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Cap.17 Impulsività
Piton
rimise il coperchio di metallo sul
vassoio sporco di olio con alcuni resti di piselli e prese il
tovagliolo dalle
sue gambe. Si pulì le labbra, lo piegò e lo mise
accanto al piatto. Si voltò
verso la pendola e socchiuse gli occhi. Si girò e
guardò il piatto di ravioli
alla zucca freddi dall’altra parte della tavola.
Sospirò e si mise in piedi.
“Possibile
Potter che tu ti debba perdere
persino per andare in bagno? La McGranitt non scherzava dicendo che
avrebbe
dovuto trasformarti in un orologio da taschino”
borbottò. Raggiunse la porta
del bagno e la aprì. Avvampò vedendo
l’altro uomo nudo con intorno alla vita
solo un asciugamano.
“La
cena è in tavola e tu ti fai il bagno?”
ringhiò Piton. Strinse un pugno e una venuzza gli
pulsò sul dorso della mano.
“Pensavo
che sarei stato abbastanza pulito
da non farti venire la nausea” ribatté Harry.
Avanzò verso l’adulto e gli
guardò le labbra. Ne osservò i lineamenti,
deglutì e si sporse. Baciò
l’ex-professore,
sgranò gli occhi e si staccò.
< Maledetto sia il mio essere impulsivo! > pensò.
Vide l’altro dilatare le iridi, portarsi una mano alla bocca
e fissarlo. Lo
vide dilatare le narici, abbassare le mani rabbrividendo facendo una
smorfia
nauseata, voltarsi e correre fuori.