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Autore: queerzay    25/08/2013    4 recensioni
Niall ha vent'anni, e nella vita non gli manca niente.
Zayn ne ha quasi ventuno, e ha perso tutto.
Niall è bianco, come il latte, come la sua visione del mondo.
Zayn è nero, come il caffè da cui dipende, che lo tiene sveglio tutte le notti.
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I primi capitoli sono in revisione.
Ziall (Zayn+Niall), Larry, Narry (Niall+Harry) e Lilo, accenni Ziam.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 5




Come show me your bones,

fore everyone there is a home.

- Alone is no together, The Darling Buds.




Niall si lascia cadere sul letto a peso morto, sente le doghe del letto scricchiolare malamente e lamentarsi sotto il suo peso. 
Chiude gli occhi e cerca di calmarsi. 
Tra poco più di mezz'ora deve essere a casa di Zayn, e non ha ancora deciso cosa fare. 
Non sa cosa indossare, non ha degli argomenti di conversazione che potrebbero interessarlo, non ha niente. 
Apre gli occhi e fissa il soffitto della sua stanza, a cui sono incollate quelle stelle di plastica che si illuminano al buio. 
Si passa una mano sul viso e fa leva sui polsi per alzarsi in piedi e dirigersi poi verso l'armadio. 
Aprirlo gli fa quasi prendere un colpo. 
Lui ed Harry non sono due tipi molto ordinati e nell'appartamento regna il caos totale, ma nulla è paragonabile all'armadio. 
I vestiti sono buttati a casaccio, stropicciati, ammucchiati uno sopra all'altro, le magliette sono al posto delle scarpe e le scarpe infilate nel cassetto dedicato alla biancheria. 
A Niall non dà poi così fastidio, ma se lo vedesse sua madre ne morirebbe. 
Lo terrebbe chiuso in casa un intero weekend per sistemare soltanto l'armadio. 
Una settimana intera per dedicarsi invece a tutta la casa. 
Niall rabbrividisce a quel pensiero. 
L'ordine maniacale di sua madre l'ha sempre messo un po' in soggezione, e quando ha scoperto che Harry non è un maniaco del pulito si è sentito sollevato. 
Scuote la testa e cerca di concentrarsi su ciò che è davvero importante. 
Zayn. 
Fruga nell'armadio, finché non ne tira fuori una maglietta con le maniche a tre quarti che si intona perfettamente ai suoi occhi e un paio di jeans.
Disseppellisce un cappellino grigio e se lo cala sulla testa, poi ci ripensa e se lo sfila. 
Apre l'altra anta dell'armadio e fissa il suo riflesso allo specchio. 
Si sfila il cappellino e la maglia , rimanendo a petto nudo, e se ne infila una nera a maniche corte. 
Guarda nuovamente il suo riflesso, per niente compiaciuto della sua immagine. 
Sbuffa e si sfila la maglia nera, per poi riafferrare quella azzurra. 
Alla fine opta per quella. Gli mette in risalto gli occhi, e poi gli aderisce perfettamente al corpo, mettendo in mostra il suo fisico, asciutto ma allenato. 
Prende il cappellino con una mano, mentre con l'altra chiude l'armadio, senza accompagnare le ante che sbattono. 
Ignora il rumore fastidioso e esce dalla camera, afferra le chiavi dallo svuotatasche sul mobiletto del salone e si avvicina all'attaccapanni. 
Afferra un cappotto nero e se lo infila velocemente, poi si infila in tasca il cellulare e si chiude la porta alla spalle, dando due madate di chiave. 
Scende velocemente le scale del condominio e si affretta ad uscire dal palazzo. 
Una folata di vento gelido lo investe ed è costretto ad incassare la testa tra le spalle e a nascondere il mento nel colletto del cappotto. 
Aspetta impaziente l'autobus, per poi scendere dopo appena due fermate. 
Il palazzo in cui abita Zayn è un po' sbilenco e malandato, ma Niall sorride lo stesso, perché lo trova adatto ad una persona come lui. 
Fa qualche passo in avanti e cerca il nome di Zayn tra i campanelli, senza tuttavia trovarlo. 
Alla fine sta per optare per l'unico cognome che gli risulta straniero, Malik - e non riesce a trattenersi dal pensare che stia dannatamente bene con il nome del moro - quando un'anziana signora esce dalla porta e gliela lascia cortesemente aperta. 
Così Niall si infila all'interno del palazzo, iniziando a salire le scale. 
Vicino al cognome Malik c'era scritto terzo piano, ma lui non è neanche sicuro che quello sia davvero il cognome di Zayn. 
In ogni caso decide di fare un tentativo, che, stranamente, riesce. 
Ad aprirgli la porta, infatti, è Zayn, in tutta la sua trasandata bellezza.
 Niall, come al solito, si prende un momento per contemplarlo, per osservare attentamente il viso stanco del ragazzo, gli occhi vitrei e le gambe magre. 
Niall ha provato a scrivere di Zayn, ha provato a scrivere dei versi su di lui, ma non gli è uscito nulla. 
E questa cosa lo sta logorando.

"Ciao" dice sorridendo titubante. 

Zayn si scosta e lo lascia entrare in casa, chiudendo la porta alle sue spalle. 
Niall si guarda intorno estasiato. 
Zayn vive in un monolocale e un'enorme finestra occupa quasi tutta la parete che dà sulla strada. 
Niall la osserva affascinato, quella finestra dà alla stanza un'incredibile luce, quasi accecante. 
E ciò che si vede fuori lo lascia ancor di più senza fiato.
 Sono abbastanza in alto da poter vedere le piccole casette londinesi con i tetti coperti da una spolverata di neve. 
Senza nemmeno accorgersene sorride, per poi darsi un'occhiata intorno. 
La stanza non è estremamente ordinata, ma non è neanche il caos totale. 
Sul letto sfatto sono ammucchiati dei vestiti spiegazzati, e la stanza, pur essendo abbastanza grande, è occupata da decine di tele. 
Niall vorrebbe avere il tempo per poterle osservare tutte, ma decide di voltarsi verso Zayn e guardarlo negli occhi. 

"Wow" dice solo, e si sente incredibilmente stupido. 

Il sorriso che gli rivolge il moro è tirato e stanco. 
Niall non sa bene cosa fare, così inizia a dannarsi per trovare qualche argomento di conversazione.

Sta ancora parlando a raffica quando il Zayn lo ferma e mormora divertito: "Niall."

Gli occhi di Niall, che sono rimasti per tutto quel tempo puntati sul pavimento, si fissano nei suoi. "Sì?"

Zayn sorride, e Niall potrebbe giurare di vedere un misto di dolcezza e tenerezza sotto il velo stanco che rende la sua espressione così apatica.  

"Non devi per forza parlare."

Le guance di Niall si tingono di rosa quando Zayn gli si avvicina. 
Il ragazzo dagli occhi azzurri inizia a balbettare e a dire cose senza senso, per poi riuscire a borbottare una frase compiuta. 

"Ah no? Cosa... cosa dovrei fare, allora?"

Zayn ride del suo imbarazzo e Niall sente il suo fiato caldo sul viso. 
Il ragazzo sa di fumo, e Niall con stranezza si rende conto di non averlo mai visto fumare. 
Posa lo sguardo sul tavolo alle spalle del moro, e vede che in effetti sopra c'è un pacchetto di sigarette. 
E ce n'è un altro sul comodino.

"Non saprei, dovresti saperlo tu" soffia Zayn, riportandolo alla realtà. 

Niall lo guarda perplesso, ma allo stesso tempo affascinato. 
Zayn gli fa paura, ma lo incuriosisce anche. 
E' una sorta di attrazione-repulsione, ciò che prova. 
Sente che non può stare senza Zayn, ma tuttavia stare con lui lo mette terribilmente a disagio. 
Per la prima volta capisce cosa provino gli altri a stargli vicino. 
Perché anche Niall è una di quelle persone che attrae, per via del suo aspetto fisico, ma allo stesso tempo respinge, a causa del suo carattere fin troppo particolare. 
Il viso di Zayn è straordinariamente vicino al suo, e per un momento Niall pensa che il moro stia per baciarlo. 
Zayn punta i suoi occhi in quelli del ragazzo, per poi abbassarli sulle sue labbra. 
Si avvicina, e Niall per un momento trattiene il respiro, tutto il corpo in tensione, finché Zayn non sorride e si allontana bruscamente.

"Vuoi del caffè?"

Le parole del moro confondono Niall, che inizia a incespicare come uno stupido che non capisce ciò di cui si sta parlando. 
Lo sforzo che fa per trattenersi dal dire uno spaesato 'Cosa?!' è davvero incredibile. 
Aspetta un paio di secondi, prima di arrischiarsi a rispondere. 

"Non bevo caffé" mormora, per poi gettare un'occhiata all'angolo cottura. 

Zayn gli volta le spalle e raggiunge il frigo, spalancandolo.

"Fantastico, se vuoi qualcosa serviti pure" gli dice. 

Il moro inizia a svuotare la macchinetta del caffè, poi apre un nuovo pacco di quest'ultimo e inizia a travasarlo nella macchinetta, aiutato da un cucchiaino. 
Niall si avvicina cautamente al frigo e prende il cartone del latte, poi se ne versa un po' nel bicchiere. 
Si appoggia al bancone e osserva la stanza, mentre Zayn traffica incessantemente con il fornello. 
Niall fissa le tele sparse per la stanza, che lasciano davvero poco spazio per muoversi. 
Nell'angolo opposto della stanza si trova il disegno più grande. 
Raffigura una stanza, in prospettiva. 
E' in bianco e nero, ma sembra contenere più colori quella tela che l'intera stanza in cui si trovano lui e Zayn in questo momento. 
Il pavimento è logoro e disconnesso, fatto di pietre tondeggianti. 
Le tende che coprono la finestra svolazzano quasi come se fossero mosse dal vento, e Niall è quasi sicuro che nella stanza sia notte. 
I toni che Zayn ha usato sono scuri e lugubri, l'arredamento quasi scompare nel nero del carboncino. 
Quel disegno intimorisce Niall più di quanto non faccia Zayn stesso, così sposta la propria attenzione su altro. 
Per terra ci sono un mucchio di fogli appallottolati e delle matite sparse. 
Niall nota con inquietudine che le matite sono quasi tutte nere o grigie, così come le tempere, i colori ad olio. 
Se davvero possono chiamarsi colori. 
Il ragazzo guarda le altre opere, e inizia a pensare che siano terribilmente angoscianti e tristi. 
Si sofferma sul foglio poggiato sul letto, circondato da scarti di gomma da cancellare e da matite con la mina più o meno dura.
Sopra c'è raffigurato l'interno del bar dove lavora Niall. 
Il ragazzo distoglie velocemente lo sguardo, leggermente turbato, per spostarlo su un altro foglio, mezzo spiegazzato e poggiato su una sedia. 
E con orrore Niall riconosce Harry, intento a fissare un ragazzo senza volto. 
Quando capisce che il ragazzo senza tratti è lui, rabbrividisce. 

"Hai paura di me, Niall?" Niall sobbalza e rovescia un po' del latte che si era versato nel bicchiere. 

Zayn si è avvicinato a lui, con una tazza di caffè in mano, e la sta sorseggiando tranquillamente. 
Non sono vicini come prima, ma Niall riesce a vedere lo stesso le profonde occhiaie del moro. 

"Devo averne?" chiede per tutta risposta, mentre giocherella con il bicchiere che tiene in mano. 

Zayn sorride e si volta verso di lui, e per l'ennesima volta Niall non può fare a meno di pensare a quanto sia bello.

"La gente di solito mi sta alla larga" mormora, guardando dritto davanti a sè.

 Niall ha ancora il capo rivolto verso di lui, quando Zayn aggiunge: "Infatti pensavo che non saresti venuto."

Niall scoppia a ridere. "Bè, pensavi male, no?"

Zayn non dà alcun segno di vita, si limita semplicemente ad annuire con aria cupa, per poi prendere un sorso del suo caffè. 
Niall fissa le sue labbra chiudersi attorno a bordo di essa e sente una scossa elettrica attraversargli il corpo. 
Questo ragazzo mi farà impazzire, pensa affranto, mordendosi il labbro. 

"Non dovresti essere nervoso, bevendo tutto questo caffè?" osserva Niall, per non pensare a come lo fa sentire la vicnanza con Zayn.

Questa volta è Zayn a scoppiare a ridere. "Infatti lo sono."

Niall annuisce leggermente, senza tuttavia dare credito a quella frase. "Non sembra. Sembri uno piuttosto tranquillo."

Il moro fa un mezza risata, poi poggia la tazza vuota sul bancone e volge la sua attenzione a Niall. 
"E' perché mi sto controllando. Per esmpio, mi innervosisce molto il fatto che tu ti sia messo quella maglia."

Niall si passa un mano tra i capelli biondi tinti, per poi abbassare lo sguardo sulla sua maglia. 

Ne tira il bordo con entrambe le mani per vedere cosa ci sia che non va, ma nessuna macchia campeggia sul tessuto elastico. 

"Cos'ha che non va?" chiede infine, perplesso. 

Zayn sembra essere a terribilmente a disagio, perché deglutisce ed evita il suo sguardo. "E' dannatamente attillata."

Niall avvampa e abbassa lo sguardo, senza dire niente. 

Dopo qualche minuto di silenzio, è Zayn il primo a parlare. "Sono gay, Niall. Lo sai, vero?"

Il biondino alza lo sguardo e lo punta sul moro, per nulla imbarazzato. "Sì, l'avevo immaginato."

Zayn lo guarda perplesso. 
Evidentemente non ha ancora capito che anche Niall è 'orientato', per usare l'espressione più comune. 

"Ah."

Nella stanza ricade il silenzio, ma questa volta dura appena pochi secondi, perché poi Zayn riprende a parlare. 

"Bè, se lo sapevi potevi anche evitare di metterti una maglietta così. Ci hai pensato che io con questi vestiti ti ci devo ritrarre?"

Niall si concede una mezza risata, poi dice: "Se ti dà così fastidio, prestami qualcosa che mi cambio."

Il moro impallidisce e il suo sguardo si fa ancora più vitreo di quanto non lo sia già normalmente. 
Sembra che quella domanda lo metta parecchio a disagio, ma il biondo non se ne rende conto. 
Zayn si allontana dall'angolo da cucina e spalanca l'armadio, tremendamente ordinato, e ne estrae una semplice maglietta bianca, a maniche corte. 
Niall la afferra al volo e gli dà le spalle, sfilandosi dalla testa il cappellino grigio da rapper e la maglia. 
Sente lo sguardo di Zayn fisso sulla sua schiena nuda, e, a disagio, si infila in fretta la sua maglia. 
Quando la stoffa gli sfrega contro il viso Niall sente l'odore di Zayn. 
E' un misto di ammorbidente - probabilmente quello azzurro che usa anche sua madre - caffè, e nicotina. 
E' un odore a cui non è abituato, ma tutto sommato non gli dispiace. 
Appallottola la maglia e rovescia il cappellino, infilandocela dentro e poggiando il tutto sul ripiano della cucina. 
Quando si volta Zayn ha lo sguardo fisso su di lui, ed è apoggiato all'armadio con le braccia incrociate. 

"Fantastico" borbotta Niall, leggermente in imbarazzo. "Allora, dove devo mettermi?"

Prima di rispondergli, Zayn libera il pavimento dalle scartoffie prendendole a calci. 

Quando il pavimento è relativamente libero, dice: "Sdraiati."

Niall lo fissa, poi si siede cautamente a terra, senza distogliere gli occhi dal moro. 
Sospira, prima di decidere di fare come dice lui e adagiarsi al pavimento, percependo il freddo delle mattonelle contro le ossa della spina dorsale. 
Quel contatto fa rabbrividire Niall, che si irrigidisce non appena Zayn accenna a muoversi. 

Notando la sua reazione, quest'ultimo scoppia a ridere. "Tranquillo, non ti faccio nulla."

Niall sbuffa, ma si rilassa quando lo vede allontanarsi e sedersi per terra, con un album tra le mani. 

Zayn lo osserva un attimo, poi sbuffa. "No, così non va bene. Scambiamoci di posto." 

Il biondo fa leva sui gomiti e si tira a sedere, guardando Zayn divertito.
 Il moro invece sembra pensieroso, e, mentre si sposta, non si accorge nemmeno di aver urtato Niall. 
Questo si sdraia nuovamente, nel posto che prima occupava il moro, che sta nuovamente scuotendo la testa. 

"No. Devi avere la faccia rivolta verso la finestra."

Niall sbuffa, spazientito. "Ma così mi acceco, c'è troppa luce."

A quella frase seguono un mare di imprecazioni da parte del moro, che si alza in piedi e tira la tenda color bianco sporco. 

Niall sorride. "Grazie."

Zayn non dice nulla, torna nuovamente a sedersi, ma dopo pochi secondi si alza per sostituire l'album con un foglio di dimensioni decisamente maggiori. 
Lo poggia sul pavimento e si sdraia sulla pancia, afferrando una matita e iniziando a mordicchiarne l'estremità. 
Niall cerca di non fissarlo mentrelo fa, ma pensa che sia un gesto dannatamente sexy. 
Per non pensarci, cerca una posizione comoda, anche se non pensa di poterne trovare una su un pavimento. 
Ma tentar non nuoce, dice sempre Harry. 
Così appoggia le mani sotto la testa, intrecciando le dita, in modo che il suo capo sia leggermente più in alto rispetto al suo corpo, e guarda Zayn. 
Anche Zayn lo sta guardando, ma lui pare concentrato. 
Niall ne approfitta per osservarlo, per osservare quegli occhi così tristi e allo stesso tempo così profondi, quelle mani così assurdamente perfette.

"Che c'è, Niall?" domanda ad un certo punto Zayn. 

Niall si accorge che i suoi occhi non sembrano più così distanti e concentrati.

"Niente" replica, senza distogliere gli occhi dal moro.

"Perché mi stai guardando così?"

Niall fa un mezzo sorriso. "Perché sei bello."  

Le guance di Zayn si fanno sospettosamente colorite, e a Niall farebbe piacere, se non si stesse mordendo anche l'anima per aver detto quelle cose ad alta voce. 
Al moro ci vuole un secondo per far sparire l'imbarazzo, ma è pur sempre un secondo, e Niall fa in tempo ad accorgersene. 

"Bè, allora non guardarmi così. Mi distrai" mormora, la voce bassa e gli occhi fissi sul proprio foglio da disegno. 

Niall sorride intenerito. "Cosa devo guardare, allora?"

"Guarda le stelle" gli suggersice il moro, senza degnarlo di uno sguardo. 

Poi "Oh" dice, come rendendosi conto di ciò che ha appena detto. 

Con un cenno indica al biondo, che lo sta ancora fissando confuso, il soffitto. 
Niall volta il capo verso di esso, e rimane incantato.

"Oh."

                                                                                     


                                                                                                              -


Heilà. 
Okay, questo capitolo è dannatamente lungo. 
Cioè, lo è per questa storia, visto che gli altri sono comunque piuttosto brevi. 
Sostanzialmente non succede nulla, però a me è piaciuto scriverlo, perché mi immaginavo zayn e niall lì a dirsi quelle cose e... addio mondo, aha. 
Il prossimo capitolo sarà un po' più... triste. 
Triste sempre negli standard di questa storia, e fidatevi che generalmente quando scrivo saltano fuori cose decisamente più tristi di questa.
Bene, dopo questo spazio autrice non sense, vi lascio.
ourvuar madmuasel :)
Ah, già, me ne stavo quasi per dimenticare, come al solito. 
Grazie a chi preferisce, ricorda, segue, recensisce, grazie a chi mi ha inserito tra le autrici preferite, perché - oh cielo! - delle persone mi hanno inserito tra le autrici preferite. 
Vi giuro che a vederlo sono morta, non sapete quando questo sia importante per me. 
Vi volgio bene :')
Okay, vado veramente, ciao ciao <3
  
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