Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: Britin_Kinney    22/08/2013    1 recensioni
Si sentiva proprio così, mentre l'ennesima sigaretta rotolava sull'asfalto, spegnendosi lentamente. E Avalon di fronte a lui.
Non sapeva perché andasse lì a sedersi e osservare quella maledetta collina con quella sinistra torre sulla sommità.
Doveva per forza essere masochista, o qualcosa del genere.
Nonostante fossero passati secoli, rimembrava quegli ultimi istanti con Artù come fossero accaduti appena un giorno addietro.
La barca si allontava da lui, sempre più. E il grande Re di Albion spariva, inghiottito dalle acque blu e turchesi della sacra Avalon.
Ancora, come un eco costante e pressante udiva le ultime parole dell'uomo che amava, che avesse mai potuto amare. “Ti amo. Ti ho amato con tutto me stesso, non dimenticarlo mai”.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aithusa, Altro Personaggio, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chiedo perdono per la copertina ma, mi ha dato problemi -.-" ad ogni modo, spero che nel prossimo capitolo riesca a metterla :) comunque ecco a voi un immagine altrettanto bellissima *^*

 

 

Find A Way To Bring You Back
Capitolo 7
Just An Illusion




And As The World Comes To An End
I'll Be Here To Hold Your Hand.
Cause You're My King
And I'm Your Lionheart.

Of Monster And Men - King&LionHeart





“Quanto tempo gli rimane?” domandò Artù.
“Cinque giorni, sire” rispose Gaius.
“Parto subito” informò il principe, deciso.
“Sire, è pericoloso” tentò di farlo ragionare il medico.
“Gaius” cominciò Artù, con sguardo serio “serve il fiore della morte per guarirlo?” chiese il futuro re.
“Sì, sire” rispose il cerusico.
“Bene. Tornerò con il fiore” assicurò, lanciando ancora un sguardo colmo di parole in direzione di Merlin.
Ti salverò, amore mio.

 
“Artù” lo sentì pronunciare Alba. Evidentemente, nel suo stato di incoscienza, Merlin stava correndo attraverso il suo passato.
E intanto, Aithusa, continuava a cercare di trovare un modo per uscire da quel dannato appartamento. Cominciando ad abbaiare e a produrre latrati che facevano accapponare la pelle. Come se stesse per avvertire il terremoto. Si, il terremoto era dentro di lei. Un terremoto fatto di preoccupazione, ansia, dolore e senso del dovere.
 

Merlin raggiunse Artù che, appoggiato ai merli del castello, osservava il suo popolo in una delle tante giornate a Camelot.
“Devo tornare ad Ealdor” annunciò il servo, senza guardarlo negli occhi.
“Ma tornerai, vero?” domandò il principe, incrociando le braccia e continuando a guardare dritto di fronte a sé.
“è mia madre” motivò Merlin, quasi come se si sentisse in colpa a lasciarlo.
“Capisco” cominciò Artù, serio “Bene. Sei stato il peggior servitore di sempre, davvero. Orribile. Il peggiore che sia mai stato al mio servizio” sdrammatizzò il biondo.
Merlin annuì, regalandogli quel sorriso che faceva sempre sentire Artù leggero e privo di preoccupazioni.
“Grazie, sire” mormorò Merlin, sorridendo ancora. E fece per andarsene.
“Merlin” lo richiamò Artù. Il servo si voltò.
Era il momento giusto per dirglielo.
Non era forse un addio, quello che si stavano scambiando?
Ti amo, Merlin.
“Buona fortuna”
“Grazie, sire”

 
La signora Josie non ricordava che il suo vicino avesse un cane. Eppure, lo aveva sentito abbaiare, guaire, latrare. Faceva un tale trambusto che tutto il palazzo riusciva a sentirlo. Alcuni erano anche andati da lei a lamentarsi.
Merlin era uscito da parecchio tempo, ormai. E se la creatura necessitava di qualcosa?
Decise di volerlo andare a scoprire.
Arrivata di fronte alla porta di Merlin, abbassò la maniglia e… la porta era aperta, non era nemmeno chiusa a chiave… chissà che diavolo stava succedendo? Quanti dei condomini lasciavano le loro porte aperte, senza nemmeno chiuderle a chiave? Che al ragazzo fosse successo qualcosa?
Eppure l’avrebbero saputo, tutti. Sarebbe uscito, prima poi, sul giornale. Avrebbe voluto fare qualcosa, ma cosa? Il suo vicino era talmente misterioso… Non ne conosceva nemmeno il cognome, probabilmente nemmeno ce l’aveva, considerò la donna.
Che fosse qualche ente importante sotto copertura? No, si rispose. Forse stava volando troppo di fantasia.
Non appena la donna lasciò sufficiente spazio tra le porta e l’uscio, Aithusa sgattaiolò fuori, correndo, correndo, correndo. Senza mai voltarsi indietro. Merlin aveva bisogno di aiuto e lei lo sapeva.
Sto arrivando, mio signore. Pensò Aithusa.
 

“Padre!” gemette Merlin, quando Balinor, ferito, gli scivolò addosso.
“Anche tu hai il dono di tuo padre” aveva mormorato il signore dei draghi, gemendo poi dal dolore “Merlino…” e il suo sguardo si era perso oltre le spalle del mago.
“Ti prego, no” lo aveva implorato Merlin. Suo padre non poteva andarsene! Non in quel momento! “Ti prego. Posso salvarti”
“Ascoltami: quando affronterai il drago, mi raccomando, sii forte. Il cuore di un drago, si trova a destra, non a sinistra” perché le diceva a lui, quelle cose? Il viso di Merlin si contrasse in un espressione triste e risentita.
“Non posso farlo da solo” aveva singhiozzato lo stregone.
“Devi ascoltarmi. Tu sei mio figlio. Ho visto abbastanza da sapere che mi renderai orgoglioso” le dita di Balinor avevano accarezzato per qualche secondo la guancia di suo figlio. E poi, se n’era andato.
L’aveva abbandonato.
Adesso toccava a lui. Toccava a lui fermare Kilgharrah.

 

“Adesso sei l’ultimo signore dei draghi. Tu solo possiedi l’antico dono. Nel profondo del tuo cuore, devi trovare la voce che tu e Kilgharrah condividete. Perché le vostre anime sono gemelle. Quando parli a lui come suo simile, è obbligato ad obbedire alla tua volontà”
 

“Devi parlare a lei come tuo simile.”

La frase arrivò chiara ai pensieri di Alba.
Una cagnolina bianca spuntò dal nulla, raggiungendoli sulle sponde di Avalon. Alba la chiamò per nome e la piccola si inchinò a lei. Guardò ancora una volta Merlin.

“Solo tu, puoi ridarle le sue sembianze originali”

 

La voce del grande drago raggiunse ancora una volta Alba e la ragazza guardò il cucciolo di drago imprigionato in quel corpo che non le apparteneva. Come avrebbe fatto a restituirle il suo aspetto?

 

“Trova la voce che tu e lei condividete”

 

Le rispose la voce del drago, come se sentisse i suoi dubbi. Alba chiuse gli occhi.
“Dracan!” si sentì esclamare, stupita. Era sicura di stare parlando la sua lingua e invece… Era sicura di aver pronunciato “Torna alle tue sembianze originali.” Anche Merlin l’aveva sentita.
Eppure era strano… come faceva, lui, nel suo stato a vedere tutto ciò che stava accadendo?
Aithusa aveva zampettato fino al lago di Avalon e lì, si era immersa. Una luce abbagliante pari a quella del sole si era innalzata dal pelo dell’acqua per avvolgere la creatura. Era così accecante che Alba dovette serrare le palpebre e coprirsi il viso con una mano.
E intanto, il cuore di Merlin rallentava sempre di più i battiti… l’aconitina aveva raggiunto le pareti ventricolari e le stava piano piano lacerando.
La luce abbagliante si spense a poco a poco e Alba si scoprì il viso, notando che Aithusa era sparita.
Fu subito presa dal panico e si portò le mani al volto, quando, improvvisamente, l’acqua cominciò a ribollire e illuminarsi. Il drago raggiunse la superficie, avvolto da una candida luce azzurrina. Alba la vide e si portò una mano alle labbra.
Un barlume di speranza cominciò ad illuminare i suoi occhi.
E, intanto, Merlin non riusciva a spiegarsi come mai fosse spettatore di quella scena che, secondo le leggi fisiche, non avrebbe dovuto vedere.
“Aiutalo” aveva ordinato “Salvalo”
Aithusa si era avvicinata a Merlin e lo aveva guardato in tutta la sua solennità. La creatura aveva chinato il capo, fino a raggiungere quello di Merlin.
Spalancò le fauci e soffiò con tutta la sua forza il fiato magico su di Merlin. Il suo occhi si tinsero di oro.
Alba osservava le reazioni di Merlin e… il mago riaprì gli occhi di scatto e guardò prima Alba e poi Aithusa.
Ma… Merlin si stava osservando da fuori… guardava se stesso, sorridere ad Alba.
“Ce l’hai fatta!” aveva esclamato alla ragazza. Alba, con le lacrime agli occhi, aveva sorriso. E Merlin le si era buttato addosso, abbracciandola forte.
Il sorriso di Alba, però, si spense nel momento in cui la consapevolezza di ciò che l’aspettava di lì a poco si fece strada in lei. E anche Merlin vide quel sorriso svanire.

 

“Per riportare il re a questo mondo, è necessario un sacrificio”

 

Alba si rabbuiò ma poi annuì. Era il suo dovere, infondo. Poi si voltò verso Merlin e lo guardò.
“Tutto questo è falso” gli disse.
Merlin scosse il capo, ed ebbe l’impressione che qualcosa non stesse andando nel verso giusto. Guardava se stesso mentre aggrottava le sopracciglia confuso.
“Cosa...? Di che cosa stai parlando?” domandò il mago, guardandola.
“Non ti sei mai svegliato” le rispose lei.
Merlin venne afferrato e gettato nella cruda realtà. Era stata una visione. Una maledetta visione nel suo stato di incoscienza. Sapeva che l’aconito provocasse disturbi anche all’inconscio.
Aithusa non era mai arrivata, Alba non l’aveva mai riportata alle sue sembianze originali e lui, continuava a giacere a terra privo di sensi.
E il suo cuore, nel frattempo, cominciava a rallentare.

_____________________________________________________________________________________________________________

Mi scuso tanto per la cortezza del capitolo T.T ma per ora, veder un pc con internet è come trovare acqua nel deserto e.e

Spero comunque che vi sia piaciuto il capitolo :) a presto con il prossimo!!! <3

-Aithusa :)
 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Britin_Kinney