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Autore: Hila92    26/02/2008    6 recensioni
Love twice. Amore due volte. Due amori, o forse solo uno.
Un grande amore... doppio. Perchè è così, nel gruppo 7. è sempre stato così. Perché in realtà si amavano tutti, anche se non sarebbero stati mai in grado di dirselo. Loro amavano lei, e lei... beh, lei amava loro.
Ma alla fine, lei, chi sceglierà? E soprattutto... sarà in grado di farlo?
Una raccolta di flashfic, song fic, drabble e chi più ne ha più ne metta, che sottolineano l'incontrovertibile amore che Sakura provava, prova, e proverà per i suoi compagni di squadra.
[1#: Cookies][SasuSaku]
[2#: Wake Up][NaruSaku]
[3#: Like Always][SasuSaku]
[4#: Stay Here][NaruSaku - SasuSaku (a interpretazione personale...)]
Genere: Generale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Stay Here
I Will Always Love You

Chiuse lo zaino, Sakura. Un movimento secco, veloce. Aveva raccolto in meno di mezzora tutto il necessario.
Alzò gli occhi e il suo sguardo prese a vagare per la stanza, cercando di imprimersi nella memoria ogni più piccolo particolare. La sua attenzione, come lei aveva immaginato, si soffermò su una fotografia posta sul suo comodino. Due visi la osservavano sorridenti, altri due si guardavano in cagnesco. Ma tutti erano felici, o almeno questo era ciò che, al tempo dello scatto, credeva lei.
Il suo tempo lì era finito. Si alzò dal letto. Era pronta, aveva preso tutto. Si diresse verso la porta, ma si fermò a metà strada. In realtà, c’era un’altra cosa da portare con sé. Una cosa di estrema importanza.
Lentamente tornò vicino al comodino. Quella foto le era indispensabile.

Naruto era fermo, nel suo letto. Gli occhi azzurri spalancati fissavano il soffitto apatici, rassegnati. Era solo stato in grado di ascoltare in silenzio, nascosto dietro ad una porta. Non aveva saputo né dire, né fare niente. Lui, che non si arrendeva mai; lui, che continuava a tentare finché non riusciva, si trovava nel suo appartamento, incapace di muovere un qualsiasi muscolo.
Era davvero finita? Davvero non c’era più nessuna speranza? Se la sarebbe lasciata portare via così, senza combattere? Naruto, ma tu chi sei? Hai dei sogni, degli obbiettivi, una qualsiasi ragione per cui vivere? E con chi è che vuoi condividere le tue vittorie, le tue sconfitte, la tua felicità e il tuo dolore?
All’improvviso strinse i pungi. No, non avrebbe mandato tutto a farsi fottere. Non lui, non dopo che aveva combattuto e lottato per creare quel legame. Questa volta non avrebbe permesso a nessuno di reciderlo.
Buttò un occhio sulla sveglia digitale. L’una e venti di notte. Ce l’avrebbe fatta? Ma lui ce la doveva fare. E ce l’avrebbe fatta.
Scese con un salto dal letto, si infilò dei pantaloni e la sua solita maglietta nera a maniche corte, e uscì di casa.

Dopo aver corso a perdifiato fino all’ingresso di Konoha, si nascose dietro ad un albero, aspettandola.
Sapeva che sarebbe arrivata. Anche se sperava con tutto il cuore di non vederla, quella sera, sapeva che lei si sarebbe presentata. Sakura era determinata. Non sarebbe rimasta per nulla al mondo, ormai.
Poi, all’improvviso, un ciuffo di capelli rosa spuntò da dietro un cespuglio. Sakura avanzò lentamente verso l’uscita della città, zaino in spalla, sebbene la sua andatura diventasse sempre più lenta.
Naruto, in quel preciso istante, uscì allo scoperto.
«Sakura…»
Lei si girò, con lo sguardo terrorizzato, avendo capito a chi appartenesse la voce che la stava chiamando.
«Na-naruto?»
Perché? Perché doveva essere così dannatamente difficile? Stava progettando quella partenza ormai da settimane e, così all’improvviso, arrivava lui, a cercare di distruggere tutte quelle certezze che si era pazientemente costruita attorno come un muro.
«Allora te ne vai davvero?»
Lei abbassò lo sguardo, quasi colpevole. Si strinse nelle spalle.
«Come fai a saperlo?»
Lui non rispose e continuò con la sua raffica di domande.
«E così te ne saresti andata senza una parola, eh?»
Nessuna risposta.
«Perché non me l’hai detto? Perché?»
Lei sorrise, mesta e imbarazzata, finalmente sincera.
«Perché sapevo che se mi fossi trovata in una situazione simile, non sarei più riuscita a partire.»
Sei riuscita a zittirlo, Sakura.
Naruto la guardò, come solo lui sapeva fare. Ma non poteva lasciarsi prendere dalle emozioni, non poteva rimanere lì, imbambolato, colmo di gioia per quello che aveva appena sentito. Doveva reagire.
Così si avvicinò a lei, con l’intento di guardarla dritta negli occhi, ma sembrava che quelli di Sakura fossero fissi a terra e non avessero voglia di incontrare i suoi.
«E allora resta, Sakura. Rimani qui.»
Lei continuò a sorridere al terreno rassegnata, scuotendo la testa.
«Se dovessi rimanere, finirei solo per intralciare la tua strada.»
Naruto continuò ad avvicinarsi, cercando di non sentire, cercando di trattenersi dall’urlare che era una stupida e che era lei, la sua strada.
«Ma cosa dici? Sakura tu devi rimanere. Lo devi fare per tutti. Lo devi fare per me!»
«Naruto… tu devi diventare Hokage, ricordi? Non hai bisogno di una ragazzina debole che non riesce a liberarsi dal passato.»
Lui scosse la testa. Quelle, per Naruto, erano solo enormi cretinate. Lei, però, era decisa a continuare, a cercare di ferirlo con le parole, parole che nel profondo del cuore sentiva sue. Così rise piano, imbarazzata e rassegnata.
«Lo sai che devo andare. Rimarrei se potessi, ma devo andare Naruto!»
Lui continuò a scuotere la testa, incredulo.
«Non è vero, cavolo! Non è vero! Non ti costringe nessuno ad andare!»
«Lui ha bisogno di me…» aggiunse la ragazza con un sussurro.
Forse, fu questa frase la goccia che fece traboccare il vaso. Naruto non fu più disposto a sentire.
«E IO? SAKURA, IO?»
Per un attimo, i suoi occhi si tinsero di rosso. Solo per un attimo. Ma Sakura li notò, e arretrò spaventata. Naruto abbassò il tono, rendendosi conto che non era così che doveva andare il loro discorso, non era così che voleva farsi ricordare da Sakura.
«E io… io non ho bisogno di te?»
Lei abbassò se possibile ancora di più gli occhi, cercando di trattene le lacrime. Un sorriso amaro le si dipinse sul volto.
«Sappiamo tutti e due che io non sono ciò di cui tu hai bisogno.»
Riuscì ad alzare lo sguardo, e incontrò gli occhi di Naruto, che la fissavano increduli. Incapace di proferire parola, lui portò le mani alla testa e sbatté un piede per terra.
«Ti rendi conto di quello che stai dicendo? TI RENDI CONTO?»
Lei non rispose. Il sorriso amaro era sempre stampato sul suo volto. Solo dopo qualche secondo, trovò il coraggio di ricominciare a parlare.
«Così andrò…» e consapevole del fatto che non l’avrebbe potuto rivedere mai più e che era da troppo tempo che si teneva dentro tutto, aggiunse imbarazzata e decisa: «… ma so che penserò a te ad ogni passo della mia strada.»
E dentro a Naruto iniziò a turbinare un intricato nodo di emozioni diverse, che non riuscivano a trovare vie di sfogo e modi per poter essere espresse. Perché ora? Perché proprio ora che si stavano lasciando lei gli doveva spiattellare in faccia tutto quello che avrebbe voluto sentirsi dire da quando si conoscevano? Cercò di non pensarci. Per un attimo, solo per questa volta, cercò di far prevalere la sua parte razionale, e non il suo istinto.
«Sakura, ti prego, guardati. Come puoi abbandonarci tutti così? Come puoi buttare al vento un’intera vita piena di sacrifici? Come puoi mollare tutto e partire così, con uno zaino e basta? Lasciandoti alle spalle qualsiasi cosa hai vissuto… e me? »
E lei era sempre più rassegnata, sempre più triste, sempre più consapevole che quelle parole sarebbero state le ultime scambiare con Naruto. Era proprio quello che voleva evitare, trovarsi pochi attimi prima di andarsene davanti a lui, perché sarebbe stato l’unico capace di farla vacillare.
«Ricordi dolci e amari, questo è tutto ciò che porto con me. Non mi serve altro, Naruto. Quindi, addio…» ma la sua voce si incrinò. Sapeva di non essere in grado di trattenere le lacrime per altro tempo.
Naruto si avvicinò ancora di più e, cercando di sorridere, le sfiorò la guancia con il palmo della mano.
«Per favore, non piangere. Solo… rimani…»
Ma lei scosse la testa.
«Non posso. Io devo andare da lui. Io… voglio andare da lui.» disse Sakura, a denti stretti.
La mano di Naruto abbandonò la guancia della ragazza. Allora lei aveva davvero deciso. Nessuno sarebbe stato capace di farle cambiare idea.
E lui avrebbe voluto gridarle un “Ti amerò sempre”, ma sapeva che non sarebbe servito a niente. Si sentì… impotente. Impotente e inutile, come era stato poche volte. Così arretrò di qualche passo. Cercò di trovare la forza per parlare di nuovo.
«Spero che la vita ti tratti bene, Sakura.» parole che suonarono fredde, amare e penetranti. Distaccate.
«E io spero che tu abbia tutto ciò che sognavi» disse lei, di nuovo sussurrando, di nuovo con lo sguardo piantato a terra.
Naruto strinse i pugni, e continuò nella sua raffica di parole vuote e insensate, cercando di attenuare il dolore che provava dentro.
«Ti auguro gioia e felicità»
Lei non riuscì più a trattenersi e, sempre singhiozzando, gli disse la cosa che l’avrebbe fatto stare più male di tutte, ma che sperava servisse per lasciarla andare.
«Ma soprattutto, Naruto, ti auguro amore.»
E nemmeno lui riuscì a trattenersi. Si gettò su di lei, sulla ragazza che aveva sempre amato e che stava per esserle portata via senza una vera spiegazione. La abbracciò, la strinse a sé e lei non riuscì più a capire se le gocce che stavano bagnando le guance del ragazzo fossero lacrime o semplice pioggia che era iniziata a cadere in quel momento.
«Resta qui, Sakura. Resta qui. Resta qui. Resta qui, ti prego.»
Supplicare. Non gli era rimasta altra scelta, se non supplicarla di rimanere. E intanto non la lasciava andare, non ci riusciva.
«Resta qui…» un’ultima, disperata richiesta.
E prima che lui si arrendesse del tutto, prima che mollasse la presa, lei riuscì a fargli sentire la sua, di promessa: «Ti amerò sempre.»
E poi iniziò a correre, Sakura. Corse verso l’uscita, verso forse la fine della sua vita. La fine della sua vecchia vita, che lei avrebbe amato incondizionatamente da quel momento per i giorni a venire. Corse lontano da lui, Sakura, consapevole del fatto che se non avesse varcato la soglia in quell’attimo, non ce l’avrebbe più fatta a partire.
E ad attenderla oltre le porte c’era un ragazzo. Un ragazzo, i cui occhi, in un primo momento rosso sangue, erano tornati a fissarla neri. La guardava con un’espressione di tristezza mista a felicità, di odio misto ad amore. Un parte di lui avrebbe voluto dirle di restare, che la sua presenza non era indispensabile, ma, anzi, sarebbe stata solo un peso. Ma la realtà era un’altra, e così tacque.
Solo quando la ragazza gli fu davanti, se ne uscì con un: «sei arrivata, finalmente
Così Sasuke ripartì da Konoha come aveva fatto anni prima, portandosi dietro la persona che anni prima aveva dovuto abbandonare.
«Andiamo.»
Lei non rispose. Le venne quasi da ridere, anzi. Era possibile che in così pochi anni, le cose fossero cambiate talmente tanto? Da ragazzina abbandonata, era lei che abbandonava, ora. Da ragazzina che avrebbe sacrificato tutto per andarsene con lui, ora avrebbe sacrificato tutto per rimanere, senza di lui. E Naruto? Naruto, che si era fatto quasi uccidere per riportare Sasuke indietro, per cercare di mantenere una promessa. Naruto, che ora rimaneva fermo all’interno del villaggio, incapace di fare qualsiasi cosa, arresosi all’evidenza.
Avrebbe voluto voltarsi indietro, Sakura. Per un’ultima volta. Ma come sempre, aveva paura di non avere poi la forza per girarsi di nuovo e riprendere a camminare.
E Naruto avrebbe voluto correrle dietro ancora, spaccare la faccia a Sasuke, perché stava cercando di portargli via di nuovo qualcosa di troppo importante, e riprenderla. Riprenderla, riprenderla, riprenderla. Ma sapeva che alla fine lei se ne sarebbe andata via lo stesso. Era un ninja medico e non poteva venire meno al suo ruolo. Infondo, Sasuke aveva bisogno di lei.
E così l’unica cosa che gli rimaneva da fare fu di incamerare aria nei polmoni, prendere coraggio e urlarle quello che non le aveva più detto da tempo, quello che lei credeva fosse ormai affievolito, ma che quegli anni in squadra insieme non avevano fatto altro che aumentare. «Ti amerò sempre, Sakura!»





Eccola… eccola eccola eccola!!! >.< il primo capitolo che mi era venuto in mente per questa raccolta, quello che aspettavo di pubblicare >.<
Come vi è sembrato? Vorrei davvero riceve recensioni su questo, perché ci sono troppo affezionata XD e infatti ho una gran paura O.O magari è una cavolata assurda, non lo so… :P è che mi sono impegnata per farlo, tanto... doveva essere perfetto... e non è venuto proprio come mi ero immaginata, ma abbastanza simile XD
E già che ci siete ditemi una cosa... ma si era capito che Sakura doveva andare da Sasuke? @_@ non so, la mia è semplice curiosità... la mia intenzione non so nemmeno qual era, in questo frangente :P
Venite qua che vi devo tirare le orecchie >.< 115 letture e solo tre commenti!!! :P scherzo ovviamente XD Allora… il prossimo capitolo lo devo ancora scrivere u.u sarà sicuramente SasuSaku, penso, o comunque ci sarà anche Sasuke… solo che sono indecisa tra due… boh, va beh XD io li scrivo tutti e due, poi quello venuto meglio lo pubblico! Sì, perché quando l’ispirazione chiama, è meglio correre da lei come cagnolini u.u
Va beneeeeeee ringrazio come al solito tutti quelli che hanno commentato, inserito tra i preferiti e letto questa fanfic! Ora passiamo ai ringraziamenti u.u
A crazycotton: beh, allora ti ringrazio di aver letto proprio la mia ** davvero, mi fa troppo felice il fatto che le mie sasusaku piacciano anche ai non fan di questa coppia ** eheh, questa è NaruSaku, non poteva mancare u.u grazie mille per i complimenti! Un bacione ^^
Sheerer: aaah grazie >.< davvero!!! Sono contenta che ti siano piaciuti i capitoli!!! Questa è una narusaku, sarai indubbiamente più felice XD anche se, ahimè, non si conclude nel migliore dei modi çç ma saprò far riscattare Naruto, vedrai XD un bacio!
Nidaime_93: ti capisco benissimo u.u anche a me esce il pathos solamente con le narusaku XD grazie mille per i complimenti ** oh, stavolta ho aggiornato in fretta, eh! :P ciao bella!


Dimenticavooo >.< la canzone da cui ho preso spunto, il cui testo è in grassetto, è I will always love you di whitney houston... una delle cantanti più brave che si siano mai viste sulla faccia della terra, penso... e questa è una delle canzoni che più hanno segnato la mia luuunga (:P) vita^^ è fantastica, semplicemente.
  
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