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Autore: Clawdia    26/08/2013    3 recensioni
La storia di Santana e Brittany dopo le vicende di "Insegnami ad Amare".
Tutti adorano le storie idilliche, perfette, in cui tutti si amano e vivono felici e sereni nel loro universo di cristallo vero? A quanto pare non proprio tutti. Vivere la loro vita insieme è tutto ciò che hanno sempre cercato e voluto, hanno lottato per il loro amore e continueranno a farlo sempre nelle loro strambe, complicate, divertenti, tristi, normali e pazze giornate. Perché chi ha detto che il matrimonio è la fine dell'amore non ha mai visto le due Signore Pierce-Lopez!
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Insegnami a...'
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Camminavo per quei colorati corridoi con la consapevolezza che quel giorno avrebbe cambiato completamente la mia vita. Io, Santana Lopez. Santana Pierce Lopez. Una giovane e affermata compositrice, sposata con una biondissima e bellissima ragazza avrei dovuto sopportare un nuovo sconvolgimento. L'ultimo di una lunga, lunghissima serie.
Quanto la mia vita era cambiata? Quanto ero cresciuta dalla fine della scuola? Cosa tutto avevo dovuto affrontare? Avevo superato scogli ben più alti di questo. Non mi mancava il sorriso, questo no. Non l'avevo mai perso, se non in una rara occasione che mi aveva segnata per sempre e aveva portato la nuova me ad una nuova consapevolezza.
Avevo pensato tanto a quella scelta, a quella possibilità, a quel cambiamento. Non era una cosa semplice, da prendere come se nulla fosse, non una cosa su cui scherzare.
E ora mi limitavo a camminare alla cieca. Perché non potevo far altro.
Avevo bisogno del mio spazio, ne avevo sempre avuto bisogno e continuavo a desiderarlo di tanto in tanto. E quel giorno...ancora più di sempre.
 
Il Giorno Prima
 
«Quindi ti senti pronta?»
«Ci si sente mai pronti per cose del genere?» risposi mandando giù tutto d'un fiato il mio drink e tornando a specchiarmi nei meravigliosi occhi di Matt. Quella barbetta che si era lasciato crescere lo rendeva ancora più affascinante di quanto già non fosse. Il mio migliore amico era veramente bello. Tutti questi anni lo avevano delineato e reso quel grandissimo figo che tutti guardavano ammirati quando passava per strada. Che sorrideva e faceva fermare la gente, che viveva per te e sentiva sempre il bisogno di esserci. Quando lo avevo chiamato per una delle nostre solite serate non ci aveva messo molto a liberarsi dai suoi ultimi affari e venire da me. Arrotondare lo stipendio mensile con dei servizi da modello non solo giovava al suo patrimonio ma anche al suo umore.
«Tu ti sentivi pronto quando è successo?» chiesi dandogli un colpetto amichevole sulla spalla e tornando a concentrarmi su di lui. Lui mi guardò sorridendo.
«Nemmeno per sogno. Ma ho avuto quasi 7 mesi per prepararmi eh.»
«Io ho avuto tre anni Matt! Andiamo, non è una cosa che vuole solo Brittany, non la sto accontentando o assecondando. Questa è una cosa che vogliamo entrambe...»
«Certo, ciò non toglie che sia un grande passo e che non si torna indietro!»
«Oh andiamo. Tu ami tua figlia! Sei il papà più premuroso e dolce del mondo e ora vieni a rompere le palle a me? All'inizio eri una frana ma guardati ora!»
«Non è solo merito mio e lo sai. Mel è meravigliosa con la piccola Sofì.»
«Sembra nata per fare la mamma.» ammisi ridacchiando.
Già. Mel era veramente brava! Dopo la vittoria contro la sua malattia c'era voluto poco tempo prima che cominciasse a desiderare un figlio, cosa che non aveva affatto tardato ad arrivare. Sofì era una bambina dolcissima e con due genitori del genere non poteva non essere anche bellissima. La sua pelle era bianchissima e i ciuffi rossi incorniciavano due grandi occhioni verdi che avrebbero incantato chiunque. Ormai aveva quasi due anni, era una cucciolina e correva di qua e di là per la casa. 
«Come tu per fare la madrina!»
«Non è vero!»
«No? Sofì ti adora. Non vede l'ora che zia Sanny venga a casa per portarla in giro!»
«Questo è perché voi due avete sempre da fare!»
«Balle...sai bene che si è affezionata a te e che dopotutto ci sai fare con i bambini.»
«Ecco. Appunto, questo conferma la mia teoria no?»
«Certo! Sono sicuro che sarai un ottima mamma.»
Lo vidi sbiancare mentre rideva divertito della sua stessa frase.
«Oddio, non si può proprio sentire. Mamma Santana. Ahahhahah suona veramente male!»
«Che stronzo!» dissi colpendolo mentre lui invece tentava di catturarmi in un abbraccio pacificatore. «Ehi voi due, vi divertite senza di me?!»
Ci voltammo insieme, ancora stretti l'uno nell'altra richiamati da quella voce familiare.
Bionda. Bella. Sorridente. Puttanella.
«QUINN!» gridammo all'unisolo dandole delle forti pacche sulla spalla e facendola accomodare. Fermai subito un cameriere chiedendo altri 3 aperitivi.
Anche lei bella come al solito, perfettamente in ordine, truccata da dio. Non sembrava proprio una ragazza madre che per anni si era sempre dovuta districare tra lavoro, vita e la sua amata figlia. Non che Puck le avesse mai fatto mancare nulla anche a distanza da Los Angeles. Ora che erano tornati insieme poi...sembrava ancora più radiosa.
«Allora qual'è la grande notizia di cui ci stavi parlando?» chiesi dato che quando avevo invitato anche lei al locale stamattina non aveva fatto altro che sospirare, balbettare e dirmi che doveva proprio comunicarci una cosa importantissima.
Lei allungò allora la mano ridacchiando e mostrandoci un anello scintillante mai visto prima.
Restammo entrambi a bocca aperta, senza sapere davvero cosa dire e fu lei, quasi urlando a suggerirci come comportarci di fronte a quella novità. 
«Noah mi ha chiesto di sposarlo. Ieri. E IO HO RISPOSTO DI SI!»
«WAAAAAAA» gridai lanciandomi sul suo collo mentre Matt batteva le mani divertito e non faceva altro che dire parole di congratulazioni senza alcun senso.
«Ma come? Dove? WOW QUINN!»
«Lo so. LO SO. Io non potevo crederci! Ti ricordi che ieri ho chiesto a Rach e Kurt se potevo lasciare Beth da loro? Noah mi ha portata a cena fuori e quando hanno portato il dolce sulla mia fetta di torta troneggiava un anello che...o mio dio stavo per svenire! Lui si è messo in ginocchio, mi ha fatto la proposta e...be, io non riuscivo ad ascoltare niente. Gli ho risposto sì quando era ancora a metà!»
Scoppiammo a ridere emozionati. La mia Quinn. La mia stronzetta preferita che si sposava?
Questo mi riportò alla mente quei momenti passati. 3 anni fa.
Io e Brittany sull'altare. Vestite di bianco. Sposate.
Quante ne avevamo passate da quel giorno? Quante cose avevamo vissuto?
La nostra casa, la nostra vita insieme. Le cene bruciate, le nottate passate a far l'amore e parlare. I giorni strette l'una tra le braccia dell'altra. I nostri casini, le mille avventure. Quel  viaggio di nozze lungo una vita e le colazioni a letto. Le docce insieme, non che questa fosse una novità sia chiaro. Ma tutto assumeva un sapore più dolce con lei al mio fianco.
«San ci sei? Oh San!» tornai di nuovo nel mondo reale ritrovandomi la mano di Quinn davanti al mio viso. «Lasciala perdere, sta pensando a tutt'altro lei!»
«Oh cavolo, è domani vero? WAAAAAA»
Quinn gridò prendendomi le mani, completamente fuori di se.
«Finalmente anche tu entrerai nel nostro club!»
Io li guardai confusa. «Quale club?»
Matt e Quinn si sincronizzarono sullo stesso tono di voce.
«Il club dei genitori fighi e felici!»
Pessimi. Pessimi. DIOS. MA CHE ERA QUELLO SCHIFO?
«Me ne vado. Io dopo questa cambio locale davvero...»
«SAN! Resta dai ahahahah scherzavamo!»
«Genitori fighi e felici? Voi siete fusi!» scoppiammo tutti a ridere.
Felici. Ebri di quella vita che stavamo vivendo completamente con al nostro fianco delle persone che ci amavano, valorizzavano, apprezzavano completamente.
«Avevate pensato che sarebbe mai finita così?»
«Noi tre. Sposati...»«Ehi non ancora tutti!»«Dai Quinn non rovinarmi il concetto!»
«Dicevo sposati, felici e ormai genitori.»
«In effetti no. Cioè non avevo grandi aspettative sul mio futuro e poi è arrivata Brittany!»
«Per me Mel»«Sapete bene che per quanto ami Noah la gioia della mia vita è stata Beth...»
«Parlando della piccola Fabray junior dove l'hai lasciata oggi?» chiesi battendo le mani sulle ginocchia e spostandomi un ciuffo dagli occhi.
«Con il padre! Ormai Noah passa quasi ogni giorno a casa e non è più un problema. Poi ormai Beth ha 13 anni, non è più una bambina.»
«Già, come passa il tempo! Mi sembra ieri che gattonava come una pazza in casa di tua madre...» mormorai io ritornando al passato. Sembravano passati secoli da quei giorni.
«La routine ci sta uccidendo...» sussurrai pentendomene un secondo dopo. Vidi Quinn e Matt scoppiare a ridere come due folli e tentare di contenersi inutilmente. Che avevo detto di tanto strano?
«Probabilmente a noi sì, ma a te San? Non diciamo cazzate!»
«Cosa avrebbe la mia vita di così diverso dalle vostre?»
«Dobbiamo proprio dirlo? Dai! Tu e Brittany sembrate due eterne adolescenti alla scoperta delle prime conquiste.»«Ma smettila...» protestai zittendolo.
«No San veramente. Cioè non sembrate affatto sposate nel senso brutto del termine. Non vi annoiate mai, state sempre scop...»«QUINN!» Gridai arrossendo di colpo.
«Non ti permetto di parlare così di mia moglie!»
«E arrossisci ancora quando usi quella parola...siete così follemente innamorate. Io e Quinn pensiamo sempre che potreste sposarvi ogni giorno dell'anno e sareste ancora come quel giorno in Spagna.»
«Coglionate! Io e Brittany siamo maturate, cresciute e...»
«Parla quella che l'altro giorno è finita dentro una piscina perché stava lottando con la moglie. Nemmeno Beth...»
Arrossì ancora. Dai non potevano dire quelle cose, mi facevano vergognare.
E Santana Lopez non provava vergogna per niente...a meno che non fosse vero no?
Dios. Che amici che mi ritrovavo!
«Cambiamo discorso?»
«Brutto avere torto eh? Dai si, parliamo del tuo lavoro. Ho saputo una cosetta...»
Matt mi guardò sorridente e capì perfettamente a cosa si riferiva.
«Sì, potrei aver collaborato per una canzone con Florence ma questo non ti da il diritto di avere quel sorrisetto da idiota!» risi automaticamente mentre Quinn batteva le mani felice.
«Sarà ormai il ventesimo cantante di fama mondiale con cui collabori!»
«Merito i soldi che porto a casa no?»«Non poco!»
Scoppiammo a ridere. Ancora una volta.
Perché tutto andava bene, perché erano passati 3 anni dal mio matrimonio, l'evento che più ci aveva tutti scombussolati e tutto andava ancora perfettamente bene. Le nostre vite erano andate avanti e avevamo fatto conoscenze, cambiamenti, scelte. E ora eravamo qua.
Presi il calice contagiata anche io da quella felcità che sembrava averci ormai infettati.
«A noi?»«A NOI TRE!»
 
Oggi
 
Camminavo. Avevo bisogno di spazio. Avevo bisogno di prendere aria. 
Il perché? Io e Brittany avevamo deciso di adottare un figlio. Di allargare la nostra famiglia e farla crescere e maturare. Non era stata una cosa immediata, era passato parecchio tempo prima di cadere in quell'argomento ma sapevo quanto Brittany ne desiderasse uno e anche io volevo diventare mamma insieme a lei dopotutto. Certo, non tanto velocemente, e proprio per questo mi ero goduta quella nostra vita sino ad oggi. Il giorno in cui avevamo deciso di compiere il primo dei grandi passi che ci aspettavano. 
Ne avevamo davvero discusso tantissimo, anche perché per una coppia di lesbiche non era certo così semplice avere un figlio. Brittany avrebbe voluto crescerlo dentro di se ma le analisi e i dottori purtroppo non sembravano volerglielo permettere così ci eravamo recate in un orfanotrofio. Ed era qua che vagabondavo sola, alla ricerca di quell'ispirazione che dovrebbe cogliere un genitori in queste situazioni.
Avremmo adottato un figlio. Io e lei saremmo diventate madri.
«Amore! Eccoti, non riuscivo più a trovarti.»
Sentì la calda mano di Brittany intrecciarsi con la mia e poi avvertì le sue labbra posarsi sulla mia guancia con dolcezza. Io le regalai uno sguardo pieno di felicità.
«Sei pronta?» mi chiese emozionata. «Ora che ci sei anche tu sì!»

Angolo dell'Autrice
Ed eccoci qua al primo Capitolo di questa grande nuova storia. Si, c'è stato un salto temporale e si, prima o poi scoprirete di più di tutto quello che è successo ma ora direi di concentrarsi su uno dei gradini successivi nella relazione delle nostre ragazze. Siamo partite dagli anni della scuola, 7 anni prima di dichiarare il loro amore, per sposarsi e poi altri 3 prima di portare il loro rapporto a un nuovo livello. Pronti per esplorare la famiglia Pierce-Lopez allargata? Ci sarà da divertirsi...Grazie a chi tutto segue, mette tra i preferiti la mia storia, siete grandi. E per chi recensisce o...be...io vi adoro e lo sapete :) Alla prossima!
  
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