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Autore: Jane_sfairytales    25/08/2013    3 recensioni
Niall è un ragazzo con un enorme problema: riuscirà Ginevra a guarirlo? O dovrà vedere l'uomo che ama allontanarsi e distruggersi a poco a poco?
From Chapter XXIV: « Non mi interessa ragazzo. Il tuo scopo nella vita non è farti ammazzare tentando di salvare persone che spesso si mettono da sole nei guai o che comunque la polizia potrebbe tranquillamente aiutare se tu gli dessi modo di fare il suo lavoro; smettila una buona volta di fare il paladino della giustizia e fai ciò che ogni uomo come si deve dovrebbe fare: amare la donna che il Signore gli ha concesso di avere accanto e rendere felice ogni giorno della sua vita; è un compito più che onorevole ed è tuo dovere farlo bene. Non fartela scappare ragazzo perché senza di lei la tua vita non vale nulla; non te lo dimenticare mai. »
P.S.
Il titolo della Long è dato dalla canzone "Just the way you are" di Billy Joel.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter II – A normal family with a strange son.
 
Lasciò la stanza e fece un giro per la casa, poi scese al piano inferiore e raggiunse Maura che stava preparando il pranzo. La madre era molto più loquace del figlio e le spiegò le usanze del posto, le parlò del marito e della figlioletta che sarebbero rientrati per pranzo. Le chiese molte cose anche del suo Paese, della sua cultura e perché avesse scelto di venire a studiare lì. Insisté nel cucinarle il suo piatto preferito, ma siccome la cucina italiana non era il suo forte, si accordarono per dei piatti irlandesi che le sarebbero sicuramente piaciuti.
La aiutò a cucinare, contenta di imparare cose nuove, finché la signora non le chiese di andare a chiamare il biondino: era preoccupata perché da quando aveva terminato la scuola, aveva attraversato un periodo di crisi e poi dei momenti di depressione. Prima di allora era sempre stato allegro, loquace, con un milione di amici, ora era molto più introverso e pensieroso, con fasi di mutismo da cui era difficile strapparlo.
Misurato… di pensò lei ricordandosi come si muoveva per la sua stanza.
Niall era rimasto seduto lì per ore a pensare a ciò che era, a ciò che era diventato, a quanto fosse cambiata la sua vita negli ultimi due anni. Sapeva che quei pensieri non gli facevano bene, ma le parole di quella ragazza straniera lo avevano colpito nel profondo, facendogli ancor di più desiderare di non esistere: si sentiva un mostro. Una lacrima solitaria gli solcò la guancia lasciando una scia salata, prima di infrangersi sul pavimento.
« Hey, sei ancora tra noi? »
Si voltò di scatto e la vide sulla porta, strano che non l’avesse sentita arrivare considerando il suo udito ipersensibile. Notò che quando sorrideva inclinava leggermente la testa a sinistra, ciò le donava un aspetto ancora più dolce di quanto la sua voce o la sua espressione già non facessero; aveva gli occhi belli, pieni di vita, d’amore e sembravano volerlo donare al mondo. Sentì tutta la tensione sciogliersi dentro di lui e desiderò esser come lei, sentendosi ancora più sporco ed indegno anche solo a toccarla: aveva paura di contaminarla.
« Sì. Cosa c’è? »
« Abbiamo preparato il Colcannon e il Cheese Pudding , vuoi prestarti come assaggiatore ufficiale? A tuo rischio e pericolo però: ho aiutato anche io. » fece un enorme sorriso colpevole.
Occhi-oceano scoppiò a ridere e lei rimase stupita da quel suono così forte e coinvolgente: le sarebbe piaciuto ridere con lui fino a farsi venire i crampi alla pancia.
« Se muoio quindi sarà colpa tua. Anche se è piuttosto difficile eliminarmi…» aggiunse con un sorriso amaro.
 
« Noo! Perché il cavolo? »
« Scusa, “mea culpa”. Tua mamma voleva cucinare qualcosa che mi piacesse. »
La bambina spalancò gli occhi.
« Ti piace il cavolo? E che significa quella cosa che hai detto? È nella tua lingua? »
« Sì, molto, è la mia verdura preferita. Significa “è colpa mia” e no, è latino. »
« Cos’è il latino? »
« E’ la lingua degli antichi romani, o meglio era visto che ora nessuno la usa. »
« E perché la conosci se nessuno la usa? Non è stupido? »
« Perché fa parte della nostra cultura e quasi tutti i termini giuridici, medici o scientifici in generale sono latini. »
«Quindi studi medicina? » chiese Chris.
«No, letteratura comparata con approfondimenti anche in relazione a cinema e teatro. »
« Bene. Per fare cosa poi, l’insegnante? »
« La scrittrice. » disse Niall proferendo parola per la prima volta dall’inizio del pranzo. Si alzò facendo l’occhiolino alla sorellina, si diresse al frigorifero, prese dei wurstel e cominciò a scaldare la piastra.
« Wow ti adoro fratellone! » esclamò lei correndo ad abbracciarlo; poi prese dei panini.
« Perdonali, qui c’è una cultura molto da pub. » si scusò Maura.
« Non si preoccupi, anche a me piace molto, però quando sono a casa preferisco mantenermi leggera. »
Il biondo si voltò a guardarla alzando un sopracciglio: che fosse una fissata con la dieta?
La osservò bene: non era magrissima ma neanche grassa, era formosa al punto giusto, di quelle che se le abbracci c’è qualcosina da toccare.
«Allora domani cucinerai tu qualcosa di tipico di… da dove vieni? »
« Italia. »
Sbarrò gli occhi.
Italia, pizza, pasta, gelato…
« Cucina per me ogni giorno ti prego…» la supplicò inginocchiandosi con le mani giunte.
Scoppiarono tutti a ridere.
« Ok, a patto che io non mangi ciò che cucino e che tu mi aiuti. Naturalmente se non ho altri impegni. »
Rimase interdetto: non desiderava passare troppo tempo con lei, aveva paura di arrabbiarsi, però se avesse rifiutato ora le avrebbe fatto capire che non la sopportava e non se lo meritava.
« Ok… quando ne avremo voglia allora…»
« Sei un poltrone! » risero tutti tranne lui che riprese a cucinare.
 
« Perché non andate a fare un bel giro e mostrate la città a Ginny? »
« Ma mamma! Devo presentarle tutte le mie bambole! » esclamò Emily sconvolta; i ragazzi scoppiarono a ridere.
«Puoi mostrarmele stasera. »
Niall osservò di nuovo quel suo strano modo di sorridere.
« Andiamo domani mattina. » tagliò corto gelido.
Ginevra si voltò a guardarlo stupita ed un po’ amareggiata.
Cosa ho fatto per cui non mi sopporta? Non mi rivolge la parola a meno che non sia strettamente necessario e quando invece vuole sapere qualcosa mi si rivolge in tono sprezzante. Mi guarda dall’alto in basso e non sopporta la mia presenza. Tre settimane così saranno un inferno, ma a quanto pare dovrò farci l’abitudine.
« O-ok… allora me le presenti queste bambole? » chiese sorridendo alla bambina e porgendole la mano, la piccola tutta contenta la afferrò e la guidò su per le scale; prima di scomparire del tutto però, gli lanciò a uno sguardo ferito.
Il ragazzo strinse i pugni e si dileguò in giardino: aveva paura che quel piccolo scricciolo dai capelli blu potesse cambiargli la vita.
Mi mette ansia. Non che sia cattiva o faccia qualcosa di male, ma il solo fatto di esserci mi crea inquietudine. Una volta avrei fatto i salti di gioia nel conoscere un’italiana e per di più bella come lei, ma ora la mia vita è cambiata e qualsiasi cosa possa alterare il mio precario equilibrio non è ben accetto. Non la lascerò entrare nel mio “mondo”, - e qui fece un ghigno -sarebbe troppo pericoloso.
Prese l’i-phone ed infilò le cuffiette nelle orecchie; scelse una play-list che non ascoltava da molto tempo: non aveva voglia di musica che lo tranquillizzasse, in quel momento aveva bisogno di sfogare in modo sano tutto quel fiume di rabbia repressa e frustrazione che gli scorreva dentro.
Non si accorse che, dalla finestra al piano superiore, lei lo osservava.


Spazio d'autrice. 

Ciao a tuttiiiiiii, I'm baaack! :D
Bene, in questo capitolo la nostra "eroina" incontra il resto dei coinquilini e viene trattata male dal nostro amatissimo Niall che è diviso tra il comportarsi da persona normale e l'esser schivo, consapevole del peso e del pericolo della sua realtà. Cosa sceglierà? Fatemi conoscere in tante la vostra opinione perché.... non so neanche io cosa farà! ahahahahah
Spero che la storia, e questo capitolo in particolare, vi piaccia e accenda la vostra curiosità; aspetto le vostre risposte.
See ya soon!;)

Jane.

  
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