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Autore: Lily33    24/08/2013    1 recensioni
Elena è costretta a scappare da Mystic Falls per colpa dell'ibrido Klaus, con in grembo il figlio di Damon.
Poi ritorna, tutto sembra sistemarsi, ma la storia si ripete e Damon è nuovamente in fin di vita.
Questa volta però la vittima è Stefan, suo fratello, che pur di salvare la vita Damon è disposta a far risorgere la sua furia da Squartatore di Monterey.
Stefan fugge con Klaus, e va via da Mystic Falls.
Quando torna a casa scopre che Caroline, la sua ragazza, aspettava la sua bambina, Lexi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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È nella cripta” Bonnie pronunciò quelle parole e la vista di Damon si schiarì.
Subito la sua mente si catapultò nella cripta e l'immagine di Elena imprigionata si fece spazio nei suoi pensieri.
Come una mossa automatica si avvicinò alla porta per andarsene.
Damon aspetta” lo richiamò suo fratello.
Damon si girò a piccoli scatti, infastidito dall'intervento di Stefan “tu resti qua” concluse incrociando le braccia, guardandolo severo.
Gli occhi di Damon si dilatarono improvvisamente, chiaro segno che non era affatto d'accordo e che si sarebbe ribellato.
No” si oppose “ non mentre Elena è in una Cripta nelle grinfie di Klaus” abbasso le braccia e la testa passandovi una mano tra i capelli.
Stefan gli si avvicinò sperando di riuscire a convincerlo “ Damon tu conosci Klaus, può fare qualcosa a Katherine mentre noi siamo via, e non voglio che perda un altro genitore se ti succedesse qualcosa” gli spiegò con pazienza indicando la bambina seduta sulle scale.
Senti Stefan, so quanto tu sia sentimentale su queste cose, sul proteggere e basta, ma Elena è in peric..”
ALLORA NON T'IMPORTA CHE TUA FIGLIA POSSA FINIRE NELLE BRACCIA DI KLAUS” urlò Stefan cacciando tutto il respiro dai polmoni, facendo regalare il sangue nelle vene di Caroline che era scesa in salotto proprio in quel momento.
Che succede qui?” chiese guardando prima Stefan e poi Damon. Il suo sguardo si fermò sulla sua amica ed ebbe un brutto presentimento.
Quando Bonnie era coinvolta la situazione era seria oppure avevano scoperto qualcosa di nuovo.
Bonnie” la richiamò spostando l'attenzione di Bonnie da Stefan a lei, svelando il suo viso preoccupato.
Si può sapere cosa succede?” chiese ancora la bionda infastidendosi dal fatto che nessuno dei tre parlava.
Allora vide Katherine alzarsi e avvicinarsi alla sua figura “ papà e zio stanno litigando su chi vuole andare a prendere la mamma” disse poi si risedé sulle scalinate.
Caroline strinse più forte la mano sullo corrimano al punto di sentire dolore.
Non l'avevano chiamata, non le avevano detto nulla.
Sapevano di quanto volesse rivedere Elena, e pure non le era stato riferito nulla né da Stefan né da Damon, e l'aveva sentito dire da una bambina di 6 anni.
Cercò ancora una volta di controllare l'ondata di rabbia che le aveva sovrastato tutto, respiro e battito cardiaco ormai erano incontrollati.
Vide Stefan chiedere gli occhi e abbassare lo sguardo, probabilmente consapevole della reazione che aveva innescato nella ragazza.
Mi dite perchè vengo a sapere le cose all'ultimo momento?” domandò con astio assottigliando gli occhi.
Damon allora la fissò “ può rimanere Caroline con Katherine” propose per poi rigirarsi verso la porta con l'intento di uscire.
No, Damon, pensaci” lo bloccò suo fratello “ se Katherine si facesse male, Caroline non potrebbe fare nulla.. invece tu sì”
Cercò gli occhi del fratello, sperando di vedere il lume della ragione attraversargli le pupille, ma tutto quello che vide fu collera e rabbia.
Si avvicinò alla bambina seduta sulla scalinata e la prese in braccio “andate voi, io vi aspetterò qui” si sentiva nel suo tono che era contrario, ma anche che era consapevole che non aveva via di scampo.
Stefan annuì e fece segno a Caroline di raggiungerlo, poiché era ancora in piedi sulla scala.
Andiamo” disse una volta che Caroline fu al suo fianco, poi guardò Bonnie ed uscirono.
 
Tutto quello che sperava era che Damon non fosse tra di loro, e che sarebbero venuti il più tardi possibile, anche se questo le doleva.
Sentiva la bocca secca e il corpo privo di forze, come se da un momento all'altro la vita l'avrebbe abbandonata.
Non aveva bevuto il sangue e l'acqua offertogli da quel pazzo di Klaus, non voleva dargli soddisfazioni di nessun tipo, per questo non aveva invocato pietà.
Un ombra di luce le fece riaprire gli occhi, e quando mise a fuoco la figura dinanzi a lei si rese conto che erano Caroline, Stefan e Bonnie.
Bonnie, inizia con l'incantesimo” sentì dire da Stefan, ma non riusciva a capire molto visto che il suo udito non funzionava bene data la mancanza di sangue, e sentiva tutto ovattato.
Bonnie chiuse gli occhi e subito un ondata lieve di vento le mosse i capelli scuri.
Pronunciò l'incantesimo e dopo qualche istante urlò “ VAI STEFAN”.
Stefan con agilità caricò sulle spalle Elena, la portò fuori, e la distese per terra, sulla pietra fredda.
A quel punto Caroline si avvicinò con una sacca di sangue e gliela fece bere tutta, senza farle rimanere nemmeno una goccia.
Come ti senti?” le domandò Caroline appena distaccò la bocca dalla sacca.
Elena si massaggiò le tempie, poi aprì gli occhi. Per un attimo fu sollevata, ma il pensiero che le attraversò la mente le fece gelare il viso.
Katherine.
Iniziò ad agitarsi parlando in modo sconnesso, e invano cercavano di calmarla “ Katherine.. Damon.. Klaus ” si ostina a ripetere.
Lancio un'occhiata a Caroline che scuoté la testa, chiaro segno che nemmeno lei capiva quello che stava succedendo.
Klaus vuole il sangue di Katherine.. “ capì solo Stefan.
Lanciò un'occhiata preoccupata alle due ragazze, sarebbe bastato solo Damon per difendere sua figlia da un vampiro originale?
 
La cosa migliore per lui era stare sdraiato sul divano affianco alla sua piccola principessa.
Lo faceva sentire più vicino al suo piccolo cuoricino, quasi come più pronto a proteggerla e questo gli dava conforto e lo faceva sentire bene con se stesso.
Le buttò uno sguardo: era l'apice della dolcezza con gli occhietti chiusi, sembrava una bambola, una perfetta bambolina di porcellana.
Per la prima volta nella sua vita era felice, quella felicità vera che solo rivedere una bambina ti può dare.
Per un momento, appena l'aveva visto nella stanza d'ospedale attraverso il vetro, si era sentito non abbastanza, come se quella bambina non le potesse appartenere di diritto e che non era adatto fare il padre.
Lui era egoista, presuntuoso, un mostro succhia sangue, non un amorevole uomo che potesse amare i suoi figli e la sua donna.
Elena.
Quel nome rimbalzava nella sua mente da quando Stefan, Caroline e Bonnie avevano varcato la soglia del portone di casa sua.
Voleva andare da lei, riabbracciarla, dirle che gli era mancata ogni singolo minuto di ogni singola ora, ma non poteva mettere in gioco la vita della loro bambina, non quando già c'era quella di Elena.
Una presenza gli fece girare la testa, per poi gelargli il sangue nelle vene quando Klaus gli si parò davanti.
Quel suo sorriso sempre stampato sul volto risvegliava la furia omicida di Damon, o meglio, faceva aumentare la dose di furia omicida del vampiro.
Klaus” lo richiamò con voce impastata dall'odio dimenticandosi completamente della presenza della bambina.
Glielo fece notare Klaus con un gesto della mano “ attento, o si sveglia la sacca” indicò Katherine accucciata accanto a lui.
Sacca?!” sibilò tra i denti con disprezzo “ non osare chiamare così mia figlia o ti stacco la lingua e la faccio mangiare ad una cane randagio” fissò dritto gli occhi dell'originale presente difronte a lui.
Klaus chinò leggermente la testa, poi la riportò al suo posto.
Immagino che tu non sia a conoscenza del fatto che mi serve il sangue di tua figlia per creare altri ibridi” si versò del liquore appena vide i bicchieri e la brocca di cristallo.
Damon sgranò gli occhi, come? Sua figlia serviva per creare gli ibridi? Ma come se non era la doppelganger?
Arricciò la fronte alzandosi in piedi, stano attento a non svegliare al bambina “ come?” domandò a Klaus “ non può essere.. mia figlia non è la doppelganger” esclamò senza distogliere lo sguardo dall'originale.
Klaus rise “ ho raccontato alla tua fidanzata che per creare altri ibridi andava bene anche il sangue della figlia della doppelganger, ma non è così” disse “ non volevo che venisse a conoscenza del fatto che sua figlia è una doppelganger stessa” finì con un ghigno dipinto sul volto.
Sua figlia una doppelganger? No, si stava sbagliando, sicuramente.
mia figlia una doppelganger? Ti sbagli Klaus, lei non lo è” ribatté Damon.
oh invece ti sbagli” Klaus lanciò una fotografia a Damon, che l'afferrò al volo.
Abbassò gli occhi e la scrutò per bene: a giudicare dalla qualità era uno scatto d'epoca, un po rovinata e ingiallita, ma erano ben visibili due occhi vispi e azzurri, proprio come i suoi e quelli di Katherine.
Il volto di quella donna era familiare, sguardo dolce, capelli scuri a forma di boccolo, aveva già visto il volto di questa bambina.. la sua Katherine.
Guardò Klaus con un cipiglio perplesso, facendogli capire che reclamava spiegazioni.
Chi è?” domandò Klaus al posto di Damon “ tua madre da bambina”.
Il giovane Salvatore affilò lo guardo “ mi figlia è il doppelganger di mia madre?” domandò visibilmente sconvolto.
L'espressione di Klaus si fece terribilmente seria, strinse le labbra poi le aprì per parlare “ mi dispiace, non posso avere ostacoli” fu più veloce della luce, si catapultò su Damon e lo morse, poi completò l'opera spezzandogli il collo.
Quando vide l'uomo al tappeto, senza fare un minimo fiato, si avventò sulla bambina.
Prese delle sacche vuote, inserì l'ago nel braccio della bambina, quando vide il sangue iniziare a defluire nella sacca.
Stranamente non si svegliò, probabilmente era finita in un sonno troppo profondo.
Riempì in tutto 10 sacche, ignaro della grossa perdita di sangue che aveva subìto la bambina.
 
Doveva correre più veloce del vento, della luce, o di qualsiasi cosa supersonica esistente sulla faccia della terra.
Damon.
Katherine.
Quei nomi le rimbombavo nel cervello, devastante ogni angolo della sua mente, e la paura lacerava il suo cuore, che temeva sarebbe esploso da un momento all'altro.
Stava bene fisicamente, ma non mentalmente.
Non doveva ritornare a Mystic Falls,era stata avvertita anni prima, ma lei non aveva voluto rivangare le paure e le sofferenze del passato.
E ora stava pagando un prezzo troppo alto.
Erano arrivati. Davanti a loro si presentava l'immensa casa dei Salvatore, in tutto il suo splendore.
Non si sentiva nulla, né la voce di Damon né tanto meno quella di sua figlia Katherine.
Cercò di darsi coraggio, di pensare che erano addormentati sul divano uno abbracciato all'altra, come facevano spesso.
Fu la prima ad avvicinarsi alla porta, vi poggiò una mano sul legno e spinse, notando che era socchiusa.
Damon” lo richiamò, pregando che stesse dormendo abbracciato a Katherine.
Fece altri passi, questa volta più decisi di quelli precedenti, quando arriva in soggiorno il respiro le si ferma, il cuore in mille pezzi, il cervello collassa.
DAMON” urlò a squarcia gola per poi gettarsi su di lui, iniziando ad accarezzargli la testa.
Stefan, Caroline e Bonnie all'udire di quell'urlo agghiacciante fecero capolino nel soggiorno.
Lo sguardo di Stefan era su sua nipote, bianchissima in volto, ancora dormiente.
Katherine” la richiamò precipitandosi verso il divano “ Katherine per favore, rispondi” disse con la disperazione nella voce.
Caroline lo affiancò, mettendosi in ginocchio con movimenti lievi, guardando la bambina.
Il suo sguardo cadde sul polso, notando che vi erano dei buchetti con del sangue che colava, ormai quasi secco.
Stefan, guarda” indicò al vampiro dove aveva tenuto gli occhi fino ad allora.
Stefan afferrò il braccio della bambina e lo studiò: erano buchi troppo piccoli per un morso di vampiro, le era stata fatto per forza un prelievo, ma perchè?
Girò al testa e guardò Elena piangente, piegata sul corpo di suo fratello, ed al suo fianco c'era Bonnie.
Elena” la chiamò, anche se poteva sembrare indelicato in quel momento “ hanno fatto un prelievo a Katherine, e a giudicare dal colorito della sua pelle, è stata una massiccia perdita di sangue” le spiegò con cuore in mano, ma cosa poteva fare?
Non dirglielo?
Era sua madre, sangue del suo sangue ed era giusto che sapesse.
Elena lo guardò ancora per qualche istanti, gli occhi presentavano uno sguardo vuoto, perso nel buio. Improvvisamente si riempirono di lacrime cristalline “ Katherine...” mormorò, e con gesti lenti si avvicinò alla bambina.
KATHERINE” urlò, facendo sussultare Caroline.
Iniziò a scuoterla incessantemente, pur non ottenendo alcuna risposta da Katherine, che sembrava morta.
Elena in quel momento si trovò in un baratro, come su un confine dove era suo compito scegliere tra Damon e sua figlia.
Si toccò il petto con una mano, le faceva terribilmente male, ed ogni secondo che passava era tutto più difficile.
Damon o Katherine?
Chi doveva salvare per prima?
Vado io da Klaus” disse Stefan, riscuotendola dai suoi pensieri “ ci serve il suo sangue per curare Damon, è mio fratello, è mio compito” si alzò e si diresse verso la porta.
Stefan...” lo fermò Elena “ ti sei già sacrificato una volta, non vorrei..” Stefan le mise un dito sulla bocca “ No, Elena” la sua voce era dura “ tu devi solo pensare a Katherine”.
Uscì dalla porta senza aggiungere altro.
 
Stefan raggiunse casa Mikaelson quasi subito aver varcato la soglia della porta di casa sua.
L'imponente casa sembrava crollargli addossi, sovrastandolo, e faceva davvero un grande effetto.
Abbassò gli occhi sulla porta di casa e s'avvicinò.
Si sentiva sotto pressione, mentre nella sua mente riaffioravano i ricordi dell'ultima volta che aveva chiesto del sangue a Klaus per curare Damon.
Era diventato il suo schiavetto.
Lo squartatore che era sepolto in lui era rinato.
Tutto per suo fratello, era come la sua seconda anima, anche se non lo dava a vedere.
Bussò sonoramente qualche istanti dopo aprì al domestica “ chi è?” chiese la donna guardandolo attentamente “ Sono Stefan Salvatore, può dire al signor Klaus che sono venuto per un incontro?” domandò lui a sua volta.
La domestica gli gettò un altro sguardo, poi annuì.
Scomparve dalla porta per dirigersi verso il salotto, poi ritornò “ il signor Klaus la attende in salotto” gli annunciò e Stefan annuì.
Il salotto era subito dopo l'ingresso, appena una decina di assi dopo.
Stefan fece il suo ingresso e il suo sguardo finì dritto su Klaus in piedi davanti a lui.
Abbozzò un sorriso distratto “ immagino che tu sappia perchè sono qui” ammise Stefan diminuendo i centimetri che li dividevano.
Klaus in risposta abbozzò un sorriso anche lui “ già, lo sapevo.. ti stavo aspettando, lo sai?”
Stefan si accomodò sulla poltrona seguito a ruota da Klaus “ andiamo dritti al punto, Klaus” tagliò a corto il giovane Salvatore “ tu sai che mi serve il tuo sangue per curare mio fratello, e so che dovrò pagare un prezzo.. spara” puntualizzò.
Klaus mosse le mani e gli fece segno di rallentare “ calmati, Stefan”
Un lampo di rabbia attraversò quest'ultimo, facendolo scattare in piedi “ IO NON MI CALMO, C'È POCO TEMPO” sbraitò
Klaus rise ancora beffardo, chinò leggermente la testa e lo guardò “ti darò il mio sangue a patto che tu faccia una cosa per me”
 
COMMENTO: SALVE A TUTTI :)
SAPETE, DI SOLITO AGGIORNO PRESTO, MA QUESTO CAPITOLO È STATO TROPPO DIFFICILE DA SCRIVERE.
RINGRAZIO CHI MI SEGUE, IN PARTICOLAR MODO DELENA233 CHE HA SEMPRE RECENSITO :3
GRAZIE♥
UN BACIONE !!
 
-LILY33
   
 
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