Arianna
Fontana
“La
nuova Organizzazione”
Cap.1
Tokyo era
illuminata come una piccola galassia di stelle, nella sera ; le
persone,
nonostante l’ora tarda, si riversavano nelle strade
affollatissime, mentre nel
cielo esplodevano coloratissimi e enormi fuochi d’artificio.
In tutte le
case si festeggiava il Capodanno…
…no…
…una
casa era
buia : tutte le finestre erano chiuse, facendo in modo che
l’unica presenza
dell’esterno che riuscisse ad intrufolarsi nelle stanze
fossero i suoni
ovattati dei botti.
Ai Haibara
fissava il soffitto della sua camera da letto con i grandi occhi
azzurrini: era
da un anno che viveva con il Dottor Agasa, e si stava abituando ad
essere una
bambina di 7 anni…
…si era
abituata a far finta di seguire le lezioni delle Elementari e ad
aiutare i
Detective Boys a risolvere i loro “casi”…
…si era
abituata anche a Conan…anzi,soprattutto a lui : era
l’unico, infatti, che aveva
preso l’Apotixina, l’unico che sapeva come ci si
sentiva a non essere più
Shinichi, il diciassettenne detective, ma un bambino alto appena un
metro…
Si
sollevò sui
gomiti, facendo scorrere lo sguardo lungo la stanza, osservando gli
oggetti
illuminati a tratti dalla luce che filtrava dalle imposte : anche se
era
piuttosto brava a non far saltare la sua
“copertura”, proprio non aveva voluto
sentire ragioni, a differenza del Doc Agasa, per quel che riguardava la
festa
di Capodanno : lei non sarebbe uscita di casa, punto e basta!!!
Ricordava le
facce deluse e incredule dei suoi amici (Detective Boys
NdA)…anche Conan aveva
insistito, ma lei non aveva ceduto.
Il suo sguardo
si posò sul piccolo detective, che dormiva beato in una
piccola branda
dall’altra parte della stanza : -Allora- aveva detto
–Festeggeremo tutti a casa
del Doc Agasa!-.
Non aveva
calcolato che il “grande” (come l’unghia
del mio mignolo) investigatore Kogoro
non aveva certo acconsentito a venire a riprenderlo, finita la festa,
dato che
l’avevano trovato in un parco, abbracciato ad un albero,
pieno di saky fino ai
baffetti ben curati (e piuttosto ridicoli!!!).
Ai si
avvicinò
in punta di piedi al bambino : osservò la zazzera corvina
arruffata che si
muoveva al respiro di Shinichi, gli occhi che fremevano sotto le
palpebre,
guardando cose che si possono solo vedere nel mondo de sogni…
La piccola
scienziata sorrise,pensando a quello che sognava lei… le
guance, piuttosto
pallide normalmente,le si tinsero lievemente di rosso…
…se
Conan
avesse potuto leggerle nel pensiero…
Avvicinò
ancora di più il suo viso a quello del
“ragazzo”, pregando che non si
svegliasse proprio in quel momento…
Improvvisamente,
una fitta di dolore le attraversò il corpo da una parte
all’altra, fendendole
il cuore a metà.
Urlò,accasciandosi
sul pavimento di legno…
-Shinichi…-
L’ultima
cosa che vide fu due occhi cobalto che la fissavano,e una voce che
ripeteva il
suo nome …
Nota
dell’autrice : ehi!salve a tutti!!!scusate,ma il capitolo mi
serviva solo da
intro… la storia vera e propria spero che sia
migliore…vi prego…recensite!!!