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Autore: ProudlyUsuratonkachi    27/02/2008    12 recensioni
[I Classificata al concorso Ino/Sakura Friendship indetto da Kagome_chan88]
- Sakura?-
- Sì?- sussultò lei, nel volto ancora quell'odioso dispiacere.
- Tu hai paura di morire?-
Il viso di Sakura sembrò essere attraversato da un'ombra scura, e la sua bocca si corrucciò appena.
- No... o meglio, non della morte come la intendi tu. Io... ho paura di svegliarmi, un giorno, e scoprire che tutti quelli a cui tenevo se ne sono andati. Via, senza neanche avvertire, senza salutare, senza considerarmi. E io mi ritroverei sola... sola, capisci? Sarebbe come morire, per me. Fin quando avrò qualcuno per cui lottare, qualcuno da difendere, qualcuno che mi stia accanto,allora no, non avrò paura. -
Genere: Generale, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 A Susanna, perchè ha creduto in me (e perchè mi va).

 

 

 

- Nothing Else -

 

 

[Just look into her eyes]

 

 

 

 

 

 

L'odore del sangue non le era mai piaciuto.

Non era mai stata forte come lei a sopportarne la vista e l'orrendo fetore, e forse era per questo che non era riuscita ad impegnarsi seriamente come ninja medico. Scansò ferocemente quell'ostinato ciuffo di capelli biondi che continuava a ricaderle sugli occhi ed impastò in fretta altro chakra, che brillò flebile intorno alle sue mani prima di ritirarsi in un guizzo verdognolo.

 

Dannazione!

 

Osservò critica il profondo taglio che le percorreva la gamba e represse una smorfia di disgusto alla vista della carne pulsante esposta alla sua vista. Si guardò intorno in cerca dei suoi compagni di squadra e, una volta individuata Sakura, raccolse in fretta la sacca dei kunai, tentando di alzarsi.

Inutilmente.

Imprecò tra i denti e strisciò silenziosa fino al grosso tronco dietro al quale Sakura era nascosta, lasciandosi andare contro la corteccia ruvida, esausta. La ragazza dagli occhi verdi lanciò uno sguardo preoccupato in direzione della sua ferita.

 

 - Ma dove cazzo è Shikamaru quando serve? -

 

- Credo che si sia nascosto anche lui. Siamo riusciti a sfuggire per pura fortuna, dopotutto. -

Ino strinse gli occhi azzurri sulla figura pallida della compagna [dell'amica] e sbuffò sonoramente, mentre una nuova fitta di dolore saliva dalla gamba.

 

 - Vuoi che ti curi? -

 

- Figurati, è solo un graffio. Piuttosto, dove sono finiti quei figli di puttana del Suono? -

 

Sakura la guardò con aria di rimprovero.

Non le era mai piaciuto che dicesse le parolacce, glielo ripeteva in continuazione.

 

 - Oh, andiamo! Non metterti a fare la mammina adesso, Fronte Spaziosa. Sei patetica. -

 

 - Meglio patetica che dotata delle capacità espressive di uno scaricatore di porto, Ino-pig -

 

Ino sorrise flebilmente nell'udire che ancora la chiamava in quel modo. Ormai erano anni che non usavano quei soprannomi ed era stato come fare un tuffo nel passato, anche se per pochi attimi. Si stropicciò gli occhi, forse per nascondere la sua espressione. Dopotutto, Sakura era sempre la stessa, così come la sua capacità di notare il minimo cambiamento emotivo in una persona. E lei non aveva proprio voglia di spiegare il perchè di quel sorriso ebete che le era spuntato in faccia.

E poi, perchè mai quei maledetti ricordi sceglievano proprio certe situazioni per ritornare a galla?

 

 - Saranno in giro da qualche parte a cercarci, comunque. -

 

 - Eh?- replicò confusa Ino, distogliendo la sua mente da quei malinconici pensieri.

 

 - Quelli del Suono, intendo. Penso che abbiano capito che sono un ninja medico, uno di loro mi ha vista mentre curavo il braccio di Shikamaru. -

 

 - Maledizione, Sakura! Non potevi aspettare di trovare qualche fottuto nascondiglio per curargli quella cavolo di ferita? - sussurrò la Yamanaka tra i denti.

 

 - Umph, Shikamaru ha troppa influenza su di te... Se ti impegni riuscirai a battere il suo record di parolacce in una frase. -

 

Ino scosse il capo, rassegnata.

No, Sakura non sarebbe cambiata mai.

 

- Non cambierai proprio mai, Ino-chan! -

Sakura ridacchiò mentre applicava uno spesso cerotto sulla guancia di Ino, la quale storse il naso, stizzita.

- Quel pugno era voluto, lo so. Io ho solo assecondato i suoi desideri.-

Il ghigno di Sakura si allargò, trasformandosi repentinamente in una fragorosa risata.

- Oh, Ino-chan! Avresti dovuto vedere la faccia di Mayumi-chan mentre le tiravi quel colpo!-

Ino sorrise soddisfatta e si guardò la guancia tumefatta allo specchio, esibendo il cerotto come se fosse stato un trofeo.

- Chi offende i miei amici merita questo ed altro.-

Alle sue parole la risata di Sakura si spense ed un sorriso dolce prese posto sulle sue labbra.

Erano amiche, dunque.

Soffermò lo sguardo su quel pezzo di plastica marrone che deturpava il perfetto biancore del viso di Ino e si sentì colpevole.

Ino aveva ricevuto quello schiaffo perchè aveva difeso lei.

Lei, la taciturna ed impacciata Fronte Spaziosa.

- Però... mi dispiace che Narahiko...-

- Sakura-chan non dirlo nemmeno per scherzo! Era scontato che saltasse su a difendere la sua amata... lo sanno tutti che le muore dietro -

Sakura abbassò lo sguardo, ancora poco convinta.

- E poi ho dato anche a lui una bella lezione! -

C'era così tanta passione nel modo in cui Ino cercava di minimizzare il tutto che Sakura non poté fare a meno di arrossire. Cercò di nascondere l'imbarazzo affondando il viso nel corto caschetto biondo dell'amica, stringendola in un abbraccio carico di gratitudine.

- Sei così dolce a volte, Ino-chan -

Aveva sentito il calore insolito della guancia di Ino, premuta contro la sua, e aveva sorriso.

- Aaah, togliti Sakura! Non rompere, odio le scene melense! -

 

 

 - Non rompere, Fronte Spaziosa. Pensa piuttosto a pararti il culo da quei bastardi. -

 

Sakura strinse le labbra in un ghigno malizioso.

 - Cos'è, temi per la mia incolumità? - le chiese, sarcastica.

 

 - Non dire sciocchezze, idiota. Siamo in guerra, i ninja medico sono essenziali, lo sai bene. Quindi smettila di dire scemenze e stai in silenzio, la testa mi fa un male cane. - sbottò Ino, portando le mani a massaggiarsi le tempie con fastidio.

 

Gli occhi verdi della ragazza brillarono divertiti per un attimo, per poi ritornare seri e concentrati. Sakura si guardò attorno con circospezione, scandagliando ogni centimetro nel raggio di dieci metri, unica porzione della foresta che la fitta boscaglia permetteva di scorgere.

 

 - Sembra che ci siamo nascoste bene. -

 

 - Già - fu la laconica risposta della bionda, spaparanzata sul quadrato di erba libero dai cespugli. Cercò di distendere la gamba ferita senza mostrare il dolore che ogni movimento le procurava, ma il lieve tremore delle sue labbra la tradì.

 

 - Smettila di fare l'eroina, non ti riesce. Da' qua, faccio io. -

 

Nel suo tono c'era qualcosa - una nota dura - che, suo malgrado, costrinse Ino a cedere. Sentì il calore benevolo del chakra ricoprirle la gamba e, un attimo dopo, la sua pelle si richiudeva sotto le mani di Sakura.

Osservò indispettita lo sguardo derisorio che l'altra le lanciava.

Sapeva bene cosa significasse.

Oh, non si sarebbe aspettata davvero che lo facesse?

 

 - Allora? - le chiese lei, facendo oscillare scherzosamente un kunai davanti alla faccia scocciata della Yamanaka.

 

In un intenso istante, Ino ponderò seriamente l'ipotesi di cancellarle quello stupido sorriso dalla faccia con un pugno ben assestato. Invece, spinta da un improvviso moto di pietà verso il delicato visino della compagna, si voltò mostrando i denti, forse un po' troppo stretti tra loro.

 

- Grazie - le ringhiò, incrociando le braccia al petto talmente forte che sembravano incollate tra loro. - Soddisfatta adesso? -

 

- Oh sì, molto. - aveva risposto Sakura, riponendo il kunai nella borsa beige accasciata accanto alle sue gambe.

 

Per qualche minuto il silenzio polveroso della foresta le avvolse. Ino ebbe l'impressione di aver sentito qualche rametto scricchiolare sinistramente, ma non ci fece troppo caso. Un coniglio, forse.

 

 - Credi che ce la faremo?- chiese, quasi del tutto dimentica dello smacco ricevuto poco prima.

 

Sakura aggrottò le sopracciglia e puntò lo sguardo su un cespuglio vicino mentre le posava una mano sulla spalla.

 

- Dobbiamo farcela.-

 

-Ce la faremo, ne, Ino-chan?- aveva domandato la bambina, continuando ad intrecciare i lunghi capelli rosa.

- Ce la faremo a far cosa?- le chiese l'altra di rimando.

- A conquistare Sasuke-kun, ovvio! - esclamò Sakura mentre batteva le mani, entusiasta, e si infilava sotto le coperte rosse del letto di Ino.

La Yamanaka aveva guardato con stupore l'amica e, quando aveva afferrato ciò che stava cercando di dirle,

aveva storto la sua bellissima bocca in una smorfia di stizza.

-Tu non conquisterai un bel niente! Sasuke-kun è mio.-

La sicurezza del suo tono aveva fatto rabbrividire Sakura.

 Quella non era Ino-chan.

Ino-chan non le avrebbe risposto in quel modo, proprio no.

La vera Ino-chan le avrebbe dato un buffetto sulla guancia e, con un sorriso, le avrebbe detto che insieme ci sarebbero riuscite,

che Sasuke-kun si sarebbe innamorato di una di loro,

che l'altra si sarebbe fatta da parte perchè loro erano migliori amiche e un ragazzo non poteva dividerle.

Sakura si strinse flebilmente nella stoffa pesante del suo pigiama mentre, come se niente fosse successo, Ino si posizionava vicino a lei nel lettino e spegneva la luce con un gesto fluido.

- Ino-chan?-

- Uhn?-

Sakura voltò la testa e incontrò gli occhi di Ino che brillavano come fari nel buio.

- Tu... sei la mia migliore amica, vero? -

Sentì uno sbuffo, a malapena trattenuto, raffreddare l'aria circostante.

- Certo che sì, Sakura. Ora dormi, sono stanca -

Sakura serrò le palpebre, cercando di ignorare il fastidioso senso di disagio che si era insinuato nel suo petto.

- E... lo sarai per sempre?-

Lei aveva ridacchiato e si era rigirata nelle coperte, dandole le spalle.

- Sei troppo ottimista, Sakura-chan.

Le persone cambiano...-

 

   

 - Sei sempre troppo ottimista tu...- la canzonò.

 

Le labbra rosate di Sakura si contrassero impercettibilmente.

 

 - Io non sono ottimista. Sei tu che vedi morte e distruzione dappertutto... soprattutto da quando... -

 

Dai, dillo.

 

 - ... da quando... -

 

 - Da quando è morto Asuma-sensei? - completò Ino, una smorfia amara sulle labbra.

 

Vide l'espressione di scusa sul volto di Sakura appannarsi e, forse un po' troppo violentemente, prese a strappare dei fili d'erba, prima uno, poi quattro, un pugno intero.

Ricacciò indietro quelle stupide lacrime, maledicendo interiormente la sua debolezza.

 

 - Ino... Scusa, scusami... non era mia intenzione... - esordì Sakura, incespicando nelle sue stesse parole. Le dita di Ino che si posavano sulla sua bocca la fecero tacere.

 

 - Sta' zitta, non c'è proprio niente per cui scusarsi. In fondo, hai ragione. - sussurrò piano lei, abbassando lo sguardo sul pezzo di terra che aveva precedentemente maciullato.

 

 - Sakura?-

 

 - Sì?- sussultò lei, nel volto ancora quell'odioso dispiacere.

 

 - Tu hai paura di morire?-

 

 Il viso di Sakura sembrò essere attraversato da un'ombra scura, e la sua bocca si corrucciò appena.

 

 - No... o meglio, non della morte come la intendi tu.

   Io... ho paura di svegliarmi, un giorno, e scoprire che tutti quelli a cui tenevo se ne sono andati. Via, senza neanche avvertire, senza salutare, senza considerarmi.

   E io mi ritroverei sola... sola, capisci? Sarebbe come morire, per me. Fin quando avrò qualcuno per cui lottare, qualcuno da difendere, qualcuno che mi stia accanto,        

   allora no, non avrò paura. -

 

Ino si voltò lentamente, e qualcosa dentro di lei sobbalzò quando incontrò lo sguardo profondo che Sakura le lanciava.

Rimasero a fissarsi in silenzio per parecchi secondi, mentre un sottile sorriso stiracchiava le labbra della Yamanaka.

 

 

Sentì la bocca stiracchiarsi, quasi inconsciamente, alla vista della lunga coda bionda che ondeggiava al ritmo dei passi della ragazza.

Il solito top viola le fasciava il petto - forse un po' troppo stretto - ma, quella volta,

non c'era alcuna traccia del sorriso malizioso che la accompagnava sempre.

- Si può sapere dove mi stai portando? -

La sua domanda si perse nell'aria come se non l'avesse mai formulata.

 Avvertì lo schiocco infastidito della lingua di Ino e, senza farci troppo caso, affrettò il passo. Ignorando le proteste della bionda, si addentrò nel fitto sottobosco, riemergendo dopo alcuni secondi in una radura dalla forma circolare, sulla cui superficie cresceva un'enorme varietà di fiori diversi.

 Ino, stupita, aveva trattenuto il fiato senza sapere cosa dire.

Poi, semplicemente, si era accomodata con grazia su quel manto colorato, e l'aveva guardata.

- Perchè siamo qui?-

Sakura gettò uno sguardo al cielo. Quel giorno era più azzurro del solito.

- Se devo essere sincera, non lo so. Avevo solo bisogno di rivedere questo posto, credo. -

- Avete fallito, è così? Non è tornato. -

Lei aveva strabuzzato gli occhi, colpita.

 Ma di cosa si stupiva?

Ino era sempre stata brava a capire le situazioni e, soprattutto,

era straordinariamente brava a capire lei, anche dopo tutti quegli anni trascorsi in quel falso odio.

Falso, falso, falso.

E lei era così stanca di tutte quelle falsità.

- Non ci arrenderemo. -

Pronunciò quella frase quasi automaticamente, e tornò con la memoria a qualche giorno prima, quando quelle stesse parole erano uscite dalla bocca di un rumoroso e quanto mai determinato Naruto.

- Sakura... avete mai pensato che... sì, insomma, potreste perdere la vita. -

I suoi occhi dargeggiarono in un lampo verde verso il volto di Ino, che sussultò.

- Lo shinobi che abbandona i suoi compagni è feccia della peggior specie. -

- Secondo me state solo sprecando il vostro tempo, tu e quell'altro. Non capisco proprio questo vostro accanimento... Sasuke ha scelto di sua volontà di tradire il villaggio, vi ha abbandonati, non merita la vostra dedizione! -

Era stato come se la punta di un kunai fosse penetrata nel suo petto, rigirandosi lentamente nella carne.

Le parole che non avrebbe mai voluto sentire, gliele stava dicendo Ino in quel momento.

Facevano più male del previsto.

- Tu... tu non sai niente! Non sai niente di Sasuke-kun, né di Naruto, né tantomeno di me! Tu te ne stai qui, al sicuro, con il tuo bel team di amici, e ridi, e hai una vita normale... pensi di sapere, e sputi sentenze come se niente fosse! E invece non sai niente, niente... -

Si accasciò sul terreno morbido, e sentì le lacrime scorrere tra le dita.

- ... Niente. -

Percepì il calore delle braccia di Ino avvolgersi attorno alle sue spalle. Si aggrappò con forza alla sua maglia, singhiozzando a pieni polmoni.

- Io... mi dispiace, Sakura. -

 

 

 - Mi dispiace. -

 

 - Adesso basta, Fronte Spaziosa, ti ho già detto che... -

 

 - No, intendevo... per come è andata tra... noi due. - sussurrò Sakura, guardando tutto tranne i suoi occhi.

 

 - E'... stata colpa di entrambe, credo. Forse, semplicemente, doveva andare così. Forse non eravamo destinate ad essere amiche. - disse Ino, sorridendo amaramente a mezza bocca.

 

 - Già -

 

Lo sguardo di Ino scivolò sul profilo malinconico dell'altra, sulle sue mani intrecciate, sui suoi occhi bassi.

Poteva quindi liquidare tutto così? Con una stupida frase?

Aveva pure tirato in ballo il destino, come se lui fosse un fiume impetuoso, e loro si fossero solo lasciate trasportare dalla corrente.

Come erano arrivate a quel punto? Si ritrovò a ripensare, con una punta di tristezza, a quando ancora erano piccole, e niente sembrava più grande e bello della loro amicizia. E poi? Poi era arrivato lui.

No, no. La colpa non era neanche di Sasuke.

Forse era stata la sua stupida mentalità infantile, che l'aveva messa in guardia da quella ragazzina dai capelli rosa che era diventata troppo bella e troppo indipendente da rischiare di superarla. Lei, Ino la perfetta, Ino, la più amata da tutti, la più popolare di sempre.

Che razza di idiota.

 

 - Anche se... in fondo io... -

 

C'era ancora tempo per rimediare. Non è mai tutto perduto.

Dillo, dillo. Sono solo tre parole, è così difficile mettere da parte il tuo orgoglio?

 

Ti. Voglio. Bene.

 

Alzò di scatto la testa proprio mentre Sakura cercava di aprire bocca per parlare. La zittì con un gesto, mantenendo tutti i sensi all'erta.

 

 - Sakura... -

 

 - Sì, lo so. Sono qui. - annuì lei in un lampo di comprensione.

 

Si scambiarono un veloce sguardo di intesa e, con uno scatto fulmineo, si arrampicarono su un albero, cominciando a correre tra i rami della foresta.

Un kunai sfrecciò veloce accanto al suo viso, portando via una ciocca di capelli dorati.

 

Maledizione, maledizione!

 

Il secondo kunai, mirato dritto verso il cuore, fu deviato da uno shuriken comparso dal nulla. Ino si voltò in tutte le direzioni, fin quando non le parve di scorgere il familiare codino inspido di Shikamaru. Ringraziò mentalmente l'amico, continuando a correre.

Improvvisamente, il baluginio argentato di un coprifronte catturò la sua attenzione.

 

Una nota musicale.

 

Schivò un pugno che, se fosse riuscito ad andare a segno, le avrebbe sicuramente spaccato la mascella. Strabuzzò gli occhi alla vista della stazza del suo avversario. Era enorme.

No, così non andava.

Avvertì il flebile richiamo di Sakura, sparita chissà dove, nello sforzo di concentrare il poco chakra rimastole.

La tecnica del capovolgimento spirituale era l'unica chance contro quel mostro. 

Sentì il chakra fluire debole nel suo corpo. Troppo debole.

Eseguire la tecnica equivaleva ad esaurirlo del tutto. Morte certa.

Non eseguirla, significava dover combattere con quell'energumeno a mani nude. Possibilità di successo pari a zero.

Strinse i denti, mentre il ninja del Suono sorrideva soddisfatto e le si avvicinava, la katana sguainata stretta nel pugno.

Serrò le palpebre, e attese.

 

.

 

.

 

Non era passato troppo tempo?

 

I suoi occhi si aprirono flebilmente sullo scenario della foresta, dal quale era scomparsa l'imponente figura del suo nemico. Nemico che in quel momento giaceva, morto, ai suoi piedi, un kunai piantato nella schiena con precisione maniacale.

Solo una persona poteva riuscire a mirare così bene a dei punti vitali...

 

- Sakura! -

 

Vide i capelli della ragazza svolazzare, mentre si voltava verso di lei.

Vide il brillio sinistro di un paio di occhi che, lentamente, uscivano dall'ombra degli alberi.

 

E vide Sakura, che aveva perso la sua unica occasione per difendersi.

 

Non si era accorta di quella mano che le afferrava brutalmente i capelli, non si era accorta del luccichio del kunai che sibilava sopra la sua spalla.

Non si era accorta nemmeno del taglio profondo che le aveva solcato la gola pallida.

Sakura guardava solo i suoi occhi.

E nient'altro.

 

 

 

 

 

 

*******************************

 

Sinceramente sono senza parole.

Insomma, chi lo avrebbe mai detto che avrei vinto il primo contest a cui ho mai partecipato?!

Beh, in realtà c'erano un paio di persone che molto...come dire? gentilmente, continuavano a ripetere "Ah, sei un'idiota, vedrai che ce la farai", "Ma sì è bellissima", ma ovviamente io facevo orecchie da mercante. Un po' per scaramanzia, un po' perchè ho la tendenza ad avere poca stima delle mie capacità di scrittrice.

Quindi, ringrazio questo contest per essere riuscito a pompare un pochino il mio ego, ne avevo davvero bisogno XD.

Un grazie immenso a Kagome_chan88 e Coco Lee per aver giudicato le storie partecipanti, e avermi permesso di provare un'emozione così bella.

Ringrazio dionea, che è stata la prima a leggere la fic ed è riuscita quasi a commuovermi con i suoi commenti. E sì, ringrazio anche Mala_Mela per aver seguito in diretta il faticoso travaglio che è stata questa fanfiction.

Ma, soprattutto, ringrazio _ayachan_ per il suo sostegno nei momenti di sfiducia, e per aver sempre creduto in me.

Oh, e un grazie a tutti quelli che leggeranno e recensiranno, in fondo siete voi che fate sopravvivere noi scrittori XD.

Un bacio collettivo,

 

Silvia.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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