戒
Sono
le cinque… Stasera volevo andare a trovare Eriko, speriamo
solo sia in casa.
Anni di amicizia mi hanno insegnato che è molto
abitudinaria. Dalle elementari
ricordo che è una persona estremamente insicura, alle volte
anche impacciata, e
data la sua insicurezza, si rifugia in una esistenza noiosa quanto
monotona. Io,
invece, con tutta la mia voglia di fare, e i miei dicevano sempre
“sei un
vulcano di idee”, sono arrivato fin qui. Faccio il musicista,
sono il batterista
e leader di una delle più grandi band di sempre, e ne vado
spaventosamente
fiero.
Mi
dirigo, immerso in questi pensieri, alla fermata della metropolitana,
ma dato
che è l’orario di punta è difficile che
trovi un posto a sedere. Invece ne
trovo subito uno, è all’angolo della porta e
soddisfatto mi ci fiondo. Mi
accoccolo meglio su me stesso e sostanzialmente penso a come potrei
confidarmi
con la mia vecchia amica. Scendo alla fermata, poi percorro una piccola
strada
laterale. Porta al suo appartamento, che si trova in uno di quei grigi
grattacieli.
Tokyo
è come il visual kei, cambia aspetto e carattere ogni giorno
un po’ di più, ma
cambia tutta, regolarmente, cambia senza lasciare trapelare nulla,
tutto scorre
via, scorre, scorre e scorre…
Suono.
ルキ
Quella
stessa sera,
penso ad un bel regalo da fare alla mia bambina. La mia piccola Amina,
che è
stata così dolce oggi al parco.
Abbiamo lasciato i nostri amici proprio sotto le loro case,
hanno
promesso ad Amina che domani torneranno a trovarla. Tiro fuori dal
cassetto uno
di quei kit fai-da-te che avevo ricevuto chissà quando e
chissà dove.
Kit
per bambole
Giusto!
Potrei regalarle
una bambola di plastica! Una di quelle con cui giocano le bambine! Le
piacerà,
ne sono sicuro. Inizio a lavorare, seguendo le istruzioni contenute
nella
scatola. Ora che ci sto per provare non potranno più dirmi
“fare le bambole in
casa è facile!” perché avrò
di che ribattere! Si, si…
Fare
i capelli è un
lavoro monotono e ripetitivo, molto stancante.
Inserire le ciocche una ad una nei buchi sulla
testa della bambola,
poi tirare fino a che non si blocca la ciocca tramite il nodo ma
sono
felice di farlo per vedere la felicità della mia bambina.
Quando
all’alba ho
concluso l’intera bambola, la guardo, fiero di me. Ha occhi
europei, ed i suoi
capelli abboccolati le stanno così bene.
OPS,
no, manca il
vestito. Che pirli, quando mi hanno donato questo kit (dovevo creare
una
bambola per la sorellina della mia ex, come regalo di compleanno. Ma
questo al
liceo, quando ancora non sapevo la differenza tra
“gay” ed “etero”.)
Poi
ho trovato i
Gazette, Akira e quindi, gli amori della mia vita. I The Gazette per me
sono
fratelli, Akira è mio marito e Amina è la mia
figlioletta tanto cara. Questo
almeno secondo il mio cervello malato che non è
per niente malato ma va bene
così.
“Tesoro,
che fai?”
sobbalzo, spaventato. E’ Akira.
“Ciao,
amore. Sto
realizzando una bambola per la nostra piccola Amina, spero che le
piacerà. Sei
il mio migliore amico, il mio confidente, il mio fratello maggiore che
non ho
mai avuto, un marito fantastico e mi hai reso padre e madre di una
splendida
creatura. Non so come ringraziarti” gli dico, con le lacrime
agli occhi. Non so
nemmeno che cosa c’entri con la situazione, ma glielo dico.
れいた
Takanori
mi parla con le lacrime agli occhi, d’istinto lo stringo a me
e lo bacio. Sento
le mie labbra poggiarsi sulle sue, siamo delicati, in questo bacio,
delicati
come il fior di loto rosso che lui canta in Guren.
Lo
trascino sul letto, poggia la bambola che ancora tiene in mano sul
comodino. Inizio
a stenderlo sui cuscini e a spogliarlo. Poi afferro una boccetta che mi
hanno
regalato le fans, contiene olio essenziale di loto*, che dolcemente
inizio a
spalmare su tutto il suo corpo, partendo dal collo ed arrivando fino ai
piedi.
Ogni tanto continua a cercare la mia bocca con la sua, ed io,
sconfitto, lo
accontento.
Quando
la mattina dopo chiamo Amina, non la trovo nel suo letto. Si
è come
volatilizzata. E’ sparita penso io. Mi
angoscio subito, ma riesco a calmarmi
quando sento la voce di Takanori che dalla tavola parla con lei.
Così mi reco
in sala da pranzo.
“Papà
oggi Takanori fa buon profumo…”
“Ah,
lo hai
notato, amore? Si chiama olio essenziale di Loto. Aspetta, vado a
prenderlo.”
“Ok,
papà. Takanori…”
“Si,
amore?”
“Sorpresa!”
“Si,
è vero. Akira, mi porti la sua sorpresa?”
“Certo…”
Stai calmo, Akira, va tutto bene,
Amina è con lui… con queste parole
riesco a calmarmi.
Prendo
l’olio e il
regalo, e poi torno da loro. Lo mostro alla bambina che curiosa mi
chiede
quando si metta su.
“Dopo la
doccia, o dopo il bagnetto. Stasera facciamo un bagnetto e dopo
papà e mamma te
lo spalmano, ok?”
“Va bene… Sorpresa! Bella, la mia
sorpresa!”
“Ti
piace?” chiede Taka.
“Si… Una bambola, una bambola tutta
per me….!! Grazie mamma e
papà…”
Delucidazioni:
*olio
essenziale di fior
di Loto: non so se esiste, nel caso, bene, in caso contrario
è una licenza
poetica. Come vedete qui mancano i pov di Aoi e Uruha, ma non avevo
molta
ispirazione e sono riuscita a scrivere solo questo. L
mi sento triste… E
annoiata.