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Autore: Aquarius no Lilith    23/08/2013    3 recensioni
Yume ormai se ne è andata e ora Milo si è trovato da solo a combattere.
Un'oscura profezia pronunciata da un'antica veggente e nuove rivelazioni, li allontaneranno, forse per sempre...
La guerra procederà tra dolori e sofferenze per poi giungere finalmente alla pace.
Ma quale sarà il prezzo da pagare?
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La maledizione dell' amore eterno'
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Dove sei compagna mia di vita?
La tua assenza pesa come un macigno
sulla mia esistenza e la vita mi sembra
priva di qualsiasi senso o fine.
Nonostante cerchi di convincermi che
la nostra storia è finita,
spero che non sia, per sempre.
Sei stato il mio primo amore e questo
rende tutto più difficile e complicato.
 
Capitolo 12: conversazioni e sogni rivelatori
 
L’ultima cosa che ricordavo, prima di perdere i sensi, era l’oscura profezia di Cassandra.
<< Solo quando la cerva e la civetta torneranno a ricordare ciò che furono al tempo della loro creazione, allora la guerra finirà, per sempre.
La battaglia finale chiederà il sacrificio più grande, alla guerriera più antica.
L’amore antico verrà salvato, ma difficilmente tornerà a splendere.
Ciò che era stato diviso tornerà unito, per sempre >>.
La guerriera più antica chi, era però?
Forse Yume era colei di cui narrava la profezia?
E il sacrificio più grande stava forse per la sua morte?
Mentre questi pensieri mi passavano per la mente, aprii gli occhi e mi guardai intorno.
Mi trovavo in una stanza a me sconosciuta, che aveva come unici mobili il letto su cui mi trovavo e un armadio ed era rischiarata dalla sola luce di una finestra.
Le pareti erano completamente bianche e di fronte al letto dalla parte opposta, si trovava una porta chiusa.
In un angolo c’era la mia armatura d’oro, che si era ricomposta secondo l’immagine tipica della costellazione dello Scorpione.
Mentre stavo per alzarmi, la porta si aprì e vidi entrare il sommo maestro.
<< Finalmente ti sei svegliato, Milo.
Cominciavamo a essere seriamente preoccupati sia io sia la Pizia >>, disse, venendomi accanto sul lato destro del letto.
<< Per quanto tempo sono rimasto svenuto? >>
<< Due giorni interi, dopo aver ascoltato la profezia di Cassandra >>, disse, apprensivo.
<< Addirittura due giorni?
Non avrei mai immaginato, che mi sarebbe accaduta una cosa simile >>.
<< Accade molto spesso di svenire, a chi ha a che fare con la profezia, subito dopo averla sentita >>, disse la Pizia, appena entrata nella stanza.
<< Mi sa che avrete molte cose di cui parlare, quindi vi lascio soli >>, disse il sommo maestro e se ne andò, chiudendo la porta, dietro di sé.
<< Avrei molte cose da chiedervi, somma Pizia.
Non saprei però, da dove iniziare >>.
<< Non farti problemi e chiedimi ciò che, per te, è più importante, cavaliere d’oro di Scorpio >>, disse la Pizia, sorridendomi.
<< Quegli spiriti così simili a Yume, perché erano lì? >>
<< Come saprai, quando si muore, l’anima in base alle sue azioni terrene, è precipitata nell’Inferno o portata nei Campi Elisi.
Grazie ad un accordo tra la dea Artemide e il dio Ade però, le anime di Cassandra ed Endimione, subiscono una sorte diversa.
Le prime sono costrette a vagare nella landa desolata, che hai visto due giorni fa.
Le seconde invece vengono precipitate insieme a quelle degli altri cavalieri d’oro nel Cocito, poiché macchiatesi di ribellioni contro Ade, nel corso dei secoli.
In questo modo, tali anime sono destinate a non incontrarsi, prima della loro reincarnazione, in una nuova epoca >>.
<< Tutto ciò è terribile...
Però, se Yume è la reincarnazione di Cassandra, allora perché le anime delle sue antenate sono nell’al di là e non con lei?
Endimione, infatti, in sogno, mi ha detto che lui insieme alle mie precedenti reincarnazioni, si trova nel mio cuore >>.
Vidi la Pizia sobbalzare, al solo sentire il nome Endimione.
Cosa significava quella reazione? Che la Pizia nascondesse qualcosa?, pensai.
<< Come spiegai tempo fa anche a Yume, anche se si è la reincarnazione di qualcuno, ciò non vuol dire che l’intera anima si trasferisca nel nuovo corpo >>.
<< Spiegatevi meglio, somma Pizia >>.
<< Le ombre di Cassandra, Bianca e Isabella, che hai visto, conservano tutti sentimenti, che a Yume non sono passati.
Ad esempio Cassandra, a causa dei suoi trascorsi con la dea Artemide, non passò a nessuna delle sue reincarnazioni, il suo sentimento di devozione verso quella dea.   
Oltretutto la sua anima si sentiva così colpevole, per avere condannato ad una maledizione eterna anche il suo amato, che non passò il suo sentimento d’amore, nei confronti del cavaliere d’oro di Scorpio, alla sua successiva reincarnazione.
E altrettanto fecero le altre reincarnazioni, come appunto Bianca e Isabella.
In Yume d’altronde come in te, sono presenti i ricordi e le emozioni delle vite passate, che però non possono influenzare in alcun modo il presente >>.
<< Quindi l’amore mio e di Yume è completamente indipendente, dal nostro passato? >>
<< Esatto, Milo.
E poi come mi disse Yume una volta, voi insieme siete un solo essere >>.
<< Vero, ma ora che Yume non c’è più, mi sento un completo idiota.
Io, pur essendo un cavaliere d’oro della dea Atena, non sono riuscito a difendere la donna che amo più di me stesso.
Ora mi chiedo seriamente se merito l’amore di Yume... >>
<< Non dubitare nemmeno per un momento, sul sentimento che vi lega, altrimenti sarebbe la fine di tutto.
Vuoi forse abbandonarla, senza lottare per lei? >>
<< Io mi batterò per lei, anche a costo della mia vita.
Temo solo che il destino ci separi nuovamente però, per sempre >>.
<< Sai, durante l’addestramento di Yume qui a Delfi, ella mi ha sempre parlato della tua grande forza d’animo, seconda solo alla tua nobiltà e coraggio, in battaglia >>.
<< Yume le ha parlato di me? >>
<< Sì e anche del suo ex maestro Saga di Gemini, di Aglae e di Dafne.
Certo non volontariamente, ma l’ha fatto >>.
<< In che senso non volontariamente? >>, chiesi sconvolto, da ciò che aveva appena detto.
<< Che tipo di addestramento pensi abbia avuto Yume, in due anni passati qui ? >>
<< Il suo addestramento sarà stato a livello mentale e fisico >>.
<< Esatto, Milo.
Quando Yume arrivò qui, aveva dei poteri mentali già notevoli, oltre a delle barriere mentali potentissime, che raramente esistono nei cavalieri della dea Atena.
Per rafforzare la soglia di sopportazione al dolore di Yume però, ho dovuto sottoporla a prove di resistenza mentale molto difficili >>.
<< E le prove in cosa consistevano? >>
<< Consistevano nel farle vivere, a livello mentale, avvenimenti terribili, per lei >>.
<< Quale tipo di avvenimenti terribili? >>, chiesi sconvolto.
<< Una volta la costrinsi ad uccidere prima il suo vecchio maestro e poi te.
Ne uscì talmente sconvolta, che ci mise tre settimane buone, per riprendersi >>.
<< Ma come avete fatto a farle vivere un’esperienza simile e poi riuscire a guardarla negli occhi, per il resto dell’addestramento?
Yume è sempre stata molto sensibile e una cosa del genere avrebbe potuto seriamente farla impazzire >>.
<< Non l’ho fatto certamente, perché mi piace vedere soffrire la gente.
Per arrivare ai livelli delle sue antenate cavalieri di Cassandra, Yume doveva imparare a distaccarsi anche, dai suoi affetti più importanti.
Saga era il suo amato maestro e mentore e lo considerava il padre che non aveva mai potuto avere, a causa del destino avverso.
Tu invece eri l’uomo che amava più di se stessa e per il quale avrebbe dato la vita.
Lei ti stima moltissimo, perché sei, a suo parere, uno dei più valorosi e coraggiosi cavalieri d’oro della dea Atena.
So che sembra una cosa terribile da dire, ma non si poteva fare in altro modo.
Infatti, per risvegliare completamente l’anima di Cassandra e i suoi ricordi passati, Yume doveva riuscire a superare il mio addestramento.
Comunque se ci pensi, nemmeno tu sei stato trattato con i guanti, durante il tuo addestramento con Chrestos dell’Eridano >>.
A quelle ultime parole non potei replicare, poiché aveva ragione lei.
Nonostante, infatti, il mio maestro Chrestos fosse il fratello maggiore di mia madre e quindi mio zio, non si era risparmiato, nel mio addestramento.
<< Comunque quello che Yume ha dovuto sopportare durante le mie prove, è stato tutto in preparazione della sua prova finale >>, disse la Pizia.
<< Yume mi ha detto che aveva dovuto auto infliggersi il suo fantasma di morte, durante la sua prova finale.
E solo il superare il dolore che le avrebbe recato quella visione, avrebbe dimostrato che lei era la sola e unica degna detentrice dell’armatura di Cassandra >>.
<< Avessi potuto, le avrei evitato l’ultima prova, ma non potevo fare altrimenti.
Essa, infatti, viene applicata ad ogni aspirante cavaliere di Cassandra, per volere della seconda reincarnazione di Cassandra, ovvero Antigone >>.
<< Capisco, somma Pizia.
Posso farvi però, una domanda di carattere personale? >>
<< Vi risponderò, per quanto mi è possibile, cavaliere d’oro di Scorpio >>.
<< Noi ci siamo già incontrati, prima d’ora?
Non so il perché, ma mi sembra di conoscervi molto bene ... >>
<< Non posso rispondervi, Milo di Scorpio
Vi dirò una cosa però: quando avrete recuperato totalmente la vostra memoria perduta, allora capirete i vostri sentimenti, nei miei confronti.
Ora mi devo congedare, poiché devo conferire con il sommo dio Apollo >>.
<< Capisco, somma Pizia.
Allora le auguro buon colloquio con il suo dio Apollo e a dopo >>.
<< Stavo per dimenticare una cosa molto importante.
Qui ci sono del cibo e dell’acqua, per ristorarti, dopo due giorni di digiuno.
Non fare complimenti e buon appetito >>, disse, indicandomi un vassoio, che prima non avevo visto, alla sinistra del letto.
<< Grazie mille e scusatemi il disturbo involontario, che vi do >>.
Lei mi sorrise in risposta e se ne andò.
Dopo essermi rifocillato e aver indossato nuovamente la mia armatura d’oro, mi alzai e feci al contrario la strada precedentemente percorsa, con il sommo maestro.
Uscii così nello spiazzo davanti al tempio di Apollo e, guardando la posizione del sole, potei constatare che non era più tardi delle nove di mattina.
Scorsi poi il sommo maestro seduto sotto un albero e lo raggiunsi.
Aveva uno sguardo molto triste e pensieroso, allo stesso tempo.
<< Avete qualche pensiero che vi affligge, sommo maestro? >>, dissi.
<< In verità, penso che sarebbe stato meglio non tornare qui, per me >>, mi rispose.
<< Vi riferite al fatto, di avere rivisto Isabella, dopo tutto questo tempo? >>
<< Sì e solo ora, mi rendo conto di quanto io sia stato stupido, in gioventù >>.
<< Da come parlate e da come vi siete comportato con l’anima di Isabella, si potrebbe dire che voi ne foste innamorato, ma non vi siate mai fatto avanti >>.
<< È stato proprio così, Milo.
Quando conobbi Isabella rimasi affascinato dal suo carattere gentile e solare.
Non osai però, cercare di instaurare un rapporto diverso dall’amicizia, con lei.
O meglio, io misi a tacere la voce del mio cuore...
Si vociferava in giro, infatti, che lei stesse con Cardia, il tuo predecessore.
Ricordo ancora la sua gioia, nell’annunciarmi il loro imminente matrimonio >>, disse il sommo maestro, sospirando pesantemente.
<< Dovete avere sofferto molto, per il vostro amore non ricambiato... >>      
<< È stato così e lo è tuttora, purtroppo.
Infatti, l’averla rivista ora, dopo 243 anni, mi ha fatto comprendere, che il mio cuore non l’ha mai dimenticata, in tutti questi anni.
Ricordo come fosse ieri il giorno del loro matrimonio...
Fuori ero allegro e felice, ma in verità, avevo la morte nel cuore.
Forse fu proprio quello il giorno, in cui capii i miei sentimenti, per lei, ma era troppo tardi.
Negli anni che seguirono e che videro le guerre sacre contro Artemide ed Ade, le fui accanto, come amico e compagno di battaglie.
Quando ebbe più bisogno di me però, ovvero quando Isabella sentì il cosmo di Cardia eclissarsi, per sempre, io non c’ero.
Mi trovavo, infatti, quasi morto sull’isola di Kanon, con Defteros di Gemini, dopo il mio terribile scontro contro Ade.
E questa cosa non me la sono mai perdonata, in tutti questi anni...
Dopo che raggiunsi i Cinque Picchi, per vegliare sul sigillo alle truppe del dio Ade, come mi era stato ordinato dalla dea Atena, non la vidi più.
L’ultima cosa che feci per lei, come ha detto Isabella due giorni fa, fu accompagnare la sua anima, nell’al di là, con il mio cosmo >>.
<< E scommetto che vi fa rabbia il fatto che, a causa del suo amore per Cardia, la sua anima non abbia ancora trovato la pace che meritava? >>
<< Un po’ sì, ma la scelta di Isabella è stata consapevole di ciò, a cui avrebbe portato.
Non posso nemmeno odiare Cardia, perché, a modo suo, le è sempre stato accanto e non l’ha mai abbandonata a se stessa >>.
<< Deve essere veramente terribile andare avanti con lo spettro del vostro amore...
Soprattutto, pensando al fatto che avete 261 anni >>.
<< Vero, ma non ne faccio una colpa alla dea Atena, per avermi donato una lunga vita.
E quando giungerà il mio tempo di andarmene, finalmente rivedrò lei e i miei vecchi compagni di battaglie >>.
<< Le mancano molto? >>
<< Sì, anche se molti di voi hanno lo stesso carattere dei vostri predecessori >>.
<< Quando ripartiamo, per il Santuario? >>, dissi, cercando di cambiare argomento.
<< Non appena la Pizia tornerà dal suo colloquio, con il dio Apollo >>.
Dopo queste sue parole, calò il silenzio, tra noi, che durò, fino all’arrivo della Pizia.
<< Lascio l’interpretazione della profezia di Cassandra alla vostra dea, poiché il dio Apollo mi ha vietato di rivelarvi il significato nascosto in essa >>, disse la Pizia, con tono grave.
<< D’accordo, somma Pizia.
Allora non la disturberemo più a lungo e torneremo al nostro Santuario, ad Atene >>, disse il sommo maestro, sorridendole, in risposta.
<< Grazie per tutto ciò che avete fatto, per noi e scusate il disturbo che vi ho involontariamente arrecato, somma Pizia >>, dissi, sorridendole anch’io.
<< Non mi avete arrecato nessun disturbo, cavaliere d’oro di Scorpio.
Vi auguro buon viaggio di ritorno al vostro Santuario di Atene e buona fortuna, per la guerra sacra contro la dea Artemide >>.
Dopo averla salutata con un inchino, io e il sommo maestro partimmo alla velocità della luce, per tornare, al più presto, al Santuario.
In pochi secondi così, ci ritrovammo davanti alla scalinata, che portava alla prima casa.
Passammo velocemente tutte e dodici le case, per informare la dea Atena della profezia.
I nostri compagni cavalieri ci lasciarono passare, infatti, senza trattenerci.
Giunti davanti al portone della tredicesima casa, bussammo e entrammo.
Vedemmo così la dea Atena seduta sul trono e accanto a lei il gran sacerdote, intento a parlare con una persona che non riconobbi immediatamente, poiché ci dava le spalle.
<< Venite pure avanti sommo maestro di Libra e Milo di Scorpio >>, disse la dea Atena.
Poco dopo che la dea Atena parlò, la figura si girò verso di noi, rivelando così due occhi viola, che avrei potuto riconoscere tra mille.
<< Come mai siete qui, sacerdotessa Clelia di Selene? >>, le chiesi, stupito di trovarla lì.
<< Non sono più la sacerdotessa di Selene, Milo di Scorpio.
Infatti, dopo che Yume si è consegnata alla dea Artemide, sono stata espulsa dal Santuario.
Ora tornerò nel mio paese d’origine, ma prima ritenevo doveroso informare la dea Atena e il suo gran sacerdote di una cosa molto importante >>, mi rispose.
<< Grazie per ciò che ci avete detto, Clelia.
Siete proprio sicura però, di non volere restare qui, sotto la nostra protezione?
Di certo mia sorella Artemide cercherà di farvela pagare in qualche modo >>, disse la dea Atena, con tono apprensivo e protettivo, allo stesso tempo.
<< Non dovete preoccuparvi per me, dea Atena.
La mia dea mi ha già fatto pagare il mio presunto tradimento, togliendomi l’unica figlia che avevo e, costringendola ad un destino, che ella non potrebbe mai volere.
Ora mi congedo e vi auguro buona fortuna, per la guerra sacra >>.
Salutata così la dea Atena e tutti noi, aprì la porta e se ne andò via.
<< Che cosa vi ha detto la Pizia, rispetto alla guerra che si prospetta? >>, disse la dea Atena.
<< La Pizia ha ritenuto necessario che entrassimo con lei nella grotta oracolare e lì abbiamo incontrato diverse anime, ma solo in tre si sono avvicinate a noi e hanno parlato.
La prima era l’antenata e reincarnazione dell’era mitologica di Yume, ovvero Cassandra;
la seconda era Bianca, cavaliere d’argento di Cassandra, nel 1500;
la terza invece era Isabella, cavaliere d’argento di Cassandra, nel 1700.
Dopo un breve scambio di battute, Cassandra ha fatto una profezia sulla fine della guerra che, a quanto pare, cela molti significati nascosti >>, dissi, rivolgendomi alla dea Atena.
<< Qual è il testo della profezia? >>, disse il gran sacerdote.
<< Solo quando la cerva e la civetta torneranno a ricordare ciò che furono al tempo della loro creazione, allora la guerra finirà, per sempre.
La battaglia finale chiederà il sacrificio più grande, alla guerriera più antica.
L’amore antico verrà salvato, ma difficilmente tornerà a splendere.
Ciò che era stato diviso tornerà unito, per sempre >>, gli rispose il sommo maestro.
<< I vostri timori erano fondati, dea Atena >>, disse il gran sacerdote, guardando la dea.
<< A cosa vi riferite, gran sacerdote? >>, disse il sommo maestro.
<< Avevo il presentimento che questa guerra avrebbe portato più sofferenze a Yume di Cassandra, che a chiunque altro dei due schieramenti.
Infatti, penso che il sacrificio di cui parla la profezia sia proprio la sua vita, pensando ai lunghi passati di guerre, tra noi e la dea Artemide.
La prima frase invece sembra voler dire che solo quando lei rinsavirà del tutto e tornerà ad essere una divinità benigna, la guerra finirà, per sempre >>, disse la dea Atena.
Io ero rimasto senza parole, per ciò che aveva detto la dea Atena.
Infatti, avevo sperato, anzi pregato, che non fosse lei la guerriera di cui parlava la profezia, ma purtroppo era così e non lo si poteva cambiare in alcun modo...
<< Il problema però è che ora si trova prigioniera a Delo e non sappiamo come stia e che cosa le sia successo in questi giorni, che si trovava lì >>, disse il sommo maestro.
<< La madre di Yume ed ex sacerdotessa di mia sorella, dice che dovrebbe essere ancora viva, anche se rinchiusa nelle prigioni sotterranee del Santuario.
Infatti, mia sorella vorrebbe usarla in qualche modo, ma non sappiamo di più.
E per vedere se le potesse essere utile, è anche probabile che Yume sia sottoposta a torture soprattutto di tipo mentale, dalla guerriera Aurora di Pentesilea, almeno così ci ha detto l’ex sacerdotessa Clelia, poco fa >>, rispose la dea Atena.
<< La Pizia mi ha detto che le difese mentali di Yume si sono molto rafforzate, grazie agli allenamenti fatti con lei, durante questi ultimi due anni >>, dissi io.
<< Io che sono stato il suo primo maestro, non dubito assolutamente dei suoi poteri.
Il problema però sarebbe, se a tentare di piegare la mente di Yume, fosse la dea Artemide e non una sua guerriera >>, disse il gran sacerdote, con tono molto preoccupato.
<< Io confido in Yume e so che resisterà fino a quando avrà anche una piccola briciola di energia e di cosmo, nel suo corpo >>, dissi io.
<< Nessuno lo mette in dubbio, cavaliere d’oro di Scorpio.
È solo che temo per lei, poiché conosco bene i poteri di mia sorella >>, disse la dea Atena.
<< Ora potete fare ritorno alle vostre case, cavalieri d’oro di Libra e Scorpio.
Come già annunciatovi nel Chrysos Synagein di tre giorni fa, non potrete muovervi dalle vostre rispettive case e dovrete sempre stare all’erta >>, disse il gran sacerdote.
Dopo esserci inchinati davanti alla dea Atena e al gran sacerdote, uscimmo.

Nota dell'autrice: eccomi qui finalmente con il nuovo capitolo della mia storia.
Spero vi piaccia e vi avverto che probabilmente passerà un po' prima del prossimo aggiornamento.
La poesia che è all'inizio è mia e l'ho scritta apposta per questo capitolo.
So di essere una frana come poetessa, perciò siate clementi.
Grazie come sempre ai miei nuovi e vecchi lettori, per il sostegno datomi.
E grazie infinitamente a 2307, che ha sempre il tempo, per recensire.
Ciao e alla prossima con il nuovo capitolo,
Lilith.
  
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