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Autore: Yasha 26    26/08/2013    11 recensioni
- E così hai deciso di andartene davvero Aki? Sicuro di non volerci ripensare? -
- No Kagome, preferisco andare via. Starti vicino è troppo complicato per me, lo sai. Vederti tutti i giorni e non poterti amare, mi sta uccidendo. -
- È un vero peccato perdere un ottimo avvocato e amico come te Aki. -
Un altro pezzo della mia vita se ne va. Che tristezza. Lui però lo capisco. Sono anni che Akitoki è innamorato di me, dai tempi dell’università. Se solo mi fossi innamorata di lui, invece di quell’essere orribile di InuYasha!
Ancora oggi, dopo più di cinque anni. ripenso al giorno in cui mi abbandonò per la sua carriera.
Lo amavo così tanto.
Credevo che la nostra fosse una storia d’amore perfetta, come quelle dei film, invece, dopo cinque anni, se ne uscì con “ho trovato lavoro a Londra”, è partito ed è sparito per sempre dalla mia vita.
Così mi sono ritrovata ad annegare in un mare di ricordi e di promesse perdute nel vento.
Ora è ritornato, ma non gli permetterò di stravolgere la mia vita e quella di Sayuri!
INCOMPIUTA. IN REVISIONE GRAMMATICALE
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Sono stati i giorni più strani della mia vita. Stare in ufficio con Kagome, che mi sorride come se mai niente fosse successo, mi da una strana sensazione di freddo. Un gelo nel cuore davvero doloroso.
Sembra non le sia importato nulla di ciò che è successo cinque anni fa. Come se io non fossi mai esistito.
Stare con Miroku le ha fatto dimenticare tutto a quanto vedo.
Le ha fatto dimenticare me.
Varie volte ho provato a instaurare una conversazione con lei ma non c’è niente da fare. Sono qui alla ASK da una settimana, ma la tensione che c’è nell’aria è difficile da smorzare.
Riesco a conversare con lei solo di lavoro. Quando vado sul personale, chissà come mai, ha sempre da fare. Spesso poi riceve delle telefonate alle quattro del pomeriggio, e ogni volta che risponde al cellulare è sempre sorridente. Chissà chi è che la chiama…forse Miroku? O magari ha un altro compagno.
Non è sposata comunque, non porta la fede quindi è ancora libera.
La sua amica Sango sembra fulminarmi con gli occhi ogni volta che incrocio il suo sguardo.
Credo di stargli antipatico. Forse Kagome le avrà raccontato del modo in cui l’ho lasciata, ma di sicuro non le avrà rivelato quello che ha fatto poco dopo con Miroku. Mah…stupida solidarietà tra donne!
 
-Buon giorno signore! Kagome sei sempre più bella!-          dice un ragazzo entrando come un fulmine e dirigendosi verso la scrivania di Kagome che lo saluta con un bacio sulla guancia
Questo idiota chi diamine è? E tutta questa confidenza poi?
-Ciao a te!-        risponde Sango
-Ciao Koga come va? A cosa devo la tua visita?-      chiede Kagome sorridendogli dolcemente
Ok… non conosco questo Koga, ma posso già affermare che mi sta sulle palle!
-Sono passato per un saluto. Sono appena tornato da un viaggio. Come state tu e Sayu-chan?-
Sayu-chan? Chi è? E’ la prima volta che sento questo nome.
Non capisco il perché ma appena il tizio fa questo nome Kagome si volta di scatto a guardarmi preoccupata. Perché? Sembra imbarazzata, o… nervosa?
-Koga non ti ho presentato il nuovo socio della ASK. Lui è InuYasha Taisho e ha preso il posto di Hojo!-        mi presenta lei non rispondendo alla sua domanda
-Ah…piacere. Koga Yoro.-         si presenta lui con poco interesse porgendomi la mano che stringo a mia volta
-Piacere mio.-        rispondo col suo stesso tono disinteressato
-Vieni Koga ti offro un caffè. Scusateci!-          ci saluta Kagome trascinando via quel Koga per un braccio
-Ma chi è quello?-      chiedo a Sango quando restiamo soli
-Koga? Un amico, intimo, di Kagome.-         risponde lei con un tono strano, quasi di sfida
Amico intimo? Intimo quanto?
-Ah capisco.-        rispondo restando calmo, mentre dentro sto quasi bruciando di rabbia
Mi ha dato fastidio vederli insieme dannazione! Perché?
Passa un’ora e di Kagome neppure l’ombra. Se l’è preso lungo questo caffè! Anche se qualcosa mi dice che non si sia preso solo quello.
E che cavolo! Si può sapere perché reagisco così? Per quel che mi importa si può portare a letto mezza città! Non è un mio problema!
Non è la verità invece.
Cerco di mentire anche a me stesso. Io amo ancora quella stupida. Ma la rabbia che provo nei suoi confronti è più forte del bene che le voglio.
-Ti spiacerebbe smettere?-      mi chiede Sango guardandomi male
-Di fare cosa?-
-Di ticchettare così le dita sula tavolo. Non riesco a concentrarmi.-      
Maledizione nemmeno me ero accorto! Mi sento nervoso.
-Eccomi scusate, ci ho messo più del previsto. Ha chiamato nessuno per me?-        chiede andandosi a sedere come se niente fosse
Ma guardala che sorriso che ha! Sembra felice. In questi giorni non ha mai sorriso così, soprattutto a me.
-No Kagome, nessuno.-       risponde Sango
-Meglio così.-       replica lei tornando a leggere alcune carte
E ancora una volta cala il silenzio. È un ambiente di lavoro poco piacevole. Mi sembra quasi che tutte le parole dette in mia presenza siano forzate.
Non capisco. Kagome sembra parlarmi tranquilla il più delle volte però, mi sembra una farsa. Vorrei capirne il motivo.
Sinceramente mi aspettavo parole su parole per quello che ho fatto, invece niente. L’istinto mi dice che nasconde qualcosa. Ma cosa? Cosa potrebbe mai tenermi nascosto? Una sua relazione?
Mi infastidisce non poco saperla con qualcuno. Forse sta con quell’imbecille venuto poco fa.
E basta accidenti! Devo ficcarmi in testa che lei è un capitolo chiuso. Kagome non mi ama più, quindi devo smettere di pensarla.
-Kagome è arrivato l’invito per l’annuale cena di gala della LawAssociation.-         avvisa la segretaria portando l’invito a Kagome
Cosa sarebbe questa cena di gala?
-Uffa che seccatura! Non ho proprio voglia di andarci!-          sbuffa dopo aver letto l’invito
-Lo sai che non possiamo farne a meno. Serve a rappresentare anche lo studio. Quand’è?-
-E’ domenica Sango. Odio queste cene noiose! Ogni volta mi riempio di champagne per non suicidarmi!-     si lamenta Kagome
-Scusate ma di cosa si tratta?-    chiedo incuriosito
-Ogni anno la LawAssociation organizza una cena per i legali più importanti di tutto il paese. Lo scopo è quello di farci conoscere e scambiare le nostre idee riguardo al sistema legislativo attuale, insomma una serata inutile e noiosa!-       mi spiega Kagome incavolata
-Deve essere davvero noiosa se la prendi così.-
-Oh non sai quanto lo è InuYasha! Ogni anno Kagome ritorna a casa mezza ubriaca perché bere champagne è l’unico modo che ha per trovare interessanti i monologhi di certi avvocati più anziani che vogliono insegnare ai giovani come comportarsi nei vari casi.-        precisa Sango
-E tu devi andarci per forza?-     
-Veramente dobbiamo andarci tutti e tre InuYasha. Siamo i rappresentanti della ASK e l’invito è per noi  soci.-
-Kagome io, dovrei dirti una cosuccia…-       le dice Sango abbassando la testa
-Cosa?-       chiede Kagome assottigliando gli occhi
-Io non posso venire domenica. Ho un appuntamento con Miroku che non posso rimandare.-      spiega lei lasciandomi sconvolto
Ha detto che ha un appuntamento con Miroku? Allora non sta più con Kagome? Si è messo con l’amica?
E ne parlano come se fosse una cosa normale aver condiviso lo stesso uomo?
-Che cosa? Eh no mia cara, tu lo rimandi. Non posso andarci da sola!-        
-Non posso! È un viaggio prenotato e pagato oltre un mese fa. Se non ci andiamo perdiamo i soldi. Dai ti prego.-
-Uffa però! Se tu e Miroku non venite a prendermi come diavolo ci arrivo io al gala? Se ci vado con la mia auto non potrò neppure toccare un goccio di alcool.-
-Posso venire a prenderti io.-      propongo io, venendo quasi travolto da due sguardi inceneritori
-Ti ringrazio ma non è il caso. Non voglio disturbare nessuno. Chiamerò un taxi.-       risponde subito lei
-Non disturbi affatto. E poi non mi pare carino presentarsi ad una cena di gala con un taxi non ti sembra?-    insisto io convinto
Voglio portarcela io a quel gala. Voglio una sera tranquilla in cui non possa scappare via con qualche scusa. Ho bisogno di parlare con lei e intendo farlo domenica. Voglio scoprire cosa mi nasconde e perché si comporta così.
La vedo titubante e molto indecisa.
-Tranquilla che non ti mangio mica.-
-Non ho affatto pensato nulla del genere! E va bene! Il gala inizia alle otto, quindi ti aspetto alle sette in punto. Ovviamente in smoking nero.-         mi spiega scocciata per aver dovuto capitolare
-Certamente!-      rispondo soddisfatto di aver vinto
 
 


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Maledizione di una stramaledetta maledizione! Ma perché devo andarci proprio con lui?
Se ci fosse stato Aki ci sarei andata con lui. Ma perché capitano sempre tutte a me? E che palle però!
Quei due proprio domenica devono avere il viaggio.
Sarà ancora peggio del solito questo gala. Non solo sarò da sola senza Aki, Miroku e Sango, ma quel che è peggio sarò lì con “lui”.
I Kami sembra vogliano farmi scontare colpe che non ho accidenti!
Comunque inutile rimuginarci su, ormai ho accettato e non posso farne un dramma.
Credo sia arrivato il momento di andare a fare una visitina a Hiro. Dovrebbe avere novità adesso. Gli conviene tenere le mani a posto oggi o gli assesto un calcio tra i gioielli di famiglia, così per un po’ di giorni non lavora…gli conviene pensarci stavolta.
Arrivata alla sua “postazione” stranamente non lo trovo. Sarà con qualche cliente.
Mi fermo ad aspettarlo due ore buone.
Sono quasi le tre del mattino ma di Hiro neppure l’ombra. La cosa mi sembra strana.
Noto che poco più avanti c’è una ragazza, prostituta ovviamente, potrei provare a chiedere a lei.
-Ciao. Scusami, conosci Hiro?-        chiedo alla ragazzina che avrà all’incirca quindici anni
-Non lo vedo da tre giorni. Se vuoi un ragazzo poco più giù c’è il mio amico che è bravo.-       mi dice scambiandomi per una cliente evidentemente
-No grazie mi interessava Hiro. Se lo vedi digli che Kagome lo ha cercato ok?-
-Ok.-        mi risponde lei poco interessata
Credo che se anche lo vedesse non gli darà il messaggio. Va beh.
Comunque è strano che non si faccia vedere da così tanto tempo. Che gli sarà successo? Non vorrei che le mie paure avessero avuto fondamento e lo avessero tolto dai piedi. Mi auguro davvero di no.
Ritorno a casa per far finta di dormire. Sono le cinque e mezza. Ho provato a cercare Hiro però mi sono arresa per la stanchezza.
Vorrei tanto sapere che fine ha fatto. Inizio ad essere davvero preoccupata.
 
Ancor prima che la sveglia suoni alle sette e mezza vado a svegliare Sayuri per portarla all’asilo.
-Buon giorno mia principessa, un nuovo giorno ti aspetta. Pieno di belle fatine, che ti tengon le manine.-        la sveglio accarezzandola
-Mammina, ho cinque anni ormai. Sono grande per essere svegliata così.-        mi fa notare lei con voce ancora impastata dal sonno stropicciandosi gli occhi
-Non li hai ancora compiuti cinque anni amore. Almeno fino alla settimana prossima quindi ti sveglierò come ho sempre fatto.-        le rispondo scompigliandole i capelli
Come passa il tempo. Tra un po’ mentre non me lo aspetto mi porterà il fidanzatino a casa. La crescita dei figli è una tragedia per un genitore.
Il tempo vola così tanto che in breve non hai più una piccola peste che trotterella per casa riempiendone le stanze di risate e giocattoli. Se già a cinque anni mi dice che è grande che farà a venti? Si sposerà?
Oh Kami non voglio nemmeno pensarci per adesso! Fatti coraggio Kagome! Mancano ancora quindici anni prima che sia maggiorenne…su! Pensa positivo! Magari non si sposa. Anche perché con gli uomini che ci sono in giro…bastardi, traditori, bugiardi, falsi, disgraziati, farabutti, disonest…
-Mamma mi ascolti?-      mi chiama mia figlia risvegliandomi dai miei pensieri molto lusinghieri verso il genere maschile
-Scusami tesoro…mi dicevi?-
-Credi che papà si ricordi che compio gli anni?-      mi chiede triste
Odio quando mi chiede del padre accidenti! Mi mette in difficoltà.
-Non lo so Sayu-chan. Non sappiamo se è vivo quindi…-       le mento mordendomi la lingua per la colossale palla che sono costretta a raccontarle da sempre
Lei abbassa il viso triste e la cosa mi spezza il cuore.
Avrebbe meritato anche lei il suo papà accanto, ma lui si è defilato non volendomi più vedere. Il fatto che ora sia ritornato, per caso, non fa di lui una persona meritevole di sapere che ha una figlia.
Per quanto mi spiaccia per mia figlia devo continuare la farsa del padre disperso in mare. Certo quando sarà grande non ci crederà più e forse dovrò raccontarle la verità quando comincerà a fare domande più mirate, ma al momento non mi viene altro in mente.
-Mamma mi posso mettere la gonna rossa?-
-Certo tesoro. Come mai la gonna oggi? Di solito devo insistere per fartela mettere.-
-In classe ai maschi piacciono di più le bambine con le gonne.-      mi spiega lei con semplicità
Io già impallidisco al significato di queste parole.
-Ehm, dimmi Sayuri…per caso…c’è qualche bambino che…ti ha detto che…gli piaci di più con la gonna?-      domando con un nodo alla gola
-Sì sì. Hiroshi dice che con la gonna sono più bella! Anzi mi metti i nastrini ai capelli dello stesso colore della gonna mammina?-         mi chiede sorridendo
Ok, credo che presto morirò di infarto! A cinque anni vuole già farsi carina per un…un…maschio?
Forse devo smettere di pensare certe cose perché a quanto pare poi accadono. Non è che me la tiro la sfortuna io?
-Va bene vieni che ti lego i capelli.-         le accordo rassegnata
Cinque anni la settimana prossima…ma perché i figli crescono tanto in fretta?
Quando la porto a scuola dopo avermi salutata corre da un bambino, suppongo sia l’Hiroshi di cui mi ha parlato, dandogli un bacio sulla guancia.
Grrrr che rabbia! Non sopporto che qualcuno tocchi la mia bambina! Gli tiene perfino la mano mentre vanno in classe.
Piccola mia quando quell’Hiroshi crescerà da te vorrà solo una cosa, dopo averla avuta se ne andrà con la prossima povera inconsapevole vittima, lasciandola magari incinta!
Oggi la giornata non poteva cominciare peggio!
 
-Kagome, ma ti è successo qualcosa?-         mi chiede Sango notando il mio viso sicuramente nero
-Più o meno.-        rispondo incavolata
-E cosa? Hai una faccia.-
-Succede che “lei” si è fatta il fidanzato! Ecco cos’ho!-        rispondo conscia del fatto che InuYasha sta ascoltando la conversazione essendo seduto con noi in ufficio
Ogni volta che dico “lei” Sango sa che mi riferisco a mia figlia ovviamente.
-Ma no? Davvero? Alla sua età? E ne sei gelosa?-        mi chiede lei sorpresa
-Tu che dici Sango? Comunque più che altro sono infuriata! Non mi va bene la cosa ma che posso farci? Mica posso chiuderla in casa.-
-Ma assolutamente no! Non mi sembrerebbe giusto. Merita anche lei di fare le sue esperienze.-
-Esperienze che di sicuro andranno male visto il pensiero maschile.-
-Ma mica sono tutti uguali Kagome!-
-Su questo hai ragione! Solo tu hai avuto fortuna col tuo fidanzato. Ti sei scelta il migliore.-
Ok, sarò di parte definendo Miroku il migliore però è la verità. È un bravissimo ragazzo e su questo non ci piove.
-Scusa se mi intrometto Kagome…ma non credi di essere esagerata? In fondo è grande e sa badare a se stessa.-        interviene InuYasha lasciandomi con un grande punto interrogativo
-Come scusa?-       chiedo confusa
-Ho detto che tua madre è grande. Sa badare a se stessa quindi non dovresti preoccuparti o esserne gelosa. Tuo padre è venuto a mancare da tanto ormai. Merita di rifarsi una vita.-        mi spiega lui
Ha pensato che con il “lei” io mi sia riferita a mia madre? Oh cielo mi viene da ridere ma devo trattenermi!
Mia madre con fidanzato mi mancava ancora! Anche se in effetti non ci sarebbe nulla di male.
-Hai ragione InuYasha ma io mi preoccupo di chi possa incontrare. Ci sono uomini poco raccomandabili che dopo essersi divertiti ti lasciano senza spiegazioni sai?-        rispondo con chiaro riferimento a lui
-A volte per lasciare qualcuno ci sono dei validi motivi.-        replica infastidito avendo sicuramente capito che parlavo di lui
-Può essere. Ma di solito chi è innamorato non abbandona la persona che ama. Le spiega almeno il perché va via.-         ribatto acida
-Magari la persona che va via non sa il perché deve allontanarsi. Ma se la persona lasciata si rifà subito con un altro non credo sia così tanto innamorata come dice.-        controbatte lui fissandomi negli occhi
-Stai osando dire che dopo che mi hai lasciata mi sono messa con qualcun altro per caso?-      chiedo davvero infuriata ricambiando il suo sguardo
-Così mi risulta!-
-Cosa cosa cosa? E chi di grazia ti ha raccontato questa novità?-      
-Nessuno. L’ho visto coi miei occhi!-       
-Scusate, forse è meglio che vi lasci soli.-        ci dice Sango uscendo e chiudendosi la porta alle spalle
-Si può sapere che cavolo dici? Con chi mi avresti vista amoreggiare se non c’eri nemmeno in Giappone eh?-      urlo spazientita
-Con Miroku! Per tua informazione sono ritornato in Giappone dopo qualche mese e ho visto Miroku nudo affacciato alla finestra della tua camera!-           risponde alzando anche lui la voce
-Mi…Miroku nudo alla mia finestra?-         ripeto non capendo a che si riferisce
-Già! Non era nemmeno passato un anno quando sono ritornato in Giappone per parlarti, quasi dieci mesi precisamente, ma alla tua finestra ho visto quello che definisci “fratello” a petto nudo, affacciato all’alba alla tua finestra. Più chiaro di così!-
Io non so cosa rispondere. Lui era ritornato dieci mesi dopo? Allora Sayuri era da poco uscita dall’ospedale.
Ora capisco! Si riferisce al periodo in cui Miroku dormiva con me perché avevo paura.
-Una domanda…perché non mi sei venuto a chiedere perché Miroku fosse in camera mia dato che eri dietro la porta di casa mia? Eh?-
-E che avrei dovuto chiederti? Era già così evidente la cosa! Dovevo venire a fare il terzo incomodo? No grazie, quella è sempre stata una parte riservata a Miroku!-
-Che intendi dire?-
-Che ogni volta lui era sempre presente nella nostra vita! Sembravamo un triangolo più che una coppia!-
-Ma che stai dicendo? Miroku è sempre stato un ottimo amico e null’altro! Soprattutto quando noi due stavamo insieme! Come puoi accusarlo di una cosa così spregevole? Anzi…come puoi accusare me? Stai insinuando forse che quando stavamo insieme io me la  facevo con Miroku?-        urlo furiosa come mai
-Per quello che penso io sì!-
-Ma come ti permetti? Devo forse ricordarti che appena arrivato a Londra mi hai spento il telefono in faccia? Oppure devo ricordarti che te la spassavi con una moretta dai capelli a caschetto nemmeno sei mesi dopo avermi lasciata? Non farmi la morale e non giudicare il mio rapporto con Miroku razza di idiota! Tra i due chi non amava l’altro eri solo tu! Quello che è successo dopo è stata solo una conseguenza delle tue azioni. Se anche mi fossi messa con Miroku è stato solo dopo che mi hai lasciata e buttata via come spazzatura, e non prima. Io ti sono stata sempre fedele, cosa che non posso giurare di te!-       sbraito lasciando la stanza e sbattendomi la porta dietro
Ma come si permette di insinuare che io e Miroku siamo stati insieme? Ma dico è impazzito? Razza di imbecille che non è altro!
Se prima lo odiavo adesso lo detesto! Pensare che io lo tradissi con il mio migliore amico quando non facevo altro che morirgli dietro come una povera imbecille.
Ma come si permette? Proprio lui che non sa cosa vuol dire la parola amore. Tzs… idiota!
-Kagome tutto bene? Le vostre urla si sentivano anche da qua.-       mi dice Sango quando la raggiungo alla macchinetta del caffè
-Non va bene Sango! Quell’imbecille se n’è uscito con la novità che me la facessi con Miroku! Ma dico ti rendi conto? Io e Miroku! Una cosa inconcepibile!-     
-Kagome, perdonami se te lo dico…non voglio certo dargli ragione ci mancherebbe però…all’esterno tu e Miroku date l’impressione di una coppia di innamorati che si frequenta da secoli. Anche io l’ho pensato quando vi ho conosciuti. Poi ho capito cosa vi lega, soprattutto Sayuri. Forse lui è stato geloso di questo rapporto non credi?-
-No non credo Sango. Tu hai capito infine cosa lega me e Miroku. Ti fidi di lui come ti fidi di me. Metteresti mai in dubbio la nostra fedeltà nei tuoi confronti, io come amica e Miroku come tuo fidanzato?-
-No però…lui non sa cosa è successo in questi anni.-
-Non importa. Lui giudica il rapporto che avevamo cinque anni fa, che era meno solido di quello che abbiamo adesso. Se sentisse Miroku chiamarmi amore o tesoruccio di sicuro penserebbe che me lo porto ancora a letto, stai tranquilla! Non penserebbe che sono parole affettuose dette per tirarmi su dopo la batosta che mi ha dato.-       le spiego arrabbiata oltremodo
-Se lo dici tu. Io comunque credo che lui sia geloso.-
-Chi? InuYasha? Di me? Ma che dici Sango!-
-Dico quello che ho percepito. E poi mi sai spiegare perché è venuto sotto casa tua cinque anni fa? Che voleva secondo te?-        mi chiede lei
-Non lo so, non  gliel’ho chiesto. Di sicuro rivoleva indietro i regali che mi ha fatto in questi anni per regalarli alla futura moglie!-
-Si è sposato?-
-Sì. Circa due anni fa. Ciò dimostra che non ci tiene affatto a me, figurati se è geloso!-
-Eppure le sue parole sembravano cariche di risentimento che non capisco, dato che è stato lui quello che ti ha lasciato.-
-Non lo so amica mia. So solamente che se potessi lo manderei a quel paese volentieri!-
-Dai Kagome calmati. Non fare così. Gai ragione ma non prendertela, non ne vale la pena.-      mi consola la mia amica
-Già forse hai ragione. Adesso ritorno in ufficio perché devo chiamare un paio di clienti, poi scappo dalla mia bambina, che tanto bambina non è più a quanto pare!-      confesso triste ripensando a Hiroshi
-Ahahahah speriamo non diventi presto nonna!-
-Sango! Non dirlo nemmeno per scherzo! Sarebbe una disgrazia!-
-I figli non sono mai una disgrazia Kagome.-      mi dice abbassando la testa
Oh accidenti l’ho combinata grossa! Ho dimenticato che Sango non riesce a restare incinta.
-Perdonami non volevo dire questo. Ma non rattristarti…sono sicura che presto anche tu e  Miroku avrete il vostro bambino. Porta pazienza e vedrai che le cure daranno il loro esito.-      le faccio coraggio
Due anni fa Sango è rimasta incinta, poi per cause ancora sconosciute ha avuto un aborto alle prime settimane e da allora non riesce a restare incinta. Sta facendo una cura a base di ormoni e il ginecologo le dice che sta andando tutto come previsto e che forse è questione di pochi mesi per lei e Miroku diventare genitori. Me lo auguro davvero per loro due. Mi spiace vederli così tristi quando si tocca l’argomento.
-Speriamo amica mia. Speriamo!-        dice lei facendo un lieve sorriso
Ritornate in ufficio ci sediamo ognuno alla propria scrivania. Non guardo nemmeno InuYasha. Aspetto solo di finire ciò che devo e me ne vado come un razzo dalla mia bambina.
 
-Mammina…mi fai la torta a forma di cane per il mio compleanno?-
-A forma di cane? Ma come ti è venuta in mente?-       le chiedo curiosa
-Lo sai che mi piacciono i cani. Ma so che non me lo puoi regalare, così mi accontento della torta.-
-Va bene e torta a forma di cane sia. Domani andiamo a prenotarla ok? Spiegherai al pasticcere come la vuoi.-
-Evviva che bello!-         urla felice saltellando per la stanza
Cosa non farei per farla felice…
Il giorno dopo in ufficio è una vera tortura. La tensione che c’è nell’aria è pesantissima. Per fortuna InuYasha fa mezza giornata perché aveva delle commissioni da svolgere, così almeno io e Sango abbiamo parlato un po’ da sole.
Come avevo promesso a Sayuri dopo lavoro sono passata a prenderla per portarla in pasticceria.
Voleva una torta a grandezza naturale di un akita inu bianco. Per fortuna sono riuscita a convincerla che era impossibile far fare una torta simile, soprattutto per le mie finanze. La torta sarà come la vuole lei però decisamente ridimensionata, anche perché chi se la mangia una torta da quasi dieci chili?
-Avrò la torta a forma di cane! Avrò la torta a forma di cane! Che bello! Che bello! Che bello!-      canticchia e saltella lei mentre torniamo a casa a piedi mano nella mano
-Inutile chiederti se sei felice della tua torta vero?-    le dico sorridendole
Se la mia piccola è felice lo sono anche io.
-Ah ah! Sono stra felice mammina! Grazie! Sei la mamma migliore del mondo!-         urla felice facendo girare tutti i passanti e rendendo me orgogliosa per l’attenzione ricevuta dai loro sorrisi
Lo ammetto, sono vanitosa su questo. Mi piace sentirmi dire che sono una brava mamma, vuol dire che la rendo felice e tanto mi basta per essere soddisfatta della mia vita.
-Ha detto “mamma”?-       sento dire da una voce alle nostre spalle
Mi giro è mi prende un colpo…con delle buste della spesa nelle mani c’è InuYasha che mi guarda come fossi un’aliena.
Oh cavolo! E ora che faccio??
-Inu…Yasha…che ci fai qui?-      balbetto come una cretina
-E’ una strada pubblica se non mi sbaglio e comunque sono andato a fare la spesa. Mi sbaglio o questa bambina ti ha chiamata mamma?-      mi chiede con sguardo severo
-Ecco…veramente…-     che accidenti rispondo? Gli ho detto che lei era la figlia di Sota…come me ne esco?
-Sì sì signore! Lei è la mia mammina! Ciao, tu chi sei? Conosci la mia mamma?-          chiede Sayuri parandoglisi davanti e guardandolo curiosa
-Ciao piccola. Io lavoro con la tua mamma. Lo sai che sei davvero una bella bambina?-       le dice lui addolcendo lo sguardo e facendole una carezza sulla testa
Oh Kami aiutatemi! Mi sento esplodere il cuore dal petto. Ho bisogno d’aiuto! Che faccio? Che faccio?
-Grazie! Hai sentito mamma?-
-Davvero una bella bambina “tua” figlia Kagome.-        ripete guardandomi con sguardo gelido
Quello sguardo se potesse mi ucciderebbe in questo momento…lo sento.
-Gra…grazie.-        riesco solo a dire
-Signore che hai nelle buste? Sembrano pesanti. Hai bisogno di aiuto? Se vuoi te le porto io!-       chiede Sayuri avvicinandoglisi ancora di più
Istintivamente l’afferro per la mano e me la riporto vicina. Non voglio che lui la guardi troppo.
-Sa-chan dobbiamo andare a casa! Lo aiuterai un’altra volta! Andiamo!-        le dico iniziando a trascinarla via nervosa
Oh Kami aiuto! Mi sento tremare le gambe e mancare l’aria, ma devo resistere! Spero che non mi segua.
-Kagome!-         mi sento chiamare
Ecco come non detto!
-Che cosa vuoi?-       rispondo scontrosa girandomi pronta ad una bella litigata
-Scu…scusami! Ti disturbo forse?-       mi chiede Aki imbarazzato
-Oh Aki sei tu per fortuna!-       gli dico lanciandomi quasi tra le sue braccia
Maledetti attacchi di panico! Perché divento così debole quando mi capita di essere nervosa?
-Akiiiii!!!! Abbraccio!!-       gli urla mia figlia alzando le braccia per salutarlo, così io mi stacco per permettergli di abbracciarla
-Ciao piccolina! Ma quanto siamo carine con la gonna e i fiocchetti! Come mai niente pantaloni oggi?-
-Perché così sono più femminile sai?-
-Femminile?-      chiede guardando me che scrollo le spalle vinta
-Sì! Così dicono i miei compagni a scuola. Mi sai dire cosa significa visto che sei un maschietto come loro?-       chiede lei con occhi brillanti
-Oh beh ecco, significa che le femminucce si prendono più cura di loro stesse, parlano, si muovono e vestono in un certo modo, molto più bello ed elegante dei maschietti.-     le spiega Aki visibilmente imbarazzato
-Come mamma che ha sempre i capelli a posto, il trucco, e la gonna?-       chiede lei
-Brava esattamente come la tua mamma, che è la donna più bella e femminile che esista a questo mondo.-       risponde lui guardandomi dolcemente
-Grazie! Adesso ho capito cosa devo fare. Mamma domani mi trucchi?-      se ne esce candidamente lei
-Che? Ma assolutamente no Sayuri! Sei troppo piccola per queste cose!-
-Ma mamma…hai sentito Aki? Voglio essere anche io bella come te!-    insiste lei
-Sayuri tu sei già bella quanto la tua mamma. Non ti servono i trucchi. E poi vuoi sapere la verità sui trucchi?-         le bisbiglia piano Aki
-Quale?-      chiede lei avvicinandosi per sentire meglio il segreto
-Si truccano solo le donne più vecchie per sembrare più giovani e belle! Ma tu non dirlo a nessuno ok?-
Improvvisamente mi sento vecchia. Perché?
-Davvero? Allora perché la mia mamma si trucca? Lei è giovane e bella.-
Grande bambina mia! L’intelligenza l’hai presa tutta dalla sottoscritta per fortuna! La bellezza da tuo padre, ma la furbizia da me.
-In effetti la tua mamma non ne avrebbe bisogno talmente è bella, però il suo lavoro glielo richiede. Quando sarai più grande potrai truccarti anche tu.-
-Ma se hai detto che si truccano solo le vecchie e quelle che lavorano, perché dovrei truccarmi anche io?-
-Ahahahah dai Sayuri smetti di fare domande ad Aki poverino! Lo stai confondendo così!-        le dico osservando lo sguardo perso del mio amico che mi supplica di aiutarlo
-Ok mamma. Sai mi fanno male le gambe a forza di camminare.-     
-Siete a piedi?-         mi chiede Aki
-Eh sì abbiamo deciso di fare una passeggiata.-     
-Se volete vi do un passaggio io.-
-Sì mamma!-       mi prega mia figlia con occhi supplicanti
-Ok pigrona. Andiamo in auto.-           mi arrendo alle sue moine
 
-E così si è rifatto vivo dopo tutti questi anni di latitanza.-     dice Aki al quale ho raccontato tutto
-Già. Ne avrei fatto volentieri  a meno però.-
-Hai intenzione di raccontargli di Sayuri?-
-No. Non ne ho la minima intenzione. Lei è mia figlia e basta. Suo padre è morto cinque anni fa.-
-Lo sai che non è giusto nei confronti di Sayuri vero? Capisco la tua rabbia e tutto però…non credi lei avrebbe bisogno di un padre? Hai visto cosa mi ha chiesto prima? Aveva bisogno di rapportarsi anche ad una figura maschile che di certo tu non puoi sostituire.-
-Lo so  e mi dispiace per lei, però non posso permettere ad InuYasha di rientrare nella mia vita. E se poi decidesse di portarsela via per vendicarsi del fatto che non gliel’ho detto? Io non vivrei senza mia figlia.-
-Non potrebbe Kagome! Conosci benissimo le leggi e come aggirarle in caso di necessità. E comunque non ce n’è nemmeno una che possa farti perdere la custodia di tua figlia per darla a quello sconsiderato.-
-Non voglio comunque rischiare Aki. Preferisco che le cose restino così come sono.-
-Ok testa dura, come vuoi. Ma prima che a te stessa pensa anche a tua figlia ogni tanto.-
-Che intendi dire scusa? Io ci penso sempre a lei!-      
-Un giorno capirai cosa intendo. Ora devo andare. Grazie per avermi offerto il caffè Kagome. Ci rivediamo.-        mi saluta dirigendosi verso la porta
-Grazie a te del passaggio. Spero di rivederti presto.-        gli dico abbracciandolo e salutandolo
Chissà cosa starà pensando InuYasha adesso. Di sicuro si chiederà chi è il padre di Sayuri e perché gli ho mentito dicendogli che era figlia di Sota. Ma come mi sono cacciata in questo guaio?
 

 
                                                                     *********************************
 

 
Mi si è gelato il sangue nelle vene quando quella bambina ha chiamato Kagome mamma.
Non ci posso credere…lei è madre! Ha avuto una figlia.
Ma perché me lo ha nascosto lasciandomi credere che fosse la figlia di suo fratello? Ma soprattutto chi è suo padre?  Che sia Miroku? Ma perché nascondermelo?
In questo momento avrei voglia di andare a chiederglielo.
Che rabbia mi fa sapere che ha avuto un figlio. Un legame indissolubile con un uomo per il resto della vita.
Avrei tanto voluto che avesse un figlio solo con me. Che nessuno l’avesse marchiata così profondamente nell’animo tanto da restare eterno nel suo pensiero.
Chiunque sia il padre di quella bambina sarà un ricordo sempre presente nella sua mente, al contrario di me, che sembra avermi cancellato in fretta.
Maledizione ne sono geloso! Terribilmente geloso!
Se finora sono anche solo stato sfiorato dall’idea di riprovarci con lei, adesso mi ritrovo a pensare di non poter fare proprio nulla.
Senza contare le cose orribili che le ho detto ieri. Non avrei dovuto accusarla di tradirmi mentre stava con me. Sono stato meschino. Lei mi amava, questo io lo so. Me lo dimostrava sempre.
Però sono stato preso dalla rabbia aggredendola in quel modo. Ma perché accidenti deve essere tutto così complicato?
La mattina dopo entrare in ufficio è imbarazzante. Non so come comportarmi con lei.
Dovrei chiederle di sua figlia? Lei potrebbe anche rispondermi che non sono affari miei.
C’ho pensato tutta la notte. A occhio e croce quella bambina deve avere quattro anni, quindi credo proprio sia di Miroku. Di Hojo non sembrava. Lui è più chiaro di capelli e di occhi, invece quella bambina aveva capelli nerissimi e occhi scuri, praticamente come i miei.
In effetti potrebbe anche essere scambiata per figlia mia.
Bah ma che vado a pensare…che cose idiote!
Pensando a delle cose serie…devo approfittare della cena di gala di domani per parlare tranquillamente con lei. Adesso credo abbiamo ancora più cose di cui discutere.
La giornata passa con una lentezza estenuante. Kagome non ha preso nemmeno una volta l’argomento della figlia e io ho fatto lo stesso. Lo farò domani.
-Bene, io per oggi ho finito. Domani non dimenticare di farti trovare pronta per le diciannove Kagome. Vivi ancora al tempio no?-       chiedo con naturalezza cercando di non far trapelare il mio fastidio per la situazione irreale in cui ci troviamo
-Non credo sia il caso di andarci insieme. Posso anche andarci da sola InuYasha non c’è probl…-
-Invece voglio essere presente anche io. E’ la prima volta che vi prendo parte e può essere un ottimo modo per conoscere gli altri legali.-            rispondo fingendomi interessato alla cena, di cui sinceramente non potrebbe fregarmene di meno
-Ma non c’è bisogno che mi accompagni, posso andarci da sola.-       continua lei cercando di rifiutare di essere portata da me
Eh no mia cara! Non mi scappi stavolta!
-Non vuoi forse andarci con me Kagome? Perché se è così non ne capisco il motivo. E poi non mi sembra carino da parte tua rifiutare di essere accompagnata dal tuo socio a questo gala.-
La vedo guardarmi quasi spaesata. Non sa cosa rispondermi, e se lo facesse sa già che ribatterei anche stavolta.
-E va bene.-        risponde arrendendosi
Bene! È fatta! Domani metteremo le cose in chiaro finalmente!
 
Le sette di domenica sera arrivano veloci, per la mia gioia. Appena finito quel noioso gala voglio parlarle liberamente, senza interruzioni. Dobbiamo mettere le cose in chiaro sia su di noi sia su sua figlia. Voglio capire perché mi ha mentito.
Arrivato a casa sua suono alla porta. Viene ad aprirmi suo nonno con un’espressione omicida stampata sul volto. Mi sa che non ha dimenticato che stavo con Kagome e che me ne sono andato.
-Salve signor Higurashi. Kagome è pronta?-
-No! Aspettala qua fuori!-       mi urla lui sbattendomi la porta in faccia
Cominciamo bene!
Meglio non suonare nuovamente o quel vecchio mi uccide.
Decido di aspettarla fuori in giardino, luogo che Kagome ha sempre amato.
Quante volte ci siamo sdraiati sotto l’albero secolare del tempio. Era da tanto che non lo vedevo.
-Ciao!-         mi sento dire da una vocina alle mie spalle
E’ la figlia di Kagome.
-Oh…ciao piccola.-         la saluto io, osservando il suo sorriso radioso
-Stasera fai uscire la mia mamma! Grazie!-      mi dice lei ancora più felice
-Perché ne sei così contenta?-
-Perché così la mamma si diverte un po’. Non lo fa mai da quando sono nata. Esce sempre con zio Miroku e zia Sango.-       mi spiega lei
Ha detto zio Miroku? Quindi non è lui suo padre?
Meglio…fuori uno!
-E col tuo papà non esce mai?-       domando curioso per sondare il terreno, voglio sapere chi è suo padre
-Io non ho il papà.-      dice rattristandosi
-No? Come mai?-      
-Il nonno mi ha detto che è disperso in mare. Non sa nemmeno che sono nata.-
-Come sarebbe che è disperso in mare? Non capisco…-
-Andava a lavorare in un altro paese. La nave su cui viaggiava è affondata e di lui non si sa più niente.-
-Nave? Non in aereo?-      chiedo sorpreso
-Sì in nave.-     mi conferma ancora più triste
-Mi dispiace piccola. E dimmi, da quanto è disperso il tuo papà?-      chiedo dispiaciuto per lei
-Da prima che nascessi. Più di cinque anni quindi.-
-Aspetta cosa hai detto? Più di cinque anni? Ma tu quanti anni hai?-       domando confuso, davvero confuso
-Compio cinque anni la settimana prossima. La mia mamma mi sta preparando una grande festa! E sai come sarà la mia torta?-         dice ritornando a sorridere
-No…come?-
-A forma di cane bianco!-
-Sarà di sicuro molto bella.-       le dico facendole una carezza sulla testa
-Sayuri? Sayuri dove sei?-         chiama quella che riconosco essere la voce della mamma di Kagome
-E’ la nonna, mi sta chiamando, devo andare. Ciao signore!-     mi saluta lei dileguandosi
Si chiama Sayuri? Perché l’ha chiamata così? Era il nome che mia madre avrebbe voluto per la sua nipotina un giorno.
I conti non mi tornano. Come può quella bambina avere cinque anni sei manco da cinque anni e mezzo?
Aspetta…ma allora Kagome…mi tradiva davvero quando stavamo insieme? Non può essere! Io…non riesco a crederci!
-InuYasha finalmente ti ho trovato! Ma dove ti eri cacciato?-      mi chiama Kagome raggiungendomi
Anche se preso da mille pensieri contrastanti non posso fare a meno di annullarli quando lei mi si presenta davanti.
Indossa un lungo abito nero, decisamente aderente, che le lascia la schiena scoperta in una vertiginosa scollatura che arriva al fondoschiena. La bordatura della vita e delle spalline intrecciate è impreziosita da perline e cristalli vari. Accidenti quanto è sexy vestita così!
-Ehi ci sei o ti sei incantato? Dobbiamo andare se non vogliamo fare tardi!-        mi richiama svegliandomi
-Scusa…pensavo. Andiamo.-       riesco solo a dirle mentre la osservo sorpassarmi per raggiungere la macchina
Maledizione a lei! Quella scollatura è troppo profonda e provocante! Si gireranno tutti a guardarla stasera.
Bah…risvegliati idiota! Smettila di pensare a questa traditrice! Perché altro non è!
Oh ma stasera mi sentirà! Eccome se mi sentirà! Questa non gliela faccio passare liscia.
Magari me l’avrebbe pure appioppata come figlia mia. Voglio sapere con chi mi ha tradito.
 
Arrivati alla festa, come avevo immaginato, tutti gli occhi sono puntati su di lei. O forse sono io che ho questa impressione? A ben guardare non è l’unica che mette in mostra tanta grazia, anzi ce ne sono di peggiori e più scollate, sia davanti che dietro.
Ma le donne avvocato sono serie e tutte vestite di grigio solo in aula? Accidenti, chi mai lo direbbe che queste sono peggiori degli avvoltoi e delle sanguisughe? Hanno un aria così diversa qui.
-Mia cara Lady Ice! Ma come siamo eleganti!-         la saluta un uomo di una certa età abbracciandola
-Giudice Misato. È un piacere rivederla.-    lo saluta lei
-Lady Ice?-      chiedo io
-Ma certo giovanotto! Non mi dica che lei non conosce la fama della piccola Kagome?-
-Veramente no. Sono da poco tornato da New York. InuYasha Taisho, piacere! Sono il nuovo socio della ASK.-      spiego presentandomi
-Misato Akira, e sono uno dei giudici con cui presto si troverà faccia a faccia. Riguardo Kagome, sappia che ha difronte il terrore dei giudici! Questa ragazza ha le palle d’acciaio sotto la gonna!-        mi rivela lui
-Giudice ma che dice?-        
-E’ la verità Kagome. Ti definiscono tutti così dopo che hai fatto arrestare quel corrotto di Yurume.-
-Chi sarebbe questo Yurume?-    chiedo curioso
-Un giudice che aveva il brutto vizio di stuprare le prostitute. Avvalendosi dei suoi poteri non si riusciva mai ad accusarlo perché faceva sempre sparire le denunce a suo carico. Ma Kagome, fingendosi una prostituta, lo ha colto sul fatto con tanto di foto, assicurando il giudice Yurume nel posto più adatto a lui, ovvero le sbarre!-
-Che cosa? Ti sei finta una prostituta? Ma sei impazzita? Lo sai che fine avresti potuto fare?-       le urlo arrabbiato
Ma questa ragazza ha un briciolo di cervello o le è andato in fumo? Ha rischiato grosso, soprattutto avendo una figlia a casa che l’aspetta.
-Sono sana e salva mi pare no?-
-In effetti è stato pericoloso ragazza mia. Sei stata fortunata.-
-Questo ed altro per sbattere in carcere un porco come quello. Lo rifarei altre mille volte.-
-Perché non ti è successo nulla, ecco perché! Avrei voluto vedere il contrario!-         rispondo furioso, ma pentendomene subito accorgendomi della gaffe appena fatta
-Avresti…voluto vedermi…stuprata da un tipo come quello InuYasha?-         mi chiede lei sconvolta
-N…no! Ma certo che no! Era un modo di dire Kagome!-        cerco di giustificarmi ma con scarsi risultati
Cazzo l’ho fatta grossa stavolta! Io non intendevo dire quello che ha capito lei!
-Ti odio InuYasha! Sei un essere davvero spregevole!-        dice allontanandosi offesa
-Aspetta Kagome!-      la chiamo inutilmente, guardandola andare via furiosa
-L’ha detta grossa ragazzo!-      mi ammonisce l’uomo con cui parlavamo
-Ma io non intendevo dire quello. Sono stato frainteso! Mi preoccupavo solo perché a casa ha una figlia che l’aspetta e ciò che ha fatto è stato stupido!-        spiego irritato per la sua fuga teatrale
-Ma lei invece ha capito tutt’altro. Le conviene farle sbollire la rabbia e poi chiarire il malinteso.-       mi consiglia lui
-Già, credo farò come mi ha consigliato lei.-
E così in effetti faccio. Lascio passare una buona mezz’ora in attesa che si possa calmare e inizio a cercarla tra la folla.
Accidenti, le sale di questa villa sono enormi e piene zeppe. Ci impiego un po’ per cercarla e quando finalmente la trovo la scena che mi si presenta davanti non mi piace.
Kagome è abbracciata ad un uomo che la sta portando fuori dalla villa in tutta fretta. Ma che intenzioni ha?
Li seguo in giardino, quando vedo che la sta trascinando in macchina. Se ha intenzione di andarsene con lui e mollarmi come un idiota qui si sbaglia di grosso!
-Ehi Kagome dove credi di andare?-        la chiamo irritato afferrandola per un braccio prima che entri in macchina
Non la ricordavo così volubile con gli uomini. Che schifo!
-Ooooh…guarda chi c’è! Inuuuuuuu!!!! Che bello vederti! Dove sei stato tutto questo tempo?-         mi dice abbracciandomi
Ma è impazzita?
-Scusa ma che vuoi? Non vedi che stavamo andando via?-       mi fa notare l’uomo che l’accompagna
-Veramente…-
-Ma dai Narakuccio…non trattarlo così poverino! Non vedi che visino da cane bastonato che ha? Non per nulla si chiama Inu-chan. Ahahahah l’hai capita? Inu…cane ahahahahah che forte!-     mi interrompe lei ridendo come una scema
-Kagome ma sei ubriaca?-         le chiedo anche se conosco già la risposta
-Io? Ma se non ho bevuto! Dì la verità Inu-chan…sei tu quello che ha alzato il gomito e ora ha le traveggole vero? Ahahahah se vuoi ti accompagno a casa io dato che non puoi guidare!-
-Sì sì come no! Andiamocene!-      le dico trascinandola via per un braccio
-Ehi che accidenti stai facendo? Lei stava venendo via con me! Levati dai piedi!-       minaccia l’uomo che stava con lei strappandomela dalla mani
-Oh oh…qui finisce in rissa! Ci vogliono i pop corn!-      
-Kagome smettila di dire scemenze! In quanto a te…-       mi fermo dandogli un pugno in faccia che lo fa finire a terra, riprendendomi subito Kagome sotto braccio
-Non osare avvicinarti mai più a lei sono stato chiaro? Non ci vuole un genio per capire che volevi approfittare del fatto che non capisce nemmeno come si chiama! E se non ti uccido qui è perché devo occuparmi di lei. Ma se ti vedo una seconda volta nei paraggi ti rompo tutte le ossa fottuto bastardo!-       proseguo dandogli un calcio al fianco che lo fa contorcere di dolore
Col sangue che ribolle nelle vene infilo Kagome a forza in macchina. Ma dimmi te se dovevo pure farle da balia a questa idiota! Menomale che sapeva badare a se stessa!
-Perché mi porti via? Era divertente vederti prendere a calci quello stronzo di Naraku.-       mi dice continuando a ridere
-Stronzo con cui stavi per andarci a letto, stupida imbecille! Ma che ti salta in mente di ubriacarti così eh? Razza di irresponsabile!-        urlo furioso mentre metto in moto l’auto
-Ma io non ho bevuto nulla di nulla Inu-chan, a parte il succo che mi ha dato Naraku. Un po’ salato in effetti, però buono! Avresti dovuto assaggiarlo sai?-
-Davvero non hai bevuto nulla? Sei sicura?-      le chiedo perplesso
-Ceeeeerto papà! Non ho toccato nemmeno un goccio di quel buonissimo e freschissimo champagne che hanno servito. E tutto per colpa tua! Non volevo darti la soddisfazione di portarmi a casa ubriaca come facevano Miroku e Sango. Ma quello che alla fine ha bevuto sei tu! Hai una faccia ahahahah sei buffissimo!-
-Non sono ubriaco Kagome, e nemmeno tu accidenti!-     urlo dando un pugno sul volante
Se quello che dice è vero e non ha bevuto nulla allora è stata drogata, probabilmente con una delle droghe da stupro.
Maledizione, avrei dovuto uccidere quel bastardo! Ecco perché aveva fretta di portarsela via. Domani non la passerà certo liscia. Appena lo trovo giuro che lo rompo tutto!
-Inu-chan? Dove andiamo? Vuoi portarmi anche tu in albergo come Naraku?-      mi  dice addolcendo la voce
-Assolutamente no! Che ti viene in mente?-
-No? Peccato! Sono quasi sei anni che non mi diverto con un uomo. Ora che sei qui potremmo rifarci del tempo perduto no?-         dice allungando una mano sulla mia gamba
-Direi proprio di no con te in questo stato! Quindi sta buona!-       la rimprovero togliendo la sua mano che era quasi arrivata alla cerniera dei pantaloni
Con lei in queste condizioni non è certo il primo dei miei pensieri il sesso!
-Cattivo! Allora portami a casa! Non voglio stare qui con te se non mi vuoi!-
-No, ti porto a casa mia. Non posso certo riportarti a casa in questo stato. Anche se forse sarebbe meglio in ospedale…-   rifletto preoccupato per le conseguenze della droga
Che le avrà dato?
-In ospedale? Perché? Chi sta morendo?-      
-Nessuno Kagome! E’ per farti visitare.-      le spiego alzando gli occhi al cielo, anche se di sicuro non capirà nulla di quello che dico
-Non ci vado in ospedale! Non lo sopporto! Non mi piacciono! Fammi scendere!-       urla cercando di aprire la portiera dell’auto, fortuna che avevo messo la sicura
-Ehi ma sei impazzita? Ti vuoi buttare giù dall’auto in corsa?-
-Non mi interessa! In ospedale io non ci vado! I dottori hanno fatto morire la mia bambina! Sono degli assassini! Non ci vado capito?-       mi urla cercando di togliermi il volante dalle mani facendomi quasi sbandare
-Accidenti! Piantala Kagome! Vuoi farci ammazzare?-        le sbraito fermandomi subito sulla corsia d’emergenza
-Non ci vado in ospedale!-       insiste lei
-Va bene non ti ci porto ma smettila!-       urlo terribilmente irritato
-Ok! Ma tu non mi porti lì vero?-
-No non ti ci porto stupida! Ora mi dici perché non vuoi andarci?-
-Perché lì hanno fatto morire la mia bambina ecco perché!-
-Ma che dici? Tua figlia Sayuri è a casa e sta bene! Che accidenti ti inventi?-
-Io non mi invento nulla, cretino! La mia bambina era quasi morta per colpa dei medici, l’ha salvata Miroku. E’ viva grazie a lui!-       mi spiega iniziando a piangere
La preferivo quando rideva. Odio vederla piangere.
-Perché dici che stava morendo?-
-E’ nata prematura. I dottori non si sono accorti che non respirava. Se n’è accorto Miroku. E’ lui che l’ha salvata.-         mi ripete lei
-Miroku…è suo…padre?-       chiedo con timore
-Che? Miroku? Ma che dici? Chi mai riuscirebbe a fare sesso con lui! E’ come mio fratello! Sei un porco InuYasha! Non si fa sesso coi fratelli sai?-         mi dice indignata guardandomi male e iniziando a biascicare le parole
La droga starà facendo il suo effetto di intorpidimento. Eppure solo in questo stato  sono sicuro mi dirà la verità. Sotto l’effetto della droga non può mentire, è come se fosse ubriaca, e se come si dice “in vino veritas”…
-Io però ho visto Miroku nudo nella tua stanza. Che ci faceva lì se non facevate nulla?-     chiedo restando tranquillo cercando di farla parlare
-Dormiva nella mia stanza perché avevo paura che Sayuri non respirasse più. E poi quegli stupidi attacchi di panico passavano solo quando mi abbracciava, perché immaginavo di essere tra le tua braccia. Che cosa scema vero? Invece di odiarti perché mi avevi lasciata, sognavo di abbracciarti.-          risponde lentamente poggiando la testa al sedile
Devo sbrigarmi, sta per addormentarsi!
-Kagome, quando sei rimasta incinta di Sayuri? E di chi soprattutto? E’ accaduto mentre stavamo ancora insieme non è così?-
-Certo! Mica l’ho fatta da sola no? Ovvio che sia successo prima che mi abbandonassi. Quanto ho sofferto. Soffro tuttora per colpa tua Inu-chan. Meriteresti tutto il mio odio per quello che mi hai fatto. Ti ho cercato a lungo ma tu mi ignoravi. Sono anche venuta a Londra, ma stavi con un’altra. Mi hai dimentica, e io ho dovuto vivere da sola. Eppure non riesco ad odiarti. Ti amo ancora come il primo giorno che ti ho conosciuto. Sono una vera idiota.-        dice iniziando a chiudere gli occhi
-Kagome non addormentarti! Devi dirmi ancora una cosa! Chi è il padre di Sayuri? Con chi mi hai tradito mentre stavamo insieme?-        le dico scuotendola nervosamente per svegliarla
-Nessuno. Non ti ho…mai tradito.-         risponde perdendo coscienza lentamente
Come sarebbe che non mi ha mai tradito?? Ma allora…può essere che…
-Chi è allora il padre di tua figlia? Svegliati Kagome!-        le urlo temendo a questo punto la sua risposta, che credo di aver già capito
-Tu…sei tu suo…padre…InuYasha.-          conferma in un sussurro appena percettibile crollando del tutto
 
Io? Sono davvero io il padre di quella bambina? Non può essere vero!
Rimango imbambolato in auto non so quanto tempo a fissarla sconvolto. Mi sembra mi sia crollato il mondo addosso. Stento a credere che sia possibile una cosa del genere.
Ma perché non me l’ha detto? Perché non……
< < - “Ti ho cercato a lungo ma tu mi ignoravi. Sono anche venuta a Londra ma stavi con un’altra. Mi hai dimentica, e io ho dovuto vivere da sola.” - > >
< < - “Ma come ti permetti? Devo forse ricordarti che appena arrivato a Londra mi hai spento il telefono in faccia? Oppure devo ricordarti che te la spassavi con una moretta dai capelli a caschetto nemmeno sei mesi dopo avermi lasciata? Non farmi la morale e non giudicare il mio rapporto con Miroku razza di idiota! Tra i due chi non amava l’altro eri solo tu! Quello che è successo dopo è stata solo una conseguenza delle tue azioni. Se anche mi fossi messa con Miroku è stato solo dopo che mi hai lasciata e buttata via come spazzatura, e non prima. Io ti sono stata sempre fedele, cosa che non posso giurare di te!” - > > 
< < - “InuYasha devo parlarti urgentemente! Rispondimi al cell!” - > >
< < - “Maledizione InuYasha! Smettila di ignorarmi come un bambino! Devo dirti una cosa! Chiamami!” - > >
< < - “InuYasha sei un vero imbecille! Questo è l’ultimo mex che ti scrivo! Va bene, se hai deciso di cancellarmi dalla tua vita…sia! Noi faremo altrettanto!” - > >
 
Improvvisamente mi ritornano in mente le sue ultime parole e i messaggi che mi lasciava cinque anni fa.
E’ vero…lei mi ha cercato per diversi mesi e a quanto pare è anche venuta a Londra. La ragazza coi capelli a caschetto che ha visto doveva essere Christine, la psicologa. Lei ha provato a dirmelo ma io non l’ho ascoltata. L’ho ignorata.
Lei voleva dirmi di essere incinta, che stavo per diventare padre, ma non l’ho ascoltata. Come ho potuto farle questo? Come?
Adesso capisco anche il perché dell’ultimo suo messaggio…”se hai deciso di cancellarmi dalla tua vita noi faremo altrettanto!”.
Quel noi era riferito a lei e nostra figlia, mentre io credevo fosse rivolto a lei e ai nostri amici. Che idiota! Ho sbagliato tutto! Tutto!
Mi sono perso gli anni migliori di mia figlia. La sua prima parola, i suoi primi passi, i suoi sorrisi, i suoi pianti, il sentirmi chiamare papà…mi sono perso tutto questo perché sono un coglione!
Ho lasciato Kagome da sola. Deve aver passato le pene dell’inferno a causa mia.
Adesso capisco anche il nome che le ha dato…il nome del fiore preferito da mia madre. L’ha chiamata proprio come lei desiderava si chiamasse la sua prima nipotina.
Sono un bastardo! Uno schifoso stronzo bastardo! Non mi perdonerò mai per averla fatta soffrire così.
Oltretutto da quello che ho capito, Sayuri stava per morire. Forse è questo che le ha causato gli attacchi di panico e io l’ho lasciata da sola ad affrontare tutto quanto. Non mi darò mai pace per questo!
-Inu…chan…-           le sento dire mentre dorme col viso appoggiato al sedile
Devo portarla a casa. Non posso lasciarla dormire qui così. Devo cercare di riprendermi, soprattutto devo capire cosa fare con lei adesso.
Riavvio il motore e la porto a casa mia.
La stendo sul letto per lasciarla riposare, anche se forse è meglio toglierle quel vestito così stretto.
Le metto una mia maglietta non avendo altro e la lascio riposare tranquilla sotto le coperte. Sembra una bambina indifesa in questo momento. Se penso a quello che voleva farle quel maledetto mi sento impazzire! Fortuna che sono arrivato in tempo. Però sono preoccupato. Come devo comportarmi? Forse era meglio portarla in ospedale, ma non credo me lo perdonerebbe se lo facessi.
L’unica cosa che mi viene in mente è chiamare Miroku. Essendo un medico dovrebbe sapere cosa fare.
Prendo il cellulare dalla sua borsetta e lo chiamo.
-“Piccola che succede? Stai male?”-          risponde subito con voce ansiosa
Beh per forza…sono quasi le due di notte. Chiunque si spaventerebbe se venisse chiamato a quest’ora.
-Sono io Miroku…-
-“InuYasha? Perché mi chiami dal cellulare di Kagome? Le è successo qualcosa? Sta male?”-
-Diciamo di sì. Credo l’abbiano drogata mentre eravamo al gala. Sembrava ubriaca, ma lei ha detto di non aver bevuto nulla oltre un succo dal gusto un po’ salato, quindi ne ho dedotto che avessero messo qualcosa nel suo bicchiere. Fortunatamente non le è successo nulla perché sono arrivato in tempo, però volevo portarla in ospedale, ma si è rifiutata categoricamente. Adesso sta dormendo e io non so come comportarmi.-       
-“Ha detto che il succo era salato? Allora le avranno dato il GHB. Ma come sta? Vomita? Ha vertigini? Convulsioni?”-
-No, nessuno di questi sintomi. All’inizio rideva dicendo cose senza senso, poi si è semplicemente addormentata. Esattamente come se fosse stata sbronza.-
-“Allora puoi stare tranquillo. Devono aver usato una piccola dose per fortuna. Quel tanto per stordirla. Lasciala dormire. Quando poi si sveglia tranquillizzala su quello che è successo per evitare un attacco di panico e falle raccogliere un campione di urine che devi portare subito al laboratorio di analisi del mio studio. Se è stata drogata l’esito ci dirà anche con cosa. Sai chi è stato a dargliela?”-
-Uno che lei chiamava Naraku. Lo conosci?-
-“Purtroppo sì. Le va dietro da diverso tempo, ma non pensavo che arrivasse a tanto. Quando torno lo uccido con le mie mani!”-
-Credo lo troverai morto prima! Dove abita?-       chiedo furioso
Lo ha premeditato allora. Ha scelto Kagome di proposito quel maledetto!
-“Che vuoi fare InuYasha?”-        sento chiedere da Sango che deve aver sentito tutta la conversazione
-Ovvio…vado da lui e gliela faccio pagare cara! Dimmi dove vive Sango. Tu devi saperlo.-
-“Lo so ma non te lo dico! Come prima cosa devi occuparti di Kagome. E’a casa tua vero?”-
-Sì è qui da me, perché?-
-“Come perché? Hai intenzione di lasciarla da sola? Se si sentisse male? Non ci hai pensato stupido? Per adesso stai con lei e poi si vedrà, anche perché io non voglio perdermi la dipartita di quell’essere ignobile!”-
In effetti ha ragione. Non posso lasciarla da sola.
-Va bene non mi muovo da qui. Ma quando si sarà ripresa voglio sapere dove trovare quello stronzo…sia chiaro!-
-“Vedremo. Noi torniamo subito comunque. Ci vediamo domani. In caso di bisogno chiamami capito?”-       mi dice Miroku
-Va bene. A domani.-        gli rispondo chiudendo poi la chiamata
Avrei avuto voglia di chiedergli tutto su Sayuri e su quello che è accaduto da quando sono andato via, ma non mi sembra proprio il caso.
Mi spoglio anche io e mi metto accanto a Kagome, stringendola forte a me dopo oltre cinque anni.
Quanto mi è mancata la sensazione del suo corpo contro il mio.
-Perdonami. Mi dispiace!-       le sussurro all’orecchio baciandole poi la fronte
Hai detto di essere ancora innamorata di me. Non riesco a crederci. Io mi odio per quello che ho fatto.
Di sicuro non ricorderai nulla domani di quello che mi hai detto, e di certo io non te lo dirò.
Non devi ricordare di avermi detto di Sayuri. Lo terrò un segreto per me, finché non sarai tu a dirmelo dopo avermi perdonato.
Ti riconquisterò Kagome. Riuscirò a farmi perdonare da te e a riunire la nostra famiglia. Ma per farlo non devi sapere che sono a conoscenza della verità, altrimenti potresti pensare che lo faccio solo per nostra figlia, e non è così. Io rivoglio soprattutto te nella mia vita.
Ho fatto dei grandi sbagli in passato, ma ora voglio riscattarmi e meritare l’amore tuo e di nostra figlia. Lotterò per riuscirci. Fosse l’ultima cosa che faccio!
 
 

 
                                                                              ************************
 
 

Che strana sensazione di torpore. Mi sento le palpebre pesanti. Non riesco ad aprirli.
Mi sento quasi imprigionata dalle coperte. Però è piacevole, sembra di essere abbracciata. Meglio che mi alzi o rischio di riaddormentarmi.
-Ma che…-         dico impossibilitata ad alzarmi, così apro gli occhi, venendo quasi accecata dalla luce
Che mal di testa accidentaccio!
Riapro gli occhi a fatica e per poco non mi viene un colpo…sono appoggiata ad un petto? Un petto maschile? Chi è?
-Aaaaaahh!-        urlo alzandomi di scatto trovandomi di fronte il viso di InuYasha
Perché sono tra le sue braccia? Su un letto non mio? Mezza nuda?? Con lui mezzo nudo???
-Mmmh…perché hai urlato Kagome?-         mi domanda aprendo lentamente gli occhi
-Dove sono? Perché siamo qui così…così…poco vestiti?-        chiedo agitandomi al pensiero di ciò che potrebbe essere accaduto
Io però non mi ricordo niente!
-Tranquilla non abbiamo fatto nulla se è questo che ti preoccupa. Non avrei mai potuto approfittarmi di te in quello stato.-         mi spiega alzandosi e mettendosi un paio di jeans
-Quale stato? Perché ho addosso questa maglietta?-
-Perché ti ho tolto il vestito per farti dormire più comoda, nulla di più.-
-Tu…tu…mi hai spogliata???-       chiedo imbarazzatissima e furiosa allo stesso tempo
-Sì, comunque non imbarazzarti tanto. Conosco il tuo corpo meglio delle mie tasche. Non hai motivo per vergognartene.-
-Ma sei impazzito? Che ti salta in mente? Sei un maniaco! E poi perché non sono a casa mia? Dove sono?-
-A casa mia. Non ricordi nulla di ieri sera non è così?-       mi chiede guardandomi stranamente
Avrei voluto rispondergli ma un fastidioso senso di nausea mi opprime, costringendomi a tenermi la bocca con la mano.
-Il bagno è lì.-         mi dice lui facendomi un cenno col dito che seguo subito con lo sguardo fiondandomici e vomitando anche l’anima
Ma che accidenti mi prende? Non è che forse mi sono ubriacata davvero?
E poi che male alla testa cavolo!
-Kagome non fare pipì. Prima devo darti una cosa.-         mi sento dire quando mi sciacquo il viso
Questa poi…
-Perché non dovrei scusa?-       chiedo uscendo dal bagno arrabbiata
-Perché devi farla qui!-        mi dice dandomi uno di quei contenitori per le analisi
-Perché?-
-Prima falla e poi ti spiego.-
-Non ci penso nemmeno! Prima mi dici perché dovrei espletare uno dei miei bisogni fisiologici in quel contenitore! E lo voglio sapere subito!-
-Oh che cocciuta! Lo devo dare a Miroku perché deve analizzarlo! Mica voglio per tenermelo come ricordo!-        mi spiega lui sbuffando seccato
-A Miroku? E per quale motivo?-     chiedo iniziando a preoccuparmi leggermente
-Kagome, secondo te perché non ricordi nulla di ieri sera?-
-Immagino perché ho bevuto troppo.-
-Non hai bevuto nulla a parte un succo. Questo lo ricordi?-    
-Sì, questo sì. Il resto però no. Che significa scusa?-
-E’ probabile che ti abbiano dato una delle droghe dello stupro. Bisogna capire quale. Se la GHB, il Rohypnol, MDA o altro. Per questo serve fare l’analisi.-          mi spiega serio mentre nella mia testa iniziano a formarsi immagini orribili di quello che potrebbe essermi accaduto mentre non ero in me
-Aspetta…come…come sarebbe a dire che sono stata drogata? Quando? E che mi è successo? Chi è stato?-       chiedo agitata mentre senza accorgermene alcune lacrime iniziano a lasciare i miei occhi
-Stai calma Kagome. Non ti è successo nulla perché ti ho trovata in tempo. Ti ho portata a casa mia e ti sei addormentata. Nessuno ti ha sfiorata nemmeno con un dito. Non lo avrei mai permesso!-         mi dice asciugandomi le lacrime e rassicurandomi
-Gra…grazie!-       rispondo buttandomi scioccamente tra le sue braccia
Solo quando sento ricambiare il suo abbraccio capisco il  grave errore commesso, così mi stacco subito.
-Meglio riempire questo!-         dico fiondandomi in bagno col contenitore
Appoggiandomi alla porta del bagno penso alla bella sensazione che ho provato nel sentirmi avvolgere dalle braccia di InuYasha…da quanto non la provavo.
Basta stupida! Adesso non è il momento di pensare cose romantiche! Hai altri problemi da risolvere!
 
Appena finito raggiungo InuYasha in cucina che sta preparando la colazione.
-Caffè con quattro cucchiaini di zucchero vero?-      mi chiede porgendomi la tazzina
-Sì grazie. Mi stupisce che te lo ricordi ancora.-       rispondo bevendolo
-Difficile dimenticare la donna che beve il caffè più dolce del mondo. Come ti senti? Passata la nausea?-
-Insomma…non del tutto. Senti ieri sera…quando mi hai trovata, che ho fatto? E che dicevo?-       chiedo preoccupata
Spero di non essermi lasciata scappare qualcosa che non avrei dovuto.
-Nulla di che, ridevi. Anche se una cosa strana l’hai detta.-         mi rivela dandomi le spalle
Oh Kami cosa gli ho detto? Inizio a sudare freddo adesso.
-Cosa?-
-Che volevi fare sesso con me e che ti sono mancato da quel punto di vista.-        mi dice girandosi a guardarmi malizioso, mentre io quasi non casco dalla sedia
-Cosa ho detto?-      urlo imbarazzata fino alla punta dei capelli
-Hai detto che volevi venire a casa mia per farlo. Hai perfino tentato di aprire la cerniera dei miei pantaloni. Hai fatto parecchio la birichina sai? Fermarti è stata un’impresa!-
-Oh cielo che vergogna!-         dico mettendomi le mani in faccia
-Dopo il mio rifiuto mi hai detto “Cattivo se non mi vuoi portami a casa!”. Ovviamente non potevo portare un’affamata di sesso a casa. Chissà che avresti combinato. Così eccoti qui, con indosso una mia magliettina, che devo ammettere ti sta d’incanto!-          dice ridendo divertito
-Smettila! Non lo trovo divertente! Già mi pensi una poco di buono che tradisce il suo uomo… adesso passo anche per pervertita!-       urlo arrabbiata alzandomi e andandomene in camera per vestirmi
Voglio tornare a casa mia. Sono già abbastanza umiliata per sopportare anche le sue prese in giro!
-Scusami Kagome, non volevo offenderti. Anzi scusami anche per quello che ti ho detto l’altro giorno. Sono stato un vero idiota. E’ stata la gelosia a farmi parlare.-     si scusa raggiungendomi
-Gelosia? Quale gelosia scusa? Io e te non stiamo insieme.-
-Purtroppo no, ed è solo colpa mia che ti ho lasciata da sola. Perdonami!-        dice abbassando la testa dispiaciuto
Mi sta chiedendo perdono? Ma che gli prende così all’improvviso?
-Lascia stare. Hai deciso di fare la tua vita e così ho fatto anche io. Non rivanghiamo il passato perché non avrebbe senso. Stiamo entrambi bene così.-            dico mentendo spudoratamente, perché io non sto bene. Non lo sono mai stata. Ma di certo a lui non do questa soddisfazione
-Io non sto bene Kagome! Stanotte tenerti nuovamente tra le braccia mi ha fatto un gran male perché ho capito di non aver mai smesso di amarti in questi anni.-           rivela guardandomi negli occhi
Mi ama? Che significa? Perché adesso mi dice queste cose? Perché mi guarda così? E’ lo stesso sguardo che aveva quando mi amava, prima che mi lasciasse.
Fa uno strano effetto essere guardata così.
Non riesco a reggere il suo sguardo, così mi volto dandogli le spalle.
-Mi sembra alquanto improbabile che mi ami ancora visto che ti sei sposato. Vuol dire che hai amato qualche altra. Sarà solo una tua sensazione nostalgica a farti pensare queste cose.-          rispondo cercando di essere il più distaccata possibile, mentre dentro mi sento morire
-Non ho mai amato la mia ex. L’ho sposata solo perché mi ricordava te. Vi somigliate molto.-
-Mi spiace per lei allora.-    
-Kagome…quand’è che sei venuta a cercarmi a Londra?-
-Perché vuoi saperlo?-
-Perché sono sicuro che hai frainteso ciò che hai visto. La ragazza mora coi capelli a caschetto non  era la mia ragazza, ma la mia psicologa.-       mi spiega sedendosi sul letto per potermi guardare visto che gli davo le spalle
-Una psicologa? E perché mai avresti dovuto vederti con una psicologa scusa?-       chiedo scettica
-Perché non ero riuscito a elaborare correttamente il lutto della morte di mia madre.  Mi ritenevo in colpa per non essere riuscito a salvarla. Per questo mi sono allontanato da te, perché non riuscivo ad amarti come meritavi. I miei pensieri erano solo pieni di rabbia per l’impotenza di non essere riuscito a trovare un donatore compatibile. Avevo bisogno di una pausa, per questo sono andato via e non rispondevo alle chiamate e ai messaggi. Ma non ho mai smesso di amarti. Mai! Per questo motivo quando sono stato meglio sono tornato da te, per chiederti perdono, per chiederti di ricominciare, per chiederti di sposarmi. Però…-         si interrompe lui lasciandomi col fiato sospeso
Voleva sposarmi? Era tornato per me?
-Però?-     lo esorto a proseguire
-Però...me ne pentii subito. Alla tua finestra c’era Miroku, a torso nudo, che si sgranchiva le braccia. Io ho frainteso quella scena, pensando che avesse trascorso la notte con te, così me ne andai furioso, commettendo tanti sbagli. Il più grande è stato sposarmi con  quell’arpia di moglie che mi ero ritrovato. Ma in tutto questo, non avevo mai smesso di pensare a te Kagome. Credimi!-        mi dice fissandomi dritto negli occhi
-Tra me e Miroku non c’è mai stato nulla. Mi teneva compagnia perché avevo paura di restare da sola. Tutto qua.-      gli spiego senza capirne neppure il motivo
Io non devo giustificarmi con lui. Perché lo sto facendo?
-Questo l’ho capito e mi dispiace aver pensato questo di voi. Sono sempre stato geloso del vostro rapporto. Ma sono stato uno sciocco, perché sapevo che mi amavi e che mai mi avresti tradito.-
-InuYasha non capisco dove vuoi arrivare con questo discorso. Ormai sono passati quasi sei anni, che senso ha parlarne adesso?-
-Kagome…voglio recuperare il tempo perduto. Io non ho mai smesso di amarti e sono sicuro che nemmeno tu lo hai mai fatto. Ricominciamo da capo ti prego!-
-Cosa? Ma tu sei impazzito! Come puoi chiedermi una cosa del genere dopo quello che mi hai fatto? E comunque io non ti amo più!-    
-Ma è stato tutto frutto di un malinteso. E’ vero ho sbagliato molto con te, ma sono pronto a fare quello che vuoi pur di farmi perdonare!-          insiste alzandosi e venendomi vicino
-Credo tu dimentichi che io ho una figlia! Chi ti dice che io non ami suo padre?-
-Se anche fosse non credi sia il momento di dimenticarlo? So che è morto.-        mi dice sorprendendomi
-Tu che ne sai? Chi te l’ha detto?-       chiedo nervosa
-Tua figlia. Mi ha detto lei di non aver mai conosciuto suo padre perché è disperso, quindi non sei impegnata. È il momento di rifarti una vita non credi?-         risponde lasciandomi interdetta
Quando ha parlato con Sayuri?
-Tu…tu devi aver battuto la testa da piccolo cadendo dal seggiolone! Non sono normali i ragionamenti che fai! Oltretutto ti ricordo ancora una volta che ho una figlia da crescere. E se anche volessi darti un’opportunità, cosa che ripeto…non accadrà mai, non posso permettermi le fughe romantiche del fine settimana a cui eri abituato. Trovati un’altra InuYasha, meglio se senza figli a carico e lascia vivere me e mia figlia tranquille!-         
-Chi ti dice che in quelle fughe non possiamo portare anche la bambina con noi?-
-Ma stai scherzando? Ti vorresti portare un peso del genere in giro? La figlia di un altro uomo?-
-Per me non sarebbe un peso perché è tua figlia! Pensaci Kagome, anche Sayuri ha bisogno di un padre, proprio come tu hai bisogno di un uomo accanto.-
-Come sai il suo nome?-        chiedo guardandolo male
-Ho sentito tua madre chiamarla. Perché l’hai chiamata così?-
Mi aspettavo questa domanda prima o poi. Che rispondo?
La verità mi sembra la migliore scusa!
-Mi piaceva come nome. E poi mi ricordava tua madre alla quale volevo un gran bene. Se tieni anche conto che non godo di molta fantasia…hai la tua risposta. Tutto qui.-
-E’ stato un bel gesto. Grazie!-         mi dice avvicinandosi e baciandomi la fronte
Oh cielo, da quanto non sentivo le sue labbra sulla mia pelle…
-Dammi una possibilità Kagome. Ti prego! Mettimi alla prova. Proviamoci almeno.-
-Non ci penso proprio. Mia figlia e io stiamo bene così! Non abbiamo bisogno di InuYasha il benefattore, dispensatore di improvviso amore! Ora per favore esci dalla stanza perché vorrei rimettermi il mio vestito e ritornare a casa.-        
-Ma Kagome io…-
-No niente ma! Esci!-       ordino categorica
Lui fa come gli ho chiesto chiudendosi la porta dietro così finalmente mi posso rilassare dalla tensione, lasciandomi scivolare lentamente sul pavimento piangendo in silenzio.
Perché mi ha detto queste cose?
Quelle parole le ho sognate così tanto nei primi anni.
Quante volte ho sperato di vederlo apparire alla mia porta e dirmi…”ricominciamo, sono tornato per te!”
Sarebbe stato magnifico. Avrei ridato a Sayuri suo padre. Ma non è mai accaduto.
Lui è tornato in Giappone per affari suoi, non certo per me. Anzi se non fosse finito nel mio studio credo che non mi avrebbe nemmeno cercata.
Non devo ascoltarlo. Non devo ascoltare nemmeno il mio stupido cuore.
Devo mandarlo al diavolo! Lui non può ritornare nella mia vita, col rischio poi di vederlo fuggire un’altra volta. Anche perché stavolta chi ne pagherebbe maggiormente le conseguenze sarebbe mia figlia. Questo non posso permetterlo!
Perché? Perché sono finita in questa situazione? Perché non posso prendermi il cuore, strapparmelo dal petto e gettarlo via, in modo da non provare più amore per quell’idiota insensibile ed egoista?
Perché è così dannatamente difficile?
 
 
 
 








 
 
 
Ciao ^_^ sono in ritardo vero?
Beh per farmi perdonare ho fatto un bel capitolo da oltre trenta pagine di word, ovvero due capitoli messi insieme ^_^  mi perdonate così vero?
InuYasha adesso sa la verità ma non la rivela perché vuole riconquistare Kagome, forse in modo scorretto, ma in amore e guerra tutto è lecito no? Ne approfitterà per riconquistare la fiducia di tutti e creare un rapporto con la figlia.
Kagome è combattuta tra l’amore e il risentimento, la felicità e l’orgoglio…
Chissà che proprio sua figlia Sayuri non le faccia capire la scelta giusta da fare, ma non sarà una passeggiata capirlo, almeno per la sanità mentale di Kagome ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 


p.s: ho scioccamente dimenticato di dire due paroline sulle droghe elencate prima...i loro effetti sono quelli descritti, e ve lo dice una che ne ha preso un tipo specifico per curare l'insonnia per oltre un mese. Io mi ritrovavo a ridere come una scema e dopo aver sparato cavolate a raffica crollavo di sonno, ma questo solo ad un dosaggio corretto deciso da un medico. A dosaggi più elevati si ottengono sintomi più forti e pericolosi che possono portare dalla nausea, alle convulsioni o la morte.
Cosa sciocca e banale, ma utile da ripetere : ragazze tenete sempre sott'occhio i vostri bicchieri quando siete fuori e non accettate nulla dagli estranei!! Mai!
   
 
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