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Autore: AsanoLight    24/08/2013    1 recensioni
Una raccolta di Drabbles e Short-Fic, alcune basate sulla pairing HiratoxAkari.
Vari inserti con Tokitatsu, Gareki e Yogi.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Akari, Altri, Hirato, Tokitatsu, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '♣ Karneval Parade'
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«Gareki! Gareki!», Nai gli saltellò allegramente intorno, come un cane quando fa le feste al padrone e gli tirò un lembo della sudicia giacca, sporca di terra e fango.
«Cosa c’è?», chiese questo in un piglio seccato portandosi una bottiglietta d’acqua alle labbra, secche e disidratate e passandosi una mano sulla sudata fronte.
 
«Perché due persone si baciano?»
 
«C-Che razza di domanda è?!», si strozzò quasi con l’acqua mentre il viso gli diventava di color amaranto. Si asciugò il sudore sulla fronte con il dorso della mano ed espirò profondamente.
 
Nai era un animale.
Di conseguenza quel genere di curiosità poteva anche essere considerata lecita.
Lo era, no?
 
Si guardò attorno, controllando che nessuna pecora o, ancor peggio, impiastro della Seconda Nave fosse in giro, e prese da parte il niji, posandogli un braccio sulla spalla e parlandogli di sottecchi: «Genericamente, due persone si baciano quando si amano».
«Quindi quando Tsukumo-chan mi bacia sulla guancia prima di andare a dormire è perché mi ama?», chiese il ragazzino ingenuamente.
Gareki scosse la testa affranto. Sarebbe stata più difficile del previsto.
«N-No! Cioè, non esattamente», si corresse allora arrossendo, l’argomento lo metteva leggermente a disagio, «Se qualcuno ti bacia sulla fronte o sulle guance, allora ti vuole bene. Volere bene però non significa ‘amare’. Amare è un qualcosa di più complicato, anche se non credo tu possa capirlo. Come dire... Si ama quando ci si bacia sulle labbra».
 
Nai sgranò allora gli occhi in una rivelazione.
 
«Ah, ho capito!», esclamò, «Allora Hirato ed Akari si amano?»
«C-Cosa te lo farebbe pensare, scusa», bofonchiò livido in volto Gareki, rabbrividendo alla sola idea del comandante e del dottore intenti in tenere effusioni.
«Una volta si sono baciati! Io ero ancora a letto alla Torre di Ricerca, non stavo bene, ma ho so sentito il rumore delle labbra quando ci si bacia!».
 
Il moro divenne pallido in volto.
Doveva scherzare.
Ma se fosse stato veramente uno scherzo allora era davvero di pessimo gusto.
Se così fosse stato, quei segni sul collo del dottore avrebbero indubbiamente avuto una spiegazione logica riconducibile ad Hirato.
 
Scosse la testa e si passò una mano tra i capelli turbato.
 
«Però, se lo dice Gareki dev’essere vero!», riprese Nai, febbricitante, riportandolo alla realtà, «D’altronde anche Gareki ama!».
«D-Di che diavolo stai-»
«Perché tutte le sere bacia Yogi sulle labbra prima di dargli la buonanotte!».
 
Arrossì fino alle orecchie.
Sordo. Desiderò essere sordo.
O fingere semplicemente di non aver sentito nulla.
Inutile.
Nai sapeva.
Dannato animale.
Non aveva la più pallida idea di come fosse venuto a sapere di quella faccenda del bacio ma percepiva dentro di sé un crescente desiderio di conciarlo per le feste. O lui o chiunque gli avesse raccontato di quell’imbarazzante pratica a cui accondiscendeva pur di mettere a tacere il biondo ragazzo.
 
Bastarono tuttavia una sua occhiata assassina ed un pugno stretto e serrato per intimidire il niji e farlo scappare a gambe levate.
 
Da quel giorno Nai non osò domandare altro a Gareki.
Sembra avesse addirittura chiesto il trasferimento nella Prima Nave, accettando anche, nel più estremo dei casi, di dormire in compagnia di Jiki-kun.
 
Ma Hirato non accondiscese mai a quel suo desiderio.
   
 
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