[Anche se vedevo ancora le tue orme davanti a me.]

Dal giorno in cui mi hai rivelato cosa realmente eri diventato, un passo in avanti mi riportava dieci passi indietro. Dopo vari tentativi di avanzare e quindi raggiungerti sono arrivato alla conclusione che, dopotutto, forse, era meglio stare fermi e non cercare più di seguirti, per non sprofondare ancora più nel passato, per non allontarmi ancor di più da te. Ho quindi avuto tutto il tempo che avevo per scrivere, parlare e ricordare te, me, noi e tutto ciò che potesse avere a che fare con queste tre basi elementari. Speravo di affogare fra tutto ciò che mi ricordava quello che era stato. Affogare, per perdere la coscienza e non sentirmi più così maledettamente stupido. E invece..mi sono cibato dei ricordi sopravvivendo e aggrappandomi a quel briciolo di speranza che ti danno quelle emozioni ormai così vecchie da essere quasi dimenticate.

Ti sto stringendo, con tutte le forze che ho, in vano. Ti stringo da far male, come facevo a volte, prima quando potevo. Ma stavolta non protesterai.
Sò che non ha senso, ma non posso smettere, non posso pensare ora.
Ti sto accarezzando i capelli, dolcemente. Sono morbidi, belli. Li hai sempre curati, tu. Io i miei li lavavo a malapena con il sapone. Stavolta non ricambierai la carezza con un gesto del capo.

- Oro-chan... -

Perchè mi sono fermato? Perchè non ho insistito nel raggiungerti?
Così stupido.