Non sai da quanto tempo sono qui,inginocchiata davanti a questa lapide che per me dovrebbe significare qualcosa… No…
Per me non significa assolutamente nulla.
E’ una lapide come tante…non ha i tuoi occhi,né il tuo sorriso,tantomeno la tua voce…
Eri tu l’ancora alla quale aggrapparmi…
Ma tu non ci sei più…
Mi hai lasciata da sola…
Ci hai lasciate da sole…
Cosa dirò a mia figlia?
La porterò qui un giorno e le farò vedere la tua tomba,la tomba di colei che l’ha preceduta al comando dell’esercito.
Ma basterà questo a rispondere alla sua domanda:
Chi era la Rosa di Versailles? No.
Per lei non sarai che un nome come un altro,l’eco di un passato che comunque non potrà tornare.
Non saprà come era il suono della tua voce,non vedrà lo scintillio che animava i tuoi occhi. Saprà che sei 1 eroe.
Ma questo spesso non basta…tu eri cosciente ke Andrè era un grande…ma questo è servito ad allontanare la morsa del dolore quando se ne è andato?
No,non credo…hai lasciato che il dolore ti avvolgesse e ora non ci sei più…
Ma intanto lasci noi qui carichi di domande,di dubbi,di perchè…
Sfioro il tuo nome scolpito su qst pietra e xnso ke tu e Andrè starete ridendo insieme…
Ma noi siamo ancora qui a piangere…
Ma il tempo per le lacrime e le speranze è finito,Oscar…
Nel giorno della sua investitura,quella fatidica domanda arrivò.
Chi era questa donna?
E’ una donna forte le rispondo.
Ed è in suo onore che ti ho chiamata così. Lei si alza e davanti a te,alla tua tomba,giura di assomigliarti in tutto e per tutto anche nei piccoli gesti. Perchè vuole essere degna del nome che in un tempo neanche troppo lontano è appartenuto a una donna che con il suo coraggio e successivamente con la sua morte,le ha permesso di vivere come a molti non è mai stato concesso fare.