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Autore: zaynsnote    24/08/2013    13 recensioni
“Dovresti prendere qualcosa di più sostanzioso.” Disse ferma una voce maschile dietro di me. Non la riconobbi e mi voltai verso il ragazzo che aveva parlato.
“Prendo ciò che mi pare.” Dissi mostrando un sorriso sfacciatamente malizioso che lui ricambiò al più presto.
“Mmh… sei nuovo?” Chiesi addentando la mela in modo sensuale.
“Sì, è il primo giorno e già mi sono scocciato di questa prigione.” Ridacchiai e il suono della mia risata poteva essere facilmente ricordato come quello di un’oca. Era ciò che faceva impazzire i ragazzi. Una piccola risatina anche finta, per fargli capire che la loro battuta ti era ‘piaciuta’.
Presi a disegnare rette verticali immaginarie sulla sua spalla destra con il mio indice.
“Che ne dici se ti faccio fare un giro come guida in questa prigione?” Mi morsi il labbro inferiore cercando di persuaderlo.
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi osservavo allo specchio pensierosa, sistemando qualche ciocca riccia di capelli, sciolti sulle mie spalle, e notando che il mio vestito era piuttosto normale; né troppo corto, né troppo scollato.
Ero così diversa, sembravo una ragazza per bene.
Da quando mia madre aveva lasciato l’appartamento - solo il giorno prima - tutti quei muri che mi ero costruita intorno erano crollati; non aveva più senso andare alle feste vestita provocante non dovendo accalappiare nessun ragazzo, potevo benissimo dormire a casa da sola, anche se la cosa mi preoccupava un po’.
Però temevo il giudizio altrui, cosa avrebbero pensato se avessero notato la mia trasformazione?, e ciò non era affatto difficile, si poteva benissimo vedere non solo da cosa indossavo, ma anche dal trucco più leggero. Stranamente, mi sentivo come fossi nuda, al contrario, e la cosa che più mi preoccupava era che non avrei mai potuto spiegare il motivo del mio cambiamento improvviso.
 
~
Ero per strada stringendo la mia piccola borsa tra le mani e il cappottino alle mia spalle.
Quella sera faceva davvero freddo e mi pentii di non aver ancora provveduto a comprare un’auto, dato che dovevo passare a prendere prima Safaa, poi Hell ed avevo ai piedi un paio di tacchi eccessivamente alti… Dovevo pur tenere qualcosa di mio, no?
Al più presto mi sarei dovuta dare da fare per trovare un lavoro che mi permettesse di pagare le spese della casa, della scuola e che mi desse la possibilità di essere più autonoma sul piano economico.
Bussai al campanello di casa Malik e aspettai con ansia che uscisse la mia amica, in modo da arrivare prima alla festa di Danielle, ma quando la porta si aprì rimasi perplessa.
Zayn mi guardò senza dire una parola.
Indossava dei jeans scuri e una camicia bianca, con i primi due bottoni lasciati aperti che lasciavano intravedere la sua pelle mulatta, ai piedi un paio di scarpe sportive.
«Ciao, verrai anche tu alla festa di Danielle?»
Possibile che quel ragazzo in circa una settimana avesse già conosciuto tutta la scuola?
Non avevo pensato all’idea che anche lui potesse essere stato invitato, per questo motivo mi sorprese vederlo lì, tutto bell’impacchettato davanti a me, così annuii solamente ricambiando il sorriso che mi aveva precedentemente regalato.
Era molto più bello dei mille ragazzi che avevo conosciuto e che avevo portato a letto, lui era davvero perfetto, peccato per il suo carattere ed il suo passato complicato come il mio.
Avrei voluto sapere qualcosa in più sul suo conto, ma mi chiedevo come dato che a malapena riuscivo a salutarlo a causa della poca confidenza.
Mi fece entrare e corse al piano superiore a chiamare sua sorella, lasciandomi seduta sul divano che aspettavo impaziente e, solo allora, mi accorsi di non aver mai visto i genitori di Safaa e Zayn, anche se ero stata in quella casa solamente due volte fino ad allora, ma sembrava strano non averne mai sentito parlare, fossero morti?
Mi riscossi dai pensieri quando i due scesero in salotto, mi alzai dal divano e con loro uscii di casa, pensando che Zayn potesse avere un’auto e potesse accompagnarci.
Solo allora presi a guardare il vestito che indossava Safaa, un tubino senza spalline colore verde bottiglia e un coprispalle nero che si abbinava alle scarpe alte dello stesso colore: era uno schianto.
Percorremmo il breve vialetto che portava al cancello, lo sorpassammo e Zayn lo chiuse, poi ci dirigemmo verso la strada che portava da Hell, Safaa aveva sicuramente messo a conoscenza suo fratello dei nostri piani.
Una cosa solo non quadrava, l’auto? A quanto pareva ce la saremo fatta a piedi.
«Ecco, siamo arrivati!» Esordì Safaa, allegra come al solito, anche se quella mattina mi aveva confessato che la ragazza non le andava parecchio a genio a causa del modo in cui mi aveva trattato qualche tempo prima fuori la biblioteca.
«Non mi avevate detto che la vostra amica era così bella!» Esclamò Zayn guardando Hellen venirci incontro con il suo bellissimo fisico messo in risalto dal vestito blu che indossava e che le faceva fare proprio un bel figurone.
«Non mi avevate detto che ci sarebbe stato un ragazzo con noi.» Disse la mora ripetendo l’inizio della frase di Zayn, quasi infastidita dalla sua presenza.
«È mio fratello» Sbottò Safaa e, prima che iniziassero a litigare, le presi entrambe sottobraccio, quasi dimenticandomi della presenza di Zayn.
Fu proprio quest’ultimo a rompere il silenzio che si era creato in quei pochi minuti, dicendo che prima di andare alla festa, doveva passare per un distributore di sigarette e comprarne un pacchetto.
«Taylor può accompagnarti» Sorrise felice Safaa per la sua affermazione e spingendomi verso suo fratello.
«È grande e vaccinato, non ha bisogno che io lo accompagni» Le lanciai un’occhiataccia degna da Gordon Ramsey che spaventò la ragazza, ma non il fratello, il quale mi afferrò la mano facendomi avvampare e mi trascinò con sé in un vicolo alla nostra destra, piuttosto buio ed isolato. Con la mano libera strinsi il cappotto a me, mentre l’altra si incastrò ancora meglio a quella di Zayn, senza che io lo volessi e non volevo neanche che se ne accorgesse lui, il quale si voltò verso di me e mi guardò con un ghigno che mi fece allentare la presa.
Non capivo quel ragazzo, certe volte era dolce, certe cercava di comportarsi da psicologo e altre –come quella- si prendeva gioco di te. Mi chiedevo ancora perché al suo primo giorno di scuola mi aveva rifiutato, insomma, non mi aspettavo che mi cadessero tutti ai miei piedi, ma il suo cambiamento da ragazzo che vuole fare conoscenza a ragazzo che vuole allontanarti, mi aveva parecchio confusa.
Arrivammo alla fine di quella stradina inquietante e trovammo un ragazzo moro dagli occhi chiari che ci guardava curioso.
«Ehy Malik, è la tua nuova amichetta?» Quella domanda irritante m’indispettì molto, ma preferii rimanere zitta perché lo sguardo cristallino, ma allo stesso tempo tenebroso del ragazzo, mi faceva paura.
«Lascia stare la mia ragazza e muoviti a sganciare la roba?»
Roba? Zayn stava ritirando della droga ed io ero presente, testimone di un atto illegale, colpevole per non essere intervenuta per chiamare la pol… Momento, come mi aveva chiamata?
«Scusa, non credevo fosse la tua ragazza.» Quella specie di spacciatore sembrò intimidito dalla figura di Zayn e dall’occhiataccia che gli aveva lanciato.
Mi voltai di scatto verso Zayn e lo guardai come se volessi che, anche telepaticamente, mi dicesse cosa diavolo c’entrava e perché aveva detto a quel pazzo che ero la sua ragazza.
Ovviamente non mi dispiaceva il pensiero di essere la sua ragazza, era pur sempre un bel moro con i muscoli apposto e la pelle ambrata, ma quella sua affermazione mi parve strana, anche il modo in cui aveva ammutolito l’altro ragazzo che intanto si era calato sotto al tavolino di legno che teneva accanto a lui per prendere quella famosa ‘roba’ e Zayn se n’era approfittato del suo momento di distrazione per farmi segno di stare zitta.
Seguii il suo consiglio e abbassai il volto, fino a quando non mi sentii trascinare di nuovo verso la fine del vicoletto, sempre in silenzio, come se non meritassi spiegazioni.
«Chi era quel tipo?» Chiesi preoccupata con un tono di voce molto basso, quasi insicura di fargli davvero quella domanda.
«Un amico». Ah, così si trattavano gli amici? Quel ragazzo temeva Zayn, anche se all’inizio l’aveva salutato in modo amichevole.
Decisi di stare zitta, il suo silenzio mi fece capire che non voleva parlarne ancora, così non gli chiesi neanche il motivo per cui gli aveva detto che ero la sua ragazza.
Le nostre mani non erano più intrecciate, ma la mia aspettava ancora il contatto della sua che arrivò dopo poco, quasi come se mi avesse letto nel pensiero.
«Stai bene, oggi» Osservò lanciandomi una veloce occhiata.
«G-grazie, anche tu». Sì, mi ero sentita abbastanza stupida, ma infondo, non avevo mai ricevuto un complimento del genere.
Da allora, il tragitto per arrivare alla festa fu molto silenzioso, ma piacevole nonostante le mille domande che mi frullavano per la mente, il suo tocco era un calmante naturale.
 
~
«Ciao Taylor, Zayn» Ci salutò gentile Danielle quando ci venne ad aprire alla porta, fasciata dal suo vestito grigio con i ricci scuri che le ricadevano sulle spalle scoperte certamente di un colorito più scuro del mio, pallido come se fossi una vampira.
Il suo guardo mi fece intendere che aveva frainteso la situazione, ma come darle torto, Zayn aveva ancora la sua mano intrecciata alla mia, come se fossimo amici di vecchia data, ma in realtà non avevo idea di chi fosse veramente.
Ci mischiammo nella folla alla ricerca di Safaa ed Hellen e le trovammo entrambe sedute su un divanetto, tentando di trovare qualcosa di non alcolico da bere, andavano d’accordo almeno sulle bevande.
Le avvisammo del nostro arrivo e non feci neanche in tempo a salutarle che Zayn mi trascinò in una parte della stanza più appartata, ma dove si sentiva lo stesso la musica ad alto volume che riempiva l’aria con forza.
«Cosa vuoi fare?» Chiesi, sorpresa dai suoi comportamenti strani.
«Ballare». Rispose tranquillo sorridendomi, ma gli feci notare che eravamo immobili uno di fronte all’altro, così iniziò a muoversi scordinatamente, giusto per zittirmi.
Ridacchiai per l’assurda situazione in cui ci trovavamo, i ragazzi che passavano per di lì ci guardavano come se fossimo alieni, altri ammiccavano, mentre alcune compagne di Danielle sorrise maliziose a Zayn. Fu a quel punto che sentii il bisogno di stringerlo a me, le altre mi davano fastidio, non perché ero gelosa, ma perché in quel momento ero io con Zayn e loro lo distraevano. Sarebbe potuta sembrare una spiegazione senza senso, ma era ciò che pensavo.
Egli assecondò i miei piani e si strinse ancora di più fino a che le nostri fronti non si unirono permettendomi di osservare i suoi occhi scuri, illuminati solo dalla fioca luce che proveniva dalla lampada al centro del salone. Alzai lo sguardo sui suoi capelli ed ebbi la sensazione che fossero tremendamente morbidi e così, senza volerlo, passai una mano sulla sua nuca fino a sfiorarli leggermente facendogli chiudere gli occhi. Avevo trovato il suo punto debole.
«Da domani, saremo amici». Affermò dopo un po’ aprendo gli occhi per rivolgermi la parola.
Annui ancora persa nel suo profumo ed abbassai la mano sulla sua schiena, come se non volessi farlo andare via.
«Quindi per questa sera, non lo siamo ancora».
Annuii ancora, senza capire cosa intendesse fino a quando non appoggiò le sue labbra sulle mie dando inizio ad un semplice bacio, che divento qualcosa di meno semplice quando la mia mano passò di nuovo tra i suoi capelli e le sue braccia mi strinsero a sé come se io fossi l’unica cosa di cui avesse bisogno in quel momento.
Non mi aveva mai baciata veramente, solo la sera della festa a casa di Tiffany, ma in quel caso aveva solamente sfiorato l’angolo delle mie labbra, niente in confronto al vero e proprio bacio, forse troppo approfondito, di quel momento. Quando ci staccammo per prendere fiato, Zayn mi lasciò lì con la scusa di dover salutare un amico e la consapevolezza di avermi fatto impazzire, e questo non andava affatto bene.
Di solito ero io quella che mandava in tilt i ragazzi, non potevo mostrarmi debole come una ragazzina in una piena crisi ormonale.
Mi diressi al tavolo dei drink per dimenticare l’accaduto –anche se non mi era dispiaciuto sentire le labbra del moro sulle mie e le sue mani accarezzarmi- presi un bicchiere che conteneva un liquido scuro che non prometteva niente di buono e lo bevvi tutto in un sorso. Quando mi voltai per gettare il bicchiere nel cestino dell’immondizia, mi trovai davanti Liam. Possibile che fosse ovunque?

 
 
 
 
 
 
 
 
 Aaaah, da quanto tempo? lol
Scusate se vi ho fatto aspettare molto per un capitolo di passaggio
e anche piuttosto noioso, ma nell'ultimo periodo ho avuto molto da fare tra banner 
per efp, compiti estivi, pulizie in casa, mia sorella e le sere fuori. cc
Infatti questo capitolo è stato scritto un pezzo alla volta e non l'ho neanche
rieltto. #vivalasincerità 
Aaaallora, (sono fissata con la 'aaa') Zayn e Taylor si sono baciati, 
ma non cantate vittoria, perchè questa è stata l'ultima serata da non amici,
nei prossimi capitoli ci saranno parecchi casini. ee
Secondo voi cosa ci fa Liam a casa di Danielle?
Sono fidanzati, amici o parenti? lol 
Forse non si conoscono, ma hanno qualche amico in comune...
Beh, ora è meglio che sto zitta. AHAH
Grazie a tutte voi che leggete e mi dite il vostro parere
anche a chi legge in silenzio. 
I LOVE YOU SO MUCH. <3
ps. per chi volesse contattarmi, sono @zaynsnote su twitter. (:
 
 
  
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