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Autore: Sanae78    29/02/2008    1 recensioni
“Forza, raccontami com'è andata! E un' altra cosa, vorrei sapere come mai hanno iniziato a chiamarti Anego? Me lo sono sempre chiesto, ma non sono mai riuscito a scoprirlo ed a tutti gli amici della Nankatsu viene naturale chiamarti così!” Dedicata ad Ansy!
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Buona partita a tutti!

Sanae78


Anego”

di Sanae78


Capitolo 4


Chiudersi in difesa


La Shutetsu era partita quasi subito in attacco e Taki e Kisugi avanzavano inesorabilmente con una fitta rete di passaggi.

In loro supporto era sopraggiunto anche Izawa.

I miei compagni avevano cercato senza risultato di fermarli, ma non ci riuscivano.

I ragazzi della Shutetsu sembravano perfino prenderli in giro.

Izawa giunto quasi davanti alla porta si era messo a palleggiare deridendo il povero Manabu che cercava in continuazione di prendere il pallone.

Ma l' avversario continuava anche a girarsi e alla fine a Manabu gli sono caduti gli occhiali.

“Noooo! I miei occhiali! Ora come faccio a vederci.”

Si era inginocchiato per terra e con la mano tentava di recuperarli: “Datemi una mano per favore! Non ci vedo!”

Era disperato e sembrava che stesse per mettersi a piangere.

Anche Taki e Kisugi si erano fermati ad osservare insieme hanno iniziato a beffeggiarlo a loro volta: “Che c'è quattrocchi? Hai qualche problema?”

Taki li aveva raccolti e li teneva nascosti in una mano dietro la schiena.

Non potevo tollerare ciò, ero scattata e avevo strappato gli occhiali di Manabu dalle mani di Taki e gliel' avevo passati: “Eccoti i tuoi occhiali Manabu.”

Lui se li era subito rimessi sul naso, si sentiva più a suo agio adesso: “Grazie, capitano!”

Poi li avevo guardati e gli avevo gridato: “Dovreste vergognarvi del vostro comportamento! E' da vigliacchi prendere in giro una persona che si trova in difficoltà! Gli avete perfino nascosto gli occhiali, perché vi divertivate a vederlo in quello stato!”

Wakabayashi persisteva nel mantenere la postura che aveva assunto poco prima dell' inizio del gioco.

Quanto mi faceva innervosire!

Ma ci avrei pensato io a fare in modo che dovesse muoversi!

Avevo guardato Ishizaki: “Preparati a seguirmi nell' azione! Ho tutte le intenzioni di dargli una bella lezione a questi arroganti!.”

Izawa aveva tutta l' intenzione di ripartire all' attacco: “Diamoci una svegliata ragazzi! Wakabayashi è stato categorico, prima della fine del primo tempo dobbiamo segnarli almeno dieci goal!”

Avevo eseguito un retropassaggio per Nakamoto, ma prima che quest' ultimo potesse prendere la palla l' avevo intercettata stoppandola di petto e dopo essermela appoggiata sul piede ero ripartita in contrattacco: “Datti una mossa Ryo!”

Avevo dribblato tutta la difesa della Shutetsu e quasi nelle vicinanze della porta mi ero trovata davanti Takasugi.

Anche allora era già un colosso. Però ero riuscita a trovare un éscamotage per superarlo. Mentre avanzavo mi ero accorta che teneva le gambe aperte e spingendo il pallone in avanti con la gamba allungata gli ero passata sotto le gambe.

Ce l 'avevo fatta. Ero contenta, non mi restava che tirare in porta. Tuttavia non avevo resistito e mi ero voltata verso Takasugi dicendogli: “Ti ho superato gigante!”

Lui si era infuriato: “Aspetta che ti prenda e te lo faccio vedere io razza di soldo di cacio!”

Eppure ero troppo veloce per lui e mi trovavo al limite dell' area di rigore. Avevo preso posizione e avevo iniziato a calibrare il tiro. Il pallone era partito a tutta veloce e si era diretto verso il palo opposto a quello di Wakabayashi.

Era quasi dentro!

No, non era possibile?

Wakabayashi si era mosso in modo quasi impercettibile e aveva bloccato la palla con la sola mano sinistra.

Ora se ne stava lì con un sorrisetto beffardo.


Non ero riuscito a non ridere dopo aver ascoltato il racconto di quello che aveva combinato Sanzo Nakazawa. Mi rivedevo la scena davanti agli occhi di quel bimbetto pestifero. La sua azione mi aveva fatto venire in mente Aoi e di come nella partita che avevamo disputato contro la Thailandia avesse applicato la stessa tecnica col capitano Bunnaku.

“Ma si può sapere che hai da ridere Tsubasa?” la mia dolce metà si stava innervosendo.

“E' solo che sta cosa è troppo divertente. Sei riuscita anche a far perdere le staffe a quel bonaccione di Takasugi.”

“Giocavo con un obiettivo ben preciso e comunque i giocatori della Shutetsu fino a quel momento non si erano certo contraddistinti per il loro fair-play!” credo che stesse per arrabbiarsi sul serio.

Aveva ragione, non dovevano trattare in quel modo Manabu, menomale che poi crescendo hanno tutti imparato ad essere più umili ed ad avere rispetto per gli altri.

“Sono orgoglioso di come tu abbia preso le difese di Manabu, Sanae! Anche se da quel che mi hai detto finora in quel periodo eri proprio un peperino!”

“Si lo ero e credo di esserlo ancora!” adesso era lei che rideva di gusto.

La sua storia mi faceva sempre di più pensare a quante similitudini ci fossero state tra la loro sfida che era stata precedente alla nostra e quello che avevo affrontato io insieme agli amici della Nankatsu.

La battaglia per il campo, gli atteggiamenti di Wakabayashi che doveva avere già da piccolo un carattere come quello che ha adesso e che lo ha sempre contraddistinto. Erano tutti legati e il calcio per loro era un bel gioco da fare in compagnia che probabilmente aveva rafforzato la loro amicizia.

Sanae quand' era piccola a suo modo è stata fortunata, perché ha potuto giocare a pallone con tanti amici che le volevano bene. Io invece ricordo un bambino che si isolava da solo per calciare una palla.

Nessuno voleva giocare a quello strano sport così poco conosciuto in Giappone e lo invitavano a giocare ad altri sport più famosi come il baseball. Riuscivo a passare perfino per antipatico solo per questa ragione.

Il pallone era sempre stato il mio migliore amico, ma quanto mi sarebbe piaciuto che qualcuno di quei bambini si fosse fermato a giocare con me, ma non accadeva mai. Ancora oggi mi rattristo pensando a quanto a quei tempi mi sentissi solo ed emarginato.

Credo di averlo fatto anche adesso e la cosa non era sfuggita agli occhi attenti di Sanae: “Perché sei triste Tsubasa?”

“Che stavi dicendo amore?” ero un po' stordito.

“Lo sai che ho la capacità di leggerti sempre nel cuore, quindi sputa il rospo!” aveva un sorriso così dolce ed era veramente preoccupata per me.

“Posso dire che provo invidia per il piccolo Sanzo Nakazawa, perché non doveva giocare a calcio da solo!” nelle mie parole si stagliava ancora una certa amarezza.

Stavolta era stata lei ad abbracciarmi e dicendomi sorridendo: “Ma ora non giochi più da solo e sei pieno di amici che condividono con te questa passione.”

Le avevo ricambiato l' abbraccio: “Adesso continua che voglio sapere com' è andata questa partita!”

“Ascolta bene e guai a te se ti comporti ancora come prima!” non scherzava affatto, mi conveniva fare il bravo, altrimenti ne avrei subito le conseguenze.


Dopo aver bloccato il pallone, Wakabayashi l' aveva passata a Shimada che l' aveva ripassata a sua volta a Taki e Kisugi.

Questa non ci voleva, la Shutetsu stava attaccando e le cose non si mettevano affatto bene per noi. Dovevamo rientrare tutti in difesa.

Io e Ishizaki siamo risaliti in tutta fretta.

Dovevamo sbrigarci, tra poco avrebbero tirato e per il nostro portiere sarebbe stato quasi impossibile parare un loro tiro!

Kisugi aveva caricato il tiro, ma il nostro estremo difensore si era buttato dalla parte opposta.Stava entrando ... ma no Ishizaki l' aveva bloccata di faccia e mandandola in calcio d' angolo. Adesso gli doleva il nasino.

Mi trovavo anch' io in difesa e gli avrei dato una mano a respingere i loro attacchi.

Rimessa di Izawa e palla che raggiungeva Taki che a sua volta tirava in porta e respinta da parte mia di piede.

Izawa riconquistava il pallone e tirava eseguendo un pallonetto che superava il nostro portiere, ma stavolta ci pensava Manabu di testa a toglierci da questo pericolo.

Aveva dimostrato ai giocatori della Shutetsu di meritare di disputare quell 'incontro.

Le loro manovre di gioco erano costanti e ci tenevano sotto pressione, ma noi non ci perdevamo d' animo e la nostra porta rimaneva inviolata, anche se le poche volte che riconquistavamo il possesso di palla riuscivamo a mantenerla così poco da non riuscire nemmeno ad impostare un' azione.

Ciò nonostante dovevamo attuare quello che avevamo deciso, nel secondo tempo poi mi sarei dedicata anima e corpo all' attacco.


Nello stesso momento Wakabayashi pareva essere turbato da come si stessero mettendo le cose ed era sbottato: “Che state combinando? Possibile che non riusciate a segnare nemmeno un goal giocando contro una squadra di inetti come questa!”

I suoi compagni si erano girati verso di lui attoniti e un po' sconsolati, avevano imbastito tante splendide azioni ma quei giocatori dotati di così poche doti tecniche, ma solo di tanta volontà gli avevano sempre impedito di segnare.


Eravamo ormai agli sgoccioli della prima frazione di gioco. Sull' ennesimo tentativo di tirare in porta da parte delle Shutetsu, fermato da me di testa in scontro aereo con Izawa, Mikami fischiava la fine temporanea delle ostilità.


Noi eravamo fiduciosi, mentre l' aria vicino alla panchina della Shutetsu era decisamente più pesante. Wakabayashi continuava ad imprecare e aveva ricordato loro che se non si fossero dati una svegliata a fine partita avrebbero dovuto subire la sua ira.

Possibile che pensasse solo alla figuraccia che rischiava di fare, al posto di rincuorarli e dargli fiducia.


Gli avrei segnato un goal dedicandolo a mia mamma e al piccolo Nakazawa che stava per nascere. La sosta mi aveva fatto pensare a loro, sentivo che stava accadendo qualcosa, sperando che non fosse nulla di grave.

Se solo ne avessi avuto il tempo sarei corsa a casa per vedere com' era la situazione, ma me ne mancava il tempo materiale. Di nuovo pochi minuti e ci saremmo dovuti schierare in campo a campi invertiti.


Continua...


Disclaimer


I personaggi presenti in questa storia appartengono a Yoichi Takahashi.



  
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