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Autore: _Angelica_    24/08/2013    0 recensioni
Ok confesso, non avevo che te. Come faccio a vivere adesso solo,senza te?
Pensa solo che dall'altra parte del mondo io ci sono e ricorda: siamo tutti sotto lo stesso cielo, e la stella che mi hai dedicato ci farà sempre compagnia. Ciao stella, ciao Luna.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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‘Da quanto sei qui?’
‘ Meno di due giorni sicuro.’  Tenevo le mie scarpe nella mano destra, inciampavo ogni due secondi così,stanca, decisi di toglierle.
‘Sei qui solo per le vacanze?  ’
‘ Si, veramente lo scopo sarebbe quello di star vicino a mio zio quindi non so quando ritorneremo in Italia ‘
‘ Sapevo che eri italiana ti si vede un miglio lontano‘ disse lui con  un sorriso stampato in volto. In quel momento avrei tanto voluto chiedergli cosa hanno le italiane da farsi riconoscere, ma non parlai. In effetti avevo ancora un po’ timore di lui.
‘Devi già essere di ritorno?’ Feci cenno di no, anzi mia madre avrebbe tanto voluto non avermi in torno.
‘Allora rimaniamo in spiaggia.’
Iniziammo a parlare del più del meno, la scuola, le amicizie, il cibo …
‘Tu hai un ragazzo lì in Italia?’ Fece lui all’improvviso interrompendo quella frazione di secondi in cui nessuno dei due aveva emesso fiato.
‘No, non ne ho uno. Sono stata molto impegnata con la scuola, e grazie a questo che vi riesco a capire poi non sono un tipo da ragazzi.’ Il viso di William si contrasse in una espressione di stupore, come se quell’espressione volesse chiedere il motivo della mia affermazione.
‘Sai è complicato, magari un giorno ti spiegherò.’ Lui sorrise,quel sorriso che fa sciogliere ed io ricambiai. Guardammo per tutta la notte le stelle,la luna e capimmo che quello era il paradiso se riesci a condividerlo con qualcuno che resta in sintonia con te.
‘La vedi quella stella? Te la dedico’ mi girai di scatto, e notai che la stella che mi dedicò era quella più luminosa,quella che si vede anche da casa mia in Italia. Rimasi sconvolta dalle sue parole. Mai in vita mia un ragazzo ha mai fatto qualcosa per me’
‘Scommetto che lo dici a tutte’
‘E chi te lo lascia credere?’ Disse lui in tono beffardo.
In quel momento presi il telefono per controllare l’ora, e rimasi sconvolta dalle innumerevoli chiamate di mia madre e dell’ora che si era fatta.
‘Io devo andare …’
‘Aspetta … Posso invitarti alla festa di domani? Nello stesso posto di stasera organizzeremo una festa, e vorrei che ci fossi anche tu.’ Gli sorrisi, e lui capii che quella era una risposta alla sua domanda. Mi riaccompagnò a casa e mi lasciò come ricordo una bacio sulla guancia.
 ‘A domani stella’
‘Ciao Luna’
Il mattino seguente mi svegliai con un sorriso sulle labbra, ero così carica che nemmeno un lavoro faticoso mi avrebbe fermata.
‘Eveline c’è tua sorella a telefono’ Urlò mia madre dal salotto. Parlammo per circa 20 minuti buoni, poi io troncai il tutto dicendo che avevo da fare e che dovevo andare in centro e così feci. Andai in giro per i negozi, cercando qualcosa di decente da mettere, quando all’improvviso vidi William uscire dal negozio. Volevo andargli in contro, salutarlo, ma vidi che una ragazza dalla chioma bionda lo seguiva prendendogli la mano.
‘Non posso crederci,quella è Alyson… ’ Avevo le lacrime agli occhi, esse pungevano agli angoli ed io cercavo di ricacciarle per non farle uscire. Pagai il vestito comprato e ritornai a casa. Tutto il giorno lo passai con le cuffie nelle orecchie a fissare il soffitto di legno.
‘Ho già avuto una delusione e non sono qui nemmeno da 48 h’ queste parole giravano e rigiravano nella mia mente, e non potevo fare altro che caricarmi di altri pensieri come se non ne avessi abbastanza. In quel momento mi squillò il cellulare, e vidi sullo sfondo dei numeri lanciati lì, numeri che non avevo mai visto.
‘Pronto …’
‘Eveline sei tu? ’
‘William chi ti ha dato il mio numero?’
‘Alyson’
‘Ah già, Alyson …’ Dissi io in un tono quasi impercettibile, come se i pensieri volessero scappare via ed io cercassi di tenerli per me senza risultato.
‘Ho dovuto pregarla per farmi dare il tuo numero, ora dovrò aiutare nostro padre al posto suo.’
‘Nostro padre? Siete fratelli?’
‘Si, Alyson non te lo ha detto?’ In quel momento feci un sospiro di sollievo, mai come quella volta il mio cuore si sollevò e non facevo altro che sorridere. Fissammo un orario preciso e finimmo la conversazione. Feci una doccia breve, ed infilai il vestito che ho comprato giusto per l’occasione. I capelli li rimasi sciolti, le ciocche si confondevano con i nastrini che mi cingevano la vita e per la prima volta mi sentii bella. Non vedevo l’ora che arrivasse la fatidica ora.

Spero vi piaccia questa storia, e che recensiate in molti. Vorrei tanto una vostra opinione An

  
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