Libri > Il fantasma dell'Opera
Segui la storia  |       
Autore: chobit13    24/08/2013    0 recensioni
Il Fantasma dell'Opera muore, Christine e Raoul spariscono nel nulla...nessuno ha mai saputo che fine hanno fatto. E se avessero avuto una famiglia le cui generazioni sono arrivate fino ai giorni nostri? Eva è l'ultima discendente di Christine Daaè e sono tutt'altro che uguali. L'anima di Erik si è reincarnata in altri corpi fino ad oggi e il destino l'ha condotto da Eva. Spero di stroncare le solite storie in cui Christine ritorna con Erik, storie lette e stra-lette che le ragazze si ostinano a scrivere.
Genere: Dark, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Io sono Eva, e sono l’ultima discendente di Christine Daaè.
La mia famiglia ha una alta percentuale di donne che hanno avuto figlie femmine, che hanno avuto figlie femmine e che a loro volta hanno avuto figlie femmine fino ad arrivare a me. Non sappiamo con certezza quando è iniziato, sappiamo solo che nella mia famiglia ci sono solo donne bellissime, ottime soprano e per la maggior parte sposate con uomini a dir poco stupendi di aspetto ma di poca sostanza… questa è anche la descrizione dei miei genitori.
Mia madre Mary è l’esatta copia di Christine, canta al teatro di Broadway, molto bella e brava, ma come madre è spesso assente; mio padre Robin potrebbe essere un discendente di Raoul, date le sue nobili origini, più invecchia e più diventa fascinoso e stronzo, fa l’avvocato (sinonimo di uomo pieno di soldi!!), per lui è come se non esistessi, non si preoccupa affatto di me, né se sto bene né se sto male, per lui sono solo un “Fantasma”.
Fin da piccola mi sono sempre chiesta il motivo dell’indifferenza di Robin per me, mi chiedevo che cosa avessi fatto di male per non avere le sue attenzioni e mi chiedevo quale fosse il modo per rimediare. Lo chiesi tante volte a Mary ma lei ogni volta mi rispondeva che ero ancora piccola per saperlo e che presto mi avrebbe detto la verità.
La notte del mio decimo compleanno Mary si presentò nella mia stanza con un regalo in più, l’aveva preso a insaputa di Robin, quando scartai il regalo scoprii un libro intitolato “Il Fantasma dell’Opera”… Mary si mise nel letto con me e mi disse che Robin non era mio padre, il mio vero padre si chiamava Erik ed era un musicista di grande talento. Mi disse che era il suo insegnante di canto, che si era presa una cotta per lui, che lui era follemente innamorato di lei e che avevano avuto una notte di passione seguita dal mio concepimento e da tanti sensi di colpa di Mary perché lei stava con Robin. Mary non se la sentiva di restare con Erik, non sentiva di amarlo sul serio, ebbe comunque la forza di dirgli che era incinta ma che il bambino l’avrebbe cresciuto lei, sapeva quanto Erik desiderasse avere un figlio da lei, sapeva quanto desiderasse avere una famiglia, ma dopo aver sentito le parole di Mary non volle più saperne niente di lei, né del bambino.
Poi toccò a Robin non parlare più a Mary per diverse settimane, ma lui era troppo ingenuo e innamorato di lei, così decise di aiutarla e di sposarla, la condizione era che non si doveva far parola di Erik, e, infine, nacqui io.
Rimasi parecchio spiazzata da questo racconto (credo che mi dispiacesse di più di Erik che non di Robin…), chiesi che cosa centrasse il libro che mi aveva regalato con quella storia, Mary mi rispose che quel libro era simile alla storia che mi aveva raccontato, che mi avrebbe aiutato a conoscere le mie origini e che mi avrebbe fatto capire molte cose; mi diede un forte abbraccio, poi un bacio della buonanotte e lasciò la mia stanza.
Divorai quel libro in pochi giorni, ma non mi bastò, feci ricerche su ricerche e scoprii molte cose; quella storia mi condizionò molto, ormai ogni cosa nella mia vita girava intorno al “Fantasma dell’Opera” e il mio più grande desiderio era di incontrarlo.
Mary aveva sbagliato ogni cosa, era stata ingiusta ed egoista, fu tutta colpa sua, per colpa sua Erik si era allontanato, l’unica persona che poteva amarla davvero e che sarebbe stato un padre migliore di Robin.
Si può ben immaginare che con una madre quasi mai presente e un patrigno del tutto assente non potei fare altro che sognare il giorno in cui avrei raggiunto l’età per andarmene via di casa, conservando un piccolo desiderio: trovare Erik, il mio vero padre.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il fantasma dell'Opera / Vai alla pagina dell'autore: chobit13