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Autore: Frozen pal    26/08/2013    1 recensioni
Quattro sorelle vengono chiamate al cospetto di Odino, Padre degli dèi, per un'emergenza: Midgard, il mondo terrestre, sta per affrontare una minaccia. Saranno in grado di salvare la Terra?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi sorprese il fatto che anche alcune delle mie sorelle si erano trovate degli animaletti domestici. E non animaletti qualunque: Eileen, mentre imparava a controllare la sua alchimia di fuoco, aveva notato una bestia in difficoltà, ovvero un grosso drago rosso, il quale si era incastrato in una roccia a causa di una frana. Lei lo aveva liberato e lui le aveva chiesto di non abbandonarlo. Anche Dalia aveva ottenuto il suo “animaletto” o destriero, e si trattava di un grande volatile bianco con le ali d’argento.
Non appena Odino ci vide tornare a palazzo con questi animali non si meravigliò, piuttosto domandò a Thor se avesse mandato Sydne dove aveva comandato lui, e il figlio annuì.
Dopo aver fatto rapporto al Padre degli dèi, tornammo nelle nostre stanze, poi cenammo insieme alla famiglia reale e andammo a dormire.
Ero l’unica che aveva potuto tenere il proprio animale in stanza, perciò tutte le mie sorelle lo guardavano ammirate, anche se non potevano capire nulla di ciò che diceva.
< Senti Freya, non è per insultare le tue sorelle… Ma… >
< Non hanno capito che hai diciassette anni> Risposi, intuendo la domanda.
< Cosa? > Domandò Sydne, che smise di accarezzarlo.
< Fateci caso ragazze: le nostre creature hanno tanti anni quanti ne abbiamo noi > Spiegai. < Strano, no? > < Un po’… Vorrebbe dire che sono nati quando anche noi siamo venute alla luce > Disse Dalia. < Cosa altamente strana… No? > Eileen scoppiò a ridere.
< Perché, il fatto che noi siamo quattro gemelle una diversa dall’altra non è una cosa altamente strana? > Disse divertita la rossa. < Sentite, per me… Ora bisogna dormire e domani una di noi andrà da Odino a chiedere se conosce le nostre origini, cosa molto probabile >
< E perché il Padre degli dèi dovrebbe sapere qualcosa su di noi Eileen? > Domandò Sydne stranita. < Dopo tutto ciò che è accaduto alla sua famiglia, dovrebbe pensare solo ai suoi problemi >
< Perché mai lo dici con disprezzo? > Domandai seria, fulminandola con lo sguardo. < Credi forse che accettare la morte di un figlio, anche se adottivo, sia stato semplice per Odino? >
Wrath mi venne vicino e i lo presi in braccio, per poi andare nella mia parte di stanza, a sdraiarmi sul mio letto, con accanto il mio amico.
< A quanto pare il fatto che il figlio mezzo Jotun di Odino sia precipitato dal Bifrost ti fa male >
< Mi aveva salvato la vita… Mi aveva aiutata… Era una bellissima persona… > Dissi chiudendo gli occhi. Non avevo la forza per continuare quell’argomento, Wrath lo capì e mi si sdraiò accanto, addormentandosi con me, aiutandomi a pensare che non ero sola nei miei incubi.

< Quindi, Freya, alchimista, tu sei venuta a chiedermi informazioni sulle tue origini? >
Alla fine, la vittima che avrebbe torturato il Padre degli dèi per la sua insolenza, sarei stata io.
< Chiedo perdono, ma sono forse l’unica a cui importa delle sue origini, e credo che voi ne abbiate la piena conoscenza, Padre degli dèi > Dichiarai sincera. < E’ il motivo per cui sono al vostro cospetto >
< Le proprie origini. Un motivo nobile, Freya > Sorrisi, quando scese dal trono per affiancarmi. < Ma di questo, possiede la conoscenza mia moglie Frigga, che ora ti raggiungerà… Oh eccola > Mi voltai di scatto, inchinandomi di fronte alla Madre degli dèi. < Mia regina, Freya necessita della conoscenza delle sue origini >
< Padre degli dèi, credete sia il momento adatto? > La guardai confusa: era come se avesse paura di parlarne. < Ora o mai più, mia regina >
< Alzati Freya > Ordinò Frigga. < Non sarà di certo una storia facile, né da raccontare, né da accettare > < Rimango in ascolto, Regina > Dissi fredda. Frigga prese un gran respiro, poi mi guardò.
< Tu e le tue sorelle siete gemelle, malgrado il capello e gli occhi mostrino il contrario, e non siete figlie di nessuno, ma figlie di un grande mago che abitava a palazzo, poiché aveva aiutato coraggiosamente mio marito nella guerra contro Jotunheimr > Sapevo che c’entrava qualcosa con i Giganti di Ghiaccio, altrimenti non sarebbe stato difficile accettare la verità. < Al ritorno dalla guerra, scoprì che vostra madre, dal nome Seraphina, era incinta. Scoprirono solo al momento del parto che eravate in quattro >
< Immagino che mia madre allora sia morta di parto > Dissi fredda. < Questo lo avevo intuito da sola, ma mio padre che fine ha fatto? Me lo può spiegare? >
< Lui è… Scappato dalle sue responsabilità > Spalancai gli occhi. < Insomma, quattro bambine, gemelle, figlie di un alchimista così prodigioso… Era troppo per lui. Così scappò, senza sapere che lo attendeva una morte davvero crudele per il vostro abbandono > Sospirai per trattenere la rabbia. < Mio marito vi affidò una balia, che vi curò fino a quando compiste dieci anni. Poi ve la siete cavata da sole, tra alchimia e caccia. Questa storia era quello che avevate già intuito, ma non sai che voi non siete nate per un motivo subdolo e inutile >
< Siamo forse nate dopo che è stata dettata una profezia su di noi, forse? > Domandai divertita. < Avete visto con chi avete a che fare? Quattro giovani fanciulle che solo ora imparano a capire cosa vuol dire avere delle responsabilità… E vi fidate anche di noi per proteggere Midgard >
< Questo perché sappiamo che non siete solo quattro fanciulle qualunque >

< Dicevano che sarei potuta diventare qualsiasi cosa nella vita… Così… Sono diventata una torcia umana! Tadaaan! > Osservai l’ennesimo esperimento di mia sorella Eileen, mentre prendeva fuoco senza bruciarsi, assomigliando ad una torcia umana.
< Non ti conviene continuare questa magia, la tua pelle si incenerirà > Cercò di fermarla Hogun.
< La sua pelle non brucia a contatto col fuoco fin dalla nascita > Dissi alzandomi da terra. < Così come Dalia sa leggere nei pensieri altrui, Sydne può parlare con le piante e io riesco a respirare sott’acqua >
Entrambi i guerrieri mi guardarono stupiti. Forse pensavano anche di considerarci dei mostri mutanti. Non sarebbero stati i primi, tantomeno gli ultimi.
< Questa continua serietà finirà per mostrarti antipatica, lady Freya > Fulminai con lo sguardo Thor.
< Non ho bisogno di stare simpatica a tutti. Bastano poche persone, quelle in cui credo anche io >
< Da chi hai sentito quella frase? > Domandò turbato il biondo, che mi si parò davanti, facendomi ombra con i suoi due metri d’altezza.
< Scusa cosa?... L’ho sentita da me, chiaro? > Dissi incrociando le braccia.
< La diceva sempre… Mio fratello… > Lo guardai con un po’ di tenerezza.
< Mi dispiace, ma sai… Io la penso così >
< A quanto pare anche lui > Si era già ripreso? E mi sorrideva? < Penso che sareste andati molto d’accordo voi due, nel caso vi foste incontrati qui > Spalancai gli occhi.
< Sicuramente due cape cocciute e troppo acculturate sono fatte l’una per l’altro > Eileen sbucò fuori da dietro Thor, con le braccia incrociate e uno sguardo che diceva tutto.
< Se ti prendo ti butto nel fiume e ti faccio bere tanta di quell’acqua che ti cadrà poi a cascate dal naso! > La minacciai, scrocchiandomi le dita.
< Prima devi prendermi > Disse con tono di sfida Eileen.
< Con. Molto. Piacere. > Battei le mani e mi concentrai sull’acqua che trovavo nelle vicinanze, mentre mia sorella aveva già cominciato a correre.
La raggiunsi a fatica, era pur sempre più avanti di me maledizione, poi controllai accanto a me l’acqua del fiume e con un salto gliela buttai addosso, spegnendo la piccola torcia e mandandola faccia a terra.
< Ti ho presa ora? Eh? > Dissi con voce assatanata.
< Perché la devi conciare ogni volta così?!? Sai poi quanto ci vuole prima che sia capace di intendere e di volere? > Mi rimproverò Dalia. Sbuffai. < E tu, piccola torcia idiota, vedi di non provocare la gente ad annegarti, se vuoi sopravvivere > Disse aiutandola a reggersi.
< L’ha solo bagnata un po’ > Constatò Thor.
< Se bagni Eileen, questa poi si rimbambisce del tutto, come se avesse bevuto quattro boccali di birra tutti d’un fiato > Spiegò Sydne. < Ma quando provoca Freya, mette a dura prova la sua pazienza. Anche se di solito non la annega mai alla prima mancata di rispetto… Ma oggi mia sorella è nervosa >
< Oggi il comportamento della mia padrona è molto turbato… > Aggiunse Wrath. < Che succede? > < Ho... saputo delle nostre origini… Nostra madre è morta di parto e nostro padre è scappato da noi, come pensate che mi debba sentire? Bene? Ci hanno abbandonate… Tutti… Siamo… Siamo forse maledette? > < Non lo siete > Disse freddo Thor, prendendomi le spalle con le sue mani tozze. < Voi non sapete cosa voglia dire sentirsi abbandonate, o peggio, sentirsi un rifiuto, un oggetto >
< Ma >
< Ma non aggiungerete altro, dico bene? > Restai a fissarlo con una smorfia di dolore. < Dobbiamo affrontare una battaglia su Midgard e siete già a buon punto, non distraetevi e torneremo pieni di gloria > < Se lo dici tu… > Incrociai le braccia e distolsi lo sguardo dai suoi occhi azzurri.
A buon punto, certo. Pieni di gloria, come no.
Non appena Asgard saprà ciò che porta l’esistenza di noi quattro sorelle, punteranno i forconi contro di noi senza pietà.
  
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