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Autore: RaggioDiLuna    29/02/2008    16 recensioni
DEDICATA AD EDVIGE86. in memoria di Fred, ma rigorosamente una Ron/Hermione...
No, non ci sei più…non ci sarai mai più, non ci potrai mai essere. Cancellato, portato via…le mie lacrime chi le porterà via? Loro rimarranno qui, con me, testimoni silenziose di un dolore che non so affrontare…
ma se il cuore si scioglie tutto il dolore tornerà, e allora è meglio che il cuore resti pieno di ghiaccio…per non soffrire di più…
Significa che io e harry siamo solo i tuoi amici…io come lui, nulla più di questo? Il tuo silenzio sta spazzando via le certezze che i brividi che ti hanno scosso mentre ti concedevi alle mie labbra mi avevano portato: ero convinta, più che convinta, che anche tu quel bacio lo avessi voluto, desiderato, sospirato…ma non ne sono più certa.
LEGGETE, RECENSITE, CRITICATE...
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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coraggio_piangere eccomi qui con una nuova ff...un po' triste, lo ammetto, ma visto il momento, quasi un missing moment, che ho deciso di raccontare, la tristezza era d'obbligo...
se scrivo questa one-shot, lasciando in cantiere tutte le altre(che ormai su carta occupano mezzo quaderno....come farò a ricopiarle tutte????) è grazie all'ispirazione che mi ha dato EDVIGE86 in una sua recensione per la ff "i sogni son desideri di felicità...sarà vero?!?"... tesoro, grazie per tutti i complimenti, non smettero mai di dirlo, ma ho una paura folle di non essere riuscita a mettere su carta quello che tu avresti voluto. se non ci sono riuscita mi dispiace tanto, perdonami, ma ci dovevo provare.
vale per tutte voi che leggete: SE AVETE UN EPISODIO CHE VORRESTE VEDER TRADOTTO IN PAROLE DITEMELO...ci tenterò. scrivere "su commissione" si è rivelato divertente, sopratutto perchè il mio lato da psicologa si scatena e cerca di capire cosa vuole veramente la persona che me lo chiede...
ora vi lascio alla lettura...aspettando con ansia tutte le vostre recensioni...e soprattutto aspettando il giudizio finale: quello di EDVIGE86... [AIUTO]

i personaggi non sono miei, ma appartengono alla scrittrice che ha fatto sognare molte di noi, per non dire tutte : J. K. Rowling. la storia non è scritta a fini di lucro.

No, non ci sei più…non ci sarai mai più, non ci potrai mai essere.
Cancellato, portato via…le mie lacrime chi le porterà via? Loro rimarranno qui, con me, testimoni silenziose di un dolore che non so affrontare…
Perche?
Che significato ha?...non sei tu…non dovevi essere tu, c’erano tante persone, c’ero io.
Sono io quello che è sempre stato al fianco di Harry, io che ho scelto di combattere per lui, io che ho scelto di rischiare…tu no…tu non c’entravi nulla, se non per il fatto che eri dalla nostra parte, dalla parte giusta…
-i giusti pagano in questo modo?-
l’aria è uscita dalla mia bocca portando con sé i suoni che riflettono i miei pensieri…ho parlato ad alta voce, evidentemente, perché Hermione è accanto a me e mi guarda come in cerca di qualcosa da dire…
-Ron…-
Scusa Hermione, ma ora no…ora non ce la faccio…
Mi volto e vado via sentendo i suoi occhi sulla mia nuca…scusa…ma quel corpo freddo che riposa lì sotto, chiuso in una bara di legno lucido è mio fratello…anche se ancora non ho capito il perché.
-Ron aspetta!-
No hermione, per favore, ora lasciami stare…perdonami…
Non mi volto e vado dritto attraverso il parco e i corridoi del castello e poi nel dormitorio maschile fino al letto che una volta era quello di Fred…e lì c’è George.
Non, ho appena detto una cazzata, quello non è George…George era il ragazzo che mi accoglieva sempre con una risata ed era sempre stato così, come doveva essere, perché George era uno dei gemelli…ma ora che l’altro gemello non c’è più cosa significa essere uno dei gemelli, cosa significa essere George?...i gemelli non ci sono più, George non c’è più…Fred non c’è più.
Mi siedo accanto a lui e lo abbraccio, come poche volte io e lui ci siamo abbracciati, in un abbraccio degno di quello di mamma.
Mamma… come starà adesso?...lei non potrà annullarsi come sta facendo George…lei ha noi, ha me, Percy, Ginny, Bill, papà…ha tutti noi…e non può piangere, per non ferire  noi, per darci la forza che solo lei ha avuto nei momenti più difficili per la nostra bella famiglia…
George mi scosta da sé e per un attimo i nostri occhi si incontrano. Dolore dolore dolore. Non c’è altro che dolore in quegli occhi se non una muta domanda, la stessa che alleggia nei miei: perchè Fred?
-George…-
pronuncio solo il suo nome, come ha fatto Hermione col mio, e lui come me si volta e se va, lasciandomi solo come io ho lasciato lei.
So che lo sta facendo per lo stesso motivo per cui l’ho fatto io, per sfuggire al dolore, rinnegarlo nella speranza che ignorandolo scompaia…per paura di crollare nel calore di due occhi pieni di affetto che riescono a scioglierti il cuore…ma se il cuore si scioglie tutto il dolore tornerà, e allora è meglio che il cuore resti pieno di ghiaccio…per non soffrire di più…
Sei scusato George, perché so che anche tu mi stai chiedendo mentalmente scusa…chissà se Hermione lo sa…ma sì, come può non averlo capito…lei mi capisce sempre, meglio di quanto io potrò mai sperare di fare con me stesso…
Però non riesco a non sentirmi inutile. Avrei voluto che George rimanesse con me, avrei voluto consolarlo, parlargli fino a fargli spuntare grosse lacrime dagli angoli degli occhi, perché né io né lui abbiamo ancora pianto ed ha bisogno di sfogarsi…invece lui se ne è andato…non sono riuscito a far sì che si aprisse con me.
Sono Ron, suo  fratello…ma lui avrebbe voluto il suo gemello…sono solo Ron, e mi sento inutile…    

Tre giorni. Sono passati tre giorni dalla fine di questa stupida guerra e ne è appena iniziata un’altra, anzi tante altre, tutte contro un unico nemico, il dolore della perdita contro tutte le persone che queste perdite ora le stanno subendo…e siamo in tanti, ma il dolore vince su tutto e tutti, ti prende da dentro e ti strazia, ti dilania…
Basta! Voldemort è morto ma sta vincendo lo stesso…sta vincendo e le nostre lacrime sono i suoi trofei, il suo ricordo e i suoi seguaci si nutriranno dei nostri incubi, della nostra solitudine…allora a cosa serviranno tutte queste vite buttate?
No, non finisce così…per Fred e per tutti quelli che come lui hanno perso la vita, perché la loro morte possa servire a qualcosa…non finirà, non con una sua vittoria, non con noi divisi, ognuno perso nel proprio dolore, costretto a nascondere le proprie lacrime da sé stessi e dagli altri, per la paura di soffrire…e in fondo soffrire da soli… soffrire di più…
Sono queste le parole che vorrei urlare a George per farlo tornare da me, per convincerlo a darmi un po’ della sua fiducia…chissà se sono le stesse parole che ora vorrebbe dirmi Hermione?
Sì, probabilmente sì…
George ancora non riesce a capire, ma io sì e so che devo tornare da lei…perché almeno uno di noi divida il suo dolore passando parte del peso sulle spalle di un altro…perché anche se sono solo io, solo Ron Weasley, almeno io voglio essere tra quelli che il dolore non potrà sconfiggere...e forse sarò d’esempio anche agli altri…  …sì, sarà Fred, con la sua morte, a risvegliare in noi la voglia di restare uniti per combattere questo nemico invisibile quanto insidioso…sarà per merito suo che comincerà tutto, e tutto partirà da Ron ed Hermione…

Ron Ron Ron…ma perché fai così? Perché rifiuti il mio abbraccio? Io vorrei solo aiutarti a superare questo momento, vorrei solo sentire la mia camicia bagnarsi delle tue lacrime perché sarebbe il segno della fiducia che riponi in me…non te ne puoi andare in questo modo, non puoi lasciarmi sola…ho bisogno di sapere che quel bacio fugace, troppo fugace per quanto l’avevo desiderato in questi anni, prima della battaglia, è stato per te quello che è stato per me…perché per me è stato vero, desiderato…tutto. È stato tutto.
E quanto avrei voluto chiederti cosa ha significato per te in questi giorni, ma come avrei potuto? Fred è morto, se ne è andato…quello che c’è stato tra di noi, quello che io vorrei ci fosse tra di noi, passa in secondo piano, ed è giusto che sia così…
Ci siamo parlati così poco in questi giorni, ti sei sempre nascosto da me e da harry…quasi non ci siamo visti e credimi mi ha fatto male…oh, Ron, non ce l’ho con te, ma quanto vorrei che il mio amore fosse ricambiato, quanto sarebbe bello per me sapere che nella tua vita sono importante, più importante di una semplice amica…lo sono Ron?
Evidentemente no. Ti ho chiamato, oggi, ma mi hai voltato le spalle…non senti il bisogno di parlare con me più di quanto tu non lo senta con Harry? Significa che io e harry siamo solo i tuoi amici…io come lui, nulla più di questo?
Il tuo silenzio sta spazzando via le certezze che i brividi che ti hanno scosso mentre ti concedevi alle mie labbra mi avevano portato: ero convinta, più che convinta, che anche tu quel bacio lo avessi voluto, desiderato, sospirato…ma non ne sono più certa.
Perché non fai della mia spalla il tuo rifugio? Perché non mi vuoi al tuo fianco?
Stai entrando nella stanza, riconosco i tuoi passi che attraversano il passaggio che porta alla sala comune, sì, nonostante questa guerra abbiamo deciso quasi tutti di rimanere qui, per curare i feriti…quelli che ancora possono farcela.
So che sei tu anche senza voltarmi: in questi sei anni, china su un compito difficile, ho ascoltato tante di quelle volte i tuoi passi, sperando che ti portassero alle mie spalle, che ti avvicinassero a me, che non posso avere dubbi…
…e su un’altra cosa ho le idee ben chiare: rispetterò il tuo volere ed il tuo silenzio, non ti starò addosso…
mi alzo dalla poltrona in cui ero sprofondata insieme alla mia confusione e alla mia insicurezza e nel farlo mi volto per un attimo verso di te. Stai venendo dritto verso di me e in un attimo capisco perché: mi sono seduta sulla poltrona che di solito occupi tu, che ormai tutti in sala comune sapevano esserti riservata…non l’ho fatto apposta, ma la stoffa della poltrona ha assorbito il tuo odore, ormai, e se non posso sentirlo standoti vicina almeno posso respirarlo rannicchiandomi qui…
I nostri occhi si incontrano ma tu abbassi i tuoi…non farlo Ron, ho bisogno di quegli occhi azzurri come il cielo, il cielo in cui sento di voler volare…non me la prenderò se tu non vorrai parlare con me.
Fa male, tanto male, sapere di non essere la persona che vorresti al tuo fianco in momenti come questi, mi sento maledettamente inutile, ma non sono arrabbiata con te…in fondo non posso essere più di quanto tu voglia concedermi…nel tuo cuore non so occupare altro posto se non quello che tu decidi di riservarmi…
Raccolgo le mie cose e in un attimo sparisco per le scale, diretta al mio letto, così che non dovrai neppure subire l’imbarazzo di farmi capire che con me non vuoi parlare…
Ciao Ron…Buona Notte, amore. Vorrei sussurrartelo e sentirtelo sussurrare.

Entro in sala comune e la vedo: è seduta sulla mia poltrona e mi da le spalle, ma la riconosco all’istante…non posso scambiarla per un’altra persona. Lei è solo lei. La mia Hermione.
Ti prego Hermione, scusami se sono scappato, ho avuto paura del dolore, ma ora ho capito e sono qui.
Ma ti vedo alzarti e prendere il maglione e un attimo dopo i nostri occhi si fondono. Oro e azzurro, come i raggi del sole che si riflettono nel mare.
Siamo noi, tu sei il mio sole, per favore scaldami, accoglimi nel tuo abbraccio tiepido…ne ho bisogno…ho bisogno dei tuoi capelli sul mio viso…avrei solo voglia di correrti incontro e di trascinarti su quella poltrona da cui ti sei appena alzata, per rimanere abbracciati e parlare, parlare, parlare… parlare con te mentre sento il tuo cuore battere sotto la mia testa che si alza e si abbassa al ritmo del tuo respiro, mentre invece di essere io che ti tengo sulle mie ginocchia invertiamo per un attimo i ruoli e sei tu a cullarmi in braccio, ad ascoltare i miei singhiozzi disperati…
Ma tu te ne stai andando. Mi hai guardato per un attimo e in quell’attimo io mi sono perso, trovando rifugio nel pensiero del contatto con te…dove stai andando Hermione? Ti prego torna da me…
La tua schiena viene inghiottita dalla porta del tuo dormitorio. Lo so perché ti vedo scomparire su per le scale e poi sento la porta del dormitorio chiudersi…e chiudermi fuori, perché ora sei dove io non posso arrivare…
-Ron!-
mi volto e vedo Harry sorridermi di un sorriso triste, lo stesso che avevi tu…
-ciao Harry-
-Ron…- sospira…non deve essere stato facile starmi vicino in questi giorni se anche lui, il mio migliore amico da sempre, ha difficoltà a trovare le parole
-Ron, è bello vedere che sei tornato in sala comune- sono contento anch’io Harry, perché mi è costato tanto decidere di poter affrontare la morte di Fred fino al punto di volerne parlare con qualcuno.
-sono felice anch’io. Mi dispiace di avervi fatto stare in pensiero- sorrido, sperando che capisca
-mi dispiace davvero, harry-
-non dirlo nemmeno per scherzo…hai voglia di parlarne?-.
è quello per cui sei venuto Ron: parlarne…ma non è con lui che vorrei affrontare tutto questo.
-io…ascolta, Harry, scusami, davve..-
Harry mi posa una mano su una spalla e mi interrompe
-non importa. Quando vuoi ci sarò-
-lo so. Grazie.-
-preferisci rimanere qui o salire al dormitorio?-
-restiamo…su c’è troppo silenzio…stiamo insieme agli altri, per favore, tutti insieme…-
-ok, buona idea…dai raggiungiamo gli altri…-
annuisco e lo seguo. Si siede al suo solito posto e io faccio altrettanto, ma la mia mente non può che andare a lei, lei che fino a poco fa era seduta qua, lei che ci ha lasciato il suo diario, ben chiuso dal lucchetto…
Stringo quelle pagine scritte fitte fitte come se fossero la mia ancora di salvezza, una passaporta in grado di portarmi da lei, mentre nella mia mente la sua voce severa mi ricorda che all’interno del castello non ci si può materializzare…
Quella diario parla di lei e non resisto alla tentazione di stringerlo forte al petto.
-è il diario di Hermione quello?-
annuisco
-ci hai parlato?- la voce di harry, improvvisamente più dolce, mi dice che lui ha già capito tutto, ma io sento comunque il bisogno di parlare.
Mi copro gli occhi coi palmi delle mani perché non voglio vedere la realtà che mi circonda e sento il mio amico farsi più vicino. Dopo un attimo sento il suo braccio attorno alle mie spalle.
-se ne è andata, Harry. Appena sono entrato è andata a dormire-
-ma che è successo?-
-oggi ci siamo incontrati davanti alla tomba di Fred e ha cercato di parlarmi ma io l’ho ignorata, perché non volevo soccombere al dolore, volevo mostrare a lei e a me stesso di essere più forte di quello che sono-
-non ti devi sentire in colpa, Ron, molte persone avrebbero reagito così-
-lo so Harry, anche George ha fatto lo stesso con me e mi sono sentito rifiutato, come se non fossi degno della sua fiducia-
-sai che non è così-
-si lo so-
-e lo sa anche Hermione-
-tu credi?-
-hai paura che si sia offesa?-
annuisco, perché l’idea di averla fatta stare male è come una pugnalata nello stomaco e non mi permette di parlare, devo riprendere fiato.
-non ci siamo più parlati dopo…dopo il bacio- sento di essere arrossito fino alla radice dei capelli.
-allora vai a parlarle-
 -ok, ci penso…tu vai a dormire intanto, sarai stanco.-
-già-
in realtà ho solo bisogno di rimanere un po’ da solo per riflettere.
Non so cosa fare, vorrei davvero correre da lei, la voglia di sentire il suo corpo stretto al mio è troppo forte.
-buona notte Ron-
-‘notte-
Lascio scivolare la mia testa all’indietro e chiudo gli occhi; in un attimo sono vicino a lei, così vicino che sento il suo respiro solleticarmi l’orecchio. Le mie mani scorrono sulla pelle calda della sua schiena, sotto il maglione, perché solo sentirla così vicino mi darà il coraggio di lasciare uscire tutte le lacrime che ho trattenuto fin’ora…già, ci vuole coraggio anche per piangere…
Il ritratto si apre e lascia entrare due ragazze del sesto anno, che mi strappano dal mio sogno…
-Ehi ragazze scusate!-
-oh, ciao, Ron…-
-potreste dire ad Hermione che quaggiù c’è il suo diario?-
-dammelo, glielo portiamo-
-no!...no, dille di venire un attimo giù per favore-
non so neanch’io perché l’ho detto, anzi sì, il motivo lo so, quello che non so è dove ho trovato il coraggio…non mi resta che stare qui ad aspettare, a sperare, sapendo che se davvero mi raggiungerà il mio cuore comincerà a battere all’unisono coi suoi passi che scendono le scale, un gradino dopo l’altro, sempre più vicino a me…

Tum tum. Tum tum. Sta scendendo, so che è lei…ed eccola apparire, piano piano, perchè come dicono il piacere prolunga l’attesa, ma l’attesa rende più bello il piacere…ora lo so.
Prima appaiono le sue scarpe, un paio di ballerine grigio-azzurre.
È da tanto tempo che non la vedo con le ballerine, ora che ci penso è dall’anno scorso: in guerra non si porta quel tipo di scarpa. Ma lei le indossa di nuovo: la guerra è finita davvero. Lo realizzo osservando le sue scarpe. Buffo.
Poi compaiono le sue gambe nude…Merlino, la divisa non le ha mai reso giustizia…
Vedo le sue ginocchia flettersi per superare un altro scalino e subito dopo compare il bordo dei suoi shorts di jeans chiaro, del colore delle ballerine, aderentissimi perché lei è così, ordinata e femminile, ma con i bordi un po’ sfilacciati, perché adoro anche il suo lato un po’ ribelle ed orgoglioso.
Sono comparse anche le sue mani affusolate, che si muovono avanti e indietro mentre le sue braccia ondeggiano al ritmo dei suoi passi. Si sta facendo crescere le unghie. Sempre più grande, sempre più donna.
Vedo comparire anche i suoi fianchi e dopo poco tutto il suo busto, fasciato in una camicia nera aderente che le mette in risalto la vita sottile…quanto vorrei stringerla a me, queste scale sono interminabili…
Il  mio cuore accelera , non posso neppure pensare di controllarlo…e forse neppure lo voglio.
Dentro di me si agita di tutto: sono triste per tutto quello che è successo e le mie lacrime le vorrei dedicare soprattutto a Fred…il mio fratellone, ma d’altra parte non riesco ad impedirmi di pensare a quanto sei bella, Hermione, mentre aspetto di veder comparire il tuo volto ancora rapito da questa ringhiera crudele…non potete nascondermi la mia piccola Hermione, non ora che  IO sono uscito dal mio nascondiglio…
Eccolo: il suo sorriso. Bello, triste, allegro, deciso, timido…mio. Mio perché è lo stesso sorriso che ho sentito allargarsi sulle sue labbra mentre si univano alle mie, solo tre giorni fa.
I suoi occhi mi guardano, cercano i miei…sole e mare, di nuovo…

Sto scendendo le scale, nella sala sotto di me solo silenzio.
Ma lui c’è, lo so, e so anche il perché. Non ho dubbi, perché quella sciarpa avrebbe potuto farmela riportare e invece no…invece sono qui.
Mi sono vestita al volo perché non volevo scendere avvolta nel mio largo pigiamone, mi sono infilata la camicia nera, quella un po’ triste come noi, ma mi sono messa anche un paio di pantaloni cortissimi, perché sono talmente eccitata che non sento il freddo…è come nelle prime giornate di primavera  in cui spunta il sole e fa veramente caldo e ti viene voglia di uscire senza cappotto, per sentirti di nuovo viva.
Ho anche raccolto i capelli in una coda veloce, come faccio d’estate, perché non sento il bisogno di nascondere il viso dietro ai ricci castani, voglio far vedere a tutti il mio sorriso, voglio mostrare a tutti quanti che sono felice nonostante il dolore di questi giorni…e non ditemi che non posso mostrarlo ad altro che a lui, perché è proprio quello che intendevo quando parlavo di tutti…lui e solo lui, che in questo momento è il mio mondo.
Non riesco a non sorridere, anche se so che tra poco lui mi parlerà di Fred, della sua morte ingiusta e ci sentiremo tristi tutti e due…voglio che il mio sorriso serva a fargli capire che tutto può ricominciare se siamo insieme…si può ricominciare da Ron e Hermione.
Lo vedo, ora, è accoccolato nella sua poltrona preferita, i capelli più spettinati del solito e le lentiggini che ho imparato ad amare sempre al solito posto, che giocano a nascondino tra le curve del suo viso…
Mi sta guardando e non posso fare a meno di cercare i suoi occhi, sperando che questa volta non sfuggano ai miei. Non lo fanno, e so di potermi avvicinare di più.
Qualcosa dentro di me comincia ad agitarsi all’idea di abbracciarlo ancora, stringerlo forte,  respirare l’aria che in quel momento è satura di noi.


-mi hanno detto che ho dimenticato il diario-
-sì…ho cercato di aprirlo e ho rotto il lucchetto- il suo sorriso non riuscì a renderlo credebile.
-ficcanaso!-  mi sta scompigliando i capelli e sorride guardandomi dall’alto, in piedi proprio davanti a me. Le nostra ginocchia cozzano e apro le mie gambe per farla avvicinare di più. Capisce al volo.
Non riesco a resistere alla tentazione di posarle le mani sui fianchi ma nel momento in cui lo faccio le lacrime cominciano a scorrere copiose sul mio viso, un po’ per l’emozione di averla qui vicino, un po’ per Fred e per tutto il dolore che non ho ancora pianto.
-è morto, Hermione-
vedo il suo sorriso farsi più triste, ma in qualche modo non scomparire. È li per me, quel sorriso, solo per me….grazie amore…
non dico più nulla e lei non mi chiede di andare avanti, rispettando i tempi che l’orgoglio e la paura mi concedono.
Si siede sulle mie ginocchia nell’esatto istante in cui io comincio a tirarla verso di me.
Non mi importa se entrerà qualcuno, anche se fosse un professore. Dovrà aspettare, io ho aspettato per 6 anni e ora non posso più farlo, ho raggiunto il limite.
-Ron, io non posso neppure immaginare come tu…-
-aspetta un attimo, Hermione…non ti ho fatto venire giù solo per parlare di Fred-
mi guarda stupita, cercando di capire quello che voglio dire e soprattutto quello che sto facendo; spero non si aspetti una risposta da me perché sono sorpreso quanto lei. Anch’io ero convinto di aver solo bisogno di parlarle di come mi sentivo, di sfogarmi con lei. Ed è vero. Tutto questo è vero. Ne ho bisogno, ma più di tutto ho bisogno di qualcos’altro.
In un attimo perdo il controllo del mio corpo e sento il suo viso farsi più vicino. Le distanze si annullano. Labbra bagnate dal desiderio dell’altro si incontrano e si scontrano, labbra inesperte, labbra che consolano, labbra che scivolano una dentro l’altra passandosi l’anima e il cuore…
Labbra come chiave e serratura e in un attimo la porta si spalanca: Ron Weasley, le diamo il benvenuto in paradiso…

FINE..


siate clementi vi prego!!!!!!!!! ...ancora un grandissimo bacio!!!
Stefania / RaggioDiLuna...
  
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