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Autore: AccioHazza    25/08/2013    1 recensioni
"Perchè non c’è alcuna garanzia
Che questa vita sia facile …
Sì, quando il mio mondo sta cadendo a pezzi
Quando non c’è luce che rompa il buio
E’ allora che, Io...
Io ti ho guardato"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You’re so London

 

Charlie si era alzata presto quella mattina, si era infilata velocemente i jeans, le converse bianche ed una maglia che le scendeva lasciando scoperta la spalla sinistra ancora colorata del sole italiano.

Aveva percorso velocemente le scale lasciando un biglietto ai suoi coinquilini dicendo che li avrebbe aspettati davanti all'università e poi aveva raggiunto la strada alla ricerca di un posto dove vendessero caffè.

Lo trovò poco distante da lì Merissa's Coffee c'era scritto sull'insegna. La ragazza entrò velocemente notando immediatamente il luogo perfetto in cui era capitata.

L'interno sembrava stato creato apposta per lei. Il pavimento di legno era in contrasto con le pareti color crema in cui erano state inserite delle finestre che permettevano di osservare la strada.

Il perfetto abbinamento delle sedie e dei tavoli rendeva quel posto accogliente e caloroso quasi come la casa di una vecchia nonna inglese.

Charlie si accomodò su una poltrona lontano da tutti, nonostante il posto fosse vuoto, ed osservò fuori incredula.

“Signorina vuole qualcosa?” una signora sulla sessantina aveva rivolto un sorriso alla ragazza che aveva prontamente annuito “Un cappuccino ed un muffin, per favore” aveva detto poi tentanto di imitare l'accento “Lo bevi qui?” “Si grazie” aveva risposto lei annuendo.

La donna era scomparsa dietro al bancone e la ragazza aveva seguito i suoi movimenti. Chissà se aveva dei nipoti... Di sicuro era stata una madre a giudicare dall'abilità che aveva nel mantenere la calma e della dolcezza che metteva in tutto. Era sola in quel locale, probabilmente per il fatto che fossero appena le otto della mattina di una giornata autunnale. Iniziò a controllare la roba che si era messa nella borsa: quaderno degli appunti, occhiali da sole, astuccio, mappa, chiavi di casa e macchina fotografica.

La sua reflex l'avrebbe accompagnata, come sempre,nell'osservare il mondo che la circondava. Sorseggiò il cappuccino aggiungendo prontamente due cucchiaini di zucchero e poi fissò di nuovo la donna intenta a servire un altro cliente e si disse che sarebbe tornata in quel posto, magari tutte le mattine per bere il suo cappuccino ed osservare la gente che passava per la strada.

Charlie non si era resa conto dei capelli biondi di Liz finchè non era arrivata di fronte al college “Ci lasci soli già la prima mattina?” chiese mettendo il broncio “Scusatemi, volevo solo passeggiare” borbottò la riccia arrossendo prontamente “Tranquilla, Trev scompare quasi sempre. Comunque con cosa inizi?” chiese controllando il suo orario “Chimica organica, tu?” “Ehm...Psicologia, appunto. Trev?” “Chimica organica anche io, mi sa che ci vediamo a pranzo” disse sorridendo alla bionda “Dove andiamo a pranzo?” chiese Charlie fissandoli “Che ne dite di Nandos? Muoio dalla voglia di provarlo” concluse Liz scomparendo senza aspettare una risposta.

Nandos

Charlie sorrise ripensando a quante volte aveva desiderato di andare in quel posto per incontrare quelli che allora erano i suoi idoli, quelli per cui aveva passato ore in coda per vederli, quelli di cui si era perdutamente innamorata. Sorrise di nuovo chiedendosi se magari li avrebbe incontrati, in fondo non è che avessero smesso di piacerle, ma era cresciuta e li aveva un po' persi di vista e così aveva smesso di fare la fan impazzita e si era concentrata sulla scuola.

“Charlie ci sei?” lei annuì seguendo Trev all'interno dell'aula in cui si sarebbe tenuta la sua prima lezione al Kings college.

Chimica Organica l'aveva sempre affascinata, ma quella prima lezione la passò ad osservare i suoi compagni di corso che contemplavano come lei l'aula. Trev, accanto a lei, continuava a rivolgere occhiate ad un ragazzo della fila di fronte alla loro. Era affascinante vedere come lo studiava nei minimi dettagli, alla ricerca dei particolari più intimi. “Dici che è carino?” chiese poi spiazzando la ragazza. Lei lo osservò attentamente. “Occhi scuri, capelli chiari, abbastanza alto, si mi piace” “Ehi, l'ho adocchiato io” mormorò lui sorridendo “Tranquillo, è tutto tuo, preferisco altri tipi” continuò lei ridendo.

Liz, dopo aver camminato per almeno mezz'ora ed aver cambiato tre metropolitane, li aveva condotti da Nandos dove tutti e tre si erano riempiti di pollo.

“Credevo che fosse uno scherzo, ma questa roba è davvero buona” disse Charlie addentando una patatina.

Niall aveva ragione pensò lei sorridendo di nuovo.

“Abbiamo lezione anche il pomeriggio?” chiese scioccata Liz notando il suo orario “Purtroppo mia cara Liz, sì” rispose Trev osservando anche lui il foglio di carta “Ok, prossima lezione Biologia” urlò lui ridendo e correndo in classe. “Ti abbandono anche io, devo correre a Pedagogia” continuò Liz scomparendo.

Charlie invece raggiunse l'aula di fisica. C'era qualcosa che odiava più della fisica? Probabilmente no, per questo si costrinse a prendere appunti su tutto lasciando che la testa vagasse tra le formule ed ignorando il fatto che fosse a Londra, nella sua università, nella sua nuova città.

 

Charlie si stirò di nuovo controllando la sveglia ed infilandosi nella doccia, si lavò in fretta, si vestì e raggiunse di nuovo il locale della mattina precedente.

La proprietaria le mormorò “Buongiorno” mentre lei si accomodava sulla sua solita poltrona con il libro di Chimica aperto “Cappuccino con doppia schiuma e due bustine di zucchero?” chiese la donna avvicinandosi, lei sorrise annuendo “Ed un biscotto con il cioccolato” “Arrivano subito” “Per te invece espresso, un cucchiaino di dolcificante” continuò poi rivolgendosi ad una figura ignota che se ne stava dall'altra parte della stanza.

Tentò di non osservarlo, ma la sua curiosità prese il sopravvento. Il ragazzo era stretto in una giacca nera che stringeva il corpo esile, era alto, anche da seduto, il volto appoggiato ad una mano, come se volesse nascondersi dal mondo troppo indiscreto.

Charlie si ritirò sulla sua poltrona quando la donna arrivò di fronte a lei “Primo anno al Kings college?” chiese sorridendole cordiale “Si, secondo giorno” “Chimica?” lei annuì di nuovo “Normalmente quelli del Kings College non fanno colazione nella loro caffetteria?” chiese sempre sorridendo “Se nella caffetteria avessero questo cappuccino e sapessero ricreare questo luogo allora ci andrei” rispose la ragazza semplicemente. Merissa sorrise lasciandola sola con il cappuccino.

“Non puoi scappare tutte le mattine” borbottò Liz ancora in pigiama quando Charlie tornò con una mano piena di muffin caldi “Lasciala stare” mugolò Trev addentando un muffin “Allora di nuovo lezioni?” “Liz non so se lo sai, ma qui ci siamo venuti per studiare” scherzò Charlie accomodandosi “Si lo so, che avete codesta mattina?” “Di nuovo chimica organica” rispose allegro Trev “E come mai sei felice?” “Ha conosciuto un biondino” intervenne la riccia “Un biondino che sembra starci” rispose a tono Trev facendole ridere “Allora una sera usciamo tutti insieme: io, te,Charlie, il biondino e quel salame di David” “Chi è David?” “Il suo ragazzo” rispose Trev tranquillo “Però ora andiamo, non voglio fare tardi” continuò trascinando Charlie in aula.

 

“Mi scusi ci fa una foto?” chiese Liz ad un signore mentre tutti e tre si posizionavano per fare una foto sotto al Tower Bridge.

Dopo ore di lezione avevano infatti deciso di dedicarsi ad un bel giro di Londra per poi concludere con una cena nel famoso pub che Charlie conosceva perfettamente. “Grazie” rispose Trev dopo aver collezionato l'ennesima foto nella reflex della riccia “Cosa ci manca?” “Il cibo” disse Trev “Allora siamo nel punto giusto, il locale è là” disse Charlie indicando la sponda opposta del fiume.

Tutto era come se lo ricordava, le luci soffocate, l'arredamento completamente in legno, il bancone all'ingresso con i vari alcolici e l'idea di essere dentro ad una nave pirata.

Si accomodarono in un angolino del locale ordinando due limonate ed una birra ed un meraviglioso fish and chips “Bel posto” commentò Trev “Mi ricorda Jack Sparrow” continuò Liz “Anche a me” rispose Charlie scattando un'altra foto al barista intento a versare un drink azzurro elettrico in un bicchiere. “Allora come stanno andando i corsi?” chiese improvvisamente il ragazzo “Meglio di quanto mi aspettassi, mi toccherà un'esame a breve di fisica, ma poi finito quello la lascerò per sempre” rispose Charlie sorridendo ed addentando un pezzo di pesce “E tu Liz?” “Pedagogia mi piace, penso che potrei finire a fare l'insegnante” disse “Io invece credo che farò il pediatra se ne avrò occasione o l'ostetrica, amo i bambini” concluse Trev.

Charlie non smise di scattare foto neanche quando si ritrovarono davanti ad un, secondo lei, meraviglioso spettacolo come quello della gente ubriaca che usciva dai locali. E poi lo vide, accanto a lei l'insegna brillava

Funky Buddah

Tutti e tre si fermarono con gli occhi che luccicavano di desiderio, come se quel locale fosse tutto ciò che era sempre mancato nella loro città e per le loro serate. Tutti e tre, nonostante fossero a Londra da pochi giorni, conoscevano a memoria ciò che veniva detto su uno dei luoghi dedicati al divertimento più popolari del momento. Charlie scattò una foto “Non siamo ancora pronti a questo” disse poi trascinando a casa i suoi coinquilini e mettendo su uno dei suoi film preferiti Harry Potter e il Prigioniero di Askban “Ti piace Harry Potter?” aveva domandato Trev afferrando un pacco di pop corn “Lo adoro” aveva poi risposto Charlie affondando la testa sulla spalla del ragazzo “Coccolosa stasera?” chiese lui ridendo “Si molto” aveva sorriso lei appoggiandosi al coinquilino “Ed io?!” aveva urlato istericamente Liz accovacciandosi poi dall'altra parte ed appoggiando la testa sull'altra spalla.

Se c'era una cosa che Charlie aveva sempre apprezzato erano gli odori e la cosa che probabilmente la caratterizzava di più era il fatto che associasse ad ogni persona il proprio odore, era come se potesse percepire il carattere attraverso il profumo della pelle, fu per questo che quando il film iniziò lei rimase concentrata a capire l'odore di Trev.

Era strano, una specie di profumo alla brezza marina, dolce, ma intenso, come se nascondesse una specie di elemento chimico nascosto che se non ci fosse romperebbe l'equilibrio. Lui la guardò curiosa “Mi annusi?” scherzò poi “Hai un odore di brezza marina” rispose tranquillamente lei “Davvero?” “Si..è qualcosa che comunica una specie di equilibrio delicato, è bello” continuò poi ficcandosi due pop corn in bocca.

Trev e Liz dal canto loro erano rimasti sorpresi da quella ragazza che sembrava essere così misteriosa eppure così aperta. Era comparsa pochi giorni dopo Liz ed era riuscita in un attimo a legare con loro in maniera indissolubile. Era impressionante come fosse alle volte così energica e spensierata ed altre così riflessiva e chiusa. Era pazza, abbastanza pazza da stare con loro, abbastanza pazza da vivere.

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Sono di nuovo qui!
E, stranamente, il nuovo capitolo è più lungo :D
Mi sono impegnata tanto nello scriverlo e spero vi piaccia anche se penso vivamente che per ora non ci sia molto da dire perchè ancora non è iniziata la storia. 
In ogni caso spero che vi piaccia la storia!
Se vi va di dirmi cosa ne pensate le recensioni sono sempre gradite ;)
Infatti per il prossimo capitolo aspetterò le 5 recensioni :D
Un bacione
Ary

  
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