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Autore: Ferula_91    28/02/2008    9 recensioni
Saaaaalve!!! Eccomi pronta con una nuova ficcy...Un'idea che mi è arrivata improvvisa l'altra mattina...Naturalmente i personaggi principali saranno Sakura e Sasuke, ma qui li vedrete un po’ diversi… Non la solita Sakura che sbava dietro al bel moro tenebroso, ma una Sakura e un Sasuke… MIGLIORI AMICI!!!!!Se vi ho almeno un po' incuriositi, non mi resta che dirvi leggete la storia e magari commentate, che non fa mai male a nessuno! Baci8 da Ferula_91
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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I corridoi, dopo il suono della campanella, erano piombati in un silenzio quasi spettrale. In sottofondo però, se si prestava un po' di attenzione, si sentivano le voci dei professori che avevano già cominciato a spiegare la lezione del giorno…

Quel silenzio però venne rotto dall’arrivo di un ragazzo che correva a perdifiato: una testa bionda ed un paio bellissimi occhi azzurro cielo... In poche parole: Uzumaki Naruto, 17 anni, catalogato come il buffone della situazione e ritardatario cronico…

Aveva perso i genitori quando era molto piccolo in un’incidente stradale in cui lui era risultato essere l‘unico sopravvissuto, ed era andato da vivere dal padrino Jiraya Shuma.

Ragazzo che, nonostante la disgrazia familiare, era cresciuto allegro e gioioso, amante della vita e fondamentalmente buono come il pane… Una di quelle persone però che cercano di mostrare sempre il lato ottimista e determinato, tenendo nascosto per sé e per i momenti di solitudine, quello triste e fragile. La sua particolarità comunque, sul volto segnato da tre cicatrici su ogni guancia -testimoni di quel tragico evento- era la presenza perenne di un sorriso puro e sincero.

Forse non esattamente "perenne", poiché in quel momento sul suo viso c’era tutto fuorchè un sorriso…

“ Nonna Tsunade mi ammazza! Me lo sento!” pensò fermandosi con un’inchiodata davanti alla porta della propria classe che aprì il minimo indispensabile per passare. Entrò con una lentezza quasi disumana, sgattaiolando poi dentro e con passi felpati si diresse al proprio banco in fondo all’aula… Si sedette sulla sedia facendo un sospiro di sollievo: la prof. non si era accorta di nulla…

- Buongiorno Naruto! Vedo che anche stamattina abbiamo 20 minuti di ritardo eh?! -la prof “appoggiò” con un sonoro tonfo il registro sulla cattedra fulminandolo con lo sguardo- Qual’è la scusa di oggi?

- Il chioschio di ramen non apre prima delle 8.00! -si giustificò.

Una risata generale si alzò da parte degli altri compagni.

Tsunade battè il pugno sul tavolo piegandosi in avanti, facendo tintinnare i due codini biondi e mostrando la profonda scollatura della giacca rossa.

- UZUMAKI NARUTO!

- Si signora sergente! -si alzò in piedi mettendosi in posa militare.

- FUORI! FUORI!! FUORIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (In onore al nostro prof Ermini! GRANDE PROF, a parte quando mi interroga XD! NdA)-le urla riecheggiarono per la classe assordando i presenti.

- Ma Nonna Tsunade io…

- FUORIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Il biondo si alzò avviandosi verso l’uscita con fare sconsolato e lento. Si richiuse la porta alle spalle sospirando e appoggiandosi al muro mentre alcuni ragazzi in gruppo si avviavano verso la palestra, capeggiati da un professore alquanto strano: tuta verde aderente, scaldamuscoli arancioni, capelli appiccicati al viso neri come le folte sopracciglia e un pollice alzato in alto.

- Ehi Testa Quadra! Ti hanno buttato di nuovo fuori eh? -una voce alla sua sinistra gli fece alzare lo sguardo aggrottando le sopracciglia.

- Prendi poco per i fondelli Sasuke!

Altre due figure, una dai lunghi capelli rosa e l’altra corvini, si avvicinarono ai ragazzi.

- Ciao Naruto! -lo salutò Sakura.

Il biondo spostò lo sguardo verso di lei sorridendo e alzandosi.

- Ciao Sakura! -vedendola si accorse solo allora che accanto a lei ci fosse un’altra ragazza con il volto rosso - Ciao Hinata!

La corvina sobbalzò aumentando il rossore già esteso sul volto.

- C-ciao N-Naruto… -salutò con immane sforzo, abbozzando un sorriso.

- Andate in palestra con il prof Gai vero?

Gli altri annuirono. Sakura si volse verso Hinata che restava in silenzio continuando a fissare il terreno...

- Sarà meglio andare… Naruto ci vediamo all’intervallo! -disse prendendo Sasuke e portandolo via con sé, lasciando Hinata in compagnia del biondino.

- Ehi Sakura che vuoi fare? -le bisbigliò all’orecchio.

- Voglio fare un favore a Hinata…

Intanto davanti alla classe di Naruto il silenzio regnava sovrano. Naruto si era messo di nuovo a sedere e Hinata gli stava davanti fissando i piedi e torturandosi le candide mani… Era visibilmente imbarazzata, succedeva così ogni volta d’altronde… Appena lui superava la soglia dei 5 metri di distanza, lei entrava nel panico totale! Aveva una cotta per lui da… da quanto ormai? Molto probabilmente dal primo giorno di medie. Si ricordava ancora perfettamente, nei minimi particolari, come si erano conosciuti…

 

Una silenziosa ragazzina camminava per la strada, lo sguardo fisso sul marciapiede, i capelli corvini corti a eccezione di due ciuffi che le ricadevano sulle spalle. Era sola, lo era sempre stata e oramai si era abituata a ciò… Era il primo giorno di medie, un giorno in cui i genitori solitamente accompagnano i propri figli a scuola incoraggiandoli e calmandoli per eventuali pianti… Lei no, camminava per le vie di Tokyo da sola, in completa solitudine e le andava bene... Abitudine...
Finalmente arrivò a scuola e da subito le urla miste a pianti dei bambini che non volevano staccarsi dalle gonne delle madri la fecero per un attimo stordire, alzando così gli occhi, i suoi grandi occhi bianchi... Si avviò verso l'interno silenziosa come sempre, quando, nel corridoio stranamente deserto, si fermò. Un gruppo di 5 ragazze più grandi le si era parato davanti bloccandole il passaggio.

- Guardate un po' chi abbiamo qui: una matricola! -disse una di loro alle altre che risero.

- So già che ci divertiremo molto con lei... -sghignazzò un'altra.

Hinata aveva ancora lo sguardo fisso sui suoi piedi, gli occhi chiusi e le mani che stringevano la cartella. Una di loro, vedendo nessuna reazione da parte sua, le mise una mano sulla spalla scuotendola.

- Ehi mocciosetta! Quando parlo voglio essere guardata negli occhi chiaro? -la presa si fece più stretta ma Hinata non si mosse, impietrita dalla paura.

- EHI VOI! -una voce alle loro spalle, fece voltare le cinque- Lasciatela stare!

- E chi sei tu, il suo fidanzatino? -chiese una, squadrando il ragazzino con quei lucenti capelli biondi.

- No, ma se non la lasciate stare giuro che ve la faccio pagare... -disse con aria minacciosa.

Una di loro si avvicinò spintonandolo e facendolo cadere a terra - Se solo un poppante! Tornatene da mamma e papà!

Parole dure da sopportare per lui... Le altre si avvicinarono sogghignando. Fortunatamente un genitore che passava di lì, vedendo la scena intervenì facendo scappare le teppiste.

Il biondo si avvicinò a Hinata che ancora aveva la testa abbassata...

- Ehi tutto bene? -domandò preoccupato accorgendosi che alcune lacrime cadevano dal suo volto. Prese dalla tasca del giubbotto un fazzoletto glielo porse sorridendo.

- Piacere Naruto Uzumaki!

La corvina alzò lo sguardo sorpresa dal gesto e dalla sua spontaneità verso un'estranea, fissando prima lui e poi il fazzoletto, che prese con mano tremante portandolo agli occhi e asciugandoli.

- H-Hinata Hyu-Hyuga...

Naruto sorrise - Adesso devo andare... Jiraya sicuramete starà dando noia a qualche professoressa! Ciao Hinata!

 

- Hinata? Stai bene? -domandò Naruto risvegliandola dai suoi pensieri...

Arrossì imbarazzata mugugnando un "si"...

- Uffa devo stare qui per un'ora! Quella vecchiaccia è veramente insopportabile!! -sbuffò incrociando le braccia e le gambe- Ma tu non hai ginnastica?

Hinata spalancò gli occhi - E' vero! So-sono in r-ritardo!!! N-naruto devo an-andare... C-ciao!

L'altro la salutò con la mano vedendola sparire dietro l'angolo, ricominciando poi a borbottare contro la prof...

Arrivò davanti alla palestra col fiatone per la corsa e subito si mise una mano in tasca, estraendo un fazzoletto, un po' sciupato dal tempo, con incise in un angolo due lettere: N.U.

Sorrise sfiorandole e rimettendolo poi al sicuro dentro il giubbotto.

  
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