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Autore: _Krzyz    23/08/2013    3 recensioni
Tutti conoscono la storia di Katniss e Peeta. La loro vita verrà ricordata per sempre grazie a quella storia. Ma le storie dei Ventidue tributi morti, quelle sono morte con loro. Perchè a nessuno è mai interessato ricordarle. E' così che comincia la Fiaba da Una Terra di Polvere. La Fiaba delle vite degli altri, che ora meritano di essere ricordate, che ora vivranno per sempre.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Out where the wind don’t blow…”

 
Questa è La Fiaba di un Passo di Vento Lasciato sulla Sabbia.
 
E di un altro. E un altro ancora. E altri mille passi di vento lasciati da una bambina cresciuta troppo in fretta.
Perché Coraline era cresciuta troppo in fretta. Suo fratello aveva partecipato agli Hunger Games a dodici anni. Nessuno si era offerto volontario per sostituirlo e lui era morto, infilzato da una sciabola.
Sua madre cadde in depressione.
Suo padre lavorava su una piattaforma in mezzo al mare ed era tornato solo per assistere ai funerali.
Sua sorella minore Sandy era diventata sorda a causa di una malattia quando era molto piccola.
Così lei a nove anni prese le redini della situazione. Portava a scuola Sandy tutte le mattine pedalando selvaggiamente su una sgangherata bicicletta rosa. La loro unica fonte di guadagno rimasta era bloccata in pieno oceano, il denaro del  padre arrivava una volta ogni tre mesi e , dato che la madre non lavorava più, abbandonò gli studi in favore di un lavoro. Alla mattina andava a lavorare come apprendista da una famiglia di pescatori, giusto per portare a casa del cibo e un po’ di soldi. Al pomeriggio invece si chiudeva in una di quelle vecchie catapecchie abbandonate attorno a uno dei moli periferici e si allenava. Lanciava per ore fiocine e tridenti contro bersagli fatti da lei unendo varie cassette, una volta usate per contenere il pesce.
Centro. Centro. Centro. Centro.

Una volta raggiunti gli 11 anni si iscrisse in accademia. Avrebbe partecipato agli Hunger Games, avrebbe vendicato suo fratello e li avrebbe vinti, portando a casa abbastanza soldi per poter operare Sandy e non avere più problemi di natura economica. Sua madre peggiorava di giorno in giorno. Mangiava, ma mangiava poco. Non rispondeva se le parlavano. Non spostava mai gli occhi dalla finestra, nemmeno per guardare Sandy, che parlava solo gesticolando. Coraline la lavava due volte a settimana, trascinandola in una tinozza. Una sfregata con una noce di sapone, un colpo di asciugamano e finiva la. Sandy le dava una mano aiutandola a rivestirsi. Poi la donna tornava a sedersi sotto la finestra , perdendosi di nuovo a osservare il vuoto.
Non potendo più lavorare di mattina, la famiglia di pescatori le faceva fare le consegne a domicilio. Coraline saliva  sulla sua bicicletta rosa scassata, passava a prendere la cassa di pesce che doveva consegnare, pedalava a perdifiato, consegnava l’ordine e tornava a portare i soldi al capo.
 Poi un altro ordine. E un altro. E altri mille ordini fino a mezzanotte.
Tornava a casa, si assicurava che sua sorella avesse mangiato a sufficienza alla mensa scolastica e si ficcava sotto le coperte.
 
I giorni si susseguivano veloci. La bicicletta rosa divenne ben presto troppo piccola sia per lei che per sua sorella. Sua madre continuava ad invecchiare fissando il nulla. Sandy migliorava di giorno in giorno, ora riusciva a dire correttamente una decina di parole, ma il suo udito era ancora nullo. Coraline consegnava ancora il pesce a domicilio, ma ora aveva la domenica libera. E lei sapeva benissimo cosa fare quando aveva del tempo libero.
Quando aveva compiuto sette anni suo fratello Maverick le aveva regalato un grande aquilone arancione. Da piccola non l’aveva usato molto, perché il vento la portava via a causa della sua leggerezza. Ma ora che era cresciuta nulla poteva impedirle di usarlo. Andava in spiaggia e faceva volare l’aquilone fino a tardi, il filo stretto tra le mani esili. Anche se erano passati quasi dieci anni quello era stato il più bel regalo che avesse mai ricevuto.

Coraline amava il vento.  Era l’unica cosa che la capiva fino in fondo, il vento. Portava via il dolore, faceva viaggiare le voci, spostava i capelli delle ragazze che passeggiavano con i propri fidanzati lungo il bagnasciuga, portava via il cappello a qualche vecchietto sul molo. Ma soprattutto, il vento parlava. Lo sentiva parlare quando le passava tra le dita, quando spostava un po’ più in su il suo aquilone, quando le lambiva gli orli della gonna rischiando seriamente di farla alzare troppo. Una folata.
E poi un’altra. E un’altra ancora. E altre mille folate di vento accarezzavano Coraline portandole voci lontane. E lei sorrideva.
 
La sera prima della Mietitura portò Sandy e sua madre in spiaggia e poi andò dalla famiglia presso la quale lavorava. Fece promettere  loro di prendersi cura di sua sorella se lei non fosse tornata. Questi dissero che avrebbero acconsentito a operare la piccola Sandy per farle tornare l’udito. Coraline li ringraziò mille volte e tornò a casa.
Alla Mietitura si offrì volontaria. Aveva appena salvato una bambina di dodici anni, ma lei non lo seppe mai.

Nell’Arena non c’era vento. Non un minimo di brezza. Coraline soffocava mentre vedeva tutti i tributi cadere sotto i colpi dei Favoriti. Ma lei si unì a loro, perché il 4 era un distretto benestante e lei era considerata come loro. Lei doveva tornare a casa da Sandy. Poi una puntura.
E un’altra. E un’altra ancora. E altre mille punture di Aghi Inseguitori le trapanavano la carne.
E Coraline sentì il vento, il suo amato vento, portargli la voce di suo fratello. Suo fratello Maverick, che era cresciuto, senza sangue che colava e gli sussurrava –“Ciao sorellina!”-
Poi un passo. E un altro. E un altro ancora. E altri mille passi di vento che nessuno riuscì mai a vedere. Mille passi di vento verso il Paradiso.

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IL KACTUS DI KRZYZ

E il tributo di questa storia è.......la ragazza del 4!
Motivo dei nomi: Coraline da coral (corallo), Sandy da sand (sabbia), Maverick è il nome di una mossa di surf
E boh, io amo il vento!
Spero che vi sia piaciuta! Non sarò mai abbastanza grata a quelli che recensiscono tutte le volte questa roba :)
Buona serata dal Kactus! _Krzyz
  
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