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Autore: TrustInBieber    22/08/2013    7 recensioni
Essere l'angelo custode di qualcuno fa schifo, specialmente quando non ti vedono e non ti sentono.
Sono praticamente isolato, ecco tutto. Isolato con una ragazza di 17 anni che ho visto nuda almeno un miliardo di volte e che non sa neanche della mia esistenza.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Come and save me.


Justin's POV.


What was it that got broken inside of you? That sent you off searching down empty avenues?”
Dannatissima sveglia. Fottutissima sveglia. Maledettissima sveglia.
E la cosa peggiore è che mi lamento più io che non ho niente da fare a scuola che Lux, che invece si alza prontamente e spegne il telefono per poi sparire in bagno.
Mi stiracchio nella poltrona e mi appendo a testa in giù, ricontrollando il casino che ho combinato.
Anne ucciderà Lux quando lo scoprirà, e questa volta non potrò salvarla dalle grinfie di una madre arrabbiata.
Sarà divertente.
Lux esce dopo essersi fatta una doccia, con un asciugamano ben stretto intorno al gracile corpo. Ha delle tette enormi se paragonate alle misure del resto del corpo, comunque.
Si guarda intorno, sbiancando. “Che cazzo è succes- Mamma!” Urla.
Sono nella merda. Mi metto a sedere e sbadiglio, poi guardo fuori dalla finestra. Beh, almeno c'è il sole.
Anne fa il suo ingresso nella stanza e sbarra gli occhi. “Lux, ma che diamine è successo qui dentro? Con chi ti sei data alla pazza gioia?”
Scoppio a ridere mentre Lux alza gli occhi al cielo. “Mamma, voglio andarmene da questa casa. E non sto scherzando. Non vedi che succedono cose assurde? Prima la TV, ora la mia stanza. Oh, e non parliamo neanche di quando sono rimasta bloccata nel seminterrato per quattro ore perché la porta si è chiusa da sola!” Strilla Lux, agitando le braccia senza rendersi conto che l'asciugamano stava per slegarsi.
“Non dire sciocchezze, Lux. Probabilmente avrai sbattuto la porta e il chiavistello è caduto. Ora, preparati per andare a scuola e pulisci la camera quando torni. Tuo padre e io staremo via fino all'ora di cena.”
“Ma mamma!” Brontola Lux, sbuffando. “Non capisci che questa casa è infestata? Per quanto mi riguarda, io mi trasferisco da Arianna!”
Anne alza gli occhi al cielo e il suo angelo custode entra in camera, salutandomi con un cenno della mano. É molto, molto, molto, molto più vecchio di me. Avrà almeno 400 anni, per quello che ne so.
“Ne ho 56, Justin.” Dice Tomas, sedendosi accanto a me. “E li porto anche bene!” Aggiunge, gonfiando il petto.
Caccio una risatina e seguo con gli occhi Anne che lascia la stanza. Tomas si alza e la segue fuori, mentre Lux sbatte la porta urlando a sua madre che se muore per qualche attacco di un fantasma, la perseguiterà per sempre.
Si veste velocemente e controlla ciò che ha nella borsa. “Cazzo, dov'è il mio quaderno di inglese?” Sussurra, passandosi le dita tra i capelli e guardandosi intorno.
Devo ammettere che come scena è abbastanza divertente, se non fosse che quando si muove i suoi capelli mi arrivano dritti in faccia.
Alla fine decido di alzarmi e tirare fuori il quaderno da sotto il letto, spingendolo segretamente sotto la scrivania.
“Ah, eccolo. Grazie a Dio.” Sospira lei, raccogliendolo e gettandolo nella borsa.
No, grazie a Justin, tesoro.
La seguo fuori dalla casa e giù per la strada fino al suo liceo, dove incontra Michael e Arianna sui gradini dell'ingresso.
“Non ci crederete mai.” Sbotta Lux, sedendosi accanto a loro. Michael le passa una mela e lei la addenta voracemente. “La mia casa è infestata! E mia madre non mi crede.”
“Metti le telecamere come quelli in
Paranormal Activity.” Suggerisce Arianna sghignazzando.
“Sì, così poi se è una specie di poltergeist mi uccide come nel film. Grazie, Ri.” Lux sospira e si guarda intorno.
Io vado a sedermi con gli angeli custodi di Arianna e Michael e ci aggiorniamo sulle ultime cazzate che i nostri tre idioti sono riusciti a fare in neanche 24 ore.


Mamma mia, mamma mia, mamma mia! Guarda quella che bocce!” Strilla Chaz, indicando una ragazza con delle tette enormi che si sfila l'accappatoio prima di fare la doccia. “Arianna non le ha così grandi!” Sbuffa infine, facendomi ridere.
“Non penso che qualcuno le abbia così grandi in tutto il mondo, Chaz.” Ridacchia Ryan, alzandosi di più sullo scalino per avere una visuale migliore.
“Lux le ha abbastanza grandi.” Dico infine, facendo spallucce prima di posare il mio sguardo su un'altra ragazza che si spalma la crema sulle gambe. “Però, quella ha delle gambe chilometriche.”
“Non ne hai sentito parlare? É quella che corre per la scuola, che fa tutte quelle gare e roba così. Le basta fare tre passi per arrivare alla linea di traguardo.” Chaz salta giù dallo scalino mentre io e Ryan continuiamo a fissare le ragazze. “Andiamo, pervertiti! Arianna deve andare!”
“Beh, vai. I nostri sono ancora qui da qualche parte.” Ryan fa spallucce leggermente.
In quel preciso momento sento delle urla e cado immediatamente a terra. “Porca puttana!” Urlo, tenendomi la pancia.
“Ehi, che sta succedendo? Ti senti bene?” Chaz mi corre incontro, dimenticandosi completamente di Arianna.
“É... É successo qualcosa a Lux. Cazzo!” Mi rimetto in piedi e corriamo verso la parte da dove proveniva l'urlo.
C'è una folla interminabile che circonda qualcosa, così ci passiamo attraverso e appena vedo la scena davanti a me, mi maledico ripetutamente.
Lux è sdraiata per terra con Michael, Arianna e qualche insegnante che la circondando, il suo sangue è sparso dappertutto e non si muove.
“Non respira! Qualcuno chiami un'ambulanza, non respira!” Urla un insegnante, mentre io mi inginocchio davanti a Lux e le prendo la mano. É ancora calda.
“Forza, piccola. Non puoi morire così solo perché mi sono allontanato per vedere delle tette. Anche le sue sono belle, prometto che se vivi guarderò solo le tue.” Sussurro, accarezzandole il palmo della mano.
Delle sirene interrompono il mio monologo e mi costringono a lasciare la mano di Lux, che viene caricata su una barella e infilata nel furgone dell'ambulanza.
Chaz e Ryan mi guardano dispiaciuti mentre Arianna e Michael piangono l'uno sulla spalla dell'altro, non sapendo come consolarsi.
Mi infilo velocemente nell'ambulanza e mi siedo accanto a Lux, continuando a tenerle la mano mentre i dottori o gli infermieri o chi cazzo sono, le mettono una maschera d'ossigeno a coprirle la bocca.
Cazzo. É tutta colpa mia, avrei dovuto fare più attenzione. Ora chi lo sente Dio? Mi farà un culo a strisce quando mi convocherà.
“Ci puoi scommetere! Porta su quel culo, Bieber!”
Merda.


Lux's POV.


Mi sveglio in una stanza con le pareti bianche quando qualcuno mi scuote violentemente per le spalle, urlando.
“Lux? Lux, svegliati! Non abbiamo tempo da perdere, vedi di alzarti immediatamente!”
“Mi lasci stare.” Borbotto, spingendo via la mano dell'uomo della mia spalla.
Tira un sospiro di sollievo. “Meno male. Forsa, Lux, andiamo.” Mi tira su per le braccia e mi fa cenno di seguirlo.
Mi guardo intorno: è un ufficio con le pareti biancastre, con davanti un corridoio infinitamente lungo. Però, non pensavo che gli ospedali fossero così grandi.
A proposito di ospedali.
“Come sto, dottore? Insomma, non mi sono fatta niente visto che cammino e vedo e parlo, vero?” Gli chiedo.
L'uomo si gira verso di me e mi porge un foglio e una penna. “Scrivi lì i tuoi dati personali, Lux. Nome, data di nascita, luogo, che scuola frequenti e tutto il resto.”
Aggrotto la fronte. “Ma sono minorenne, non dovrebbero farlo i miei genitori?” Chiedo confusa. Non mi è mai stato detto di scrivere i miei dati personali, neanche quando ho preso la patente. Hanno fatto tutto i miei genitori.
“I tuoi genitori non possono, al momento.” L'uomo fa spallucce tranquillamente e apre una porta, incitandomi a entrare.
Lo faccio e lui mi segue, mentre io guardo le domande, continuando a camminare senza neanche sapere per dove. É un elenco lunghissimo, pieno di informazioni che ai dottori non servirebbero nemmeno, ma preferisco completarlo invece che chiedere una sola domanda a quell'uomo che mi sta precendendo.
La prima domanda è sul nome e cognome, perciò scrivo distrattamente
'Lux Rivera' prima di passare alla prossima. Data di nascita. Porca miseria, ma dovrebbero già averla la mia data di nascita e anche il mio nome. Insomma, è un ospedale, no? La mia cartella clinica dovrebbe aver girato tra tutti i dottori.
Sento delle voci provenire dall'interno di una delle stanze e mi blocco, tendendo l'orecchio. Sono due voci maschili, una più ruvida e l'altra più delicata. Probabilmente un dottore e un ragazzo, credo.
“Come hai potuto farlo, Justin? Avevi un solo incarico, per la miseria! Dovevi solo proteggerla da un qualsiasi incidente e guarda dove siamo finiti!” Urla l'uomo.
Come può urlare contro un ragazzo che è finito in ospedale? Ma è scemo?
“Giuro che non pensavo sarebbe accaduto! Cazzo, stavo solo parlando con Ryan e Chaz e un secondo dopo è successo! C'era un tale casino, gente ovunque. Non sapevo cosa fare così sono andato con lei.” Questa volta la voce è più delicata, perciò penso appartenga al ragazzo.
“Ma non l'hai salvata! Justin, come ti ho già detto, avevi solo un compito da fare! Ti ho mandato lì per questo, la segui da quando è nata e ora la fai finire così? É ancora una bambina, dannazione!”
Come la segue da quando è nata? Cos'è, uno stalker? Dovrei chiamare la polizia?
“Ci ho provato! Le ho parlato tutto il tempo, e credevo che mi sentisse perchè ogni tanto mi stringeva la mano. Ma poi siamo arrivati all'ospedale ed è morta. Sulla barella. Non ha fatto neanche in tempo ad arrivare alla sala operatoria!”
“Avresti dovuto essere lì con lei per salvarla! Non mi interessa cosa facevate tu, Chaz e Ryan! Pensavo di avertelo già ripetuto duemila volte durante i nostri incontri precedenti, Justin! Non fai mai attenzione a quello che ti dico e continui a commettere gli stessi sbagli! Dovevi fare solo una cosa! Una! E quella cosa era proteggere Lux, non passare il tuo tempo con Chaz e Ryan!”
Proteggere Lux? Proteggere me? Che cosa vuol dire? Che sono morta? Potrebbe esserci un'altra Lux, ma non è un nome così comune.
Appoggio la mano sulla maniglia della porta e l'uomo che mi precedeva si volta. “No! Lux, non aprire quella porta, non c'è niente per te!”
Lo ignoro e la spingo, aprendola. Mi ritrovo davanti un uomo e un ragazzo sulla mia età che si girano verso di me, sconvolti.
“Cazzo, Lux.” Sussurra il ragazzo, guardandomi tristemente. “Mi dispiace tanto.” Dice ancora.
Aggrotto la fronte? “Chi sei?”
L'uomo si mette in mezzo e mi guarda, accennando un sorriso. “Patrick ti porterà nella tua stanza, Lux. Devi riposare, adesso.”
“No, no, aspettate un momento. Avete detto che sono morta! Vi ho sentiti da lì fuori. Cosa significa che sono morta? E non ti ho mai visto prima d'ora, sappilo. E ti denuncerò per stalking!” Indico il ragazzo che caccia una risatina, ma viene subito guardato male dall'uomo.
“Patrick!” Lo chiama, e l'uomo che mi stava facendo da guida appare dietro di me. “Porta la signorina Lux nella sua stanza, per favore.”
“Sì, signore.” Annuisce questo, prendendomi delicatamente per un braccio e cominciando a tirarmi fuori dalla stanza.
Vedo solo la porta chiudersi prima di ritrovarmi nel lungo corridoio. “Che cosa significa che sono morta? Sono qui, insomma!”
“Cerca di calmarti, ora devi riposare. Passerò più tardi per vedere come stai, va bene?” Dice, lasciandomi all'interno di un'altra stanza con un letto e qualche fiore qua e là.
“No che non va bene! Che sta succedendo?”
Mi prende di mano il foglio e la penna e guarda a quante domande ho risposto, poi scuote la testa. “Dovrò fare le mie ricerche, Lux. Non sei stata molto d'aiuto con le tue risposte.”
“Ma-”
Mi interrompe. “Dormi bene.” Sorride, chiudendosi la porta alle spalle. Mi butto ad aprirla ma sento solo la serratura che si blocca.
Dove cazzo sono finita?


Justin's POV.


Allora siamo d'accordo. Prova solo a farle capitare un'altra disgrazia e sei ufficialmente fuori, Justin.” Dio mi guarda severamente e io sospiro.
“Non può darle un altro angelo? Ormai mi ha visto, e sa cosa succede quando i morti vedono i proprio angeli custodi.” Borbotto, giocherellando con le dita.
Dio incrocia le braccia e sbuffa. “Sì, so cosa succede. E non intendo darle un altro angelo, Justin. Andrai tu personalmente a scusarti con lei quando scoprirà ciò che le è successo per colpa tua, hai capito? Nessun altro si prenderà le tue colpe per te. Ora sparisci, e vedi di non capitare qui ancora una volta se non per dirmi che hai completato il tuo lavoro tra 70 anni.”
Annuisco e mi rimanda sulla terra, precisamente nella stanza d'ospedale di Lux. É sdraiata sul lettino con vari tubi che le escono da tutte le parti del corpo e un ago infilato nel braccio.
Anne e Robert sono seduti sul divano, mentre Arianna e Michael continuando a fissare Lux senza battere ciglio.
Chaz e Ryan mi rivolgono un saluto veloce e io sospiro, sedendomi accanto a Lux. Le passo le dita sul braccio, evitando accuratamente i tubi e gli aghi, e sperando che si svegli presto.
Non posso saperla in queste condizioni solo perché mi sono messo a fissare un paio di tette e un paio di gambe.
Evidentemente l'hanno salvata. Tiro un sospiro di sollievo e appoggio la schiena alla sedia.
“Come stai?” Chaz e Ryan si avvicinando a me e io faccio spallucce.
“Non lo so.” Borbotto infine, tornando a guardare Lux.
“Ci dispiace. Non avremmo dovuto trattenerti lì. Insomma, sappiamo che un po' è stata anche colpa nostra, sai?” Ryan si dondola sui talloni e guarda per terra, evitando il mio sguardo.
“Non importa, Ryan. Lei è salva ed è l'unica cosa che conta. Ora non avrò più motivo per allontanarmi da lei.” Sospiro, stringendo la mano della ragazza nella mia.


Buuuuuuuuuuongiorno. :)
Beh, sono contenta che il primo capitolo vi sia piaciuto. Ygudhhkjhdksh.
Ah, sappiate che Lux si legge Lax, okay? :)
Beh, tutto qui. Scoprirete il seguito presto.
Sciao, bellesse.

   
 
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