Un Week-end a Londra (Parte 1)
“..-Come hai
detto scusa? Fra qualche giorno ci vedremo!?-
-Beh, è per
questo che ho telefonato! Sabato sera siamo stati invitati ad un concerto di
beneficenza, Paul ha già accettato, quindi ti tocca fare i bagagli, amico!-
-Devo venire
a Londra? Ma non posso lasciare tutti qui!-
-Liam,
sveglia, ti ho appena detto che verranno anche loro! Io e Louis abbiamo un
sacco di spazio, non dovrai nemmeno stare a cercare un hotel.-
-Sul serio
non sarebbe un problema?-
-Ma che
ragionamenti fai!? Ovvio che non è un problema, razza di testone Payne.-..”
Ricordava
come se fosse ieri la conversazione con Harry, e in effetti non è che fosse
passato poi così tanto tempo da quando l’avevano avuta. Ora si trovava lì, nel
loft spazioso di due dei suoi migliori amici, nel bel mezzo di una crisi
famigliare in piena regola.
-E dai, che
ti costa, facci venire, no!?-
Liam scosse
la testa, risoluto. –Siete venute apposta per fare da balia a Nicky e a Calvin.
Stasera rimarrete qui, e il caso è chiuso.-
-Ma tu
guarda che stronzo!-
-Charlie!-
esclamò Emily indignata. –E’ molto più che stronzo!-
-Liam, ma
perché devi fare così? Possono accompagnarci benissimo!- intervenne Harry,
squadrando l’amico.
-Oh, la
prima volta che gli sento dire una cosa intelligente, gli vorremo dar retta?-
-Grazie,
Charlie.- disse il ragazzo, facendo un sorriso sornione.
-E Calvin e
Nicky? Cosa facciamo con loro? Non possono certo rimanere qui da soli!-
-C’è una
ragazza che viene ogni tanto a curare i bambini dei Rogers,
chiediamo a lei.- propose Louis, afferrando il telefono appoggiato sul bancone
della cucina.
-Com’è che
hai il suo numero?- domandò Harry, sospettoso.
-Un giorno
me l’ha dato, mi ha detto, nel caso ne avessi bisogno..-
-Io ci ho
messo un mese per averlo!-
Charlie e
Emily ridacchiarono, scambiandosi un’occhiatina d’intesa.
Liam si
domandò se adesso avrebbe veramente potuto tirare il fiato.
-Non osate
prendermi in giro, voi due!-
No,
probabilmente no.
***
-Oddio,
quello è Andrew Garfield!- esclamò Charlie, contorcendosi
sulla poltroncina. Lo spettacolo era iniziato solamente da un’ora, e aveva già
avvistato così tante star da aver perso il conto.
-Emily!
Emily, l’hai visto!? Oh, cavolo! Lui è così..così, così..-
-Fantastico?
Favoloso? Incredibilmente sexy? Si, ne sono pienamente consapevole.-
La ragazza
roteò gli occhi, al suono di quella voce. –Styles, ma
che bella sorpresa. Non dovresti essere dietro le quinte, in questo momento? I
tuoi amici ti staranno aspettando per cantare un’altra delle vostre simpatiche
canzoncine.-
-Siamo in
pausa, ora. E ho pensato di fare un salto qui per vedere se vi steste
divertendo.-
-Prima che
arrivassi tu, tantissimo, grazie.-
-Guarda che
dovresti solo essermi grata perché è per me che siete qui, stasera!-
-Certo, sono
sicura che se avessi telefonato tu, Diane avrebbe cancellato i suoi impegni e
sarebbe corsa da te per fare la baby-sitter.-
-Così sei
ingiusta!-
-Ragazzi!
Basta, volete finirla!? Sembrate due bambini dell’asilo!- sbottò Emily,
esasperata.
-Ha iniziato
lui.- borbottò Charlie, risentita.
-Ma per
favore. Se è di qualcuno la colpa di questi continui battibecchi allora
dovremmo puntare il dito esclusivamente contro di te.-
-Non riesci
proprio a lasciarmi in pace, eh!?-
-Io ti
lascerei anche in pace, se solo non fossi sicuro che poi verresti a cercarmi e
a chiedermi disperatamente perdono. Non vorrei mai che tu fossi distrutta dal
dolore di non potermi stare accanto.-
-Oddio. Lo
uccidi tu questo!?- domandò stizzita Charlie, volgendosi verso Emily, che li
guardava con aria rassegnata.
-Per tua
fortuna ti sarà risparmiato l’ergastolo, almeno per l’intera durata dello
spettacolo. Mi reclamano sul palcoscenico.- Harry si accomiatò con un inchino e
con un sorrisetto irriverente, sparendo presto tra il pubblico ancora in piedi.
***
-Ho detto
che dormo sul divano, Styles, non procrastinare
troppo a lungo la tua generosità, potresti risentirtene.-
-Non credo
proprio. Sei o non sei nostra ospite?-
-Devi andare
avanti ancora per molto? Com’è che Louis ha capito che mi va benissimo restare qui, e adesso sta dormendo nel suo
lettuccio come un angioletto?-
-Perché lui
non è un buon padrone di casa, evidentemente.-
-Credo che
tu ti stia sbagliando. Evidentemente, tu sei un rompicoglioni al quadrato,
mentre lui lo è solo senza elevamento a potenza.-
-Sai che sei
davvero simpatica?-
-Si, me lo
dicono in molti. Ora, se non ti dispiace, vorrei dormire.- gli fece cenno di
alzarsi dal divano.
Per tutta
risposta il ragazzo si sdraiò, allungandosi per bene.
-Dio, Styles, sei un caso senza speranze!- Charlie sbuffò forte,
afferrò un cuscino dalla poltrona lì accanto e lo adagiò a terra. Poi si sdraiò
sul tappeto del salotto.
-Ma che fai,
sei pazza!?-
-No, sono
stanca. Se devi dormire tu sul divano, almeno fammi il favore di andare a
spegnere la luce.-
-Certo che
sei cocciuta, eh?-
-Certo che
tu non capisci mai al primo colpo, eh?- mormorò, girandosi su un fianco,
dandogli la schiena.
-Posso farti
una domanda?-
-Mi sembra
che tu l’abbia già fatto.-
Harry stette
un secondo in silenzio. –Perché ti sto così antipatico?-
Charlie aprì
gli occhi, presa alla sprovvista.
-Non mi stai
antipatico.- rivelò dopo qualche secondo. –E’ solo che..Mi metti a disagio.-
-Io?- chiese
Harry, stupito.
-Si, tu.-
-Ma..Insomma,
non capisco. Sei abituata a frequentare persone..beh, famose, no?-
-Infatti non
è per quello.-
-E allora
perché?-
-Tu ci hai
provato con me, davanti a tutti. E io..Non mi piace.-
-Mi
dispiace, Charlie. Di solito..Non faccio questo effetto.-
-Posso
immaginarlo. E’ solo che, quando un ragazzo mi parla in quel modo, soprattutto
se è la prima volta che ci incontriamo, io non so mai come comportarmi. Non
riesco ad assecondare, o a fare finta di niente, divento una stronza acida e
basta.-
-Io non ho
pensato che fossi stronza.-
-Non
mentire, Harry.- lo ammonì Charlie. –Prometto che ti lascerò la testa attaccata
al collo, quando lo avrai ammesso.-
-Sul serio,
non l’ho pensato. Mi sono solo sentito..stupido. Profondamente stupido. E la
ciliegina sulla torta è stata quando mi hai detto che a te i ragazzi più
piccoli non piacciono.-
-Oh mio Dio,
scusa!- proclamò Charlie, voltandosi verso il ragazzo, sinceramente
dispiaciuta. –Io non pensavo davvero di essere più grande di te, l’ho detto
solo così..-
-Non ti
preoccupare, dopo questa confessione il mio ego ferito è stato risanato alla
perfezione.-
Charlie
ridacchiò piano.
-Ti andrebbe
di vedere un film?-
-Perché no?
Che cosa mi proponi?-
-Inception?
Ho comprato il dvd da due mesi e non ho mai avuto il tempo di dargli
un’occhiata.-
-Perfetto.-
disse Charlie, fissando la schiena di Harry mentre armeggiava sicuro con il
lettore e accendeva il mega-televisore.
-Ci siamo.-
mormorò il ragazzo, voltandosi verso di lei. –Credo che il divano sia più
comodo di quel tappeto.-
-Io non
credo affatto, invece.- rispose dura Charlie, sistemandosi il cuscino dietro la
testa. Non le era piaciuta la proposta velata di Harry. Eppure pensava di
essere stata chiara, poco prima.
-Come
desidera lei, miss. Io vado a prendere i pop-corn.-
Charlie girò
il capo, seguendo con lo sguardo il ragazzo che, in pochi passi, aveva
raggiunto l’angolo della cucina e stava trafficando goffamente con pile di
pacchi e pacchetti. Sorrise, rendendosi conto di quanto si fosse sbagliata, sul
suo conto. Quello di Harry era stato solo un suggerimento, sincero, e privo di
secondi fini. Devo smetterla di essere così sospettosa, si rimproverò. Infatti
quando il ragazzo fu tornato, con una ciotola traboccante di pop-corn tra le
mani, non ci pensò su un secondo. -Perché non provi anche tu a vedere un film
sdraiato su questo tappeto? Così scopriremo chi aveva ragione.-
Il sorriso
di Harry fu così bello che Charlie non si pentì un solo istante di avergli
chiesto di sedersi lì, accanto a lei.
***
Liam
armeggiava con il mazzo di chiavi, cercando quella giusta. Non appena la trovò,
la infilò frettolosamente nella serratura e aprì la porta d’ingresso con uno
scatto secco, trascinandosi dietro Danielle,
avvinghiata a lui. Liam, senza preoccuparsi di accendere la luce, indietreggiò
cercando a tentoni il divano, continuando a torturare il collo della ragazza.
-Liam..-
-Mm?-
-Liam,
fermati.-
-Che c’è?-
domandò il ragazzo, scostandosi controvoglia.
Danielle
gli fece segno di girarsi. Sul tappeto del salotto due figure indistinte
dormivano una accanto all’altra, coperte da un lenzuolo blu.
-Penso che
il divano sia off-limits per noi, stanotte.- mormorò, avvicinandosi
silenziosamente agli addormentati.
Liam sbuffò,
irritato. Perché cavolo Harry aveva dovuto portare lì la sua ultima conquista!?
Insomma, aveva una camera, che cavolo!
-Ma..Sono
Harry e Charlie?- chiese Danielle, divertita,
interrompendo la serie di improperi che il ragazzo stava mentalmente scagliando
contro l’amico. –Mi sono persa qualcosa?-
Non aspettò
la risposta da parte di Liam, che dal canto suo non sembrava intenzionato ad
emettere alcun suono, ma ritornò, cercando di non fare troppo rumore con i
tacchi, accanto al ragazzo, sussurrando intenerita:
-Sono così carini.-
Guardò il
suo ragazzo, come in attesa di una conferma. Così Liam annuì, incapace di
proferir verbo.
Spazio Autrice
Ok,
ammazzatemi pure. Ne avete tutto il diritto. Sono sparita per un tempo
vergognosamente lungo. A mia discolpa posso solo dire che è estate, e mi è
capitato proprio poco di prendere in mano il computer per più di cinque minuti.
Un altro motivo per cui non ho più scritto è che l’ispirazione se n’è
completamente andata. Via. Partita per una terra lontana ed ignota.
Non è un
gran capitolo, lo so. Spero lo stesso che continuerete a seguire questa storia,
e magari che mi farete sapere cosa ne pensate.
A presto,
Un bacione,
Svampi