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Autore: MelGhoul_Echelon    26/08/2013    2 recensioni
Questa è la mia prima FF sui Black Veil Brides.
La storia parla di una nuova Rock Band che stanno facendo il loro grande debutto, finchè.....
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Ashley Purdy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati tre giorni da quando abbiamo registrato il mio singolo, e da quel giorno passiamo ore e ore in quella piccola stanza di registrazione, con una sola differenza, non c'è Ashley ad ascoltarmi e a guardarmi suonare.

Ci sentiamo ogni sera e ogni volta è come se non ci sentissimo da anni interi; ha detto di tenermi libera per il week and di Capodanno, che mi vuole portare in un posto speciale, mi ha detto solo di mettere un po' di tutto in valigia, che avremmo passato due notti e tre giorni fuori insieme, solo noi due, e che a Natale saremmo andati tutti quanti a casa dei Black Veil Brides, e che avrebbero conosciuto anche le fidanzate degli altri musicisti, naturalmente tranne Juliet.

In questo momento sono fuori dall'edificio a fumare una sigaretta che qualche giorno fa avevo rubato a CC.
Mi sembra di stare al concerto del nostro debutto, così era iniziata la serata.

Torno dentro dopo aver buttato il mozzicone della mia sigaretta e mi dirigo verso la nostra stanza; Joy stava registrando una parte di una canzone in cui serviva solo la batteria, giro l'angolo e trovo la nostra sala, Chester è seduto ancora al tavolo che giocherella con una penna.

<< venuto in mente niente? >>

Fa segno di no con la testa e iniziò a sbuffare.

<< io la parte della chitarra e del pianoforte l'ho finito, se vuoi ti aiuto per il testo del nostro duetto. >>

<< carino da parte tua Kayla, ma è meglio se lo faccio da solo, dopotutto è il mio unico compito, basta che mi concentro un po’ di più e tutte le idee mi saranno chiare.. >>

<< Oh ma io so come aiutarti... >>

Si gira verso di me, mentre io mi dirigo verso uno stereo, prendo la mia borsa, piena di CD – Si, è così, non porto dietro niente di “utile” per la vita quotidiana, e ora che non ho neanche più il cellulare porto solo i CD –
Cerco il CD fatto apposta per Chester e subito lo trovo.

<< Ecco qua, mio caro, Sex Pistols a volume massimo, tanto ci siamo solo noi a registrare, non daremo fastidio a nessuno. >>

Guardo Chester mentre si perde tra le note di No Feelings e subito inizia a pensare, lo capisco dal suo sguardo; sul mio viso spunta un sorrisino, e subito esco da quella stanza quando arriva Liz, che guarda perplessa Chester che ha già iniziato a scrivere.

<< L’ho lasciato cinque minuti fa senza idee, cosa è successo? >>

<< E’ il potere dei Re del Punk, i Sex Pistols, su di lui funziona sempre. >>

Liz si mette a ridere, e subito raggiunge Chester e vedo che si piega leggermente dietro di lui e gli da un bacio sulla guancia, e inizia a parlarsi senza tirarsi su, e subito penso “Meglio andare, lasciamogli della privacy. “

Chiudo la porta e sento anche da qualche metro dalla porta la musica proveniente dallo stereo; decido di farmi un giro visto che non ho assolutamente niente da fare.

Perlustro le varie stanze di quel posto, sono tutte diverse, il colore, i mobili, lo stile; alcune sembrano fatte per persone Punk, alcune per dei veri Rockettari, altri invece per le persone classiche, fissate con il pianoforte e l’opera.

Arrivo in una stanza, e non appena la vedo non ci penso nemmeno ed entro subito, alla parete sono appesi quattro dischi di platino, mi avvicino sempre di più e lo osservo perdendomi.

<< Ti piacciono, vero Kayla? >>

Mi giro subito e vedo il Signor Hale sulla soglia della stanza.

<< Si, non ne ho mai visto uno da così vicino…. A dire la verità non ne ho mai visto uno in tutti i casi. >>

<< E’ molto difficile vincerli lo sai? >>

<< Lo posso immaginare, non varrebbero così tanto se no.. >>

<< Hai ragione, mia cara, ma vedrai che fra qualche anno, quando sarete conosciuti in tutta America, potrete avvicinarvi sempre di più, e rendervi orgogliosi, voi, e noi, che crediamo tanto nelle vostre capacità. >>

<< La ringrazio Signor Hale!
Ma devo ammettere che se Chester non avesse conosciuto Liz, a quest’ora non saremmo qui, quindi è tutto grazie a sua nipote.. >>

<< Può darsi, ma non sareste qui se non mi foste piaciuti al vostro concerto a Downtown. >>

<< Già, ha ragione, un po’ è grazie a noi. >>

Sorrido al Signor Hale, e subito lui contraccambia, e mi appoggia una mano sulla spalla guardandomi negli occhi.

<< Sai Kayla, devo ammettere che… anche essendo così giovani sei già così saggia, anche più del tuo amico Chester, che se non sbaglio, è il più grande tra voi, non è così? >>

<< Si, in realtà è più grande, sia di me che di Joy.. ma è sempre stato lui ad aiutarti in tutto. >>

<< Oh ma questo non importa, la vostra mentalità è diversa da quella degli altri ragazzi, volete fare tutto da soli, senza essere aiutati, o dai genitori o da qualunque tipo di amico.
Gli altri ragazzi non sono così, non hanno voglia di fare nulla. >>

<< Lo so, signore, ho visto i miei… vecchi parenti. >>

<< Non ti chiedo nulla, Kayla, se no me ne avresti già parlato. >>

<< Un giorno magari.. >>

<< Ma certo! >>


Torno a fare un giro e incontro Joy; il signor Hale è uscito da quella stanza prima di me, dicendomi che potevo girare ancora un po’ ma che presto saremmo potuti tornare a casa, e il giorno dopo goderci il Natale.

NATALE!!! GIUSTO!

Domani dobbiamo andare dai ragazzi, e gli altri ancora non lo sanno, spero che Chester non abbia preparato già il cenone, altrimenti avremmo dovuto buttare tutto quanto.

Torno in quella stanza in cui avevo lasciato Liz e Chester da soli, spero che non succeda la stessa cosa che è successa a casa, sarebbe ancora più traumatizzante per me, non resisterei ancora.

Busso questa volta, e li trovo concentrati sulla canzone, tiro un sospiro di sollievo e un sorriso compare sulle mie labbra.

<< Allora, come è andata la canzone?
L’hai finita? >>

<< Non ancora, manca una sola strofa e questa volta si che sarà finita. >>

<< Dimmi che non è una canzone d’amore, sai che non le canto. >>

<< Ma certo che non lo è, ti conosco fin troppo bene. >>

<< Grazie, troppo gentile, ora fammi leggere. >>

Chester mi passa il foglio e subito altre parole adatte mi vengono in mente; prendo una matita e veloce aggiungo quelle parole alla canzone che già ha scritto Chester.

<< prova a vedere così, potrebbe andare? >>

Chester legge veloce anche la sua parte, dando un ritmo con la mano sulla sua gamba e subito mi sembra orecchiabile, legge a voce bassa e quando arriva al mio pezzo sorride.

<< E’ perfetta!
Ottima idea Kayla. >>

Sorrido e subito mi faccio i complimenti da sola nella mente.

<< Avete finito quindi?
Vado a portare il testo del duetto a mio zio, aspettatemi qui, fra poco potremo andare. >>

Liz scompare da dietro la porta con in mano il foglio del testo della canzone e la guardo andare via, subito mi torna in mente il Natale.

<< Chezy ieri sera Ash mi ha detto se volevamo festeggiare il Natale a casa loro, ci saranno anche Sammi, Ella, Lauren e Juliet, e naturalmente noi; ti e Liz ci siete? >>

Chester pensa per qualche secondo e subito fa una faccia quasi imbarazzata.

<< Scusa Kay, io e Liz pensavamo di festeggiare Natale da soli, ve lo avremmo detto questa sera, per questo non ho ancora preparato il cenone per domani.
Temo che dovrete andare solo tu e Joy dai ragazzi. >>

<< Oh! Peccato… Beh andremo noi due, Joy sarà… l’undicesimo comodo, ma va bene! >>
 

Liz torna insieme a Joy nella stanza in cui siamo noi, e la ragazza ci dice che possiamo tornare tranquillamente a casa; ma con lei non c’era soltanto Joy, ma un qualcosa di estremamente tenero.

<< Guardate cosa ha trovato mio zio!  >>

Per la prima volta mi sono intenerita per qualcosa, che non si trattava o di una moto o di una splendida chitarra, bensì di un piccolo e minuscolo gatto, tutto nero, tranne che per un orecchio e qualche striscia sulla coda.

<< Oh mamma! >>

Mi avvicino con cautela, e con un sorriso Liz me lo passa e con calma il gatto si accoccola nelle mie braccia.

<< Da quanto tempo ce l’ha? >>

<< Diciamo da cinque minuti, la cosa brutta è che lui non può tenerlo dovremo portarlo via.. >>

<< Non se ne parla!
Lo tengo io! >>

Chester mi guarda e sembra essere più strabiliato che mai.

<< Tu? Un gatto? >>

<< Si! Un gatto, lo tengo io! >>

<< Fai come vuoi Kay, ma se mi rompe le casse che ho in camera non la passerà liscia. >>

<< Non dormirà mica in camera tua!
Il massimo sarà sulla batteria di Joy. >>

Mi giro verso di lui e lo guardo con una faccia che sembrava dire “Ti preeeeego! “

< Potrà dormire anche sulla mia batteria, ma ora torniamo a casa vi prego, stò morendo di fame! >>
 
Torniamo a casa con la macchina di Chester, ma prima ci fermiamo a comprare tutto quello che serve per accudire un gatto; nel frattempo io sono seduta sul sedile posteriore non la smetto di giocare con il piccolo gatto; ora però sono in camera mia e stò continuamente giocando con il piccoletto che stà mai zitto, continua a miagolare, finchè entra nella mia stanza Liz, per dire che è pronto da mangiare, quasi fosse mia madre.

<< Ehi allora hai deciso come chiamare il piccoletto? >>

<< Ancora no, non riesco a pensare con lui che urla per tutto il tempo. >>

Liz ride e mi invita a seguirla con una mano puntata verso di me.

<< Ci penseremo dopo, che dici? >>


Andiamo in sala da pranzo dove si sente un profumino invitante; io e joy abbiamo così fame che mangiamo per tutta la sera fino alle nome e mezza, ma mentre stiamo per finire passa vicino a me il gatto, che inizia a miagolare; poco prima gli ho dato da mangiare, e lui continua a miagolare senza dare fastidio.

<< Stop, Yell! >>

Tutti si girano verso Joy,  e vedo che stà parlando con il gatto.

<< Stop yell… >>

Sussurro e ogni tanto lo dico, più e più volte.

<< Stop yell.. >>

Penso qualche altro secondo, mi alzo e prendo in braccio il gatto e lo guardo negli occhi, e lui fa lo stesso.

<< Yell! >>

Il gatto miagola e si lecca i baffi.

<< Deciso, si chiamerà Yell! >>

Chester si alza dal divano, seduto vicino a Liz con un braccio sulle sue spalle e si avvicina a me.

<< Urlo?
Vuoi chiamare il gatto Urlo? >>

<< Beh perché no?
Non stà zitto! >>

Joy ride di gusto e mi si avvicina rubandomi il gatto di mano iniziando ad accarezzarlo.

<< Ciao Yell!!
Sono veramente un genio!
Avanti dillo! >>

<< Si, un genio, Joy! >>

<< Ma non parlavo con te!
Parlavo con il gatto. >>

<< Joy è un gatto non un pappagallo! >>
  
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