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Autore: M_Cullen    22/08/2013    1 recensioni
Era strano... come se una parte di me fosse morta, ma in realtà, per la prima volta mi sentivo vivo davvero.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec, Demetri, Felix, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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- SORPRESE -
 

 


 
Non riuscivo ancora credere in quella inverosimile realtà in cui stavo vivendo.

Se fossi stato un umano, l’avrei di sicuro scambiata per un sogno, ma il mio nuovo corpo mi dava la conferma che si trattava del contrario.

Felix mi stava costantemente accanto, così come Alec, di cui finalmente ne potevo respirare il profumo, senza il timore di allontanarmene.

Continuavo a correre tra gli alberi, sentendomi i suoi occhi puntati addosso. Mi procurava un piacere indescrivibile, tale da farmi rallentare durante la corsa.

Avrei tanto voluto fermarmi, afferrarlo per le spalle e confessargli quello che provavo, magari sfiorando le sue labbra, dolcemente, mentre inspiravo il suo respiro, che riusciva a mandarmi in visibilio.

Mentre ero immerso nei miei pensieri, notai che anche lo sguardo di Felix era rivolto verso di me… le labbra all’insù, in un dolce sorriso.

Ero totalmente confuso.

Mi tornò in mente quel momento di intimità trascorsa con lui, poco prima.

Tra le sue braccia mi sentivo bene… le sue labbra erano state le prime a farmi provare un forte sentimento, da quando ero diventato un vampiro… probabilmente lo amavo… ma amavo più Alec.

Ne ero convinto.

Mi bastava guardarlo, per capire quello che provavo nei suoi confronti.

Il desiderio carnale era presumibilmente una cosa molto comune tra i vampiri, ma quello con Alec era ben diverso…

Forse andava oltre al semplice profumo che emanava… io lo desideravo… volevo farlo mio in tutti i sensi inimmaginabili.

Non sapevo se ci sarei riuscito, ma almeno, ci avrei provato. Possibilmente, lui non provava lo stesso per me.

Lo avrei scoperto. Magari chiedendo a Felix se mi avrebbe tradotto quella famosa frase, di cui non capii il significato.

“Eccoci arrivati…” La voce del mio compagno, mi distrasse dai miei pensieri, riportandomi alla realtà. “Cerca di stare calmo, e di seguirci senza opporti.” Riprese, rivolgendosi ad Alec.

“Cosa credi…?” gli rispose, guardandolo in cagnesco. “Non crederai mica che ti perdonerò solamente perché mi hai portato in un luogo di lusso! Ti sbagli di grosso!”

“Shh, shh, shh… sono sicuro che col tempo saprai perdonarlo… intervenni. ”Io lo farei…non immagini nemmeno quanto sia straordinario Felix…”

Gli rivolsi lo sguardo, notando la sorpresa nei suoi occhi, per ciò che avevo appena detto. Amavo vederlo sorridere.

Udii un sibilo provenire dalle labbra di Alec. Sarà stata rabbia, o pura gelosia, quella che provava nei suoi confronti?

Mentre ero immerso in quei pensieri, Felix aprì la grande porta della sala congressi, entrando lui stesso per primo.

“Signore, vogliate scusarci per la nostra interruzione.”

Aro si voltò di scatto, rivolgendoci il suo solito sorriso esterrefatto. “Oohh, miei cari!!! Non disturbate affatto… avvicinatevi, prego.”

Notai in Alec una nota di sorpresa sul suo volto, combinata ad un’espressione intimorita, dall’eccessiva esaltazione del nostro signore.

“Come si chiama il nostro giovane amico?” continuò, allargando le labbra in un sorriso esagerato.

Non uscì risposta dalle sue labbra, sicuramente per timore, difatti, lo vidi indietreggiare di qualche passo. Quando capiii che sarebbe stato inutile attendere, risposi io al suo posto.

“Alec, mio signore…”

“Un nome davvero distinto…”

Le sue parole, seppure molto gentili, mi intimorivano leggermente. Il suo comportamento era davvero imprevedibile.

“Mi piacerebbe conoscerti meglio… mi concedi l’onore?” Aro porse la mano in avanti, in attesa che quella di Alec si posasse su di essa.

Il suoi occhi cremisi cercarono disperatamente i miei, ed io lo rassicurai, facendogli cenno col capo.

Avanzò incerto, porgendo lentamente la mano verso il nostro capo, il quale la afferrò saldamente, entrando nel suo solito stato di trance.

Passò qualche secondo, dopodiché, sembrò riprendersi da quel momento di rapimento, tornando a guardare il giovane vampiro dritto negli occhi.

“Molto interessante…” sussurrò, entusiasta. “Sarai molto utile all’interno della nostra guardia…”

Utile? In che senso? Non capivo… forse aveva visto qualcosa di particolare nei suoi pensieri. Che si trattasse forse di un potere? Se così fosse, credo che nemmeno lui stesso ne fosse a conoscenza.

Cercai gli occhi di Felix, che incrociarono i miei, dubbiosi.

Anche Alec mi rivolse lo sguardo, in cerca di spiegazioni. Gli sorrisi, facendogli capire che ben presto gli avrei spiegato tutto.

“Felix, Demetri! Fategli visitare il palazzo e accompagnatelo nei suoi appartamenti! Sono sicuro che si troverà a suo agio, nella nostra guardia…”

Tutti e tre salutammo con estremo rispetto i nostri capi, ed  insieme lasciammo la grande sala alle nostre spalle.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

  
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