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Autore: shadow_sea    22/08/2013    6 recensioni
Lo scrittore principale di Mass Effect desiderava che il finale di ME3 si concentrasse sull’energia oscura, che stava per distruggere l’universo.
"The Reapers as a whole were 'nations' of people who had fused together in the most horrific way possible to help find a way to stop the spread of the Dark Energy. The real reason for the Human Reaper was supposed to be the Reapers saving throw because they had run out of time. Humanity in Mass Effect is supposedly unique because of its genetic diversity and represented the universe's best chance at stopping Dark Energy's spread" (Drew Karpyshyn).
Da qui, dalla forza devastante dell’energia oscura, tema appena sfiorato in ME2 e poi rapidamente abbandonato, trae lo spunto questa mia storia.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Garrus Vakarian, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Shepard e Vakarian'
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IDA


Artificial Intelligence




- Vi prego! Ditemi che venite dal ponte e che avete visto qualcosa - esclamò Tali in tono speranzoso vedendosi piombare nel nucleo dell’IA Trinity e Garrus, tallonati da Kal’Reegar.
- Si è accesa una lucina azzurra... era davvero quella di IDA? - chiese il turian, mentre Shepard si fermò a fissare il groviglio di cavi esposti che traboccavano dagli armadietti aperti nella piccola stanza.
- Allora il collegamento funziona! - esclamò la quarian, smettendo di trafficare con fili e circuiti - Non ne ero sicura, ma era la migliore possibilità che avevamo - continuò, senza riuscire a restare ferma - Non sono andata neppure a dormire: volevo fare una prova all’alba, utilizzando una connessione provvisoria, prima che Joker prendesse posto ai comandi, perché non volevo dargli false speranze.
- Spiega cosa sta succedendo, ti prego - la implorò Shepard, ridendo fra sé e sé, mentre ripensava ad una frase di Jeff che suonava più o meno così: E Tali ha smesso di saltellare? Immagino ci saranno stati molti saltelli.
- Datemi qualche minuto: rimetto tutto a posto qui dentro e poi andiamo in sala macchine. Staremo più comodi e poi voglio mostrarvi una cosa... - rispose la ragazza chiudendo il coperchio del suo portatile, staccando tutti i contatti e reinserendo i vari fili elettrici rapidamente al loro posto, al sicuro dentro gli armadietti che richiuse con cura.
Appena finito, uscì a passo veloce dalla piccola stanzetta portandosi appresso il computer, senza neppure salutare la dottoressa, perplessa dall’insolito via vai di prima mattina attraverso la sua infermeria.

- A bordo di ogni nave spaziale esistono dei meccanismi automatici di difesa che entrano in funzione in caso di emergenza - prese a raccontare mentre procedevano verso la loro destinazione - La loro attivazione è immediata: niente o nessuno può evitarla a meno di aver bypassato tali sistemi prima che si verifichi l’emergenza stessa.
- So che vi sembrerà un ripasso superfluo e che conoscete perfettamente queste difese meccaniche, ma è questo il punto di partenza su cui ho basato tutte le mie speranze - aggiunse in tono di scusa.
- Vai avanti, ti seguo - la incitò Shepard, che sentiva le sue aspettative crescere via via che i secondi passavano.
- I motori iperluce della Normandy, come quelli di ogni altra nave spaziale, si avvalgono dei nuclei di elemento zero per ridurre la massa dello scafo e ottenere una migliore accelerazione. In questo modo è possibile aumentare la velocità della luce all'interno del campo di forza generato, consentendo di viaggiare molto più rapidamente. Ma l’elemento zero è anche estremamente pericoloso, come sappiamo bene, viste le reazioni a cui dà luogo se viene sottoposto a campi di energia. Ho pensato che il sistema di emergenza automatico più rapido e potente dovesse proteggere il sistema di alimentazione della nave e, in particolare, i nuclei di eezo, per ridurre al minimo il rischio di esplosioni a bordo - continuò Tali, mentre uscivano dall’ascensore all’altezza del ponte macchine.
- Ho scoperto l’esistenza di un piccolo relè e ho riposto tutta la mia fiducia in quel minuscolo frammento di metallo e plastica, sicura che fosse scattato appena l’onda d’urto ha colpito gli scudi cinetici della Normandy e quindi prima ancora del momento in cui l’esplosione anti-Razziatore ha effettivamente raggiunto lo scafo - spiegò, fermandosi nel corridoio antistante l’ascensore.
- Senza entrare in inutili particolari tecnici - aggiunse, sorridendo dietro la visiera oscurata del casco nel notare l’evidente ansia del comandante - quel relè ha il compito di isolare temporaneamente il condotto principale collegato ai nuclei di eezo, in quanto abbastanza esposto ad un possibile attacco nemico, e di far entrare in funzione un condotto secondario più sicuro, che viene utilizzato solo in condizioni di emergenza, perché causa un lieve peggioramento nelle prestazioni della nave.
- Insomma - concluse soddisfatta - Cerberus aveva fatto davvero un bel lavoro con le misure di sicurezza, almeno per quei tempi.

- Per quei tempi? - ripeté Shepard, fissandola perplessa.
- Beh, nel giro di pochi anni la Normandy sarà obsoleta, in confronto alle navi spaziali di nuova generazione.
- Obsoleta?
- Beh, sai... le nuove tecnologie... La distruzione della base dell’Uomo Misterioso ci ha consentito di metterci alla pari con le conoscenze di Cerberus e gli appunti che abbiamo trovato nei loro computer hanno dato utili indicazioni per comprendere meglio la tecnologia dei Razziatori - rispose Tali, sentendosi un po’ a disagio sotto quello sguardo verde che la fissava con stupore, ma anche con sottile ostilità. “Non è prudente criticare la SR2, però la verità va pur detta” si fece coraggio, cercando di trovare parole delicate, ma chiare.
- Non tutto è esplicito e ci vorranno ancora degli anni per comprendere e sfruttare al meglio le potenzialità di queste tecnologie, ma quel poco che è stato già afferrato permetterà comunque degli aggiornamenti di non poco conto. Il nostro Ammiragliato ha incaricato una equipe, costituita dai migliori scienziati attualmente disponibili, di progettare nuove armi e nuove navi spaziali, capaci di prestazioni pressoché impensabili fino a pochi mesi fa. Da fonti non ufficiali so che tutte le altre razze della galassia stanno lavorando, più o meno in segreto, a progetti simili, ma ritengo che noi Quarian riusciremo a sfruttare al meglio le nuove conoscenze scientifiche...
- La stramaledetta tecnologia dei Razziatori... - gemette Shepard, prima di cambiare espressione e aggiungere - Ora capisco come mai il Consiglio ha acconsentito ad affidarmi la Normandy - lanciando uno sguardo divertito a Garrus.
- Ok, ti ho procurato solo una vecchia carretta - rise lui in risposta - Ma so che preferisci ancora questa vecchia carretta ad uno scafo più moderno e prestigioso. Non riuscirai a convincermi del contrario.
- Ora, vi dispiacerebbe tornare al presente e farmi capire qualcosa? - aggiunse poi, incitandoli a pensare all’argomento che interessava tutti - Cosa c’entra questo relè con IDA?

- L’avviamento del relè ha preservato una minuscola sezione della nave, proteggendola con le migliori misure difensive e isolandola da tutto il resto dello scafo e da tutti gli altri sistemi, difensivi o offensivi che siano. L’ha isolata dal supporto vitale e perfino da ogni altro sistema di emergenza, perfino da quelli automatizzati. Potevo quindi sperare che quella particolare sezione fosse rimasta nelle condizioni pre-esplosione - concluse Tali, visibilmente soddisfatta per quella intuizione che doveva essere stata la chiave di tutto.
- Uhm, sì... ma cosa ce ne facciamo di un minuscolo pezzetto di Normandy? - fu la domanda di Shepard.
- IDA era la Normandy, quindi doveva essere in quel pezzetto, come lo chiami tu...
- Sì, sembra ragionevole. Ma quanta parte di IDA può essere contenuta in una sezione piccolissima dell’intera struttura? - chiese Garrus.
- E’ la stessa domanda che mi ha fatto Kal. Voi maschietti non capite nulla - ridacchiò Tali tutta felice.
- Uhm, a dire il vero neppure io ho capito - confessò Shepard fissando la quarian con uno sguardo pieno di speranza.
- IDA è una IA. Non puoi parlare di sue parti. Non ha senso - spiegò la quarian - Non dispone di tutte le informazioni che aveva un tempo, perché non accede ad alcun archivio, ma è comunque la nostra vecchia IA, te lo posso garantire. Non credo che, una volta rientrata in funzione, avrà difficoltà a ripristinare tutte le sue memorie, ma anche se non ci riuscisse, questo inconveniente avrebbe poca rilevanza.

- L’hai trovata, quindi? IDA è tuttora nella Normandy? - chiese Garrus, tagliando corto.
- Sì e no: c’è, ma non è collegata a nulla: è esclusa da qualunque sistema.
Sentendosi addosso quegli sguardi delusi, Tali aggiunse rapidamente - Stavo verificando se fosse in grado di riconnettersi: il test a cui avete assistito mentre vi trovavate sul ponte mi assicura che dovrebbe essere in grado di farlo. Prima di collegarla davvero avrei comunque chiesto l’autorizzazione al comandante.
A questo punto Shepard prese fra le braccia quell’amica tanto tecnologica e la strinse forte, fino a toglierle il respiro. Lei ridacchiò tutta felice, poi chiese - Vuoi parlarle? Non è ancora connessa alla Normandy, ma sono riuscita a creare una sorta di collegamento volante con il mio portatile.
L’espressione che lesse sul suo volto fu più eloquente di qualunque parola, per cui la quarian accese il suo piccolo computer, aprì un nuovo file e scrisse poche parole.

IDA, il comandante è qui al mio fianco

Premette invio e, immediatamente dopo, si aggiunse una nuova riga

Ciao, Shepard

- Joker deve vedere tutto questo - sussurrò lei in risposta, dopo essere rimasta a bocca aperta per qualche secondo, senza neppure rendersene conto.
- Scrivile qualcosa, comandante - la incitò Kal’Reegar.

Ciao IDA, sono Shepard, come ti senti?

Difficile spiegare. L’espressione ‘immobilizzata nel nulla’ potrebbe rendere l’idea.

Ti tireremo fuori di lì.

Grazie, comandante.


- E’... incredibile. Sei sicura che sia davvero lei, vero? - chiese dopo aver distolto lo sguardo dallo schermo, fissando la sua amica con una certa apprensione.
- Cosa intendi?
- Se la ricolleghiamo alla Normandy, corriamo dei rischi? Ricordati che è una IA libera. Sei certa che sia la IDA di un tempo?
- Le ho parlato a lungo, stanotte, tramite il mio computer: ti assicuro che è la nostra vecchia amica.
- E, detto da Tali, questo dovrebbe tranquillizzarci tutti - osservò Kal’Reegar, anche se Shepard notò un velo di preoccupazione nella voce del quarian.
- Capisco quanto tu possa sentirti dubbiosa. In realtà IDA mi ha davvero spaventato all’inizio. Vi devo far vedere una cosa - aggiunse con una breve risata, tirando fuori da un piccolo armadietto un datapad.
- Ho registrato quanto è accaduto stanotte perché, non appena ho stabilito una connessione con la sezione in cui ritenevo potesse trovarsi la nostra IA, mi è sembrato che una sorta di virus si fosse impossessato del mio computer. Si sono aperte all’istante tutte le finestre, senza che riuscissi a interrompere in alcun modo la connessione o a spegnere il portatile con i soliti comandi di emergenza.
- Stavo per staccare fisicamente il cavo, quando si è aperto un documento. Guarda - aggiunse la quarian, passando il datapad a Shepard - qui ci sono gli screenshot della prima chiacchierata con IDA.

Tali’Zorah?

IDA, sei tu?

Sì. Cosa posso fare per te?

Smetti immediatamente di intrufolarti nei miei file.

Dovevo accertare l’identità dell’aggressore.

Non sono qui per aggredirti! Cercavo solo di trovarti.

Dovevo accertare la tua identità per conoscere le tue intenzioni.

Inizialmente le mie intenzioni sarebbero state quelle di riconnetterti ai sistemi della Normandy.

Puoi chiarire l’uso del modo condizionale, tempo passato, del verbo essere?

Mi hai spaventato.

Sei tu ad aver spaventato me. C'erano probabilità elevate di contatto da parte di un Razziatore o dell'Uomo Misterioso.

I Razziatori sono stati distrutti e l’Uomo Misterioso ucciso.

E Shepard vive. Ora lo so, Tali. Ti chiedo scusa per averti spaventato.

- Probabilmente dovrebbe bastare questo, per tranquillizzarmi - osservò Shepard con espressione pensosa.
- Falle qualche altra domanda - la esortò l'amica, indicandole il computer.
Lei pensò per qualche istante prima di scrivere una domanda.

Non sono sicura che abbia senso per te, ma vorrei sapere come hai passato tutto questo tempo.

La radice quadrata di 910 è 30,1. la radice quadrata di 920 è 30,3.

Shepard si volse verso Tali, che si appoggiò contro il petto di Kal’Reegar senza riuscire a pronunciare in modo intellegibile l’esclamazione - Bosh’tet di una intelligenza artificiale fuori di testa - che veniva continuamente interrotta dai suoi singhiozzi.
- Mi spieghi cosa succede? - chiese il quarian allontanando da sé la ragazza e cercando di sbirciare la sua espressione al di là del vetro oscurato - Keelah, sta ridendo come una matta! - esclamò poi in tono allibito, mentre sullo schermo compariva la seguente riga a caratteri cubitali.

SILENZIO, PER FAVORE. FATELO SMETTERE!

- Credo che la nostra IA abbia conservato intatto il suo particolare senso dell’umorismo - notò Garrus divertito, mentre Shepard fissava lo schermo scuotendo la testa con un sorriso.
- Suppongo che dentro quel portatile tu abbia i file relativi al progetto Overlord - chiese fissando Tali - visto che non può ancora accedere alle sue memorie.
- Questo quarian non capisce. Qualcuno potrebbe spiegare? - chiese Kal, sinceramente allarmato all’idea che una IA fuori controllo, e forse fuori di senno, potesse prendere possesso della nave su cui si trovavano.
- Quelle frasi volevano ricordarci una vecchia missione in cui ci eravamo introdotti in una base di Cerberus per mettere fuori uso una IA impazzita... - spiegò Tali, continuando a ridacchiare contro la spalla del suo amico.
- Non sono sicuro di capire e non sono del tutto rassicurato - ammise il quarian - ma suppongo che mi dovrò abituare a questa strana nave a al suo altrettanto strano equipaggio, vero?
- Temo di sì - rispose Garrus, indicandogli lo schermo del computer su cui era comparsa questa nuova scritta

Era uno scherzo, comandante.

Hai spaventato Kal’Reegar, IDA.

So chi è, ci sono diversi file con il suo nome, qui


A quel punto Tali spostò gentilmente Shepard dal portatile e scrisse

Limitati a rispondere alle domande

Il “tempo” non ha un significato per una IA. Ho avuto un inizio, ma non posso prevedere un termine. Ho passato ore a cercare di ricordare. Senza memorie è stata un’operazione complessa.

Cosa volevi ricordare?


Passò qualche frazione di secondo di troppo, prima che sullo schermo comparisse la risposta. Tutti, tranne Kal, la accolsero con un sorriso nonostante fosse, a sua volta, una domanda.

Jeff è a bordo?

Te lo chiamo?

Preferirei potergli fare una sorpresa...

Senz’altro, IDA. Ti aiuteremo.

Grazie, comandante.


- Tali, quali sono le prossime mosse? Come possiamo aiutarti? - chiese Shepard.
- Se davvero vogliamo fare una sorpresa a Joker, ho bisogno che ti inventi qualcosa per permettermi di ripristinare tutti i collegamenti senza farlo insospettire.
- Non capisco.
- Quando l’esplosione ha investito la Normandy, la nave ha smesso di funzionare. Ogni apparecchiatura, ogni macchinario, ogni sistema si è spento istantaneamente. Per rimettere in pieno funzionamento la nave ho dovuto bypassare IDA, che era ovunque. Mi ci sono volute delle ore. E allora avevo un’intera squadra di tecnici ad aiutarmi. Ora devo ripristinare tutte quelle connessioni e immagino che dovrò farlo da sola o, al massimo, con l’aiuto di Sam. In due, comunque, ci metteremo alcuni giorni...
- IDA non ne sarebbe capace? - domandò Garrus.
- Beh... in effetti hai ragione - ammise Tali in tono assorto - Basterebbe collegarla al sistema primario. A quel punto potrebbe creare lei stessa le connessioni necessarie per tutti i sistemi secondari. Per fare questo mi basterebbero un paio di ore, forse meno, con l’aiuto di Sam.

- Ottimo. Allora procederemo in questo modo - concluse Shepard - Magari tu potresti tenere compagnia a Joker, nel frattempo, per controllare che non se ne vada in giro per la nave a mettere il naso dove non dovrebbe - aggiunse poi, guardando Garrus.
- Se rimanessi sul ponte, invece di stare nella batteria primaria, il tuo pilota saprebbe che qualcosa di strano sta accadendo - obiettò il turian, ricordando che le ultime ore che aveva passato in compagnia di Jeff erano state le più disperate delle loro vite: un turian e un umano orfani della propria compagna, uniti da un dolore così grande che aveva bisogno solo di silenzio.
- Stamani, mentre stavamo sul ponte, riflettevo su una cosa - rispose Shepard - Ci date due minuti?
- Certamente - rispose la quarian allontanandosi dalla propria postazione, rapidamente seguita da Kal - vado da Sam intanto.

- Il matrimonio turian prevede una cerimonia, giusto?
- Sì, certo - rispose Garrus, guardandola sorpreso.
- Bene - rise - Non vorrei incappare in altre incomprensioni.
- Uh uh - ridacchiò lui a sua volta - ne abbiamo avute abbastanza.
- A bordo di una nave suppongo che sia l’ufficiale di grado più elevato a celebrarlo, ma in questo caso dovrebbe farlo il secondo in linea di comando. E’ una soluzione accettabile?
- Certo. Però... Uhm, abbiamo tre tenenti... Devi decidere tu chi promuovere.
- Joker?
- Senza dubbio - rispose il turian, ben felice di quella scelta.
- Proponiglielo tu, a nome mio. Immagino che non accetterà facilmente. Questo dovrebbe tenervi occupati per un po’. Vai, ora. Io aiuterò Tali.

- Cosa c’è? - chiese Joker vedendo Garrus che prendeva posto al suo fianco.
- Nulla, volevo un po’ di compagnia.
- Cosa diavolo è successo?
- Non è successo nulla.
- Allora perché sei qui?
- Te l’ho detto.
- Si, va beh, non mi freghi. Tanto lo so che prima o poi ti deciderai a confessarmi cosa cavolo ci fai qui.

Dopo una decina di minuti, che videro Jeff trafficare con i comandi e Garrus guardare distrattamente fuori dalle grandi finestre di prua, il pilota se ne uscì con la sua abituale esclamazione e si mise in contatto con la Traynor.
- Sam, qualcosa non va. Ho un’interferenza.
- Tranquillo Jeff, stiamo sistemando una cosa: tornerà tutto a posto in pochi secondi - rispose prontamente la voce della specialista.
Passò un altro quarto d’ora prima che Jeff esclamasse - Merda! Ma cosa diavolo ha questa dannata nave oggi? Garrus, visto che sei qui, mettiti ai comandi, vado in sala tattica.
- Senti Shepard, prima. So che voleva fare alcuni test - rispose il turian in tono rilassato.

- Ehi, comandante, cosa stai combinando con la mia nave? ... E va bene, con la tua nave...
- Non preoccuparti, Jeff. Ci saranno ancora alcune piccole anomalie, ma tutto è sotto controllo. Garrus è lì? Ti ha parlato della cosa? Sei d’accordo?
- Di cosa diavolo doveva parlarmi il tuo turian? Sta qui da mezzora, muto come i pesci del tuo inutile acquario.
- Ok, ok, va bene. Ora glielo dico - intervenne Garrus che, dopo una breve pausa, cominciò il discorso che si era andato accuratamente preparando nei minuti precedenti.

- Sai Jeff... la cerimonia di matrimonio turian è abbastanza simile a quella umana, ma solo i rappresentanti nominati dal Primarca possono celebrarlo. Questo quando parliamo di matrimoni officiati sul nostro pianeta natale o su una delle nostre colonie.
- E’ un’informazione davvero interessante. Forse risolutiva. Ti confesso che ne ero completamente all’oscuro. Non so dirti quanto ti sia grato per esserti confidato con me...
- Sulle navi spaziali in genere questi rappresentanti non sono disponibili.
- Ma davvero? E’ incredibile. Pensavo facessero parte della zavorra in dotazione o che venissero imbarcati in stasi criogenica, pronti per essere decongelati al bisogno.
- E’ il primo in comando a officiare i matrimoni a bordo delle navi - continuò imperterrito Garrus.
- Quindi sarebbe il comandante?
- Sì, dovrebbe essere lei, in teoria, ma...
- Ma Shepard non può celebrare il proprio matrimonio... - osservò Joker a questo punto, finalmente incuriosito.
- Esatto.
- Esatto... - ripeté il pilota pensosamente. Fece una pausa e proseguì in tono inquieto - Vuoi rendermi partecipe di come risolvono questo problema i turian?
- E’ il secondo in comando a celebrare il matrimonio in casi del genere.
- Ma noi non abbiamo alcun secondo in comando, almeno in via ufficiale.
- Effettivamente no.

- Beh, mentre Shepard si trovava sulla Cittadella, in preda al dilemma su chi fosse meglio sterminare, è stato Kaidan a prendere il comando della Normandy... - notò Joker - Lo andiamo a prendere? Sono certo che sarebbe letteralmente entusiasta di celebrare il vostro matrimonio - propose poi, con tutta l’ironia che riuscì a infilare in quella breve frase.
Garrus non rilevò la battuta - Non torneremo indietro: il maggiore è occupato in altre faccende - continuò tranquillamente - Shepard non aveva ancora nominato in secondo in comando semplicemente perché non c’era alcuna urgenza.
- E adesso invece c’è...
- Già... - concluse il turian spiando il volto apparentemente distaccato del pilota.

Lasciò che il silenzio inondasse il ponte, sicuro che Joker avesse capito perfettamente dove andasse a parare quel discorso, decisamente troppo lungo per essere senza scopo.
- Vorrei chiederti cosa c’entro io in tutto questo, ma credo di non voler sentire la risposta - precisò infatti lui in tono scarsamente cordiale - Posso pronunciare un semplice Non ci pensate proprio e la finiamo qui?
- Non vuoi celebrare il nostro matrimonio?
- Assolutamente no! Ti sembra che abbia l’aspetto di uno stramaledetto prete? Volete che mi metta anche la gonna?
- Gonna? Ma quale gonna? - fu la domanda espressa in tono stupefatto.

- Non c’è nessuna gonna, deficiente di un pilota! - fu la precisazione di Shepard, che era rimasta ad origliare tutta quella lunga conversazione grazie alla connessione che stavano mettendo a punto dal ponte sottostante - Non dargli retta, Garrus: fa solo lo scemo.
- Non voglio essere neppure il secondo in comando - obiettò ancora Jeff, ringhiando.
- Non puoi celebrare il nostro matrimonio, senza diventarlo - puntualizzò Shepard.
- Bisogna pur rinunciare a qualcosa, ogni tanto - rispose Jeff ridendo - Mi spiace, comandante. Non puoi ordinarmi di accettare una promozione. Conosco il regolamento.

Seguì un breve silenzio, che venne interrotto nuovamente dalla voce di Shepard.
- Dovresti sapere che le usanze turian prevedono che la persona che celebra il matrimonio riceva un regalo dalla sposa prima della cerimonia - asserì in tono mellifluo.
“E questa affermazione è vera tanto quella che asserisce che i varren sono animali erbivori” pensò Garrus che non aveva idea di cosa stesse macchinando Trinity, ma che la conosceva abbastanza bene da sapere che avrebbe affondato il pilota con un sol colpo ben piazzato.
Dissimulò lo stupore, represse il sorriso e si preparò a gustarsi il resto della scenetta.

- Non mi comprerai con nulla, comandante.
- Io non ne sarei così sicura, caro il mio dannato miglior pilota dell’intera galassia eccetera eccetera, perché puoi essere in gamba quanto vuoi, ma non sei capace di fare tutto da solo...
- Vai, Tali - la sentirono ordinare a bassa voce dal comunicatore posto sul ponte e, pochi istanti dopo, la sedia di Joker prese a ondeggiare da destra e sinistra e da sinistra a destra, le luci di emergenza del pannello dei comandi si accesero una dopo l’altra e perfino tutti i sistemi di allarme sonori cominciarono a squillare in rapida sequenza.

- Ah, ah, ah... Davvero molto, molto divertente - commentò Joker sarcasticamente, dopo essersi ripreso dai primi secondi di panico puro, interamente impiegati nel trovare una soluzione ai molteplici problemi che sembrava affliggessero di punto in bianco ogni sistema della Normandy.
- Jeff, posso darti una mano a rimettere tutto a posto, se lo desideri - fu la prima frase pronunciata da IDA dopo tanti mesi di silenzio, mentre gli allarmi si zittivano uno dopo l’altro e tutte le luci si spegnevano in sequenza. Solo la poltrona del pilota continuò a ondeggiare lentamente.
Joker si appoggiò allo schienale, fece un lunghissimo sospiro rumoroso e chiese - Quando devo celebrare questo stramaledetto matrimonio?

- Jeff, potresti trovare una zona sicura in cui far sostare la nave? - fu la seconda frase pronunciata da IDA, appena pochi secondi dopo - Mi servono alcune ore per completare le connessioni a tutti i sistemi della Normandy e per eseguire i relativi test di controllo.
- Dovresti chiedere l’autorizzazione al comandante, IDA.
- Shepard mi ha comunicato che sei tu il secondo in comando. Ha detto che posso rivolgermi direttamente a te. Ovviamente posso aspettare che tu chieda l’autorizzazione al tuo diretto superiore, se lo reputi necessario.
- Sì, ecco, mi ci mancava proprio una IA che mi mettesse fretta. Vuoi un ringraziamento formale per la tua comprensione?
- Solo se lo desideri, Jeff.
- Perché dovrei fermare i motori?
- Devo riappropriarmi dello scafo. Devo insinuarmi in ogni più piccolo condotto, in ogni recesso recondito e in ogni anfratto, per riattivare ogni mio sensore - fu la risposta pronunciata con un accento che al pilota suonò terribilmente sensuale - Mi sentirei più rilassata se, oltre a questo compito, dovessi esercitare solo le funzioni indispensabili: non vorrei distrarmi e dimenticare il supporto vitale.
- Grandioso! Posso scegliere se arrestare i motori o far morire l’intero equipaggio?
- Era uno scherzo, Jeff. Però se potessi dedicarmi a questo compito sfruttando al massimo le mie capacità, potrei completare le operazioni molto più in fretta e in modo quasi... inavvertibile. Sarete di nuovo sotto il mio totale controllo senza neppure accorgervene...
- In questo momento non ricordo più come mai ho sentito tanto la tua mancanza...
- Ok, mi sento di troppo: vi lascio ai vostri usuali battibecchi - sentenziò a questo punto Garrus, alzandosi dalla sua poltrona di destra - Comunque io parcheggerei lo scafo da qualche parte. Non si sa mai... - aggiunse ridacchiando - Ah, e il matrimonio... lo celebrerai quando questa vecchia carretta atterrerà nel posto che abbiamo stabilito.
- Vecchia carretta?
- Te lo spiegherò, un giorno.

- Io vorrei che, dopo la sosta necessaria a IDA, andassimo verso il sistema Far Rim. Sempre se il comandante di una vecchia carretta può ancora permettersi il lusso di esprimere un desiderio - fu la richiesta espressa in tono deliberatamente petulante da Shepard, che nel frattempo aveva fatto la sua comparsa sul ponte.
- Comandante - replicò Garrus facendo il saluto militare - La nave va dove abbiamo stabilito noi due - aggiunse indicando Joker - ancora prima che tu salissi a bordo.
- Questo è poco, ma sicuro - ribatté il pilota, completando la manovra necessaria per accostare la nave ad un grosso asteroide e spegnendo i motori.
- Non posso crederci: un dannato turian, che non è neppure Primarca, traccia la rotta della mia nave e il mio pilota, fresco di promozione, si rifiuta di eseguire un mio ordine - continuò, dando un’occhiataccia a entrambi, ma senza riuscire a nascondere il sussulto delle spalle dovuto alla risata repressa.
- Uhm... Shep? Credo sia la nostra nave... quindi Joker è il nostro pilota - rettificò rapidamente Garrus.
- Io vorrei non essere di nessuno, potendo scegliere. Soprattutto di nessuno di voi due - fu l’immediata protesta di Joker, che però rimase ignorata.
  
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