Pé: eccoci qua… finalmente un momento per scrivere!
Straga: hai visto che dal capitolo 6 abbiamo avuto un
calo di letture corposo?
Pé: sigh, sigh… chissà che fine
hanno fatto tutti quei lettori… ma faceva così schifo quel capitolo?
Straga: a me non sembra e poi i
recensori ne sono stati entusiasti.
Pé: sarà… nella precedente
puntata abbiamo lasciato Marzio avvinghiato ad una donna super sexy e Bunny
piuttosto sconvolta da ciò che ha visto.
Capitolo 12
Bunny passò la notte fuori di
casa. Nessuno l’avrebbe cercata (anche perché il cellulare si era spappolato a
terra e quindi era irraggiungibile) e i suoi erano di certo convinti che lei
avrebbe passato la notte da Marzio.
… Marzio… più pensava a quel
nome e più le veniva voglia di piangere e di distruggere tutto quello che
incontrava. Le era venuta una mezza idea di trasformarsi in Sailor Moon e
tormentare qualcuno per sfogarsi, ma vedendo la sua spilla si rese conto che
non sarebbe servito a niente. Tutto le avrebbe ricordato lui e i momenti
passati. Era inutile fuggire perché la sua presenza sarebbe stata sempre lì a
ricordarle tutto quello che c’era stato. Perfino la panchina su cui era seduta
le faceva venire in mente bei ricordi. Bunny sorrise. Non si trattava soltanto
di bei ricordi, ma di bellissimi ricordi.
Era una calda giornata di primavera, una di quelle giornate di fine maggio
che indicavano che presto sarebbe arrivata l’estate. Bunny e Marzio
passeggiavano a braccetto per il parco e lui la guardava con occhi dolci mentre
lei divorava il suo gelato alla panna.
- Testolina buffa, vorrei poterti guardare
tutta la vita… mentre mangi, mentre parli, mentre sorridi, mentre dormi. Vorrei
essere sempre accanto a te per poterti far ridere quando piangi, perché il tuo
sorriso mi da vita.
- Anch’io lo vorrei - disse Bunny sorridendo al suo ragazzo.
Marzio la strinse forte a sé e il cono in mano alla ragazza andò a sporcare
la sua camicia.
- E poi sono io l’imbranata, guarda ti sei
sporcato tutto - disse Bunny cercando un fazzoletto nella borsa, ma Marzio la
prese per una mano e la fece sedere su di una panchina.
Bunny lo guardò sorridendo cercando di capire cosa avesse per la testa, ma
lui si chinò davanti a lei e le prese le mani fra le sue.
- Bunny… sei la cosa più importante che io
abbia e non voglio perderti. Testolina buffa, vuoi sposarmi?
Bunny lo guardò cercando di capire se quello che le stava dicendo fosse la
realtà e non il suo solito fantasticare. Ma lo sguardo ansioso di Marzio le
fece capire che non c’era niente di più vero. Fece cadere il cono per terra e
abbracciò il ragazzo baciandolo con passione. Marzio la prese fra le braccia e
la fece volteggiare dalla gioia. Quando la riposò a terra la baciò di nuovo e
tirò fuori una piccola custodia dalla tasca. Tirò fuori un piccolo anellino con
un piccolo diamante splendente. Prese la mano di Bunny e senza smettere di
guardarla con dolcezza le infilò l’anello. Poi la baciò di nuovo e stettero
così finchè i loro polmoni non ebbero bisogno di fiato.
Quel giorno si era sentita la
persona più felice della terra e ora tutto si era sgretolato sotto i suoi
piedi. Avevano ragione le sue amiche. Gli uomini erano tutti uguali, dei gran
bastardi e Marzio non era da meno. Per tutto quel tempo aveva solo camuffato la
sua vera natura e lei era rimasta impigliata nella sua rete. Non aveva senso
continuare a piangersi addosso. Non voleva la pena di piangere per uno come
lui. Bunny si asciugò le lacrime con la manica della maglia e si accoccolò
sulla panchina. Era dicembre e faceva freddo. Non c’era niente che ricordasse
quella bella giornata in cui Marzio le aveva chiesto di sposarla. Avrebbe
dormito lì, anche se faceva freddo e se fosse morta assiderata, tanto meglio.
Quel maledetto l’avrebbe avuta sulla coscienza per tutta la vita.
“E se non sarebbe stato così? E se a lui non sarebbe interessata
minimamente la sua morte e non si sarebbe sentito in colpa?”
Bunny a quel pensiero riprese a
singhiozzare e si addormentò su quella panchina scomoda e fredda con le lacrime
che le rigavano il volto.
*********
Bunny si svegliò di soprassalto.
Il freddo le aveva irrigidito le gambe e si sentiva piuttosto intorpidita, ma
sentiva nitidamente quel pizzicare alla guancia che man mano diventava sempre
più forte. La nostra testolina buffa aprì lentamente gli occhi e guardò la
figura davanti a sé. Non riusciva a riconoscerla perché una nebbiolina le
offuscava la vista. Era questa persona a pizzicarle la guancia e dopo averle
dato un pizzico più forte degli altri, Bunny si portò la mano alla guancia
fissando arrabbiata quella persona.
- Finalmente
ti sei svegliata, mi avevi preoccupato parecchio - disse la voce che a Bunny
parve di riconoscere - cosa diavolo ti è saltato in testa? Non si fa campeggio
in pieno inverno e soprattutto non lo si fa nelle tue condizioni. Sei la solita
imbranata, così rischi di perdere il bambino o peggio di morire.
Bunny non rispose ma scoppiò in
lacrime. La ragazza davanti a lei la guardò perplessa per quella strana
reazione e la strinse forte a sé con fare rassicurante. Bunny intanto non
accennava a smettere di piangere e si accoccolò in quel caldo abbraccio
amichevole che avrebbe riconosciuto fra mille.
- Rea,
che ci fai qui?
- Marzio ha chiamato e…
- Non voglio sentirlo nominare -
disse Bunny spingendola lontano da sé - non voglio sentire ciò che ha da dire,
perché io so ciò che ho visto.
- Andiamo - disse Rea porgendole
la mano, ma vedendo lo sguardo risoluto di Bunny proseguì - vieni al tempio. Le
altre sono preoccupate… e no, Marzio non lo chiamo e non ti dirò di ascoltarlo
anche se sarebbe la cosa giusta.
- Rea! - disse Bunny furibonda.
- D’accordo, ma ora vieni… ti ho
trovata appena in tempo, non voglio nemmeno immaginare a cosa poteva succederti
se non ti trovavo.
Bunny la fissò riconoscente e
insieme si avviarono al tempio dove la ragazza venne accolta con calore dalle
sue amiche. Amy controllò che tutto fosse a posto e Morea le preparò un buon
brodino caldo, mentre Marta cercava di metterla a suo agio riempiendola di
coperte. Rea intanto senza che Bunny se ne accorgesse chiamò Marzio.
- Sta
bene, ma non vuole parlarti e non vuole vederti.
- Non importa, io devo spiegarle -
disse Marzio impaziente.
- Se vieni qui giuro che ti spacco
il muso e dimentico che siamo amici. L’hai fatto soffrire non puoi pretendere
che ti accolga a braccia aperte. La capisco.
- Ma io… - disse Marzio abbattuto.
- Niente ma, ciao e non venire.
Rea riattaccò e lanciò
un’occhiata d’intesa a Morea che stava andando da Bunny con il brodo. Le due
entrarono nella stanza e lanciarono un’occhiata a Marta ed Amy che annuirono
facendo capire che avevano recepito il messaggio. Bunny mangiò in silenzio ciò
che Morea le aveva portato e dopo aver bisticciato un grazie, si addormentò. Il
suo fu un sonno senza sogni e il giorno dopo venne svegliata dagli uccellini
che cinguettavano fuori dalla finestra. Aprì gli occhi lentamente, accecata
dalla luce fuori dalla finestra e si guardò un attimo attorno spaesata, poi
ricordò ciò che era successo. Il tradimento di Marzio, il quasi assideramento e
l’accoglienza delle sue amiche. Bunny sorrise. Erano state così carine con lei
e le erano rimaste accanto tutta la notte anche se aveva significato dormire
scomodamente.
Bunny si alzò e le coprì con le
coperte che le avevano dato. Poi si stiracchiò e andò in cucina. Decise che era
il caso di sdebitarsi. Avrebbe fatto delle omelette alla cioccolata, che forse
erano l’unica cosa che riuscisse a fare senza combinare troppi disastri. Aprì
il frigo e tirò fuori un paio di uova, ma queste le scivolarono dalle mani e si
spalmarono a terra. Ecco fatto, come non detto. La nostra capoccia buffa e
imbranata lanciò un’occhiata nella camera accanto per vedere se le sue amiche
si erano svegliate, ma fortunatamente stavano ancora dormendo, anche perché
altrimenti Rea le avrebbe urlato di tutto. Pulì velocemente il pavimento e aprì
nuovamente il frigo per prendere altre uova, ma non ce n’erano più. Senza
scoraggiarsi Bunny prese il cappotto e uscì fuori dal tempio per andare a
prenderle al negozio. Dopo aver controllato se servisse ancora qualcosa si
avviò allegramente al supermercato, ma una volta arrivata al banco frigo si
gelò di colpo (non è colpa del frigo ^^). Davanti a lei c’era la “cliente” di
Marzio che stava scegliendo quale yogurt acquistare. Bunny si avvicinò
lentamente e si mise a guardare gli yogurt assieme a lei.
- Marzio
preferisce quello alla fragola, se devi fargli una colazione a sorpresa tanto
vale che tu faccia le cose per bene. - disse Bunny sarcastica guardando la
donna che si era accorta di lei.
- Tu devi essere Bunny - disse la
donna guardandola.
- Ma bene, vedo che sai il nome
della povera scema a cui hai rovinato la vita, il matrimonio e che è incinta
per giunta.
La donna la guardò e a Bunny
sembrò che fosse dispiaciuta, ma cercò di non farsi ingannare. Non aveva
intenzione di cedere, quella donna le aveva rovinato la vita e lei come minimo
aveva voglia di infilarle quella testa castana dentro il banco latticini, fra
un gorgonzola e una mozzarella.
- Non
devi prendertela con Marzio, è tutta colpa mia.
- Certo che è colpa tua, non sono
mica io quella che va in giro a farsi i mariti delle altre - disse Bunny
furibonda.
- Sì, hai ragione. Marzio è
disperato, parlaci.
- Io non prendo consigli da me e
la colpa non è mai di uno soltanto. Credi che non lo sappia, quando ci si bacia
si è sempre in due. Marzio è colpevole quanto te e non voglio averci più niente
a che fare.
Bunny si voltò e si allontanò
dalla donna. Dopo un po’ tornò furibonda e prese un pacco di uova dal banco
frigo e guardò con aria arrabbiata la donna.
- Sono
venuta per queste, cosa credi - disse Bunny con aria di sfida, poi si allontanò
nuovamente.
- Bunny - disse la donna bloccando
la ragazza - lui ama te, ti ha sempre amato e la colpa è solo mia. Ci sono baci
che si fanno da soli e che l’altro non ricambia.
Bunny non rispose, ma riprese a
camminare andando alla cassa. Quelle ultime parole l’avevano colpita, ma non
voleva farsi confondere. Lei l’aveva visto. Marzio avvinghiato a quella donna
disgustosa che non aveva pensato un attimo a lei e al fatto che aspettasse un
bambino da Marzio. Dopo aver pagato tornò al tempio per nulla allegra. Ad
aspettarla c’erano le sue amiche che non l’accolsero per nulla allegramente
come la notte prima.
- DOVE
DIAVOLO SEI STATA, ERAVAMO PREOCCUPATE!!!! - urlò Rea esprimendo l’opinione di
tutte.
- Scusa… sono andata a fare la spesa,
volevo farvi la colazione.
- Grazie al cielo ci siamo
svegliate prima che tu facessi qualcosa… Morea, cucini tu? - domandò Rea
guardando l’amica.
- Certamente - disse Morea
rimboccandosi le maniche.
- Ehi, io cerco di essere gentile
e tu mi ripaghi così.
- Sto solo cercando di non
avvelenarmi.
- Cosa intendi dire? - domandò
Bunny fissando furibonda l’amica.
- Imbranata come sei metteresti il
sale al posto dello zucchero e la roba di Chibiusa al posto della farina.
- Non è vero.
- Sì.
- No.
- Sì.
- No.
- Sì.
- No.
- SMETTETELA!!!! - urlò Marta - la
colazione è pronta.
Bunny e Rea si lanciarono
un’occhiataccia di fuoco e tutte insieme andarono a fare colazione
chiacchierando e ridendo come se non avessero mai litigato.
“Ci sono baci che si fanno da soli e che l’altro non ricambia”.
*********
Bunny era tornata a casa e si
era infilata subito in bagno per farsi una doccia. Aveva bisogno di togliersi
di dosso quella sensazione di inquietudine e soprattutto aveva bisogno che le
parole di quella donna la smettessero di perseguitarla. Una volta uscita dalla
doccia si infilò un comodo pigiama, prese un pacco di biscotti e si sedette sul
divano in soggiorno a guardare la tv. E così rimase per tutta la settimana.
Usciva soltanto per le lezioni per parto dove era certa di non trovare Marzio.
I suoi genitori non le chiesero spiegazioni, anche se suo padre fu tentato più
di una volta di chiedere spiegazioni direttamente al ragazzo (l’ultima volta
aveva perso a briscola e aveva bisogno di una rivincita), ma sua moglie gli
aveva detto che quei due dovevano risolvere da soli i loro problemi. E così il
tempo passava e Bunny non faceva altro che mangiare e guardare la televisione.
Ogni tanto si fermava anche Chibiusa a guardare un po’ di televisione con lei e
a chiederle perché non rispondeva ai messaggi di Marzio. Ma ben presto la
ragazza si rese conto che non era il caso di fare simili domande perché Bunny
era una donna incinta piena di ormoni e sarebbe riuscita a lanciarle qualcosa
di più pesante del divano la prossima volta che le avrebbe fatto una domanda
simile. Una sera Bunny decise di non guardare la tv (anche perché era sabato e
trasmettevano Dinotopia), così dopo essersi stufata di vedere già cinque volte
“Il mio grosso grasso matrimonio greco” che la faceva stare solo più male,
decise di andare a dormire, ma una voce le impedì di farlo. No, non era la sua
coscienza.. Bunny stava per affacciarsi alla finestra per urlargli di stare
zitto, quando la voce intonò una canzone.
Perdono... se quel che è fatto è fatto io però chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa...
Marzio da sotto la finestra con un cenno le allungò
una rosa, Bunny sorrise imbarazzata. Le stava chiedendo scusa... e lei non
aspettava altro, voleva perdonarlo per tornare al più presto fra le sue
braccia.
Su questa amicizia nuova pace si
Posa... perché so come sono infatti chiedo...
Perdono... se quel che è fatto è fatto io però chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... PERDONO
Con questa gioia che mi stringe il cuore
A quattro cinque giorni da Natale
Ormai Natale era vicino... non potevano dividersi proprio nel periodo più felice dell’anno. Non potevano nemmeno dividersi perché stava per nascere Chibiusa. Era assurdo lasciarsi per una motivazione così futile.
Un misto tra incanto e dolore
Ripenso a quando ho fatto io del male
E di persone ce ne sono tante
Buoni pretesti sempre troppo pochi
Tra desideri, labirinti e fuochi
Comincio un nuovo anno io chiedendoti…
Era davvero dolce sotto alla finestra di Bunny
a intonare una canzone così adatta a quel momento, lei si sforzava di non
corrergli immediatamente incontro perché voleva finire di ascoltare quella
fantastica melodia e quelle parole che tanto aveva atteso e sperato.
Perdono... se quel che è fatto è fatto io però chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... perché so come sono infatti chiedo...
Perdono... se quel che è fatto è fatto io però chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... PERDONO
In
fondo.. perché non perdonarlo? Sembrava veramente pentito e quella donna le
aveva spiegato tutto, non era colpa del suo ragazzo. D’altronde non poteva essere
così, era certa dell’amore che provavano... l’amore voluto dal destino.
Dire che sto bene con te… è poco
Dire che sto male con te... è un gioco!
Erano veramente una coppia perfetta loro due
e anche questa piccola litigata l’aveva dimostrato. Erano indivisibili, due
cuori ed una sola anima, destinati a stare assieme e felici di essersi trovati.
Un misto tra tregua e rivoluzione
Credo sia una buona occasione
Con questa magia di Natale
Per ricordarti quanto sei speciale
Tra le contraddizioni e i tuoi difetti
Io cerco ancora di volerti
Lei era piena di difetti... e lei ne era
consapevole, era pasticciona e sbadata, ma questo a lui piaceva. La desiderava
così com’era e non voleva che cambiasse.
Perdono... se quel che è fatto è fatto io però chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... perché so come sono infatti chiedo...
Perdono... se quel che è fatto è fatto io però chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... PERDONO
Qui l'inverno non ha paura... io senza di te un po' ne ho
Qui la rabbia è senza misura... io senza di te... non lo so
E la notte balla da sola... senza di te non ballerò
Capitano abbatti le mura... che da solo non ce la farò
Loro due separati... no non poteva essere. Avevano
bisogno l’uno dell’altra e una separazione sarebbe stata troppo dolorosa.
Dovevano tornare assieme ed essere felici. Perché aspettare ancora? Bunny
fremeva dalla voglia di ristringerlo fra le sue braccia. Corse velocemente giù
dalle scale ansiosa di risentire le sue labbra e il suo profumo. Uscì
velocemente da casa sua e lo vide. Lì bello come sempre... stava ancora
intonando quella canzone... Gli corse incontro e i due si strinsero in un abbraccio
seguito da un bacio breve ma intenso. Lui le sorrise e tenendola fra le sue
braccia le sussurrò...
Perdono... se quel che è fatto è fatto io però chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... perché so come sono infatti chiedo...
Perdono... se quel che è fatto è fatto io però chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... PERDONO
To be continued…
Romantico e triste questo capitolo eh? Dal prossimo si ritorna normali... in fin dei conti non si può essere sempre dementi! Che carino Marzio... ma come mai non sono tutti così i ragazzi? Forse perché siamo nella realtà? Passiamo alle recensioni che è meglio...
Mina88: Grazie
grazie e ancora grazie, ci fanno davvero piacere tutti i tuoi bei complimenti,
seguici ancora!
Izumi: come
facciamo noi a scrivere… mmm… un buchino si trova sempre (io non posso vivere
senza scrivere almeno qualcosa al giorno N.d.Pè). Come vedi Tizianino anche se
non compare si fa sentire e altra bella gente si può sempre far comparire… noi
siamo sempre ben disposte verso i gnocconi… ci fanno sempre molto piacere i
tuoi commenti. Continua a seguirci, a presto!
Mareviola: Mi
raccomando non abusare troppo di Ryan! Siamo contente che anche il capitolo
calcistico ti sia piaciuto... sto pensando seriamente di tener conto della tua
idea sul prete che farà la cerimonia... Questi consigli sono sempre ben accetti
eh? Complimentati con Marzio perché canta bene. Baciotti
Lady Hawke: Visto
che Marzio non ha la sensibilità di una muffa? Per Chibiusa però non si può
fare proprio niente... è irrecuperabile... forse è meglio così! Johnny Depp è
proprio un bel figliolo... direi anch’io di inserirlo, ma ultimamente abbiamo
un contratto con Tiziano Ferro...
Valepigia: Hai
ragione, w Chibiusa... se solo quelli della Mediaset la rendessero un po’ più
alternativa anche nel cartone ci sarebbe da ridere... L’“amante” di Marzio puoi
pure ucciderla, se vuoi ti diamo una mano... Marzio lasciacelo vivo, fa una
bella figura!
Calimera:
Passato il magone? O te n’è venuto un altro? Spero proprio di no perché questa
volta è finito tutto bene e andrà sempre meglio vedrai! Concordo... voglio
Tiziano Ferro nudo... per il momento continuiamo ancora a citarlo con
insistenza... è proprio un bel vedere quell’uomo.
Mei-chan: Ma
volete tutte Johnny Depp? È proprio una fissa... Beh, vi accontenteremo? Ma a
nessuna piace Silvio Muccino? (Quello di che ne sarà di noi) Oppure che ne
so... Orlando Bloom? Potrei andare avanti all’infinito... Ma anche tu stai con
Tiziano Ferro? Pensavo fosse mio... beh, sono i dolori della vita... per votare
bisogna ricordarsi di cambiare il numerino che c’è quando si recensisce… tutto
qui… alle volte ci si dimentica perché non ci si pensa…
Eva: Ecco,
il nuovo capitolo è arrivato con un po’ di ritardo ma è arrivato (Tutto perché
avevo la tonsillite N.d.Straga) Era tutto un malinteso e sono tutti felici e
contenti! La suspense e la demenzialità sono il nostro forte, quindi vedrai
che ci saranno ancora momenti in cui resterete col fiato sospeso! Speriamo
proprio che ti sia piaciuto... recensisci ancora mi raccomando!
Anny_miyu: Grazie
di averci messo nei preferiti, grazie del voto, grazie dei complimenti, grazie
di recensire ecc ecc Ovvio che continuiamo con la ff... le interviste doppie
non finiscono proprio prestissimo... ne abbiamo pronte ancora qualcuna... a
presto baciotti.
Lina Inverse: Grazie
per tutti i complimentoni... Marzio non è più s*****o visto? Anzi... avercene
di ragazzi così... Va beh... Speriamo di sentirti presto, baci.
Un bacione a tutti quanti e
ricordatevi di lasciarci una piccola recensione!!!
Straga and Pé