsi e abbassai lo sguardo, perché guardarlo negli occhi mi faceva male e mi faceva venire voglia di perdonarlo.
“Mi dispiace.” Disse ancora Niall. Scossi la testa e aprii la porta del laboratorio di musica per tornare alla caffetteria insieme a Sky ed Ashley. Avevo bisogno di sentirle parlare di qualcos’altro. Volevo che Skylar facesse qualche battuta su Louis e cercasse di farmi credere che lo odiava a morte, quando sapevo benissimo che non era vero. Volevo convincere Ashley a dare una possibilità a Liam, perché era davvero un bravo ragazzo.
 
Mercoledì pomeriggio, agli allenamenti con la squadra, presi una decisione. Mi avvicinai a Charlotte, che era seduta da sola su un materassino.
“Posso parlarti?” Le domandai. La ragazza annuì, anche se non sembrava molto felice. “Visto che abbiamo superato quella piccola incomprensione… sono ancora obbligata a rimanere?” Chiesi.
Charlotte alzò lo sguardo dal suo cellulare e mi guardò.
“Vuoi andartene?” Mi domandò.
“Sì, mi piacerebbe dedicare il mio tempo a qualcos’altro. Vorrei cominciare qualche attività che mi faccia capire quello che voglio fare al college.” Spiegai.
La ragazza rifletté sulle mie parole per qualche minuto.
“Sì, certo. Puoi andartene.” Rispose. “Ma mi dispiacerà, perché a parte quello che ti ho detto quando ero gelosa… sei una brava cheerleader.” Aggiunse. Ero sorpresa da quelle parole. Charlotte, quando voleva, era una brava ragazza. Era amichevole.
“Grazie.” Dissi. “Ma credo che tutto questo non faccia per me. Preferisco lasciare.” Aggiunsi e la cheerleader annuì.
“Se deciderai di tornare tra di noi per qualche partita, non ti diremo di no.”
“Grazie.” Ripetei e mi alzai, pronta per andare a restituire la mia divisa e tornare a casa per prepararmi. Quella sera avrei accompagnato Harry alla libreria per il club di poesia.
 
Era strano essere a casa durante l’orario degli allenamenti di cheerleading, non ero più abituata. Ne approfittai per passare un po’ di tempo con i gemelli e aiutarli a fare i compiti, mentre Ramona preparava il loro snack pomeridiano.
Quando sentii bussare mi sorpresi, perché non aspettavo nessuno. Sky era a fare le prove per Grease, mentre Ashley aveva fondato un club di appassionati di matematica, dove gli unici membri erano Liam, Jacob Thompson e lei. Si incontravano tre pomeriggi alla settimana e facevano i compiti insieme e discutevano di quella materia che loro trovavano affascinante. Sapevo che Harry si stava preparando per la sua grande serata e non pensavo che Niall si sarebbe presentato a casa mia senza prima avvisarmi. Sapeva che i miei genitori non approvavano. Così quando aprii la porta non avevo la minima idea di chi avrei trovato ad attendermi. E sicuramente non avrei mai pensato di vedere Charlotte, in lacrime.
“Non sapevo dove andare!” Esclamò e cominciò a singhiozzare.
“Charlotte! Stai bene?” Le chiesi immediatamente, facendola entrare e accompagnandola in cucina, dove le porsi un bicchiere d’acqua. La ragazza non smetteva di piangere e mi stavo preoccupando.
“Katy e Samantha… non mi fido più di loro e non sapevo dove andare!” Ripeté. “E tu sei stata così carina, nonostante io mi sia comportata da mostro con te!”
“Cos’è successo?” Domandai.
“I miei genitori!” Esclamò la ragazza, ricominciando a piangere e facendomi pensare al peggio. Il signore e la signora Crowley erano stati coinvolti in un incidente?
“Mi dispiace.” Mormorai, accarezzandole un braccio con aria amichevole.
“Non so come sia successo, sono tornata a casa e ho trovato mia madre e un altro uomo e si stavano baciando!” Disse Charlotte. “Cosa farò? Mio padre non lo sa e non credo nemmeno che gli interessi, visto che passa tutte le sue serate in ufficio fino a tardi!”
“Mi dispiace tanto, Charlotte.” Ripetei ancora, sollevata che non si trattasse di un incidente. “Tua madre sa che l’hai vista?”
“No.”
“Io non… non credo che tu debba metterti in mezzo a questa situazione.” Dissi. “Prova a parlare con lei, al massimo, ma non dirlo a tuo padre.” Suggerii. Non riuscivo a pensare a nient’altro. Se Charlotte si fosse intromessa nella vita privata dei suoi genitori non sarebbe finita bene per nessuno.
La ragazza sospirò e tirò su con il naso. Le offrii un pacchetto di fazzoletti e un altro bicchiere d’acqua in attesa che dicesse qualcosa. Avevo sempre pensato che la sua vita fosse perfetta, ma evidentemente mi sbagliavo.
“Sono arrivata al punto di non voler più nemmeno tornare a casa.” Disse dopo un po’. “Tanto non se ne accorgerebbe nessuno.”
“Sono sicura che i tuoi genitori noterebbero se non ci fossi.”
“No, non li conosci. Mia madre vive per le apparenze, per lei dobbiamo mostrare a tutti di essere una famiglia felice e poi, quando è sicura che nessuno possa vederci, smette di fare la madre. Diventa questa donna insensibile con cui è impossibile parlare e non le interessa quello che faccio. Posso prendere una A o una F e per lei non fa nessuna differenza.” Spiegò. “E mio padre passa tutto il suo tempo in ufficio. Talmente tanto che ogni tanto penso di non sapere nemmeno che faccia abbia. Mi telefona per ordinarmi di fare questo e quest’altro e io mi sento così piccola. Così… incapace, impotente.” Aggiunse. Quindi era per quel motivo che a scuola doveva essere in controllo su tutto quello che succedeva? Perché a casa si sentiva in quel modo? “E poi Katy è stata con Niall, quando sa benissimo che sono ancora innamorata di lui. Credevo che fosse mia amica, ma evidentemente fingeva. Non sono mai riuscita a parlare di niente di importante con lei, perché il discorso si ribaltava sempre e finivamo per parlare di lei. Tutte le volte.”
“So che non siamo migliori amiche, ma sono brava ad ascoltare.” Dissi. “E quando avrai bisogno di parlare potrai venire da me.” Aggiunsi. Non sapevo per quale motivo avessi detto quelle parole, ma le sentivo. Charlotte sembrava disperata e non l’avevo mai vista in quel modo.
“Grazie. Non so perché tu sia così carina con me, nonostante quello che ti ho fatto, ma grazie. Lo apprezzo tanto.”
Scrollai le spalle e le rivolsi un sorriso amichevole. Tutto quello di cui aveva bisogno Charlotte era passare del tempo con qualcuno che la ascoltasse e la capisse e potevo farlo. Presi velocemente una decisione e mandai un messaggio a Harry. Quando lessi la sua risposta alzai lo sguardo su Charlotte, che stava mangiando una coppetta di gelato che le avevo offerto, e le sorrisi di nuovo.
“Ti piace la poesia?” Domandai.
“Non particolarmente, perché?”
“Harry leggerà una sua poesia in libreria più tardi e io vado. Mi chiedevo se ti andasse di venire con me.”
“Sì, perché no?” Rispose la ragazza dopo averci pensato per qualche minuto.
“Ti avviso, Harry è abbastanza timido e non ha mai letto i suoi testi davanti a un pubblico.”
“Non preoccuparti, non farò commenti cattivi e non dirò a nessuno che so il suo segreto.” Replicò Charlotte.
“D’accordo, allora prepariamoci e andiamo.” Dissi e la accompagnai in camera mia, dove le prestai dei trucchi per sistemarsi, in modo che non si vedesse che aveva pianto.
 
“E’ un membro del nostro club da poco, ed è uno dei più giovani, ma ha un grande talento. Questa sera, per la prima volta al Santa Monica 66, Harry Styles leggerà una sua poesia! Facciamogli un applauso di incoraggiamento!” Esclamò un ragazzo di circa vent’anni. Harry si alzò dalla sedia su cui era seduto, si sistemò nervosamente i capelli e si posizionò davanti al leggio. La libreria caffè Santa Monica 66 mi era sempre piaciuta, anche se non sapevo che fosse il luogo di incontro di un gruppo di giovani poeti. Era vicina al molo di Santa Monica, dove c’era il cartello che segnava la fine dell’iconica Route 66. Harry si schiarì la voce e cominciò a leggere il suo lavoro. Ad ogni riga i suoi occhi brillavano sempre di più e la sua voce si alzava. Aveva cominciato mormorando e all’ultima riga aveva raggiunto un tono di voce normale, forse anche più alto del solito. Tutti i presenti applaudirono e mi sentii davvero orgogliosa di lui.
“Cosa ne hai pensato?” Sussurrò Charlotte quando si alzò un altro ragazzo.
“E’ bellissima.” Dissi. “Sono convinta che diventerà una canzone stupenda.” Aggiunsi con un sorriso e Charlotte mi guardò per qualche secondo, perplessa. “Harry canta e suona in un gruppo con Louis e Zayn.” Spiegai.
“Ah, quindi nei famosi X-Ray Kids di cui parla sempre Tomlinson! Nelle ore di chimica non smette di parlarne per un solo secondo.” Commentò Charlotte. “Comunque è una poesia d’amore bellissima, si vede che siete innamorati.” Aggiunse.
“Cosa?” Domandai, prima di ricordarmi che tutti pensavano che lui ed io avessimo una relazione. “Oh, sì.”
“Voglio dire, il modo in cui scrive di te… è dolcissimo, vorrei avere anch’io un ragazzo così.”
Annuii senza parlare, chiedendomi per un secondo se quello che stava dicendo Charlotte avesse senso. Nella poesia Harry continuava a riferirsi ad una ‘lei’, con i capelli biondi come il grano e gli occhi azzurri e limpidi come il cielo estivo. Improvvisamente provai un brivido e mi strinsi nella felpa leggera che stavo indossando. A Santa Monica faceva più freddo rispetto alle zone interne di Los Angeles, perché era sull’oceano e di sera uscivo sempre con una giacca o qualcosa di più pesante.
 
“Ti è piaciuta?” Domandò Harry quando ci raggiunse, alla fine della serata. Era l’ora di cena ed eravamo usciti dalla libreria per camminare verso casa.
“Sei stato bravissimo, sono orgogliosa di te!” Esclamai con un sorriso. Il ragazzo mise un braccio intorno alle mie spalle e mi diede un bacio sulla guancia che mi fece arrossire.
“Sei bravo, Styles. Perché tu e la tua band non vi proponete di suonare al Prom?” Suggerì Charlotte.
“Non so se saremo pronti.” Rispose Harry, alzando le spalle.
“Non lo sarete mai se non ci proverete.” Insistette la ragazza. Aveva ragione, avrei voluto anch’io che il ragazzo riuscisse finalmente a mostrare il suo talento a tutta la scuola. Aveva cantato per me qualche volta ed era bravissimo. La sua voce era calda e roca ed era intonato. Ero sicura che avrebbe fatto successo, doveva solo cominciare a credere in se stesso.
“Vedremo, ne parlerò con Louis.” Disse Harry, arrossendo appena.
“Intanto siamo arrivati a casa mia.” Annunciai quando ci fermammo davanti al portico della casa in cui vivevo.
“Allora io torno a casa. Grazie di tutto, Holly.” Disse Charlotte, voltandosi e cominciando a camminare nella direzione della sua casa.
“Aspetta!” Esclamai. Mi aveva detto che non voleva tornare a casa, perché non sapeva come affrontare i suoi genitori. Era piuttosto chiaro che non fosse felice di quella situazione. Charlotte si girò verso di me e si fermò. “Rimani a cena.” Le dissi. “Magari puoi anche rimanere a dormire per questa notte. Avvisa i tuoi genitori e dì loro che ho organizzato un pigiama party tra ragazze.”
A quelle parole il viso di Charlotte si illuminò in un sorriso.
“Davvero?” Disse. Annuii e la ragazza recuperò il suo telefono dalla borsa. “Non so come ringraziarti, seriamente.”
Raggiunsi Harry per lasciare un po’ di privacy a Charlotte e vidi che mi stava sorridendo.
“Sei una persona fantastica.” Mi disse, attirandomi in un abbraccio. Da quando avevo scoperto che non era davvero gay e avevo sentito quella poesia, ero un po’ più imbarazzata davanti a quei gesti, ma non mi tirai indietro perché mi piaceva stare tra le sue braccia.
“Sto solo facendo la cosa giusta.” Risposi. “Charlotte sta vivendo un momento difficile e ha bisogno di un’amica.”
“E tu sei un’amica fantastica, te lo ripeto.”
“Grazie.”
“Ehi, grazie a te per essere venuta. Non sarei riuscito a leggere davanti a tutti se non ti avessi vista lì.” Sorrisi e appoggiai il mio viso alla sua spalla. “Credo che sia arrivata l’ora di salutarci, devo essere a casa per cena e mia madre potrebbe cominciare ad urlare.” Aggiunse dopo un po’ il ragazzo. Alzai lo sguardo verso di lui e annuii.
“Ci vediamo domani a scuola, Harry.” Dissi e, senza nemmeno pensarci, avvicinai il viso al suo e lasciai che le nostre labbra si toccassero.

 



Eccoci! Lascio che il nuovo capitolo parli da solo e vi abbraccio!
Il prossimo lo posterò venerdì (probabilmente nel pomeriggio, perché la mattina sarò in volo per tornare a casa) e riprenderemo esattamente da dove abbiamo finito oggi!
Vi ringrazio per tutte le bellissime parole che avete sempre per me!
Un bacione grande e alla prossima! xx

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