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Autore: TrustInBieber    21/08/2013    8 recensioni
Essere l'angelo custode di qualcuno fa schifo, specialmente quando non ti vedono e non ti sentono.
Sono praticamente isolato, ecco tutto. Isolato con una ragazza di 17 anni che ho visto nuda almeno un miliardo di volte e che non sa neanche della mia esistenza.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Cuffie.

Justin's POV.


Se avessi aspettato solo un secondo di più per entrare in quella stanza, ora non sarei qui a seguire una ragazza solo per prevenire un qualsiasi disastro che potrebbe capitarle.
Se avessi rifiutato e se mi fossi messo contro Dio, ora non sarei qui a seguire una ragazza solo perché è troppo imbranata e riesce a scivolare anche mentre sta ferma.
Però, mi tocca occuparmene. Non posso allontanarmi da lei, se non per pochi metri, quindi sono costretto a osservare la sua giornata senza mettermi in mezzo, rimanendo a debita distanza di sicurezza perché non possa sentire la mia presenza.
Sospiro e la guardo tirare fuori l'iPod e infilarsi le cuffie nelle orecchie, per poi guardare a destra e sinistra prima di attraversare la strada per raggiungere la sua via di casa.
“Dannazione.” Sibila, cercando di slegare le cuffie dai soliti nodi che si formano nella sua borsa.
Okay, lo ammetto: faccio io i nodi. Passo 8 ore al giorno, cinque giorni a settimana con un solo obiettivo: proteggerla.
Ma questo mi fa anche perdere di vista tutte le ragazze che fanno la doccia negli spogliatoi, quindi devo pur vendicarmi su di lei, no? Sì.
Lux tira fuori le chiavi di casa e ne infila una nella toppa, girandola prima di aprire la porta e richiuderla subito dopo essere entrata.
“Non sei affatto ospitale.” Borbotto mentre oltrepasso il legno e entro in casa. Mi butto sul divano e Lux sussulta, guardandosi intorno. Bene, l'ho spaventata. Oggi sarà una bella giornata.
“Mamma!” Urla, salendo le scale per andare in camera sua. Mi metto a frugare nella sua borsa e tiro fuori il libro di matematica, appoggiandolo sul tavolino e aprendolo.
Vediamo se pensa di essere impazzita di colpo o no.
Mi sdraio di nuovo sul divano e metto le braccia sotto la testa, aspettando il suo arrivo.
“E come al solito non c'è.” La sento sospirare quando rientra in sala. Lancia un'occhiata al libro di matematica e si guarda intorno di nuovo. “Sto impazzendo, è ufficiale.”
“Non sai quanto.” Ridacchio, mettendomi a sedere e soffiando sui suoi capelli.
Fa un salto all'indietro che avrei dovuto registrare, se solo avessi un telefono o una fotocamera.
“Ma che cazzo...” Lux si sistema per bene i capelli e muove la mano nel punto dove prima le ho soffiato contro.
Mi scanso velocemente proprio mentre la sua mano mi colpisce la guancia; la guardo ritirarla e aggrottare la fronte.
Cazzo, mi ha dato uno schiaffo! Mi massaggio la guancia, pur non sentendo dolore, e mi alzo.
“Stronza.” Borbotto a bassa voce.
“Vivo in una casa infestata.” Sospira, buttandosi sulla poltrona e accendendo la televisione. Tira fuori una barretta di cioccolato e ne stacca un pezzetto.
Mi siedo sul bracciolo della sua poltrona e aspetto che metta la barretta sul tavolino per cambiare canale, e questo succede qualche secondo dopo.
Allungo una mano e tiro leggermente l'angolo della carta, trascinando la barretta sullo spigolo del tavolino.
Lux non se ne accorge, impegnata com'è a cambiare canale. Bene, la metti così?
Ora vediamo se non te ne accorgi.
Mi alzo e raggiungo la TV, premendo il bottone per spegnerla. Lux sbuffa, alzando gli occhi al cielo.
“Dannata TV vecchia di un secolo, sarà meglio che ti accendi!” Sbotta infine. Caccio una risatina e accendo la TV, mentre Lux la guarda perplessa, poi annuisce. “Bene, esattamente.”
Scuoto la testa e vado in camera sua, buttandomi sul suo letto a due piazze e stiracchiandomi. Ora che è a casa e al sicuro, posso anche riposarmi dopo la lunga giornata.

Un urlo mi fa cadere dal letto. Cazzo. Mi massaggio il braccio sul quale sono crollato mentre vado al piano di sotto. Cosa ha combinato questa volta?
La raggiungo in cucina, sbadigliando, e la trovo che gioca con dei pezzetti di vetro di un bicchiere, probabilmente.
Sì, dai, fatti un taglio sulla mano così perderai tutto il sangue prima che i tuoi genitori tornino a casa! Brava, così si fa.
Sbuffo e la guardo posare tutti i pezzi di vetro sul bancone per poi gettarli nella spazzatura con un pezzo di carta.
La porta d'ingresso si apre e sua madre entra in casa. “Lux!”
“In cucina!” Lux tira fuori dal frigo una bottiglietta di vetro di coca cola e cerca un aggeggio per aprirla, mentre io ridacchio e tolgo il tappo con facilità.
Quando si gira e fa per aprire la bottiglie, inarca un sopracciglio. “Ho le allucinazioni. Mamma!” Urla, uscendo dalla cucina. La seguo. Non posso perdermi questa scena. Guardo i suoi capelli ondulati muoversi e qualche riflesso del sole fa splendere le ciocche un po' più chiare del suo biondo normale.
“Che c'è, Lux?” La donna seduta sul divano alza lo sguardo sulla figlia. Si chiama Anne, e tradisce il marito sette giorni su sette con il lavoro. Chiamatela stacanovista.
“Ho le allucinazioni. Cioè...” Lux si siede accanto a lei e beve un sorso di coca cola. “Non è che sono allucinazioni, ma continuo a vedere cose che si spostano da sole e roba così. E la TV si è spenta e accesa da sola.”
Anne ride, alzando gli occhi al cielo. “Lux, sai che quella TV è vecchia di un secolo. É un miracolo che funzioni almeno un po' e faccia vedere almeno uno dei 300 canali, ormai.”
Lux ci pensa un po', poi fa spallucce. “Penso di sì.”
“Hai fatto i compiti?” Chiede la donna.
“No, non ancora. Non voglio fare matematica, il libro è maledetto.” Dice tranquillamente.
“Su, su. Lo dici ogni volta. Vai, e niente musica!” Le urla quando Lux è già sulle scale.
Entra in camera e la seguo velocemente dentro prima che possa sbattermi ancora la porta in faccia.
“La TV è vecchia di un secolo, è un miracolo che funzioni almeno un po' e faccia vedere almeno 300 canali, ormai.” Imita la voce di sua madre e non posso fare a meno di ridere. É buffa. “Questo cazzo di libro è davvero maledetto. Tutta la casa lo è. Specialmente il bagno.”
Oh, sì. Probabilmente dovrei smettere di girare la manopola per leva l'acqua da calda a gelida, giusto? Nah, va bene così. Forse dovrei anche smettere di tirare la tenda della doccia, ma non ci riesco. Magari potrei anche evitare di aprire le finestre di colpo mentre si sta asciugando. Una volta le è venuta la polmonite e mi sono sentito così in colpa che ho passato una settimana a letto con lei senza allontanarmi mai per paura che potesse svenire o cose così.
Lux si siede alla scrivania e fa cadere la testa sul libro, sbuffando. “Equazioni qui, equazioni lì. Non mi serviranno a un cavolo le equazioni.”
Vero.
“E non ci faccio niente con la teoria di Einstein!” Sbotta ancora, sedendosi composta.
Doppiamente vero.
La ascolto sfogliare le pagine lentamente e sottolineare qualche formula prima di mandare a fanculo la matematica e buttarsi sul letto.
Ovvero, sopra di me.
Caccio un grugnito e Lux prende il suo telefono, completamente ignare del fatto che mi sta praticamente addosso, e non in una posizione molto aggraziata, lasciatemelo dire.
Cerco di sfilarmi da sotto e per un qualche miracolo ne esco indenne, tirando un sospiro di sollievo.
Scrive a Michael, il suo migliore amico che ha una gigantesca cotta per lei ma non trova le palle per dirglielo.
E comunque fa bene, dato che a Lux non piace. Lei e Arianna parlano così spesso di ragazzi che ormai mi sento parte delle loro vite abbastanza da origliare, seduto accanto a loro dovunque siano.
“Sai, se quel tipo trova le palle per dirti che gli piaci, probabilmente ti dovrò rincorrere fino al Giappone quando scapperai a gambe levate.” Ridacchio, non ricevendo nessuna reazione da lei.
Essere l'angelo custode di qualcuno fa schifo, specialmente quando non ti vedono e non ti sentono.
Sono praticamente isolato, ecco tutto. Isolato con una ragazza di 17 anni che ho visto nuda almeno un miliardo di volte e che non sa neanche della mia esistenza.
Mi sento come uno stalker che spia le sue vittime prima di rapirle.
Alzo gli occhi al cielo: devo smetterla di guardare Criminal Intent prima di andare a dormire.

“Maledizione.” Canticchia Lux mentre fa avanti e indietro per la stanza, ripassando brevemente Scienze per l'interrogazione di domani.
“Mi stai facendo incazzare.” Borbotto, pur consapevole che non può sentirmi, quindi continua a camminare.
Afferro un lembo del cuscino e ci gioco, aspettando che si metta a letto per andare a dormire, così posso divertirmi un po'. Mi dovrò svegliare alle 7 come lei, domani, e non ho intenzione di perdere ore di sonno solo perché ha deciso di non studiare tutto il giorno per farlo alle 11 di notte.
Chiude il libro e lo infila nella borsa, poi si siede e inizia a togliersi i pantaloni. Oh, sì. Questa è la parte migliore della giornata quando sono appiccicato a lei.
La sento sbuffare un po' quando non riesce a sfilarsi una gamba e alzo gli occhi al cielo: che imbranata.
Lancia i jeans sulla scrivania senza badarci tanta attenzione e si sfila la maglietta, gettandola sopra i jeans.
Prende una maglia dall'armadio e se la mette velocemente, poi va in bagno per lavarsi i denti e la faccia.
Quando ritorna e spegne la luce, mi sposto un po' nel letto così non mi viene addosso. Si sdraia accanto a me e imposta la sveglia sul cellulare, poi lo mette in carica e sospira, fissando il soffitto.
“Oddio, Musica no.” Si lagna infine, coprendosi gli occhi con le braccia.
Ha da suonare la chitarra domani, e non sa perfettamente gli accordi, perciò c'è una grandissima probabilità che si inventi che le corde della chitarra si sono spezzate e che quindi non poteva esercitarsi.
“Pazienza. Farà finta che le corde si sono rotte.” Fa spallucce e io ridacchio: lo sapevo.
Si gira e si rigira nel sonno più volte, dandomi qualche sberla di qua e di là. Alla fine decido di alzarmi dal letto per evitare un qualsiasi trauma cranico e mi siedo nella poltrona, guardandola dormire.
É più carina quando dorme perché non parla e non rompe i coglioni. E specialmente non rischia di farsi uccidere da un palo quando cammina guardando il telefono.
L'ho già dovuta salvare tante di quelle volte che mi sorprendo di non avere avuto una promozione per avere più tempo libero da lei.
“Non ti lamentare e vedi di fare il tuo lavoro, Justin.”
Cazzo. Dio deve smetterla di leggermi nel pensiero. Non ha altre cose a cui pensare? Come la guerra in Iraq e porre un giudizio su Osama Bin Laden?
“Non adesso.”
Ah, okay.
Infine Lux si stiracchia nel sonno e sospira, continuando a dormire senza girarsi neanche una volta.
Nel frattempo io metto in disordine la sua stanza, gettando roba di qua e di là per darle un tocco più spaventoso.
Scommetto che domani mattina le verrà un colpo quando non riuscirà a trovare il suo quaderno con i compiti di Inglese.


Bbbuongiorrrno. :)
Come state, belle fanciulle?
Ho dovuto fare dei salti mortali per pubblicare questa storia perché non avevo idee, quindi ringrazio Vojceofanangel per essere rimasta al telefono con me. :)
Ora, le frasi in corsivo sono ciò che dice Dio, non so se l'avete capito.
Per quanto riguarda la storia, non ho niente da dire ancora.
Spero vi piaccia.
Sciao, bellesse. :)

   
 
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