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Autore: ehiimbo    23/08/2013    3 recensioni
Un Derek Hale che lascia perplesso il giovane Stiles, cosa vuole davvero? E' solo per vederlo inciampare o cedere ad ogni suo piu piccolo sguardo? Stiles sa cosa prova, ma Derek?
--Sterek
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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jjstere

 ---For the last time.

Con le cuffie nelle orecchie, si muoveva a ritmo, schivando gli studenti che camminavano nel verso opposto.
Aprì il suo armadietto, togliendosi le cuffie e appoggiandole con il telefono, sul libro di storia. Richiuse lo sportello e appena girò la testa, saltò per lo spavento. Un Derek Hale lucente, si era presentato al giovane studente di Beacon Hill.
«Derek! Accidenti!»
«Ti sei spaventato»
«Davvero Derek? Davvero?»
il lupo lo guardò perplesso.
«Lascia stare»
«Perchè sei arrabbiato?»
il ragazzo lo guardò, quasi furioso.
«Sono giorni che non mi parli, non mi cerchi. Due giorni da quello stupido bacio di fronte a casa mia, due giorni!»
disse cercando di controllare il tono della voce che cominciava ad alzarsi.
«Stiles»
«No! Fammi»
lo interruppe guardandosi intorno e controllando di nuovo il suo timbro.
«Fammi parlare»
continuò a bassa voce.
«Sono stanco di rincorrerti e di essere preso in giro. Mi baci dopo una lotta infinita con me stesso, per convincermi del fatto che non ti avrò mai e poi arrivi con... con quel bacio. Penso che si sistemerà tutto e che finalmente starò tranquillo e invece ci ricasco ancora. Di nuovo, Derek!»
diede una manata all'armadietto e se ne andò via, girandosi solo una volta.
«Ma non ce ne sarà una terza»
gli urlò, attirando l'attenzione di molti presenti.
Rimasto senza parole, Derek, rimase appoggiato all'armadietto di Stiles.
«Derek?»
si girò verso la voce. La riconosceva.
«Scott»
«Che fai qui?»
chiese il giovane licantropo.
«Dovevo.. vedere una persona»
«Stiles?»
«Cosa?»
«Dovevi vedere Stiles?»
non rispose.
«Senti. Deciditi, ok? O ti piace o non ti piace»
Derek fece ruotare gli occhi e se ne andò sbuffando. Farsi dire cosa fare da un ragazzino non è mai stato di suo gradimento.

Per la terza volta nella mattinata, Derek fece il giro della vecchia scuola con la sua amata Camaro. Si fermò di fronte all'ingrasso e ascoltò. Ascoltò, finchè non sentì la campanella segnalare la fine di quella lunga e stressante giornata scolastica che Stiles aveva sopportato appena. L'aveva passata, ovviamente, pensando a Derek e, sempre ovviamente, il professore lo richiamò molte volte, al punto che il pomeriggio sarebbe dovuto restare e fargli ''compagnia''. Non era una novità finire in punizione, ma dopo un paio di volte diventava noioso e morboso.
Il lupo che non lo vide varcare la soglia dell'uscita, slacciò la cintura con un colpo deciso e uscì dall'auto andando verso il giovane Scott.
«Hey McCall! Dov'è Stiles?»
«Punizione»
disse squadrandolo.
Derek ignorò quel gesto, era troppo occupato a cercarlo. Entrò nella scuola e cercò il giovane Stilinski in tutte le aule, fino a trovare quella giusta.
«Le serve qualcosa?»
chiese il professore, guardandolo dagli occhiali da vista rossi.
Il giovane Stiles lo guardava perplesso.
«Dovrei parlare con Stiles..»
«E' in punizione.»
«Penso che possa prendersi una pausa»
disse duramente al vecchio professore di storia.
«Derek!»
lo richiamò Stles, attirando a se l'attenzione del licantropo.
«Ora non posso. Ma penso sia meglio così. Avrai piu tempo per pensare a cosa dirmi»
disse gelido. Derek sospirò rabbioso.
«Mi dispiace»
disse lentamente.
«Non basta!»
«Heei! Vorrei ricordarvi che siamo nel bel mezzo di una punizione!»
«Ooh, stia un po' zitto!»
ribattè Derek. Stiles sorrise senza che nessuno se ne accorgesse. Avrebbe voluto saltargli in braccio e andare via con lui, fregandosene di ciò che avrebbe comportato, ma Derek doveva imparare la lezione.
«Penso che se ne debba andare»
disse il professore fulminandolo con lo sguardo.
Guardò Stiles, che prese a guardare fuori dalla finestra. Derek annuì e diede una pacca alla porta, spingendola e facendola sbattere dopo essere uscito.
Aspettò sdraiandosi sulla parte anteriore della vettura nera, appoggiando la schiena e la testa sul parabrezza. Evitò di appoggiarci i piedi, ci teneva alla sua Camaro tenuta a lucido. Non appena Stiles uscì, spalancando la porta, il lupo scivolò fino a poggiare i piedi sull'asfalto, sistemandosi gli occhiali da sole sul naso e la gicca nera che teneva slacciata mettendo in evidenza gli addominali, coperti solo da una semplice maglietta bianca. Camminò seguendo il marciapiede e in poco tempo raggiunse il ragazzo.
«Hey»
disse Derek senza ricevere risposte. Stiles continuò per la sua strada ignorandolo.
«Ok, mi dispiace. Non basta? Te lo ripeto all'infinito. Stiles Stilinski, mi dispiace di non essermene accorto.»
il giovane si fermò e si girò guardandolo.
«Accorto di cosa?»
gli chiese avvicinandosi.
«Di averti spezzato il cuore»
Stiles fece un sorriso e abbassò la testa. Togliendosi gli occhiali da sole e sistemandoli nel collo della maglietta, Derek, prese il ragazzo per i fianchi, provocando a quest ultimo dei brividi lungo la spina dorsale. Lo portò a sé respirandogli sul collo freddo. Il ragazzo alzò lo sguardo. Incontrò gli occhi del bell'uomo e sorrise.
«Se lo farai di nuovo io.. io..»
Derek sorrise e scossela testa. Tolse una mano dal fianco di Stiles e la portò sulla guancia del ragazzo. Si avvicinò piano, respirando appena. Sentì il cuore caldo del giovane battere all'impazzata e sorrise ancora. Stiles cercò di pensare. Stavolta sarebbe stato lui a prendere l'iniziativa. Prese con le mani la testa del lupo e la accarezzò con i pollici, sorridendogli. Poi si avvicinò all'orecchio e gli sussurrò.
«Non basta»
per poi lasciare la presa del bel viso di Hale e andarsene raggiungendo la sua vettura. Derek rimase immobile. Non ci credeva ancora. Appena si riprese, si guardò intorno non vedendo persone nei dintorni e prese gli occhiali da sole rimettendoli al loro posto, sul naso. Raggiunse la Camaro velocemente, entrò al posto guida e guardò dallo specchietto, l'auto del ragazzo allontanasi. Sbuffò. Non aveva la più pallida idea di che fare. Fino ad ora aveva agito d'istinto. Ma se parlargli col cuore non bastava, che altro poteva fare? L'unica cosa era chiedere a Scott. Ma con l'ego che questo lupo ha, come potrebbe finire un'idea simile?


Cinque minuti c'erano tutti. Si, erano cinque minuti che stava davanti alla porta di casa McCall senza fare nulla. Senza suonare campanelli o battere le mani sulla porta. Cinque minuti che cercava un modo per spiegarsi. Cinque pressanti minuti. Ah, no. Ora erano sei. Alzò il pugno verso la porta ma prima che potesse appoggiarlo, la porta si aprì. Scott teneva il bastone da lacrosse nella mano destra e nell'altra le chiavi di casa.
«Che ci fai qui?»
gli chiese richiudendo la porta in legno, girando due volte la chiave nella serratura.
«Io volevo.. stai andando via?»
Scott guardò il bastone mettendolo nello zaino che teneva su una spalla.
«Beh, tu che dici?.. Qualche problema?»
«In un certo senso..»
«Qualche medusa gigante inrociata con un lupo?»
«No»
«Un cannibale?»
Derek lo guardò serio.
«Stiles»
«Ah.. ancora peggio. Che è successo?»
Non rispose. Chiedere aiuto a Scott, il ragazzo che lo odiava a morte. Come poteva?
«Senti, so che tra noi non c'è un bel rapporto ma posso passarci sopra se si tratta di Stiles. Devi dirmelo.»
Derek sospirò.
«Salta in macchina, ti accompagno..»
disse avvicinandosi alla vettura. Scott lo seguì ed entrò sistemandosi.
«Allora?»
Derek accese l'auto e partì. Prendendo la strada piu lunga per arrivarci.
«Mi sono scusato, gli ho detto quello che sentivo ma niente. E' cocciuto. Più di te, pensa!»
«Prendermi in giro non mi convincerà ad aiutarti»
Disse serio.
«Comincia a stancarmi chiedere scusa»
«Stiles non è difficile da convincere. Potresti portarlo in un posto affollato e fargli vedere che non ti importa se altri ti vedono con lui»
«A me non importa»
«Non sembra»
Pausa. Un silenzio tombale si fece nell'auto, mentre parcheggiava di fronte alla scuola. Di nuovo.
«Grazie per il passaggio»
Disse scendendo dall'auto. Prima di chiudere la portiera, Derek lo sorprese. Prendendo un bel respiro.
«Grazie... Per l'aiuto..»
Disse per poi schiarirsi la voce.
Scott chiuse la portiera impassibile. Non gli faceva ne caldo ne freddo se lo ringraziava o no. Dopotutto si trattava di Stiles, non del fatto che all'improvviso Derek si comportava da 'Persona sociale'. Entró nella scuola e raggiunse gli spogliatoi, dove uno Stiles gia pronto lo aspettava.
«Hey, hai.. Hai visto Derek?»
Chiese Stiles, giocando con le dita e facendole scrocchiare una a una.
«Perchè?»
«Beh, è tutto il giorno che mi stalkera e.. Non che mi dia fastidio, anzi.. ma.. Ti ha detto qualcosa? Di me..»
Scott sistemó lo zaino nell'armadietto aperto di fronte a se.
«No..»
Disse senza guardarlo negli occhi. Se glielo diceva era sicuro che non sarebbe mai finita bene, anzi, sarebbe ricominciato tutto da capo.

Derek se ne tornó a casa. Doveva organizzare una giornata da trascorrere soli ma in un posto affollato. Come gli aveva detto Scott. Eliminó l'idea di una cena, troppo scontato. Un.. No. Si sedette sul divano che teneva in soggiorno e cominció a picchiettare le dita sul bracciolo del mobile.
Un furgoncino con un altoparlante attaccato al tettuccio, passó imparte a casa Hale.
'Stasera, per festeggiare il compleanno del sindaco, il Luna Park sarà gratuito se venite accompagnati. Come si dice, due al prezzo di.. nessuno?' La voce cominció a ridere ma di simpatico, Derek, non ci trovó nulla. Fece ruotare gli occhi e afferró il cellulare cercando il numero di Stiles scritto in rubrica.
«Derek sto facendo la doccia. Davvero vuoi che io parli sotto la doccia?»
«Beh, non mi importa dove sei. Ti passo a prendere tra un'ora, fatti trovare pronto. E se pensi di opporti e ti metti in pigiama, non mi importa. Ti prendo a forza e ti carico in macchina in ciabatte»
Riattaccó. Forse non era il modo migliore di parlarci, ma era l'unico modo per non farlo parlare. Parlare a raffica senza pause e riattaccare non appena si ha finito. Sennó è davvero impossibile parlare con Stiles Stilinski.

Bussó due volte alla porta e suonó il campanello. Sentì Stiles urlare da dietro la porta un 'Vado io' e subito dopo aprì la porta. Nella tasca della felpa col cappuccio che teneva addosso, erano nascoste le mani del ragazzo. Delle mani che Derek adorava.
«Pronto?»
Chiese Derek, squadrandolo e sorridendo.
«Papà, io esco!»
Urló senza staccare gli occhi dal lupo di fronte a lui.
Uscì richiudendo la porta e andó nell'auto con Derek.
«Allora, dove andiamo?»
«Non sei arrabbiato?»
«No, ma mi arrabbio se mi porti in un bosco e mi abbandoni alla Pollicino, capito?»
Derek ridacchió ma non lo diede a vedere.
Già a metà strada si potevano vedere le luci del Luna Park da poco accese. Arrivarono all'entrata dopo aver parcheggiato l'auto in un grande piazzale ricoperto di ghiaia.
«Due biglietti»
Li afferró dandone uno a Stiles.
«Non li paghi?»
Disse mentre entravano nel parco.
«No, sono gratis..»
«Mi hai portato qui perchè c'erano i biglietti gratis?!»
«No!»
Lo interruppe subito. Gli prese la mano e lo portó sulle montagne russe. Non spiccicarono parola, Stiles sopratutto. Non rispose alle domande di Hale, aprì bocca solo per urlare e mangiare lo zucchero filato non appena il giro finì.
«Potresti almeno dire 'si' o 'no'»
Stiles lo guardó, fulminandolo con i suoi occhi scuri, poi riprese a mangiare la nuvola di zucchero che teneva in mano.
Camminarono verso una vasca dove sopra di essa era posizionata una sedia e imparte c'era un bersaglio.
«Allora, chi vuole provare?»
Derek si tolse la giacca dandola a Stiles, si avvicinó all'uomo seduto sulla sedia e gli chiese se poteva salire al posto suo.
«Amico, è il mio lavoro»
Rispose lui. Derek gli prese il braccio e lo strinse forte.
«Perfavore»
«O-ok amico, va bene!»
«Grazie.. 'Amico'»
Disse squotendo la testa e sedendosi.
«Che cosa stai facendo?»
Chiese Stiles con un mezzo sorriso.
«Dai. Vendicati. Sfogati per qualunque cosa io ti abbia fatto, se è l'unico modo..»
Stiles prese la pallina da tennis e prese la mira. La lanció ma beccó il naso di Derek.
«Hey!»
Stiles prese a ridere. Era un buon segno dopotutto.
«Quante possibilità ho?»
«Una»
«Due»
Ringhió Derek.
«Due»
Si corresse l'uomo, prendendo un'altra pallina.
Stiles riprovó e finalmente centró il bollino rosso facendo cadere il bel lupo nell'acqua gelata. Cominció a ridere seguito dall'uomo imparte a lui. Derek uscì dalla vasca e fulminó l'uomo, che diventó serio in un secondo. Gli prese una salvietta dalle mani e si asciugó il viso e i capelli.
«Complimenti.»
Disse sorridendo a Stiles e rimettendosi la giacca asciutta.
«Beh, devo dire che è stato davver»
«Ti amo»
«Uoh»
Riuscì solo a fare quel verso. Derek l'aveva preso alla sprovvista.
Non aveva mai espresso così i suoi sentimenti, si sentì imbarazzato ma si calmó non appena Stiles lo bació buttandogli le braccia al collo bagnato.
«Accidenti a te Hale»
Disse sorridendo.
Derek lo prese per i fianchi e fece scivolare le dita fino alla schiena.
Stiles cominció a sorridere. Derek lo avvicinó e respiró piano, vicino alla sua bocca. Poi dolcemente lo bació.
«Ti amo anche io»



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