7.
SOLTANTO MOMENTI DI DEBOLEZZA
Erano di nuovo in quel sotterraneo spoglio.
Solo che, in quel momento, c'erano solo due persone intente a girare intorno ad un calderone fumante.
Sua madre era stanca, stanchissima, ma cercava di stare attenta comunque. Continuava a ricontrollare il libro, impaziente.
Malfoy, d'altro canto, sembrava assolutamente rilassato, ogni tanto, lanciava un'occhiata di sbieco a Hermione.
La porta era chiusa e questo rendeva l'angusta stanza ancora più opprimente.
<< Potresti anche fare qualcosa, Malfoy >> sibilò Hermione.
<< A che serve se tu fai il lavoro per entrambi? >>.
Lei gli lanciò uno sguardo gelido.
<< A che serve questa pozione, comunque? >> chiese Malfoy, con menefreghismo totale.
Hermione l'osservò per qualche secondo, poi parve non riuscire a trattenersi.
<< Questa pozione può essere somministrata a persone o animali, in entrambi i casi, gli organismi si .. >>.
Malfoy iniziò a ridere e questo, più di tutto parve turbare sua madre che si fermò subito.
<< Sei una pesante so-tutto-io, Granger >> disse.
Sua madre parve aver perso le parole. Rose sperò con tutto il cuore che gli rispondesse a tono.
<< E tu sei un pesante stronzetto, eh Malfoy >> sibilò in risposta.
Rose eruppe in una risatina, finalmente sua madre aveva risposto a quel ragazzo arrogante.
Ne era felicissima.
Malfoy pareva pensarla allo stesso modo.
Sul suo viso pallido apparve un sorriso.
<< Io sarei uno stronzetto, Granger? >> chiese avvicinandosi.
Rose non poté biasimare sua madre quando arretrò di qualche passo.
<< Esattamente, Malfoy >> però gli rispose lei, decisa a tenergli testa.
Lui ridacchiò, avvicinandosi sempre di più.
Ormai la pozione era stata dimenticata.
A Rose, il cuore batteva fortissimo in petto.
<< Granger, dovresti fare più attenzione a quello che dici, potresti...pentirtene >> sussurrò lui lentamente, come pesando le parole.
<< L'unica cosa di cui potrei pentirmi è di non averti spaccato il naso, Malfoy >> ribatté lei.
Lui non abbandonava ancora quel sorrisetto irritante.
Prima che sua madre potesse far altro che arretrare, fu spalle al muro.
Davanti a lei Malfoy la sovrastava, era molto più alto di lei.
<< Sai, Granger, una sudicia Mezzosangue come te, dovrebbe avere più rispetto >> sussurrò Malfoy, il volto ad un centimetro da quello di Hermione.
Lei fece un sospiro rumoroso e poi sputò dritto in faccia a Malfoy come risposta.
Lui chiuse gli occhi per un secondo, come se cercasse di calmarsi.
Con una mano si pulì lo spunto.
Poi successe tutto in un attimo.
Malfoy prese il volto della madre di Rose tra le mani.
Lei fece un lieve strillo che lui subito zittì con le sue labbra.
<< No! >> urlò Rose in preda alla rabbia.
Ma Malfoy teneva stretta la nuca di Hermione, così stretta da farle quasi male.
La baciava con foga, con rabbia.
Le mangiava, letteralmente, la bocca.
Rose notò con un morso allo stomaco, che sua madre stava ricambiando il bacio.
Era giovane, si ritrovò a pensare, lui l'avrebbe picchiata se lei non avesse acconsentito.
Tuttavia le tornarono in mente molte scene.
Sua madre che arrossiva alla vista di Malfoy, sua madre che si lasciava cingere la vita, sua madre che rimaneva impassibile se lui la chiamava Mezzosangue....
Vide le mani di Malfoy scoprire il corpo di sua madre.
Si insinuarono sotto la divisa, lentamente verso l'alto.
Rose non voleva vedere, ma non riusciva a girarsi.
La mano di Malfoy si posò sul seno di Hermione e strinse. Quest'ultima emise un gemito, le labbra ancora incollate a quelle di Draco.
Poi Malfoy la lasciò andare.
Di colpo, così, senza una spiegazione.
Uscì in fretta dal sotterraneo, sbattendo la porta.
Rose notò una traccia di rimorso sul suo viso, prima che scomparisse oltre la porta.
Hermione era rimasta immobile, dove lui l'aveva lasciata. Lo sguardo perso.
Poi molto lentamente, si ricompose.
Risistemò la divisa, i capelli e scosse la testa.
Raccolse il libro da terra ed iniziò a fare la pozione da sola.
Ogni tanto arrossiva, ma poi scuoteva la testa e ritornava al lavoro.
Poi la scena cambiò...