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Autore: M_Cullen    23/08/2013    1 recensioni
Era strano... come se una parte di me fosse morta, ma in realtà, per la prima volta mi sentivo vivo davvero.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec, Demetri, Felix, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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- VOGLIA -
 

 
 

 
Mentre visitavamo il palazzo, io e Felix, cercavamo di dare al nostro nuovo compagno, tutte le spiegazioni di cui aveva bisogno, compreso come ci si doveva comportare all’interno della guardia.

“Da adesso sei dei nostri, Alec… e questo  comporta rispetto tra di noi, ma soprattutto verso i nostri signori...” dissi io, illustrandogli la situazione.

“Cosa mi ha fatto, poco fa, quell’uomo?”

“Quell’uomo è Aro, il capo degli anziani, il quale merita riguardo e devozione… è grazie a lui, se adesso facciamo parte della guardia.” Intervenne Felix.

“È in grado di leggere tutti i pensieri di chi ha di fronte, con un semplice contatto, indifferentemente se si tratti di un umano o di un vampiro…” ripresi io, completando la sua frase.

Sapevo già come rendergli tutto più chiaro, perché conoscevo esattamente quali genere di domande, in quel momento, attanagliavano la sua mente. Ci ero passato anch’io.

“Ma a cosa si riferiva dicendo che sarei stato utile all’interno della guardia?” chiese curioso, interrompendo i miei pensieri.

“Tranquillo Alec… ti spiegheremo tutto molto presto…”

Lanciai un’occhiata a Felix, che mi sorrise. “Vedo che hai imparato in fretta…”

Abbassai lo sguardo, totalmente imbarazzato. Non riuscivo ancora a frenare le mie emozioni davanti alle sue parole.

“Questa è la tua camera…” si rivolse ad Alec. “Spero sia di tuo gradimento…” continuò spalancando le porte.

Lo ignorò, mentre proseguiva all’interno di essa, contemplandone ogni singolo dettaglio. Sapevo perfettamente cosa si provava a ritrovarsi di colpo immersi in quel lusso.

Chissà quali ricordi gli riportava alla mente.

Passarono un paio di minuti, mentre continuava a guardarsi intorno esterrefatto, poi interruppe quel silenzio. “Allora? A cosa si riferiva Aro?”

“Calma ragazzino… te lo diremo a tempo debito. Per prima cosa dovresti cambiarti d’abito.” Rispose Felix, dirigendosi verso l’armadio, esattamente come aveva fatto con me, con una sola eccezione… quella volta non ci sarebbe stato alcun bacio.

Il pensiero di ciò che era successo con Felix, mi balenò in testa, desiderando ardentemente che qualcosa di simile accadesse anche quella notte. Ma era solo un banale desiderio che non si sarebbe mai avverato, e la cosa peggiore era che non sapevo per quanto tempo avrei potuto resistere a quell’irrefrenabile voglia.

Un ringhio fuoriuscì dalle labbra di Alec, che in quel momento mi distrasse, riportandomi alla realtà.

Era indirizzato a Felix. Ancora ce l’aveva a morte con lui, per quello che gli aveva fatto. Nonostante tutto, ero più che convinto che col tempo avrebbe imparato ad amare la sua nuova vita, riuscendo così a perdonarlo.

“Adesso è giunto il momento che io vada... vi lascio soli.” Sulle ultime parole allargò le labbra, rivolgendomi un sorriso.

Non lo avrei mai ringraziato abbastanza, per ciò che stava facendo per rendermi felice.

Abbandonò quella stanza, lasciandoci completamente soli.

Un silenzio imbarazzante calò improvvisamente all’interno di quelle mura.

Alec mi fissava, avvicinandosi sempre più verso di me, con passo incerto. Anche se il mio cuore aveva smesso di battere, sentivo ugualmente un qualcosa di incontenibile all’interno del mio corpo, che riusciva a rendermi agitato.

“Sarebbe meglio che tu andassi a cambiarti…”

Non sapevo minimamente il motivo per il quale avevo pronunciato quella stupida frase. Se avessi potuto, sarei tornato indietro nel tempo, per rimangiarla.

“Perché non provi a farlo tu stesso?” mi provocò, sfiorando le mie labbra con il respiro.

Non riuscivo a credere a ciò che aveva appena detto…mi sentivo stordito, mentre il mio respiro accelerava smisuratamente. Ero in uno stato di totale confusione, così strana da procurarmi un piacere immenso.

Il suo viso era vicinissimo al mio… riuscivo perfettamente a percepire la sua temperatura, che mi eccitava all’ennesima potenza, facendo trasalire ogni singola parte di me.

I suoi occhi sembravano lasciar trapelare la voglia di sfiorare ogni centimetro del mio corpo su cui si soffermavano… la cosa era reciproca.

Non seppi resistere alla tentazione.

Con le dita sfiorai la sua gola, scendendo poi verso il primo bottone della camicia, che sganciai per poter lasciare a nudo la sua pelle.

Gemette, quando la mia mano toccò delicatamente la parte scoperta.

Avvicinai le mie labbra ad essa, per poter finalmente scoprirne il sapore che mi avrebbe mandato in estasi, ma non riuscii a farlo, perché improvvisamente, qualcuno abbassò la maniglia della porta.
 
 

  
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