Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: stronglikedems    25/08/2013    24 recensioni
-Vuoi che ti aiuti a conquistarlo?
-Si
-E tu cosa mi darai in cambio?
-Ti nasconderò dalle ragazze con cui vai ogni sera, in modo che non dovrai scappare da loro la mattina.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Basket e ravanelli.
 

 
"En ui chen stahp, en ui uon stahp, chen t iu sii is ridom on d naaai"

Ma brutta stronza, sono le 6:30 del mattino e devi sfracassare proprio i miei inesistenti coglioni? Non puoi svegliare qualcun'altro a quest'ora?
Dovrei cambiare canzone, infondo io amo la Cyrus, solo che mettere una sua canzone come sveglia mi porta automaticamente ad odiarla.
Forse dovrei mettere qualcosa di più odioso...
Che ne so, forse qualche neomelodico.
Dopo i miei inutili ragionamenti (che nemmeno Einstein riuscirebbe a formulare) decido di iniziare la mia prima giornata di università.
Così, dopo una fresca doccia, 25 minuti per decidere cosa mettere e 15 minuti per stirare il cespuglio che mi trovo in testa, finalmente inizio a cercare cosa mangiare.
Apro il frigorifero: vuoto.
Riprovo con la dispensa: vuota.
Prego aprendo il forno:vuoto.
Credo che opterò per il bar all'angolo.

"Buongiorno!" non può essere lui! Che fa? Mi spia?
Sono convinta che ha messo un microchip vicino alla mia porta, in modo da sapere ogni volta che esco.
Oppure resta tutta la giornata con l'occhio incollato allo spioncino, in attesa di vedermi.
"Ciao Justin! Che bello incontrarti qui"
Ma che cazz? Viviamo uno di fronte all'altra, non è una novità incontrarlo qui!
"Infatti, veramente strano incontrarmi fuori alla porta di casa mia..." dice sorridendo...
Ha un sorriso maledettamente bello. E i suoi occhi, oh, i suoi occhi.
Sono talmente profondi da potersi perdere fissandoli. Hanno lo stesso colore del caramello.
"Ah?" rispondo riprendendomi da quella visione celestiale "Si, si hai ragione" non so che abbia detto, ma avrà sicuramente ragione.
Nessuno con degli occhi così belli ha torto.
"Allora, dove vai già sveglia a quest'ora?" chiede mentre scendiamo le scale insieme
"All'università, i corsi iniziano alle 8:00, cioè tra trenta minuti, ed io devo ancora passare al bar a fare colazione." chissà perchè, ma scendere sei piani di scale con lui è decisamente meglio che farlo da soli.
"Oh, anche io, che facoltà?" chiede interessato.
"Medicina, ho l'università a pochi isolati da casa. Tu invece?"
"Anche io!" risponde entusiasta... fin troppo "Ti va se ci andiamo insieme?"
"Devo ancora fare colazione"  rispondo velocemente, cercando di liberarmi da lui.
Non voglio che ci provi con me, non sono una di quelle che si porta a casa sua scaricandole così su due piedi.
"Fa niente, prenderò un caffè per farti compagnia". Merda!
"Ok allora andiamo al bar all'angolo" acconsento.

"Ahi, ahi, ahi, scotta, scotta porco cazzo!"
"Signorina, non usi questo linguaggio, ci sono dei bambini!" mi riprende una donna che cammina di fianco a me e Justin. Tiene per la mano due bambini, intenti a scavare nei meandri del loro naso... magari stanno cercando un tesoro!
"Mi scusi signora, ma prima di guardare me che bevo caffè bollente, dica ai suoi figli che le pulizie si fanno in primavera, e non a Settembre" rispondo sfacciata, indicando i bambini.
Justin scoppia in una fragorosa risata.
Dio solo sa quanto è bello.
La signora mi manda un'occhiataccia e se ne va sgridando i bambini.
Arriviamo all'Università, un grande edificio proprio nel centro di New York.
Lo sguardo curioso di Justin cade sul prosperoso seno di una ragazza, una tipa alta e bionda.
"Pare che tu non ne abbia mai visto un paio fino ad ora" ghigno.
"Spiritosa!" risponde facendo una finta risata sarcastica. "Qual'è il tuo primo corso?"
"Biologia, tu?"
"Pediatria. Allora a dopo?" dice avvicinandosi, credo per darmi un bacio sulla guancia.
"A dopo, dico girandomi ed andando via"
"A proposito!" ti prego non l'appuntamento, ti prego!
Allora facciamo un patto signor Dio, se lui non chiederà dell'appuntamento verrò tutte le domeniche a messa. Ti prego, guadagna una nuova fedele!
"Stasera alle 8 da me, va bene?"  va bene, l'hai voluto tu, poi non venirmi a chiedere di tornare da te quando sarò in una setta satanica.
"Va benissimo!" dico girandomi.

Inizio a camminare a passo svelto, in mezzo alla gente che mi guarda stranita.
Ma che avete da guardare? Ho per caso un procione sulla testa che balla la macarena?
"Scusa potresti aiutarmi?" chiedo ad un ragazzo con un libro in mano.
Ha due braccia muscolose, adatte a portare i bustoni di spesa (cosa che potrebbe tornare utile), un ciuffo che nemmeno Swifferdust ha e due labbra che sono grandi quanto un canotto.
"Dimmi pure." dice sorridendo, mentre io mi sciolgo.
Riprenditi, Taylor! Sembri una bambinetta arrapata di 15 anni.
"Non so come arrivare alla classe di biologia, mi dai qualche indicazione?"
Si certo, perchè lui è un navigatore!
"Se vuoi ti ci accompagno, ci stavo andando anche io." ci incamminiamo verso la classe "Piacere, io sono Cody." continua porgendomi la mano.
"Taylor." rispondo stringendogli la mano.
"Vuoi una mano a portare i libri?"
Ma perchè i ragazzi usano sempre le stesse tattiche per rimorchiare?
' Portare i libri', 'prestare la penna', 'fare battute a doppio senso'...
Insomma, fantasia portami via!
Inventate qualcosa di nuovo, tipo fare bungee jumping senza corda.
Quello sì che colpirebbe una ragazza.
"No grazie, ce la faccio." rispondo sicura, dando a Mastrolindo il ben servito.
"Ah ok, comunque questa è la classe, ci vediamo dopo"
"Non dovevi studiare Biologia anche tu?" chiedo sconcertata.
"In realtà no, era solo una scusa per conoscerti" ghigna.
Però, non male il ragazzo!
"Almeno fai il servizio completo, no? Apri la porta ed introducimi nella classe" dico schietta.
"Come vuole, milady" dice inchinandosi leggermente.
Apre la porta della classe e ci resta vicino:
"Donzelle e messeri, vi presento la nuova matricola, Taylor..." cavolo non gli ho detto il cognome!
Mi fa un cenno ed io sottovoce dico "Haunt, Taylor Haunt".
"Taylor Haunt!" entro e la ragazza al primo banco fa uno sguardo schifato.
Si vede che non ha mai visto mio zio Billy in costume!
"Tutti a sedere! Insomma, cosa stiamo facendo? E' una scuola questa, non un circo" dice il professore entrando, è un uomo basso, calvo e con i pantaloni alzati tra l'ombelico ed il mento.
Un tipo interessante, sicuramente.
Prendo posto vicino ad una ragazza con i capelli color ravanello.
"Piacere, Maggie" sussurra sottovoce "...tu sei Taylor, giusto?"
"Così dicono..." rispondo sorridendo.

L'ultima campanella mi riporta nel mondo reale, sentendo il professore che ci saluta.
Esco dalla classe e di fronte a me si presenta Cody.
"Tutto bene come primo giorno?" chiede mentre ci incamminiamo verso l'uscita.
"Piuttosto noioso, diciamo che ho passato tutta la prima ora a fissare la calvizie del professor Bradley" Cody sorride.
Mi trova divertente.
"Taylor!" ok, ne sono sicura, mi perseguita.
"Justin, perchè diamine ti trovo ogni volta avanti ai miei occhi?!"
"Aspetta, voi due vi conoscete!" credo che Cody non sia molto spigliato.
"E' il mio vicino di casa. Invece voi due come vi conoscete?"
"Giocavamo insieme nella squadra di basket l'anno scorso"
"Ok, ragazzi scusate ma io scappo, ho il mio primo giorno da Starbucks e veramente devo correre, ciao!"
"Ciao" dicono insieme, sventolando la mano, manco fossimo in un film drammatico anni '40.

 
SCIAO BELEEEEEEESEEEE
Grazie per essere stati a seguire questo secondo capitolo, che io trovo al quanto schifoso e deludente.
Se almeno vi ho strappato un sorriso lasciatemi una recensione.
Un bacio grande grande  :)
  
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