Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: lella23    25/08/2013    1 recensioni
SEQUEL DI My Only Desire
Erano passati tanti anni, era passato tanto tempo.
Quanto cose erano cambiate, molte stravolte altre rimaste immutate.
Era il tempo che decideva, stravolgeva e faceva rimanere uguale.
Tutto era cambiato, eppure loro erano le stesse... o forse non lo erano più?

Erano passati 9 anni da quando le ragazze avevano salutato Emma all'aereoporto, lasciando che se ne andasse via dalla città.
Molte cose erano cambiate, le ragazze erano diventate donne.
Emma lontana da tutti. Alice finalmente felice. Bea sola ad affrontare la vita. Ele rassegnata al suo destino.
Erano passati 9 anni... sarebbero state capaci di ritrovare la felicità?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'All You Need Is Love '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Distrazione

If I am an extra in the film of my own life
Then who the hell is the director?
If I am an extra in the film of my own life
Will someone please turn off the camera?

***

Se sono una comparsa nel film della mia stessa vita
Allora chi diavolo è il regista?
Se sono una comparsa nel film della mia stessa vita
Può qualcuno per favore spegnere la cinepresa?


{Placebo ~ The Extra}





Era passata poco più di una settimana, le giornate piovose e fredde di Londra si erano sostituite a quelle relativamente miti della sua città. Ormai si era quasi abituata al nuovo ospedale e alle visite giornaliere della paziente affidatale da Gaia, Lis, a volte mangiava in sua compagnia e si era quasi sorpresa dalla confidenza che aveva preso con lei. Parlavano molto e spesso lei le chiedeva di Londra e di come si era trovata oppure di altri viaggi che aveva fatto, aveva la sensazione che volesse quasi vivere anche lei quei viaggi che molto probabilmente non avrebbe mai avuto la possibilità di fare.

A volte si ritrovava a pensare se anche lei si fosse trovata in una situazione simile non credeva di poter affrontare tutto quello come lo stava facendo Lis, con quella serenità, probabilmente si sarebbe infuriata contro tutto e tutti. Sospirò mentre metteva sul fuoco il caffè, quella domenica era libera e la sua sveglia era suonata alle dieci, la casa era stranamente vuota.

Forse Bea e Isabel erano andate a fare un giro, ma di solito la domenica Ele stava a dormire fino a tardi e anche lei era sparita. Guardò la cucina sentendosi malinconica, a volte trovava la solitudine appagante ma quel giorno non riusciva a sostenere quel silenzio, proprio non ci riusciva. Sentì il caffè venire su e lo tolse dal gas versandoselo nella tazza, forse doveva uscire anche lei, magari un bel giro per la città le avrebbe tolto quella sensazione... e avrebbe visitato la tomba di sua nonna, non ci andava da quando era arrivata.

Finì il caffè e andò a cambiarsi, chissà magari avrebbe incontrato anche l'amore della sua vita! Scoppiò a ridere scuotendo la testa mentre si legava i capelli, davvero la fantasia non le mancava per niente. Prese la borsa e uscì alla volta della città, magari dopo l'amore della sua vita riusciva pure a trovare quel paio di scarpe che aveva visto in saldo l'altro giorno.


Teneva Isabel per mano mentre passeggiavano per il parco, non aveva idea del perchè ma quella mattina la sua adorabile bambina si era messa in testa di uscire e andare al parco, ma non aveva voglia di andare a giocare con gli altri bambini. Si stava comportando davvero stranamente... sospirò e si sedette su una delle panchine guardando in faccia sua figlia.

-Bel... cosa c'è?-

La bambina abbassò il viso e si strinse nelle spalle.

-Nente...- mormorò disegnando cerchi con il piedino.

-A me puoi dirlo, lo sai...- sorrise cercando di confortarla dopo averle alzato il viso.

Isabel la guardò negli occhi triste, quello sguardo le fece chiudere lo stomaco e stringere il cuore, l'ultima cosa che desiderava per la sua piccola era che fosse triste come lo era stata lei per colpa di suo padre, si era sicura che quello sguardo era colpa di Mirko.

-Mama... pecchè papà no vuole pù stare co me?- disse guardandola negli occhi.

Bea sospirò e la prese in braccio stringendola, non sopportava davvero di vederla così.

-Tesoro non è così, il papà vuole stare con te ma è molto impegnato e non trova il tempo...-

La piccola non sembrava molto convinta e certo non poteva biasimarla, ma metterla contro suo padre non sarebbe stato giusto quindi doveva difenderlo come poteva anche se era l'ultima cosa che avrebbe voluto fare.

Le carezzò i capelli cercando di darle conforto, non capiva come Mirko potesse deluderla ogni volta senza che provasse un minimo di rimorso, probabilmente perchè non vedeva l'espressione amareggiata di Bel che contrastava con i suoi tratti infantili.

In quel momento la piccola annuì e si unì ad un gruppetto di bimbi che giocavano, Bea sospirò guardandola, avrebbe fatto di tutto per lei eppure non era riuscita a darle il padre che meritava, seppur sapeva che non era assolutamente colpa sua non poteva fare a meno di chiedersi se avesse fatto bene a coinvolgere Mirko... scosse la testa, non doveva fare certi pensieri! Certo lui si stava comportando in maniera davvero irresponsabile, ma aveva il diritto di conoscere sua figlia anche se non lo meritava.

Guardava la piccola da quella panchina cercando di non perderla di vista, si sarebbe mai tolta quell'ansia che la prendeva quando non l'aveva vicino? Scosse la testa dicendosi che molto probabilmente avrebbe dovuto conviverci a vita con la preoccupazione.

Era immersa in questi pensieri quando all'improvviso venne investita da qualcosa e scaraventata per terra, quel qualcosa le lavò la faccia in meno di due secondi.

-Merda! Sirio! A cuccia!-

Bea rise leggermente dopo essersi resa conto che lo strano essere che l'aveva quasi aggredita era un cagnolone la cui razza non era ben definita.

-Non si preoccupi non mi ha fatto...- stava dicendo divertita verso il padrone preoccupato quando alzò lo sguardo e le parole le morirono in gola.

Lì davanti a lei si stagliava contro la luce proprio lui, Riccardo...

-Bea?- disse lui sorpreso riconoscendola.

Lei chiuse gli occhi per un attimo chiedendosi perchè le figure le faceva solo lei? Con un sospiro annuì e cercò di alzarsi mentre l'altro teneva a freno il cane.

-In persona...- rispose lei cercando di sdrammatizzare.

-Oh cavolo scusami ma a quanto pare piaci molto al mio cane...-

Sbagliava o era leggermente imbarazzato?

-Non preoccuparti... e poi non mi sono fatta niente quindi va bene, la cosa comunque è reciproca!- disse sorridendo suo malgrado, le piaceva davvero quel cane era molto affettuoso, forse un po' troppo ma non le dispiaceva.

-Mi fa piacere sentirtelo dire, così vieni anche tu al parco?- chiese gentilmente lui, le piaceva parlarle o almeno questo era quello che le aveva detto una volta davanti alla macchinetta del caffè... chissà se era davvero così.

-No sono qui con mia...-

-Mamma!-

Bea si girò di scatto verso la voce e la sua piccola le corse incontro preoccupata, probabilmente aveva visto l'assalto del cane. Sorridendo dolcemente la prese in braccio rassicurandola e dandole dei piccoli baci sulla fronte, solo dopo qualche minuto si ricordò che c'era Riccardo e in qualche modo si sentì imbarazzata, non aveva mai detto di avere una figlia, in qualche modo quell'argomento non era mai saltato fuori nei loro discorsi davanti al caffè, in effetti parlavano solo di lavoro. Si girò lentamente verso di lui e lo guardò mordendosi il labbro, Riccardo stava studiando leggermente sorpreso la sua piccola Isabel e in qualche modo nei suoi occhi trovò qualcosa che si avvicinava alla tenerezza.

-Mamma... chi è?- mormorò al suo orecchio Isabel guardando curiosa e un po' timida l'uomo che aveva davanti.

-Lui... lui è un amico della mamma, tesoro...-

-Piacere di conoscerti piccola... mi chiamo Riccardo- disse lui sorridendo.

Bel si nascose un po' sul collo della mamma imbarazzata.

-Su dai rispondi al signore, non fare la timida adesso...- sussurrò lei divertita.

-Mi chiamo Isabel...- mormorò la bimba facendo spuntare gli occhioni.

-Ma è un nome bellissimo... adatto ad una bellissima bimba!-

Isabel andò letteralmente a fuoco e nascose il visino tutta imbarazzata, Bea rise a quel comportamento, la sua piccola difficilmente era timida.

Dopo poco volle scendere e facendo un cenno di saluto a Riccardo tornò dai suoi amici e lei si voltò verso Riccardo sperando... sperando in cosa? Si chiese all'improvviso stranita, sperando che il fatto di aver lei una figlia non la mettesse in cattiva luce con lui? Che diavolo le saltava in testa!? Non poteva pensare davvero seriamente di poter avere una... relazione con lui!

-Così hai una figlia...- constatò lui.

In qualche modo quella frase la fece innervosire e lo guardò negli occhi fiera, non si sarebbe mai vergognata della sua Isabel, era il regalo più bello che le era stato fatto ed era stata davvero stupida a pensare anche solo per un secondo che lei potesse impedirle qualcosa!

-Si ho una splendida e meravigliosa figlia di due anni- disse con un tono di voce forse un po' più duro di quello che aveva effettivamente voluto ma in qualche modo sortì il suo effetto.

-Oh certo non avrei mai pensato a qualcosa di diverso... solo non me l'avevi mai detto-

-Tu non me l'hai mai chiesto-

-Touché- mormorò lui sorridendo appena.

In qualche modo Bea rispose a quel sorriso e dopo alcune sue domande si ritrovò a raccontargli di tutto quello che le era successo, la fine della sua relazione che era durata ben sette anni, di come Isabel era stata così importante per lei e così di aiuto... non poteva pensare a Mirko c'era lei da accudire e questo le aveva fatto davvero bene. Raccontarsi così non era da lei eppure con Riccardo tutto pareva semplice, lo vedeva nei suoi occhi che lui ascoltava ogni parola, ma oltre a quello ascoltava anche le sue emozioni e questo le faceva quasi desiderare di avvicinarsi di più di prendergli la mano e perdersi nei suoi occhi azzurro mare.


-Quindi posso contare sulla tua presenza?-

Emma sospirò ma annuì, non aveva altra scelta. Quel pomeriggio era andata da suo padre a fargli visita e a quanto pare ne aveva ricavato un invito ad uno dei tanti party in cui quando era adolescente lui e sua madre andavano lasciandola con la nonna. Ora si trovava incastrata ad accettare, decisamente non era un buon segno.

-Non sai quanto mi faccia piacere, ti presenterò dei miei vecchi colleghi...-

Era partito in quarta a farle quasi una lista degli invitati e lei non potè fare altro che sorridere leggermente, dopotutto non poteva essere così male.

Lui stava ancora parlando quando le venne in mente qualcosa che gli doveva chiedere.

-Papà...-

-E poi... che c'è Emma?-

-Per caso sei andato a visitare la tomba della nonna di recente?- era da quando ci era andata che voleva domandarglielo, non sapeva perchè ma in qualche modo sentiva di doverlo sapere.

-Oh... ehm... veramente non sono potuto andare...- disse imbarazzato, con tono quasi di scusa.

Emma rimase quasi sorpresa, non era stato lui a tenere la tomba della nonna così bene e non era nemmeno lui a portare quelle rose bianche... ma allora chi era?

-Non preoccuparti papà, era solo per sapere... oh si è fatto tardi devo andare...- disse un po' troppo frettolosamente alzandosi dal divano.

-Certo... ci vediamo per il party-

-Si ci troveremo lì-

Con un sorriso un po' teso uscì dalla casa e si diresse verso la macchina, non erano nemmeno le cinque ed era già abbastanza stanca, si guardò in giro mentre saliva e sprofondò nel sedile mentre accendeva il riscaldamento, se non c'era il sole il freddo si faceva sentire pizzicando quasi la pelle esposta.

Mentre guidava si perse nei suoi pensieri, i suoi pazienti per la maggior parte occupavano il suo cervello, cosa doveva fare il giorno dopo, gli esami da prenotare e ovviamente andare a trovare Lis, quella povera donna che pareva quasi dimenticare quello che era successo perdendosi nelle sue parole e nei suoi racconti.

Ovviamente alla fine per quanto cercasse di tenere fuori i pensieri indesiderati quelli tornavano prepotentemente quando aveva delle giornate libere come quella che aveva appena passato. Sospirò mentre strinse il volante tra le mani, poteva davvero dire di averlo dimenticato? E allo stesso modo poteva dire di amarlo ancora? Due domande che le riusciva difficile anche solo pensarle, rispondere era impossibile.

Arrivata al parcheggio scese e salì di sopra lentamente ancora pensierosa e leggermente avvilita, nemmeno con se stessa le sue emozioni erano chiare, come poteva pretendere di mettere insieme la sua vita se tutto era così confuso?

Era entrata in casa quando vide Alice sul divano concentrata su qualcosa, Emma la guardò divertita, probabilmente era per il matrimonio.

-Ehi!- disse piano sedendosi di fianco a lei.

-Ciao Emma...- rispose l'altra chiudendo la rivista per spose che stava leggendo.

-Trovato qualcosa di interessante?- con un cenno indicò la pila di giornali che occupava il tavolino del salotto.

-Oh non molto... sono così confusa a volte! Davvero troppe cose a cui pensare!-

-Be è un matrimonio dopotutto...-

-Si e deve essere tutto perfetto!- mormorò la mora con decisione.

Sorrise quasi malinconica, ovviamente voleva che tutto fosse come aveva sempre voluto, aveva di fianco l'uomo della sua vita! Chissà se anche lei un giorno... scosse la testa e fece un profondo respiro, meglio non indugiare in quei pensieri.

In quel momento sentirono in rumore provenire dalla stanza di Ele, entrambe sobbalzavano per al sorpresa.

-Che diavolo sta combinando?!- esclamò Emma.

La bionda uscì dalla porta e si precipitò nel salotto sconvolta.

-Oddio, oddio come ho fatto a dimenticarmelo?!- continuava a ripete.

Le due si guardavano perplesse per poi rivolgere l'attenzione alla loro amica.

-Ehm... Ele? Di che stai parlando?- disse incerta Alice guardandola.

-Come di cosa sto parlando!? Oggi! Ali! È il 14!-

Emma osservò l'espressione della mora cambiare totalmente diventando completamente sconvolta.

-Il 14?! Oh mio Dio!- si alzò in piedi e raggiunse Ele che stava alla finestra fremendo.

La rossa passava lo sguardo da una all'altra senza capire un accidente di quello che stava accadendo, che cosa doveva esserci di così sconvolgente nel fatto che quel giorno era il 14?

-Ragazze che vi prende?!-

-Oh Emma non puoi capire! Certe cose non si possono spiegare...- sospirò Ele da dietro la tendina, mentre l'altra annuiva convinta con gli occhi incollati sul vetro.

-Certe che le si deve vedere-

-Voi siete andate, completam...-

Si era avvicinata alla finestra incuriosita e dubbiosa al tempo stesso quando uno spettacolo le si era presentato davanti facendole perdere le parole ammutolendola.

Questa cosa è decisamente da pazzi!” l'unico pensiero coerente che le si era formato in testa mentre per poi essere assalito dalla marea di altri a dir poco imbarazzanti.

Muscoli che si gonfiavano e leggeri rivoli di sudore scendevano tra i solchi degli addominali arrivando all'elastico di quelli che sembravano boxer, o erano pantaloncini? Ma cosa le importava poi?! C'era un magnifico esemplare di uomo proprio in faccia alla finestra di casa loro che stava facendo la sbarra e lei si chiedeva se quelli erano boxer o pantaloncini?!

-Oh mio dio...- mormorò mordendosi il labbro subito dopo.

Era sceso dalla sbarra e aveva preso una bottiglietta di acqua e dopo averne bevuto un po' se l'era versata sui capelli castani. Non aveva solo il fisico più perfetto che lei avesse mai visto, era decisamente bellissimo. Da quella distanza non riusciva a cogliere il colore degli occhi ma i lineamenti erano decisi e molto virili... come se ne avesse bisogno con un corpo così!

-Già...- sospirò Ele alle sue parole.

-Da quando abbiamo l'uomo perfetto vicino a casa nostra?- mormorò in completa contemplazione lei.

-Da quando Mr Perfezione sta facendo un corso di non so che lotta, lì è casa sua e sotto c'è la palestra... ti dico solo che non è l'unico da poter essere ammirato...- disse sognante Alice.

-Te non hai un matrimonio tra sette mesi?- commentò leggermente divertita Ele.

-Mi sposo mica diventerò cieca eh! Ogni tanto non fa male rifarsi gli occhi!-

-Cosa centra il 14?- si intromise lei senza distogliere gli occhi da quel ragazzo, stava diventando una guardona e in qualche modo quel pensiero non la toccava minimamente... forse era anche peggio di quello che pensava.

-Oggi faceva ritorno dalle vacanze natalizie... ogni giorno alle cinque e mezza si piazza lì e fa la sbarra-

-Questa è una cosa che mi mancherà da sposata...- mormorò quasi triste Alice.

Emma stava per ridere quando in pochi minuti successero troppe cose tutte assieme, Bea era entrata in salotto salutandole e avvicinandosi a loro e nello stesso momento il caro Mr Perfezione aveva alzato gli occhi sulla loro finestra le ragazze presero le tendine per nascondersi lasciando scoperta la loro amica che si ritrovò davanti a quello spettacolo magnifico mentre l'altro la guarda decisamente divertito.

Bea stava guardando quell'apparizione con gli occhi sgranati e cosa che la sconvolse ancora di più quello le fece l'occhiolino facendole perdere i pochi neuroni che aveva risparmiato quella vista e arrossì in maniera quasi inumana quando lui si girò dando spazio alla vista di quel lato b perfettamente fasciato da dei pantaloncini molto aderenti.

-ODDIO!- esclamò portandosi le mani al viso imbarazzata mentre le sue cosiddette amiche scivolavano a terra ridendo come pazze.

-Bea! Non è giusto lo volevo anch'io l'occhiolino!- disse ridendo Ele.

-Voi... voi! Che diavolo mi fate fare queste figure!?- quasi urlò mentre cercata di calmare i bollenti spiriti che la visione di quel fusto le aveva provocato.

A nulla valsero le sue minacce e ringhi di imbarazzo quelle non volevano saperne di smettere, alla fine sospirò sorridendo leggermente, infondo non le era andata poi così male... magari avrebbe evitato di passare davanti al palazzo per un po', giusto il tempo di almeno un centinaio di anni o giù di lì.






























Salve a tutti...
si non sono un'apparizione celeste e non sono resuscitata dal mondo dei morti xD, dopo questo vergognoso ritardo sono tornata ad aggiornare questa storia... purtroppo in questi mesi me ne sono capitate di tutti i colori, tra cui la perdita completa del mio vecchio PC, ma non preoccupatevi sono riuscita a comprarne un altro e sono in piena attività! Dopo anni finalmente mi sono goduta l'estate senza debiti a settembre e quindi con tutto il tempo di riprendere in mano questa storia, so che il capitolo è corto e molto probabilmente non succede chissà cosa a parte l'apparizione di Riccardo e del vicino di casa... che non mi dispiace dire ho avuto fino a una settimana fa! Abitare in un luogo turistico ha i suoi vantaggi dopotutto xD quindi ho deciso di mettere nella storia, per appagare un po' gli occhi di queste povere protagoniste che ne hanno passate anche troppe ;) 

ps. magari date un'occhiata all'altra storia che sto scrivendo a quattro mani con una mia amica, ci tengo particolarmente e presto aggiornerò anche quella ^^

Al prossimo capitolo! Che sto già scrivendo e sarà pieno di avvenimenti!
Baci^^


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: lella23