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Autore: Forever_Never    26/08/2013    6 recensioni
Laila è una ragazza di 16 anni, la sua vita viene sconvolta dalla morte dell'amica,e tutto sembra volgersi contro la protagonista. Ma ben presto Laila tornerà a vivere.
"Sono le quattro del mattino e da circa un’ora fisso il soffitto bianco della mia camera. Ormai sono otto notti consecutive che mi sveglio e tutto ciò a cui riesco a pensare è quanto odio la mia vita. So che sono fortunata rispetto ad altre persone che non hanno neppure da mangiare, ma quando tutto va male non riesci ad esser grata per qualcosa. E così tutte le notti rimango immobile a fissare il soffitto. Tutte le notti sempre la stessa storia, ma ormai non riesco neppure più a piangere, e come se le lacrime mi avessero lasciato, ho solo una voragine incolmabile dentro. Dipenderà dal fatto che sono incondizionatamente sola? O forse perché come persona faccio schifo. Be' l'una comprende l'altra.Ma procediamo con ordine."
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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-Hei-. Mormora lui accennando un sorriso tenue.
Rimango un po’ ad osservarlo cercando di non mostrare il mio nervosismo. Alzo una spalla con la speranza che dica qualcosa, ma questo mio gesto non sembra ottenere il risultato sperato.
Solo dopo svariati sorrisi di circostanza decide di aprir bocca:-Ho saputo che Chris è stato dimesso. Sono felice-. Sembra essere sincero,così ricambio questa  sua osservazione con un sorriso.
Resto per un po’ con lo sguardo fisso sul suo volto cercando di percepire una qualsiasi cosa in modo da decifrarlo. Ma lui non si fa decifrare facilmente, così dopo aver notato il mio sguardo indagatore si passa una mano tra i capelli e balbetta qualcosa.
-Scusa?-. Gli domando di ripetere.
-No..nulla-. Farfuglia lui confuso. –Volevo solo vederti. Non sarei dovuto venire.- Afferma lui con tono colpevole.
E così facendo mi lascia sola davanti alla porta della mia camera. Seguo la sua figura allontanarsi fino a quando lui non gira l’angolo, lasciandomi completamente sola.
Probabilmente dovrei corrergli dietro, dovrei dirgli anche io qualcosa, dovrei, almeno, sforzarmi per non perderlo. Ma tutto quello che riesco a fare e starmene là impalata aspettando la sua prossima mossa.
 
È venerdì pomeriggio quando Chris viene a bussare alla mia porta.
-Ciao!-. Lo saluto saltandogli al collo.
-Hei-. Fa lui stringendomi a sua volta. –Ti fa di fare due passi?-. Mi domanda speranzoso di ricevere da me una risposta positiva, così afferro il piumino e al suo fianco mi dirigo fuori dal mio dormitorio.
-Tutto bene?-. Mi informo sulle sue condizioni di salute e dopo una serie di risposte tranquillizzanti ci avviamo verso la parte tranquilla del giardino, dove nessuno studente rischia di decapitarti col solo uso di un pallone da basket.
Cammino accanto al mio amico in modo da potermi accertare, io stessa, con i miei occhi sulle sue reali condizioni di salute.
Il suo modo fiero di camminare non è affatto cambiato,  e neppure le sue maniere sembrano esser mutate. L’unica cosa che desta un po’ di preoccupazione ai miei occhi è la sua espressione, troppo cupa per Chris.
Per un attimo mi perdo nei miei pensieri lasciandomi sfuggire in questo modo il filo del discorso diretto dal mio amico, lui sembra accorgersi di questa mia distrazione e a brucia pelo mi domanda:-Che è successo con Hap?
Ci metto un po’ di tempo per capire cosa mi stia chiedendo e quando finalmente realizzo non riesco a capire il senso di questo suo dubbio. Ero convinta che non saremo più tornati su questo argomento. Ma evidentemente era solo una mia insensata convinzione.
Mi guardo intorno in cerca di una panchina libera per poterci sedere e dopo essermi seduta invito Chris a fare la stessa cosa, ma lui con fare dispotico scuote la testa a mi incita a parlare.
Mi passo una mano tra i capelli cercando di trovare una risposta convincente e concisa nello stesso tempo. Dopo averci riflettuto per un po’ butto là, quasi con non curanza:-Io e Hap ci siamo avvicinati nell’ultimo periodo… ma…
-Ma?-. Rimbecca lui impaziente.
Vorrei sapergli dare una risposta diplomatica, una risposta che valga, veramente, la pena di ascoltare, ma sono costretta a limitarmi a dire la pura verità:-Ma ho paura.
A queste parole il volto di Chris sembra rilassarsi come se gli avessi levato un peso.
Così, ora, più tranquillo si concede di sedersi persino accanto a me.
Ci mette un po’ prima di dire nuovamente qualcosa:-Le persone sanno sempre cosa dire in questi casi, ma credimi se ti dico che non ho la minima idea di quello che tu stia facendo.
Annuisco cercando di essere il più possibile neutrale nei suoi confronti:-Probabilmente è normale…-. Azzardo riguardo alla mia paura.
Sta volta è lui ad annuire seppur non troppo convinto:-Si, forse è normale, ma non voglio vederti in queste condizioni.
-Non vorrei vedermi neppure io-. Ribadisco massaggiandomi le tempie con fare distratto.
Per un po’ rimaniamo in silenzio, senza neppure guardarci, fino a quando dopo aver riflettuto e aver fatto mente locale dico:-Hap non è come vuol far credere.
-Ah no?-. Domanda Chris come se si aspettasse questa osservazione da parte mia. Non gli fornisco alcuna risposta così lui mi domanda, forse con la speranza di farmi ragionare su questo fatto:-E allora perché tu hai tanta paura?
Perché ho tanta paura? Questa è un’ottima domanda.
-Se ti dicessi che non lo so? Se ti dicessi che ho paura, punto e basta?-. Questa mia risposta non si regge in piedi e infatti Chris non tarda a smontarla:-Non ti crederei. Esiste sempre una ragione e in fondo, anche se non vuoi ammetterlo agli altri, e soprattutto a te stessa, tu la conosci bene questa ragione.
E se Chris non avesse tutti i torti?
-D’accordo, ammettiamo che io sappia bene il motivo per cui ho paura-. Accondiscendo io. –Ma che mi dici riguardo a quello che provo per lui-. Dico facendo il gesto delle virgolette mentre sillabo la parola “provo”.
Lui fa spallucce:-Non dico niente. Io non conosco i tuoi sentimenti verso di lui.
A queste parole la mia bocca si apre in uno strano ghigno:-E se non li sapessi neanche io?
Chris non contraccambia la mia smorfia e si limita semplicemente a dire:-Ti direi che sei abbastanza confusa.
Assento con questa sua ultima affermazione:-Non credi che se davvero esistessero questi sentimenti sarebbero più forti della paura che provo?
Con la coda dell’occhio lo osservo scuotere lentamente il capo:-Non so come sono andate le cose, ma, almeno che tu non fossi già innamorata di lui, i tuoi sentimenti non sono ancora consolidati e per esperienza di dico che ci metteranno molto tempo per stabilirli e renderli duraturi.
Neanche cinque secondi dopo questa sua dichiarazione un vento gelido si alza, facendomi in questo modo stringere nel mio foulard che tengo intorno al collo.
-Credo nevicherà-. Mi informa Chris con fare pensieroso osservando le nuvole bianche sopra le nostre teste.
 E così dicendo si alza dalla panchina:-Forza torniamo dentro, a momenti per terra ci saranno almeno dice centimetri di neve-. Dice porgendomi la mondo per aiutarmi ad alzarmi.
Siamo quasi arrivati alla sala comune quando lui guardandomi dritto negli occhi mi dice:-Laila, voglio che tu capisca che qualunque cosa farai sarà giusta e sbagliata allo stesso tempo. Sempre e comunque. Ma l’importante è che la decisone sia solo ed esclusivamente tua. Prenditi del tempo.
Annuisco mordendomi appena il lembo del labbro inferiore con un incisivo forse un po’ troppo sporgente.
-Tra meno di due settimane avremo le vacanze di Natale, usale per riflettere-. Mi suggerisce lui distogliendo, finalmente, lo sguardo dai miei occhi.
Le vacanze di Natale erano completamente fuori dai miei pensieri, ma Chris non ha tutti i torti.
Cerco speranzosa di cambiare argomento:-Hai già programmi per Natale?
Il mio amico annuisce:-I miei vogliono che torni a casa per le feste, per una volta ci raggiunge anche mia sorella Eliza… per cui mi toccherà una riunione di famiglia forzata-. Fa lui con una smorfia strana dipinta in volto.
-Vedo che il tuo entusiasmo sprizza da tutti i pori-. Lo sfotto un po’ per rallegrare la conversazione.
-Sisi, non vedo l’ora di incontrare mia sorella con i miei nipoti-. Nelle sue parole avverto una nota di biasimo.
Così pur non volendo farmi gli affari della famiglia Kenn dichiaro:-Non sapevo avessi una sorella.
Per una bella mezz’oretta lo ascolto parlare della sua famiglia e appendo che i suoi genitori si sposarono molto giovani a causa dell’attesa di sua sorella. Il solito matrimonio riparatore dichiarò Chris con amarezza. Circa vent’anni dopo la nascita di Eliza, nacque lui.
Ma non ebbe mai dei veri rapporti con sua sorella se non si suo mito decantato ed enfatizzato dai suoi genitori, altra frase pronunciata con ammarezza.
Morale della favola sua sorella all’età di appena ventiquattro anni si sposò con un avvocato ed ebbe ben sei figli.
–Poi tutto finì e ora trovo mia sorella a casa con quei bambini più spesso di quanto non l’abbia trovata in diciassette anni di vita-. Conclude il suo racconto con una smorfia, oserei dire di disgusto.
Rimango per un po’ in silenzio senza saper cosa dire al mio amico per fargli tornare il buon umore, ma fortunatamente lui non è come me. Lui non si abbatte per un non nulla. e così mi domanda:-Tu? Che farai a Natale?
Questa domanda mi trova del tutto impreparata e in vano cerco di illustrare un programma preciso delle mie vacanze così ammetto:-Non ci ho ancora pensato, credi che si possa restare qua?-. Domando speranzosa in modo da non dover per forza vedere la mia famiglia.
Chris annuisce:-Certo, ma i tuoi?
-Non mi va di vederli, non mi va di tornare in quel posto-. Mi accorgo che la mia voce a queste parole è diventata più malinconia di quanto io non avrei voluto e improvvisamente mi torna alla mente l’ultimo Natale trascorso.
Mya era già il ospedale. Non reagiva alla chemio come avrebbe dovuto e a causa di essa non poté trascorrere il giorno di Natale con la sua famiglia.
Improvvisamente mi rendo conto che il suo ultimo Natale fu certamente causa di tristezza per la mia amica.
E senza pensarci troppo capisco che devo passare le feste con la mia famiglia, perché se questo dovesse essere il mio ultimo Natale, almeno l’avrò trascorso con le persone che nonostante tutto so che mi vorranno bene a prescindere da tutto e da tutti. Questa mia nuova visione della mia famiglia mi arriva in un lampo e non posso far  ameno che abbracciarla.
Lui sembra capirmi:-Anche Hap non torna mai a casa per le vacanze-. Mi informa lui con aria solenne.
Ma nella sua voce riesco a percepire un pizzico di cattiveria.
-Ora si vedrà-. Affermo cercando di liquidare l’argomento.


Hei bellissime, finalmente sono riuscita ad aggiornare, lo so, lo so, sono pessima ci ho messo più di un mese, ma tra vacanze e Londra mi è risultato un po' impossibile...
Okay, non vi annoierò con le mie solite chiacchiere, spero solo che il capitolo vi piaccia e.. sto per lanciarvi una bomba, per cui abbiate un po' di pazienza c;
Grazie a tutte, spero di dover rispondere a molte recenzioni, quindi: RECENSITE:
Bacioni, io vi lascio.. per qualsiasi eventualità io sono @xcanIstay on twitter (si, ho cambiato nick, per vari 'problemi :c)
ciao ciao Laila :*
  
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