Cenere.
Emma Carstairs era immobile. Gli occhi chiusi, o
forse li aveva semplicemente persi insieme al resto del suo corpo.
Si sentiva leggera come la cenere che la sommergeva,
era sicura che da un momento all’altro sarebbe volata via.
Intorno a lei aleggiava il silenzio che viene dopo
la morte. Tutto era grigio e la luce sembrava scomparsa così come il battito
del suo cuore.
L’unica sensazione che sentiva era il calore della
mano che stringeva con tutte le sue forze. Sapere che lui non l’aveva ancora
abbandonata era abbastanza.
Si costrinse a rimanere calma ed aspettare.
Passarono minuti, forse ore, ma chi poteva dirlo?
- Emma –un sussurro così flebile che la bambina pensò che fosse solo
il frutto della sua immaginazione –Emma … apri gli occhi-
Jules.
Emma ne era certa, avrebbe riconosciuto la voce del
suo parabatai tra milioni.
Doveva rispondergli.
Cercò disperatamente di aprire la bocca, ma la
cenere era troppa e così le uscì solo un gemito soffocato.
Stava soffocando.
Jules la fece mettere seduta e sentì delle dolorose
pacche sulla schiena che la costrinsero a tossire, la gola le andava in fiamme,
ma riuscì a sputacchiare tutta la cenere.
Emma cercò di aprire gli occhi serrati, ma una luce
violenta la accecò costringendola a socchiuderli.
Intorno a lei c’era solo grigio e morte. Emma
spaventata si girò e vide due brillanti occhi verdi che la fissavano
preoccupati, era così profondi da sembrare anche blu, ogni volta che il bambino
sbatteva le palpebre cambiavano colore.
- Jules – sbiascicò – Jules – ripeté come se
volesse accertarsi che non fosse un’allucinazione.
Il parabatai che non le aveva mai lasciato la mano
annuii facendo ricadere i capelli sporchi sulla fronte imperlata di sudore.
- E’ tutto finito- mormorò il bambino – Presto
verranno a prenderci e saremo salvi- cercò di rassicurarla, ma dalla sua
espressione terrorizzata si capiva che neanche lui credeva alle sue parole.
Poi si sentirono vari urli di persone che si
chiamavano a vicenda.
Spaventati i bambini cercarono di alzarsi, ma erano
troppo esausti per scappare. Così Jules cercò di proteggere Emma con il suo corpo
e lei prese un sasso da terra.
- Hey Jace!- urlò qualcuno – Qui ce ne sono due
vivi-
Emma poté constatare sollevata che erano tutti
shadowhunters quelli che si stavano avvicinando, erano sporchi e qualcuno era
ferito, ma mostrarono ai bambini sorrisi incoraggianti.
La mascella di Jules si rilassò e lei buttò via la
pietra.
-Ce la fate a camminare?- chiese un ragazzo dagli
occhi azzurri avvicinandosi.
Emma provò a muovere una gamba, ma fu travolta da
un dolore così forte da farle fischiare le orecchie e annebbiarle la vista.
-N.. No- rispose massaggiandola per cercare di
alleviare le fitte che correvano per la gamba.
-Penso che ci siamo entrambi rotti una gamba-
spiegò Jules che non era messo meglio
-Quella trave ci stava per cadere addosso- indicò
un elaborato pezzo di legno carbonizzato –Per non farci colpire ci siamo
buttati dal primo piano-
Gli shadowhunters sembrarono compiaciuti, mentre molti
guardavano quello che era stato uno degli Istituti più prestigiosi del mondo
con molto rammarico, altri non potevano sopportarne la vista e spesso
spostavano lo sguardo.
-Spero che allora non vi offenderete per questo-
disse una voce, Emma non riuscì subito a capire chi si stesse avvicinando a
lei, perché era troppo occupata a cercare di alzarsi ignorando la gamba rotta.
La bambina però venne presa in braccio da un
ragazzo. Arrossendo cercò di divincolarsi, ma rimase colpita dalla bellezza del
cacciatore che la teneva saldamente tra le braccia; era bello e letale come un
angelo vendicatore e sembrava risplendere d’oro puro, nonostante fosse
ricoperto di cenere e fango.
La bambina sapeva benissimo chi era: Jace
Lightwood.
Per lei era un eroe, il suo sogno infatti era
sempre quello di essere la migliore shadowhunters dopo di lui.
Emma cercò di chiudere la bocca rimasta aperta per
lo stupore.
-Chiudi gli occhi ragazzina- le disse dolcemente –
Sei sana e salva ora-
Ma lei cercava in tutti i modi di non perdere di
vista il parabatai che stava in braccio al ragazzo dagli occhi blu.
-Tranquilla ci pensa Alec a lui- disse il
cacciatore sorridendo. Emma comunque non riusciva a non lanciare occhiate
furtive a Jules per assicurarsi che stesse bene.
-Dove ci state portando?- chiese.
Jace ci mise molto a rispondere. Uscire da quel
cumolo di macerie carbonizzate era complicato, perché dell’edificio era rimasto
miracolosamente in piedi solo le impalcature e c’era il rischio che
crollasse tutto.
Quando
finalmente riuscirono ad uscire , Jace, dopo averla adagiata nel retro di una
vecchia macchina parcheggiata lì davanti, disse – In un luogo sicuro,
all’Istituto di Los Angeles -
Emma annuì, di sicuro non potevano rimanere
nell’Istituto di New York.
La bambina ricordava poco e niente di quello che le era
successo. Poco prima stava con suo padre all’Istituto, tutti dicevano che New
York sarebbe stato un luogo sicuro. Poi
lui era andato a combattere lasciandola sola con Jules e altri cacciatori e
bambini che non conosceva. Dopo un po’ di tempo c’era stata un esplosione e
tutto era crollato.
-Non vi posso accompagnare io- disse Jace mentre le
agganciava la cintura di sicurezza
-I Rosales si occupano di quell’Istituto, vi
accompagneranno loro-
Detto questo schizzò via dalla macchina per
raggiungere gli altri cacciatori che continuavano a cercare nelle macerie.
Emma non si accorse neanche che Jules era di nuovo
accanto a lei, il parabatai le rivolse un sorriso timido che fece affiorare le
fossette.
Emma sentì uno strano formicolio allo stomaco e
ricambiò il sorriso.
Poi un uomo e una donna entrarono nella macchina,
dissero qualche cosa che la bambina non riuscì a capire, poi partirono
lasciandosi l’Istituto alle spalle.
Emma sentendosi sfinita non cercò neanche di vedere
i visi dei due estranei. Chiuse gli occhi e strinse forte la mano di Jules.
Insieme a lui forse sarebbe stato tutto meno
doloroso.
Nota dell’autrice: Salve a tutti! L’avevo detto e alla fine l’ho
fatto! Ho molte ipotesi e idee su questa futura saga di Cassandra Clare <3 Purtroppo quando dovevo mettere i personaggi di
questa fan fiction Emma e gli altri non c’erano, quindi ho messo l’opzione
altri personaggi. Spero davvero che vi piaccia questo prologo, sarei davvero
contenta se mi facciate sapere cosa ne pensate nelle recensioni J
Ringrazio tutti di cuore e
…
Al prossimo capitolo!
P.S. –non c’entra un tubo-
ma l’avete sentita la canzone di Jamie Campbell Bower, “Better men”? Non è la
cosa più dolce del mondo?