Appena arrivata davanti alla sua nuovo scuola Beatrice era emozionata, pur essendo cosi piccola entrando alle medie si sentiva davvero grande! Arrivata al portone d'ingresso notó la folla di ragazzi che si accalcava, oppure dovrei dire bestie? Beatrice rimase sconvolta, ragazzi che fumavano, altri che urlavano, cose a cui non era abituata!
Otto e trenta-suonò la campanella- entrando notò tutti i particolari dell'edificio: il pavimento era composto da mattonelle di terracotta riverniciata, da poco anche a giudicare dall'odore, le pareti invece erano composte da varie fotografie e progetti riguardanti la scuola, a sinistra l'ufficio della preside e accanto la bidelleria, a destra invece c'erano la classi, divise in due piani.
Si diressero tutti verso l'aula magna, dopo che tutti si erano seduti la preside iniziò a fare il solito discorso di benvenuto che però nessuno ascoltò, chi era troppo preso dai racconti dell'estate dell'amico e chi dal fare amicizia, poi c'era Beatrice che non conosceva nessuno ma era troppo presa dall'emozione, era anche un po' impaurita, nella sua vecchia scuola il suo completino da barbie avrebbe fatto invidia a chiunque, ma li erano tutti vestiti di nero, le ragazze tutte truccate con la matita nera, la squadravano dalla testa ai piedi, come se fosse diversa da loro, in effetti lo era... Si sentiva sotto pressione e la sua emozione passó dalla felicità alla paura, magari di non essere accettata.
Le frullavano per la testa tante domande: "riusciró a A fare amicizia?","staró simpatic a qualcuno?","perchè sono tutti cosi diversi?" poi arrivò alla conclusione che loro erano tutti uguali e che quella diversa era lei.